Politica/attualità
QT 6: “DEPOTENZIAMENTO OSPEDALE FO- FO-LIGNO E SOSPENSIONE DELLE TERAPIE
AN-TIDOLORE” - INTERROGAZIONE DI PORZI (PD), ASSESSORE COLETTO: “LOTTA AL CO-VID HA COMPORTATO RALLENTAMENTI, MA SERVIZI SEMPRE GARANTITI”
Perugia, 26 gennaio 2022 - L'Assemblea legislati-va dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata della consi-gliera Donatella Porzi (Pd) che chiedeva alla Giunta regionale chiarimenti circa il “depoten-ziamento dell’ospedale di Foligno e la sospensio-ne delle terapie antidolore”.
Illustrando l’atto in Aula, Porzi ha evidenziato che
“dopo la mia sollecitazione sembra che il proble-ma sia stato risolto in pochi giorni. Ma le testi-monianze raccolte e vari comunicati stampa uffi-ciali, dimostrano la chiusura del servizio di tera-pia del dolore dell’ospedale di Foligno, sempre più depotenziato. La chiusura del servizio delle terapie del dolore è avvenuta alla luce dell’attivazione del modulo esterno di terapia intensiva, il ‘modulo Arcuri’, fortunatamente ri-masto vuoto, che ha comportato un impiego di risorse umane aggiuntivo, sottratto ai servizi ordinari. Con la sospensione di un servizio delica-to come quello della terapia del dolore, che rivol-ge i suoi servizi a sogrivol-getti particolarmente fragili.
Le criticità che avevamo sollevato tornano sul tavolo in questo momento. Lo smantellamento dell’ospedale di Foligno lascia un territorio di vaste dimensioni e tanti cittadini senza un punto di riferimento sanitario. Dalla stessa maggioran-za arrivano sollecitazioni per rivedere la vostra politica sanitaria. Il servizio della terapia del do-lore è stato chiuso e questo rappresenta un grande disservizio. La carenza di personale ci portano per il terzo inverno consecutivo a denun-ciare le stesse cose”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che
“all’ospedale di Foligno è stato attivato il modulo Arcuri e necessariamente sono state rallentate alcune attività. Ma la terapia del dolore è stata garantita. Comunque verificheremo sul territorio perché questo tipo di terapia deve essere in ogni caso attiva. Abbiamo deciso di evitare i covid hospital, ma i pazienti ci sono e devono essere curati. La carenza di personale è atavica, e il numero chiuso all’università, con l’imbuto
forma-sanità
tivo delle specializzazioni, non ha certo aiutato.
Questa è la cornice all’interno della quale ci sia-mo trovati a operare. Abbiasia-mo comunque stabi-lizzato 500 operatori appena arrivati. Abbiamo provveduto a fare concorsi, stiamo lavorando per fare il piano socio sanitario, perché non è possi-bile che manchi da più di 10 anni. Stiamo attra-versando una pandemia, con rallentamenti non solo in Umbria ma a livello mondiale. Abbiamo scelto di non fare covid hospital ma ogni territo-rio ha ricoverato i propri pazienti affetti da covid.
Queste prestazioni in emergenza dovevano esse-re pesse-restate. Qualche servizio è stato necessaria-mente rallentato. Ma stiamo smaltendo le liste d’attesa, che erano già molte prima della pan-demia”.
Nella sua replica Porzi si è detta “soddisfatta per l’ammissione dell’Assessore di grande difficoltà.
Ma altre Regioni si sono mosse. Sulle liste di attesa ci sono tempi biblici per lo smaltimento.
La bocciatura di questo piano sanitario è stata fatta anche dall’Università di Perugia, ma anche i vostri amministratori locali vi chiedono di cam-biarlo. Questo mi preoccupa. Spero che torniate sui vostri passi”.
QT 7 “FUGA DEGLI OPERATORI SANITARI DALL’OSPEDALE DI TERNI” - INTERROGA-ZIONE DI DE LUCA (M5S), ASSESSORE CO-LETTO: “LE ASSUNZIONI EFFETTUATE HAN-NO SUPERATO LE CESSAZIONI REGISTRA-TE”
Perugia, 26 gennaio 2022 - L'Assemblea legislati-va dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata del consi-gliere Thomas De Luca (M5S) che chiedeva alla Giunta regionale chiarimenti circa “la fuga di operatori sanitari dall'ospedale di Terni”.
Illustrando l’atto in Aula, De Luca ha spiegato che “i dati della Corte dei conti (Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica) dicono che le risorse umane generali sono state incrementa-te del 12,5% contro una media nazionale del 21%, per quanto riguarda i medici. Per gli infer-mieri, in Umbria, ci sarebbe stato un incremento del 8,5% contro una media nazionale del 12,5%.
Guardando le assunzioni a tempo indeterminato, l’Umbria ha incrementato i medici dello 0,3%
contro il 2% del Centro Italia. Gli infermieri a tempo indeterminato sono aumentati dello 0,4%
contro il 3,4% del dato nazionale. Rispetto all’Azienda Ospedaliera di Terni, da altri dati pub-blicati, seppure non ufficiali, si evince un abnor-me fenoabnor-meno di fuga di operatori, che non a-vrebbe riscontro in altre strutture della nostra regione. Da una disamina delle delibere del diret-tore generale pubblicate sull’albo pretorio risulta che nel periodo che va dal primo ottobre 2021 al 12 gennaio 2022 nell’Azienda Ospedaliera di Ter-ni sarebbero avvenute un totale di 38 dimissioTer-ni volontarie da parte di medici, infermieri e tecnici che rappresenterebbero quasi il 2,5%
dell’organico dell’Azienda. Tali cessazioni, ancor-ché avvenute in maniera non prevedibile e nel
giro di un periodo di tempo molto limitato, con-tribuiscono senz’altro a mettere ulteriormente sotto pressione l’operatività delle strutture sani-tarie e dovrebbero indurre le direzioni a rivedere ed aumentare i piani di fabbisogno anche per non far ricadere un eccessivo carico sugli opera-tori che nonostante due anni di sacrifici, conti-nuano a sopportare ingenti carichi di lavoro, blocco delle ferie, raddoppio delle turnazioni, nonché rischi per la salute. Nella fattispecie, sempre dalla disamina delle informazioni dispo-nibili pubblicamente, 18 cessazioni anticipate riguarderebbero personale già assunto a tempo determinato, 20 persone a tempo indeterminato di cui 10 casi riguarderebbero cessazioni per pensionamenti anticipati attraverso il ricorso ad Ape sociale, quota 100 o altre agevolazioni. La Giunta deve quindi chiarire se alla luce dell’attuale crisi strutturale di carenza di perso-nale dell’Azienda Ospedaliera di Terni più volte denunciata da soggetti politici e sindacati, e acui-ta in ultimo dal fenomeno della fuga di operatori sanitari, si intendano attuare politiche volte alla stabilizzazione degli organici presenti, incenti-vando la permanenza di personale già formato, pienamente integrato e operativo all’interno dell’ospedale, rivedendo altresì i piani organizza-tivi e il fabbisogno di personale esistente, consi-derando in tale revisione anche i laboratori anali-si. È evidente che serve un intervento straordina-rio”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che “le ces-sazioni dal servizio sono legate a dinamiche an-che nazionali. Con la pandemia anan-che le Regioni prima non autorizzate ad assumere personale hanno potuto farlo. Questo ha generato un fe-nomeno fisiologico di riavvicinamento degli ope-ratori provenienti da altre regioni. Dal primo ot-tobre al 16 gennaio, l’Azienda ospedaliera di Ter-ni ha avuto 28 cessazioTer-ni ed ha assunto 96 pro-fessionisti a tempo indeterminato, 19 medici e 67 infermieri. Nello stesso periodo nella Usl Um-bria 1 ci sono state 24 cessazioni per dimissioni e 122 assunzioni. Nella Usl Umbria 2, 26 cessazioni per dimissioni, con 108 assunzioni. Nell’Azienda ospedaliera di Perugia ci sono state 35 cessazioni e 74 assunzioni. Sulla stabilizzazione del perso-nale precario, sono in corso apposite procedure.
Sono stati prorogati fino al 28 febbraio gli incari-chi a tempo determinato conferiti in base al pe-riodo emergenziale”.
De Luca ha replicato dicendosi “soddisfatto che l’assessore Coletto non abbia smentito i dati del-la Corte dei conti. Ci troviamo di fronte ad una mobilità che stranamente non ha comportato il riavvicinamento del personale sanitario alle strutture dell’Umbria”.
QT 8 “ADEGUARE TARIFFE STRUTTURE SA-NITARIE E SOCIO SASA-NITARIE E SNELLIRE PROCEDURE ACCREDITAMENTO” - INTER-ROGAZIONE DI FORA (PATTO CIVICO) - ASSESSORE COLETTO: “RIDEFINIZIONE IN CORSO, PRESTO NUOVI PARAMETRI”
sanità
Perugia, 26 gennaio 2022 - L'Assemblea legislati-va dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata del consi-gliere Andrea Fora (Patto civico) che chiedeva
“l’adeguamento tempestivo delle tariffe per le strutture sanitarie e socio sanitarie e lo snelli-mento procedure di accreditasnelli-mento”.
Illustrando l’atto in Aula, Fora ha spiegato che “a maggio 2021 l’Assemblea legislativa ha approva-to la mozione su strutture di ricovero per anziani pubbliche e private e riconoscimento tempestivo delle risorse previste nel DL ‘Ristori’. Nell’atto veniva esplicitamente dichiarato che l’annosa questione della mancata revisione delle tariffe di tali strutture, fa sì che esse non possano quasi più garantire gli standard assistenziali necessari alle attuali esigenze degli anziani e degli operato-ri e nel dispositivo di impegno alla Giunta regio-nale si rimarcava l’impegno ad attivarsi per la revisione delle tariffe al fine di consentire, nella normalità, una gestione più rapportata ai costi. Il percorso di partecipazione per arrivare all’adeguamento delle tariffe è stato attivato è di tutta evidenza che l’adozione di un organico re-golamento di disciplina delle nuove tariffe preve-de tempi medio lunghi, quando invece le struttu-re operanti versano già in gravi difficoltà come riconosciuto nelle premesse stessa della mozione sopra richiamata. Il meccanismo di accredita-mento messo in campo con gli standard previsti richiede (anche giustamente) la predisposizione di elaborati e documentazione per le quali le strutture debbono necessariamente rivolgersi a dei consulenti formati e competenti nel seguire l’iter di accreditamento, con costi e tempi che si allungano a fronte della durata dell’accreditamento di norma stabilita in 3 anni.
Deve essere quindi chiarito se la Giunta intende procedere adeguando all’aumento del costo della vita le tariffe vigenti, ferme ormai da tantissimi anni, e se in ordine alle procedure di accredita-mento non intenda semplificare sia sul versante delle strutture che su quello dei prestatori d’opera e consulenti, le procedure ipotizzando anche un ampliamento della durata dell’accreditamento stesso, visto che i costi per costruire il percorso sono medio-alti”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che “le strutture dell'assessorato stanno completando un complesso lavoro di revisione, per ridefinire standard di sicurezza e requisiti di ogni figura professionale coinvolta. È opportuno differenziare le tariffe in base alle prestazioni rese ai pazienti.
Gli uffici hanno predisposto una prima bozza per la revisione delle tariffe, verranno poi aggiornate le convenzioni in essere. Il nuovo sistema di ac-creditamento prevede procedure più onerose e l’impiego di appositi consulenti. Le organizzazioni di rappresentanza delle strutture hanno chiesto più volte di ridurre i costi dell’accreditamento o di ampliare la durata dell’accreditamento. Stiamo studiando la possibilità di aumentare da 3 a 5 anni la durata dell’accreditamento, riducendo in questo modo i costi dell’operazione stessa per le strutture”.
Fora ha replicato ringraziando l’assessore per le attività messe in atto: “Ben venga la conferma di un allungamento del periodo di accreditamento, che porta ad una riduzione dei costi delle consu-lenze. Mi pare di capire che c’è anche disponibili-tà ad adeguare le tariffe ai valori Istat”.
“LA GIUNTA REGIONALE RITIRI IL PIANO SANITARIO BOCCIATO DALL’UNIVERSITÀ” - LA RICHIESTA DEL GRUPPO REGIONALE PD Perugia, 26 gennaio 2022 – “Dopo la sonora boc-ciatura da parte dell’Università al Piano sanitario della Regione Umbria, la Giunta regionale deve ritirare il documento preadottato, ripartire con un vero percorso partecipativo e dare risposte alle istanze dei cittadini”. Così Simona Meloni, Tom-maso Bori, Fabio Paparelli, Michele Bettarelli e Donatella Porzi (Pd), dopo “il parere di dieci pa-gine del Senato Accademico dell’Università di Perugia, che chiede una sostanziale revisione al documento chiave della legislatura e fa rimediare alla Giunta l’ennesima brutta figura, certificando il fatto che questo Esecutivo regionale non è in grado di rispondere con i fatti ai tantissimi pro-clami con cui continuano a nascondere il caos e l’inconsistenza della loro amministrazione”.
“La legislatura – spiegano i consiglieri del gruppo Pd – volge al giro di boa e si continua a navigare a vista. Non reggono più le scuse accampate fino ad ora, quando ad essere incolpati erano sempre quelli della gestione precedente. La bocciatura del Piano sanitario regionale, che ora dovrà esse-re sottoposto ad una profonda esse-revisione, è tutta in capo alla presidente Tesei, all’assessore Colet-to e alla loro arroganza e pretesa di auColet-tosuffi- autosuffi-cienza, dimenticando di essere stati eletti a rap-presentare il bene degli umbri, che vanno ascol-tati e coinvolti”.
“Così – proseguono i consiglieri dem – ci si è trovati di fronte ad un Piano sanitario redatto senza un minimo di partecipazione e coinvolgi-mento dei territori, tanto che gran parte dei sin-daci sono insorti chiedendone modifiche. È stato necessario anche l’intervento di parlamentari dello stesso partito della presidente Tesei, trase-colati di fronte alla schizofrenica nuova geografia dei distretti sanitari. Ma non si può attendere anche il più insigne e illustre degli onorevoli per fare delle modifiche. La condivisione va struttu-rata a monte, attraverso un percorso partecipati-vo collegiale e trasversale”.
“Il nostro auspicio e la nostra richiesta è che lo stop arrivato dall’Università – continuano i dem – induca la presidente Tesei a più miti consigli, ritirando il documento e riavviando la macchina del Piano sanitario preadottato, facendo sì che si costruisca un documento che rappresenti davve-ro il territorio. Andare avanti, nonostante tutto, non farebbe che aggravare la situazione, minan-do credibilità e fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni regionali”.
sanità
L’AULA APPROVA RISOLUZIONE PER