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DEI gENITaLI fEmmINILI / DI IRENA MARCETA

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IULIA immigrati. L’esposizione a una cultura diversa da quella di origine, dove le MGF non solo non sono praticate, ma sono anche considerate una violazione dei diritti umani, la penalizzazione legislativa della pratica, la difficoltà di accesso a strutture e/o persone disposte ad eseguire la pratica sulle bambine, tutti questi fenomeni possono contribuire a promuovere l’abbandono della pratica tra le/gli immigrate/i.

In mancanza dei dati necessari per stimare l’incidenza del fenomeno in Italia, in questa parte cercheremo di esaminare le statistiche

sull’immigrazione dai paesi africani dove sono presenti le pratiche di MGF, per descrivere la comunità degli immigrati africani presenti nella regione.

Tre sono i tipi di dati utilizzati a tale scopo: − le statistiche sull’immigrazione, in

particolare: il paese d’origine, il sesso e la provincia di residenza in Italia, − le statistiche sulla diffusione delle

pratiche di MGF nel paese d’origine, − le statistiche sul numero dei bambini

provenienti dai paesi africani inclusi nell’analisi.

Quanto ai dati relativi all’immigrazione, abbiamo preso in considerazione i dati resi disponibili dall’ISTAT.

Tale scelta deriva dalla comparabilità per regioni e per singole province che lo strumento standardizzato della raccolta dati ISTAT offre. Il set più completo dei dati sull’immigrazione reso disponibile dall’ISTAT è quello sugli/lle stranieri/e residenti in Italia fino al dicembre 2006. Anche se i dati relativi al 2007 sono stati pubblicati, non possiamo riferirci

ad essi poiché non abbiamo a disposizione la voce riguardante i paesi e le singole province del Friuli Venezia Giulia. Il data set sugli/lle immigrati/e muniti/e di permesso di soggiorno nel 2007, per esempio, per quanto riporti i dati per

le varie regioni, non offre una statistica dettagliata sul paese d’origine (si riferisce soltanto ad alcuni paesi africani), né fornisce la distribuzione degli/lle immigrati/e nelle singole province di una regione.

È altrettanto interessante notare la discrepanza tra il numero degli immigrati degli/lle africani/e residenti in Friuli Venezia Giulia nel dicembre 2006 e il numero degli immigrati africani aventi il permesso di soggiorno nel gennaio 2007: mentre per tutte le altre comunità il numero degli stranieri residenti è di gran lunga inferiore al numero degli stranieri aventi il permesso di soggiorno, per la comunità africana tale rapporto è inverso: il numero degli africani residenti in Friuli Venezia Giulia supera di più di 3.000 unità il numero degli stranieri africani aventi il permesso di soggiorno.

Un trend simile si registra anche a livello nazionale, dove il numero degli africani residenti conta 200.000 individui in più rispetto al numero di africani con il permesso di soggiorno.

Al di là delle cause di questo fenomeno, che possono derivare da una particolarità dell’immigrazione africana, o da un errore nella raccolta dei dati, abbiamo deciso di utilizzare il data set nel quale il numero degli stranieri provenienti dall’ Africa è maggiore. La scelta è stata guidata dai seguenti fattori:

1. I dati disponibili nei due data set: il data set relativo agli stranieri residenti nel dicembre 2006 era l’unico che recava sia le statistiche regionali sia quelle relative alle province, il paese di origine e la distinzione per sesso degli immigrati.

2. nell’impossibilità di conoscere le cause della discrepanza dei dati sopradescritta, e nella mancanza di prove che mostrino un errore

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nell’elaborazione dei dati, l’accuratezza dell’Istituto nazionale di statistica non può essere messa in discussione. In ogni caso, bisogna tenere presente che i dati analizzati non si riferiscono all’immigrazione clandestina, il che rende le nostre stime inferiori a quella che è la vera diffusione del fenomeno.

Un’altra serie di dati utilizzati in questo rapporto riguarda il tasso di diffusione delle pratiche di MGF nel paese

d’origine. L’incidenza del fenomeno MGF rappresenta una stima percentuale delle donne tra i 15 e i 49 anni portatrici di mutilazioni genitali.

diverse organizzazioni internazionali hanno prodotto delle stime sulla diffusione del fenomeno nei paesi africani.

I dati utilizzati in questa ricerca sono quelli resi disponibili nell’ultimo rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e derivano principalmente da due fonti, entrambe considerate tra le più attendibili nel settore: le ricerche demographic and Health Survey (dHS, pubblicate da Macro International) e le ricerche pubblicate dall’UnIceF, Multiple Indicator cluster Survey (MIcS). I dati utilizzati qui differiscono leggermente da quelli riportati dalle dHS (2004) e utilizzati da Yoder e Khan (2007), in quanto per alcuni paesi l’OMS ha prodotto stime più aggiornate derivanti dall’ultima ricerca effettuata dall’UnIceF (2006).

Vista la somiglianza del metodo utilizzato da dHS e MIcS, le differenze al ribasso nelle stime sono probabilmente il prodotto del trend generale della diminuzione della diffusione di questo fenomeno (ad esempio in Ghana: 3,8, registrato nel 2005, invece di 5,4 nel 2003; Burkina Faso 72,5 nel 2005 al posto di 76,3 nel 2003; Repubblica centro-Africana: 25,7 nel 2005 invece di 35,6 nel 2000).

Infine, quanto al numero delle bambine africane presenti sul territorio

del Friuli Venezia Giulia, utilizzeremo i dati resi disponibili dall’Ufficio Scolastico Regionale, il quale offre una precisa classificazione degli alunni stranieri che durante l’anno scolastico 2007-2008 hanno frequentato le scuole private e statali della regione. Anche se sarebbe preferibile utilizzare i dati che riguardano lo stesso campione dell’ISTAT, la mancanza di dati dettagliati sulle minorenni africane presenti nelle singole province ci ha costretto a rivolgerci a una fonte alternativa. Per tale motivo bisogna premettere alcune avvertenze sull’utilizzo e sulla lettura dei dati che offriremo. I dati dell’Ufficio Scolastico Regionale offrono un’analisi per stato di provenienza solo per gli/le alunni/e della scuola primaria di primo e secondo grado, lasciando invece fuori dalla statistica i bambini delle scuole d’infanzia. Questo significa che il dato sul numero delle bambine si riferisce alle bambine nella fascia di età compresa tra i 6 e i 18/19 anni, salvo variazioni dovute ad eventuali bocciature scolastiche, le quali possono comportare un aumento della fascia d’età. Inoltre esso non include le bambine che hanno interrotto gli studi dopo la conclusione della formazione obbligatoria. Alla fine, il dato relativo al numero delle alunne di origine africana, poiché include anche le figlie di extracomunitari/e clandestini/e, non può essere confrontato col numero degli stranieri residenti nel Friuli Venezia Giulia indicato dall’ISTAT. La comunità africana residente sul suolo italiano secondo i dati ISTAT (dicembre 2006) conta un numero complessivo di 749.897 individui, tra cui 276.934 provenienti da paesi dove è presente la pratica delle MGF. Anche se principalmente composta da immigrati di sesso maschile, questa popolazione, con 103.219 donne, rappresenta una sostanziosa comunità nella quale il problema delle MGF è parte della vita quotidiana.

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IULIA nel Friuli Venezia Giulia la popolazione di origine africana constatava nello stesso periodo di 12.584 individui, tra i quali 7.887 provenienti da paesi nei quali è presente la pratica delle MGF. come nel resto d’Italia, anche qui l’immigrazione da questi paesi si caratterizza per una forte prevalenza di individui di sesso maschile, un trend che nel tempo, però, tende a cambiare. Secondo i dati ISTAT, la percentuale delle donne immigrate africane rispetto al numero totale degli immigrati provenienti dall’Africa era intorno al 38,8% nel 2002, per salire leggermente nel 2006 a 39,8%. Le donne provenienti dai paesi nei quali sono presenti le MGF residenti sul territorio del Friuli Venezia Giulia sono 3.339 e rappresentano il 42% del numero totale degli/lle immigrati/e provenienti da questi paesi.

come si evince dalla Tabella 1, tra i paesi inclusi in questo studio, sul territorio regionale prevalgono ghanesi, nigeriani/e, senegalesi e burkinabé, che complessivamente costituiscono circa il 70% del nostro campione. Inoltre costa d’Avorio, congo, camerun, egitto, Togo, etiopia, Angola e Liberia sono i paesi dai quali provengono più di 100 individui presenti sul territorio regionale, mentre gli altri paesi africani interessati dalla pratica delle MGF sono meno rappresentati nel Friuli Venezia Giulia.

Per una migliore comprensione del fenomeno e una descrizione della comunità africana residente in regione, bisogna osservare anche l’incidenza del fenomeno delle MGF nel paese d’origine. come si rileva dalle stime dell’OMS, il fenomeno delle MGF non è ugualmente diffuso nei paesi africani e ci sono significative differenze tra i paesi inclusi in questa ricerca. La pratica delle mutilazioni dei genitali femminili è fortemente diffusa in paesi come la Somalia (il 97,9% delle donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni sono state oggetto di qualche tipo di MGF), Guinea

(95,6%), egitto (95%), Sierra Leone (94%), Gibuti (93,1%), Mali (91,6%), Sudan (90%) eritrea (88,7%), Gambia (78,3%), etiopia (74,3%), Burkina Faso (72,5%), Mauritania (71,3%); mentre la più bassa incidenza si trova in paesi come Uganda (0,6%), camerun (1,4%), niger (2,2%), Ghana (3,8%) e Togo (5,8%).

L’abbandono progressivo delle MGF può avere un impatto positivo non solo nella prevenzione di tali pratiche in Italia, ma può anche, tramite i membri della diaspora come principali “esportatori” dei sistemi di valori, contribuire all’abbandono delle MGF nei paesi d’origine. In tale luce è importante sottolineare che sul territorio del Friuli Venezia Giulia ci sono più di 2.200 persone provenienti da paesi nei quali, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pratica è molto o abbastanza diffusa. nella tabella 1 (pag. 152) si fornisce l’anno del rilevamento statistico (dHS o MIcS) per ciascun paese, che non viene più riportato nelle tabelle successive.

/ Consistenza numerica

delle comunità africane nelle

province della regione /

nella provincia di Udine (tabella 2), la popolazione delle/gli immigrate/i provenienti dai paesi nei quali è presente la pratica della MGF conta 2.585 persone, ovvero il 32% del campione regionale analizzato. La popolazione femminile qui è leggermente più numerosa rispetto al livello regionale del Friuli Venezia Giulia, rappresentando il 46% del campione analizzato. Inoltre, la provincia di Udine è la seconda provincia in regione per il numero di alunne provenienti dai paesi inclusi nell’analisi. Quasi il 33% delle bambine del campione regionale

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analizzato frequenta la scuola privata o statale nella provincia di Udine (168 bambine).

Per quanto concerne le comunità della provincia di Udine dove le MGF sono presumibilmente maggiormente diffuse, si segnala una alta presenza di egiziani/e (3,7% del campione udinese) e di etiopi (3,2% del campione udinese), leggermente più presenti in questa provincia che non nel resto della regione (nel Friuli Venezia Giulia gli/le egiziani sono intorno al 2,2% e gli etiopi rappresentano l’1,7% del totale del campione).

Soltanto il 3% del nostro campione è collocato nella provincia di Gorizia (tabella 3). La percentuale delle donne in questa provincia (32% del campione regionale) è particolarmente bassa rispetto ad altre province della regione, una situazione dovuta a una più forte presenza di senegalesi. Su tutto il territorio italiano, l’immigrazione dal Senegal è caratterizzata da una prevalenza di immigrati di sesso maschile, quasi cinque volte più numerosi delle donne. Una prevalenza di senegalesi nel nostro campione per la provincia di Gorizia (più del 40%), significativamente maggiore che nelle comunità analizzate a livello regionale o a Udine e Pordenone (rispettivamente l’8%, il 6% e il 4% del campione), spiega lo sbilancio a favore degli uomini nella provincia di Gorizia. Quanto alla popolazione femminile, in questa provincia si contano 77 donne, tra cui 23 provenienti dalla Mauritania, il paese dove più del 70% delle donne ha subito questa pratica.

L’alta concentrazione degli immigrati mauritani (su 56 cittadini provenienti dalla Mauritania, domiciliati nel Friuli Venezia Giulia, 54 vivono in provincia di Gorizia) si rispecchia anche nel numero delle alunne presenti nelle scuole di Gorizia. Tutte le sei bambine della Mauritania che vivono nella regione del Friuli Venezia Giulia frequentano una delle scuole

goriziane, rappresentando il 50% del numero complessivo per Gorizia delle alunne provenienti dai paesi analizzati. nella provincia di Trieste (tabella 4), la comunità da noi identificata conta 461 individui, di cui 144 donne. Similmente al trend registrato a Gorizia, anche qui la percentuale limitata delle donne nel gruppo è dovuta a una forte presenza di immigrati senegalesi. di particolare importanza a Trieste è la comunità somala, principalmente concentrata in questa città (dei 62 componenti nel Friuli Venezia Giulia, 40 sono residenti in questa provincia), la quale si caratterizza da una parte per una forte diffusione delle pratiche di MGF (ben il 97,9% secondo gli indicatori OMS), e dall’altra da un’immigrazione femminile pari a quella maschile, se non più alta.

Quanto al numero delle bambine di questi paesi che frequentano uno degli istituti scolastici triestini, si tratta di un numero molto basso: appena 7 bambine secondo i dati disponibili, provenienti da nigeria (3), Senegal (1), Somalia (2) e Uganda (1). La popolazione africana proveniente dalle zone ad alta incidenza di MGF residente in provincia di Pordenone (tabella 5) rappresenta la più grande porzione del nostro campione: con i suoi 4.604 membri rappresenta il 58% della comunità inclusa in questa analisi. Ghana, Burkina Faso, nigeria, Repubblica democratica del congo e Senegal sono i cinque paesi con la comunità più grande nel gruppo, rispecchiando, a grandi linee, quelle che sono le tendenze registrate a livello regionale. Anche l’immigrazione femminile in questa provincia rispecchia la situazione regionale, con una forte presenza

delle donne provenienti dal Burkina Faso. Il numero di bambine in questa provincia è il più alto in regione, con 308 bambine: ben il 62% delle alunne di questi paesi presenti nel Friuli Venezia Giulia frequenta una delle scuole a Pordenone.

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IULIA Tabella 1. Popolazione africana proveniente dai paesi nei quali è presente la pratica delle MGF residente nel Friuli Venezia Giulia per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2006

Paese M F Totale29 Alunne nelle scuole private o statali, primarie, di 1° o di 2° grado30 Percentuale di donne tra 15 e 49 anni che hanno subito MGF nel paese d’origine31 Anno del rilevamento nel paese d’origine Angola 87 52 139 5 - Benin 60 34 94 5 12,9 2006 Burkina Faso 322 175 497 33 72,5 2005 Camerun 140 99 239 3 1,4 2004 Ciad 3 4 7 0 44,9 2004 Congo 41 42 83 25 - Costa d'Avorio 154 129 283 24 36,4 2006 Egitto 132 47 179 4 91,1 2008 Eritrea 23 35 58 2 88,7 2002 Etiopia 42 99 141 7 74,3 2005 Gambia 2 1 3 0 78,3 2005/06 Ghana 2183 1712 3895 305 3,8 2006 Gibuti 0 1 1 0 93,1 2006 Guinea 21 9 30 2 95,6 2005 Guinea Bissau 4 5 9 2 44,5 2005 Guinea Equatoriale 1 3 4 0 - Kenya 8 24 32 0 32,2 2003 Liberia 91 9 100 1 4532 2007 Mali 20 15 35 0 85,2 2006 Mauritania 33 23 56 6 71,3 2000/01 Niger 33 28 61 8 2,2 2006 Nigeria 307 432 739 41 19 2003 Repubblica Centrafricana 2 0 2 0 35,9 2000 Repubblica Democratica del Congo 124 132 256 0 - segue >

Un A RI ce R c A In F RIULI Vene ZIA G IULIA Senegal 543 135 678 10 28,2 2005 Sierra Leone 16 2 18 1 94 2006 Somalia 29 33 62 3 97,9 2006 Sudan 29 6 35 0 9033 2000 Tanzania 2 0 2 0 14,6 2004/05 Togo 93 49 142 8 5,8 2006 Uganda 3 4 7 1 0,6 2006 Totale 4.548 3.339 7.887 496 29 Dati Istat, 2008.

30 Ufficio Scolastico della Regione Friuli Venezia Giulia, classificazione degli alunni stranieri per l’anno scolastico 2007-2008.

31 Fonte dei dati: Demographic and Health Surveys (DHS, Macro International); Multiple Indicator Cluster Surveys (MICS, UNICEF).

32 La stima è stata elaborata sulla base di dati provenienti da indagini regionali svolte nel paese da P. Stanley Yoder e Shane Khan, Numbers of women

circumcised in Africa: the production of a total (in “DHS

Working Papers”, n. 39, USAID, 2008). Nella DHS realizzata nel 2007 in Liberia, dove la pratica è svolta prevalentemente all’interno di società segrete femminili denominate Sande, gli esperti di Macro International hanno preferito includere nel rilevamento la conoscenza e l’eventuale appartenenza a tali società segrete femminili. Ne risulta che l’88,6% delle donne è a conoscenza delle Sande, e il 65,7% ne fa parte. Poiché la mutilazione dei genitali, nella forma dell’escissione del clitoride, è una pratica imprescindibile per far parte di tali società segrete, è deducibile che la maggioranza se non tutte le donne che affermano di farne parte siano state sottoposte a MGF. L’indagine DHS rileva altresì un declino nell’appartenenza alle Sande nei contesti urbani, come pure con l’aumento dei livelli di reddito e istruzione e con l’abbandono dei culti tradizionali. Inoltre, ben il 45,2% delle donne tra i 15 e 49 anni intervistate ritiene che le Sande dovrebbero finire.

33 Il tasso di prevalenza si riferisce a un’indagine MICS condotta solo nel Nord del paese.

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IULIA Tabella 2. Popolazione africana residente in provincia di Udine per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2006, proveniente dai paesi nei quali è presente la pratica delle mutilazioni genitali femminili

Paese M F Totale34 Alunne nelle scuole private o statali, primarie, di 1° o di 2° grado35

Percentuale di donne tra 15 e 49 anni che hanno subito MGF nel paese d’origine36 Angola 14 13 27 0 - Benin 42 28 70 3 12,9 Burkina Faso 2 4 6 2 72,5 Camerun 53 43 96 2 1,4 Ciad 3 2 5 0 44,9 Congo 4 2 6 4 - Costa d’Avorio 53 55 108 13 36,4 Egitto 68 29 97 4 91,1 Eritrea 12 16 28 1 88,7 Etiopia 26 59 85 6 74,3 Gambia 1 0 1 0 78,3 Ghana 657 534 1191 100 3,8 Gibuti 0 1 1 0 93,1 Guinea 16 8 24 1 95,6 Guinea Equatoriale 0 1 1 0 Kenya 6 12 18 32,2 Liberia 32 2 34 0 45 Mali 18 12 30 0 85,2 Mauritania 1 0 1 0 71,3 Niger 1 2 3 0 2,2 Nigeria 196 272 468 24 19 Repubblica democratica Congo 20 17 37 0 - Senegal 124 54 178 6 28,2 Sierra Leone 5 2 7 0 94 segue >

Un A RI ce R c A In F RIULI Vene ZIA G IULIA Somalia 4 4 8 0 97,9 Sudan 14 2 16 0 90 Tanzania 2 0 2 0 14,6 Togo 27 10 37 2 5,8 Uganda 0 1 1 0 0,6 Totale 1.401 1.185 2.586 168 34 Dati Istat, 2008.

35 Ufficio Scolastico della Regione Friuli Venezia Giulia, classificazione degli alunni stranieri per l’anno scolastico 2007-2008.

36 Fonte dei dati: Demographic and Health Surveys (DHS, Macro International); Multiple Indicator Cluster Surveys (MICS, UNICEF).

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Paese M F Totale37 Alunne nelle scuole private o statali, primarie, di 1° o di 2° grado38

Percentuale di donne tra 15 e 49 anni che hanno subito MGF nel paese d’origine39 Angola 0 1 1 0 - Benin 2 0 2 0 12,9 Burkina Faso 2 0 2 0 72,5 Camerun 4 2 6 0 1,4 Costa d'Avorio 2 3 5 0 36,4 Egitto 10 1 11 0 91,1 Etiopia 4 9 13 0 88,7 Ghana 9 1 10 3 74,3 Guinea 1 1 2 1 95,6 Kenya 0 1 1 0 32,2 Liberia 2 0 2 1 45 Mauritania 31 23 54 6 71,3 Niger 1 0 1 0 2,2 Nigeria 6 9 15 2 19 Repubblica Centrafricana 2 0 2 0 35,9 Senegal 82 22 104 0 28,2 Somalia 1 2 3 97,9 Togo 0 2 2 0 5,8 Totale 159 77 236 13 37 Dati Istat, 2008.

38 Ufficio Scolastico della Regione Friuli Venezia Giulia, classificazione degli alunni stranieri per l’anno scolastico 2007-2008.

39 Fonte dei dati: Demographic and Health Surveys (DHS, Macro International); Multiple Indicator Cluster Surveys (MICS, UNICEF).

Tabella 3. Popolazione africana residente in provincia di Gorizia per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2006, proveniente dai paesi nei quali è presente la pratica delle mutilazioni genitali femminili

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Paese M F Totale40 Alunne nelle scuole private o statali, primarie, di 1° o di 2° grado41

Percentuale di donne tra 15 e 49 anni che hanno subito MGF nel paese d’origine42 Angola 0 3 3 0 - Benin 0 2 2 0 12,9 Camerun 58 32 90 0 1,4 Ciad 0 2 2 0 44,9 Costa d'Avorio 1 2 3 0 36,4 Egitto 15 4 19 0 91,1 Eritrea 3 10 13 0 88,7 Etiopia 2 8 10 0 74,3 Guinea Bissau 2 2 4 0 44,5 Guinea Equatoriale 1 2 3 0 - Kenya 1 9 10 0 32,2 Liberia 0 4 4 0 45 Mauritania 1 0 1 0 71,3 Nigeria 13 23 36 3 19 Senegal 185 14 199 1 28,2 Somalia 21 19 40 2 97,9 Sudan 6 3 9 0 90 Togo 6 2 8 0 5,8 Uganda 2 3 5 1 0,6 Totale 317 144 461 7 40 Dati Istat, 2008.

41 Ufficio Scolastico della Regione Friuli Venezia Giulia, classificazione degli alunni stranieri per l’anno scolastico 2007-2008.

42 Fonte dei dati: Demographic and Health Surveys (DHS, Macro International); Multiple Indicator Cluster Surveys (MICS, UNICEF).

Tabella 4. Popolazione africana residente in provincia di Trieste per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2006, proveniente dai paesi nei quali è presente la pratica delle mutilazioni genitali femminili

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IULIA Tabella 5. Popolazione africana residente in provincia di Pordenone per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2006, proveniente dai paesi nei quali è presente la pratica delle mutilazioni genitali femminili

Paese M F Totale43 Alunne nelle scuole private o statali, primarie, di 1° o di 2° grado44

Percentuale di donne tra 15 e 49 anni che hanno subito MGF nel paese d’origine45 Angola 73 35 108 5 Benin 16 4 20 2 12,9 Burkina Faso 318 171 489 31 72,5 Camerun 25 22 47 1 1,4 Congo 37 40 77 21 -Costa d'Avorio 98 69 167 11 36,4 Egitto 39 13 52 0 91,1 Eritrea 8 9 17 1 88,7 Etiopia 10 23 33 1 74,3 Gambia 1 1 2 0 78,3 Ghana 1517 1177 2694 202 3,8 Guinea 4 0 4 0 95,6 Guinea Bissau 2 3 5 2 44,5 Kenya 1 2 3 0 32,2 Liberia 57 3 60 0 45 Mali 2 3 5 0 85,2 Niger 31 26 57 8 2,2 Nigeria 92 128 220 12 19 Repubblica Democratica Congo 104 115 219 0 -Senegal 152 45 197 4 28,2 Sierra Leone 11 0 11 0 94 Somalia 3 8 11 1 97,9 Sudan 9 1 10 0 90 Togo 60 35 95 6 5,8 Uganda 1 0 1 0 0,6 Totale 2.671 1.933 4.604 308

Un A RI ce R c A In F RIULI Vene ZIA G IULIA 43 Dati Istat, 2008.

44 Ufficio Scolastico della Regione Friuli Venezia Giulia, classificazione degli alunni stranieri per l’anno scolastico 2007-2008.

45 Fonte dei dati: Demographic and Health Surveys (DHS, Macro International); Multiple Indicator Cluster Surveys (MICS, UNICEF).

Un A RI ce R c A In F RIULI Vene ZIA G IULIA / Pratica e tabù /

La pratica delle mutilazioni dei genitali femminili è un tabù e come tale non può essere rivelato, nonostante il fatto che nei paesi d’origine ampie campagne d’informazione abbiano contribuito a dare visibilità nel discorso pubblico a tale tema. ci sembra molto significativa al riguardo la testimonianza di carla corso46 circa la sua esperienza con le donne africane. Queste hanno nei suoi confronti la massima considerazione, al punto da riferirsi a lei con il nome di “mamma” e da farla partecipe di tutti i loro problemi sessuali, di malattie, aborti, violenze e minacce di morte.

eppure, nonostante questo intenso rapporto etico ed affettivo, non vogliono in nessun modo confidarle alcunché riguardo la loro situazione anatomica, che definiscono “normale”.

dice carla corso:

46 Presidente del Comitato per i diritti civili delle prostitute, fondatrice insieme a Pia Covre del giornale Lucciola. Attualmente lavora in collaborazione con enti locali nel campo della prevenzione sanitaria per le prostitute come responsabile del Progetto Stella Polare.

Io ho tentato molte volte di entrare nell’argomento. Tra l’altro la nostra mediatrice culturale aveva la stessa mutilazione, con lei eravamo, come dire, colleghe, e questo pensavo avrebbe reso possibile il parlarne con il suo aiuto. Invece innanzitutto negavano, negavano che fosse un problema, dicevano che era un problema solo nostro, dicevano che la cosa veniva praticata per ragioni igieniche perché così potevano lavarsi meglio ed erano più pulite, e quando sono entrata nel merito del piacere sessuale, proprio lì c’è stata una chiusura totale, perché loro dicevano che il rapporto