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DEROGA ALLE NORME DEL PRG VIGENTE PER REALIZZAZIONE ASCENSORE ESTERNO A SERVIZIO DELL’EDIFICIO SCOLASTICO

SITO IN VIA SANGALLI N. 4 – ART. 10 L.R. 11-3-2005, N. 12 -

Presidente

Relaziona l’Assessore.

Assessore Adobati

Grazie. Sì, è una richiesta di deroga alla norma del Prg, che riguarda l’Istituto Facchetti, per una richiesta di Permesso di costruire che contiene la previsione di un ascensore esterno, che consente di accedere al piano primo dell’edificio; questo evidentemente perché essendo sede scolastica, esiste la necessità di adeguamento per persone inabili allo spostamento permanente o temporaneo. La richiesta di Permesso di costruire ha visto un iter abbastanza articolato, perché c’è stata una prima proposta, sottoposta al vaglio dei Vigili del fuoco, è stata rivisitata e l’ascensore è stato ricollocato, sempre in posizione esterna, sempre con un carattere, come dire, di relativa leggerezza, acciaio e vetro.

La Commissione paesaggio ha esaminato il progetto e ha richiesto alcune modificazioni, che erano tese a rendere ben leggibile il manufatto come impianto tecnologico distinto da quello che è l’organismo architettonico, il progettista ha riformulato il progetto distanziando questa scatola di vetro dall’edificio; nella stessa relazione che trovate allegata alla delibera è comunque argomentata della impossibilità di realizzare l’ascensore internamente all’edificio, è sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale perché si tratta di un ampliamento volumetrico, pur se di soli 16 metri cubi e l’edificio in oggetto è un grado terzo. Peraltro, come dire, come similmente alla deliberazione precedente, anche per questa, in sede di Piano delle regole, vedremo di fare in modo di andare a disciplinare il trattamento di questi casi per consentire gli interventi che vanno nella direzione della accessibilità alle barriere architettoniche, in maniera, come dire, adeguata e disciplinata, senza la necessità di questo iter, dettando i criteri per l’inserimento di questi impianti di carattere tecnologico.

Comunque ad oggi la norma del nostro piano prevede l’approvazione del Consiglio Comunale per consentire appunto la deroga per questo ampliamento volumetrico, pur se di impianto tecnologico. Grazie.

Presidente

Qualche intervento, di chiarimento o di precisazione? Il Consigliere Federico Merisi.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Chiedevo all’Assessore se è proprio necessario mantenere distanziato l’ascensore da quella che è attualmente la ringhiera, cioè non si potrebbe tenerlo proprio più attaccato? In modo da avere maggiore facilitazione e sicuramente una, teorica quanto meno, un teorico minor rischio di, ripeto ancora, rarissimi incidenti, però se sto attaccato non ho i 70 centimetri, gli 80 centimetri, il metro, per cui posso cadere insomma. Grazie.

(interventi in sottofondo) Assessore Adobati

Il tecnico che ha seguito la pratica, il geom. Finardi, non è presente, per quanto, come dire, nel dibattito della Commissione paesaggio è emerso appunto l’opportunità di distanziarlo per una questione più squisitamente estetica, di leggibilità architettonica. Io, considerando che, come dire, all’attenzione del Consiglio Comunale è la possibilità di realizzare questo manufatto, quindi di derogare rispetto all’ampliamento volumetrico tra virgolette ritengo questo sia un aspetto che … e poi possiamo capire con gli uffici anche quali ottimizzazioni siano possibili anche nella direzione del Consigliere Merisi. Chiedo al Segretario, ma si tratta, come dire, di una sostanziale valutazione dell’opportunità di avvicinare o allontanare il corpo tecnico, ma l’oggetto dell’approvazione del Consiglio Comunale è la deroga rispetto al nuovo volume. Fermo che comunque, come dire, la rispondenza alla normativa in tema di sicurezza, è credo… sia rispettata comunque…

(interventi fuori microfono)

… sì, ecco, ho chiesto al Segretario comunale, che mi conferma che il Consiglio Comunale si esprime in ordine alla deroga e poi in sede di Permesso di costruire si può valutare. Grazie.

Presidente

Altri interventi? Non c’è nessun intervento? Allora, dichiarazioni di voto?

Niente. Mangano Basilio.

Consigliere Mangano

Allora, condividiamo la proposta di delibera e mi associo alla proposta che ha fatto il Consigliere Merisi, per cui sia la deroga, ma tenendo presente, se è possibile, la richiesta e la precisazione che ha fatto il Consigliere Merisi.

Presidente

Grazie. Allora poniamo in votazione. Votazione aperta.

(interventi in sottofondo)

Bene. 20 presenti, 20 votanti, nessun no, tutti hanno votato a favore, all’unanimità approvato. Procediamo alla immediata esecutività della delibera. Voto in corso, immediata esecutività. Manca sempre un voto, per favore controllate. Controllate per favore.

(interventi in sottofondo)

20, approvato all’unanimità. Passiamo alla delibera n. 9.

Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 10 maggio 2010 Punto n. 9)

ALIENAZIONE ALLA SOC. FARCHEMIA SRL DI RELIQUATI DI STRADE E DI SEDIMI DI EX RIALI DI PROPRIETA’ COMUNALE, UBICATI IN VIA BERGAMO, ATTUALMENTE DESTINATI A

<COMPLESSI PRODUTTIVI ESISTENTI E CONFERMATI B8>, IDENTIFICATI CON I MAPPALI 16371-16372 -

Presidente

Quindi, proposta di alienazione alla soc. Farchemia di questi reliquati.

Relaziona l’Assessore Elena Stucchi.

Assessore Stucchi

Allora, molto brevemente, questo è un altro degli atti di normalizzazione del patrimonio comunale, che stiamo mettendo a punto. Questo in particolare è datato se non sbaglio ancora dell’anno ’84; si tratta di una regolarizzazione di una situazione di fatto tra l’altro prevista da una vecchia convenzione urbanistica. Per cui si aliena un pezzo di riale alla Farchemia, che di fatto è già inglobato nella sua proprietà industriale e quindi si regolarizza una situazione di fatto. Ne abbiamo ampiamente parlato anche in Commissione, se avete dei chiarimenti sono disponibile.

Presidente

Bene.

(intervento fuori microfono) Assessore Stucchi

… 22.560 Euro…

Presidente

Chiede la parola il Consigliere Enzo Riganti.

Consigliere Riganti

Grazie. Il problema è, non so come esprimere il concetto, noi vendiamo una stradina, perché è stradina o perché all’interno della Farchemia è zona industriale o altro? Perché io non penso che la Farchemia dovesse alienare il suo immobile, vende il terreno a 24 Euro al metro quadrato;

mi parrebbe un po' strano che la Farchemia vendesse l’immobile a 24 Euro al metro quadrato, eppure noi gli vendiamo il terreno a 24 Euro al metro quadro, non stiamo vendendolo a chi ne ha la necessità per farsi la casa o ha bisogno, vendiamo 1.000 metri a una grossa industria, una grande industria, una importante industria e ce lo paga 24 Euro al metro quadrato. L’idea mia è che, per quanto conosco, il terreno a finalità industriale abbia un valore diverso, un po' più di 24 Euro al metro, però interverrò dopo.

Presidente

Altri interventi? Nessuno? L'Assessore può…

Assessore Stucchi

Allora, l’importo è stato determinato con una perizia di stima dell’arch.

Valentino Rondelli, la perizia di stima è allegata nella delibera. Diciamo, la perizia spiega come è stato calcolato il valore, in ogni caso questa particella si trova all’interno del perimetro e non ha nessun valore comunque ed è già occupata e non ha nessun valore, non sarebbe cedibile a nessun altro, cioè nessun altro sarebbe disponibile a comprarlo, se non a questo prezzo appunto la Farchemia. Comunque lascio la parola magari anche al Segretario che ha seguito poi magari più nel tecnico anche tutta la vicenda dei valori.

Presidente

Prima di, ecco, il Consigliere Fumagalli.

Consigliere Fumagalli

Volevo chiedere, che rapporto di edificabilità ha questo terreno? Perché da qua si capisce effettivamente se il valore è congruo, non lo è, o addirittura si prende di più.

Assessore Stucchi C’è la perizia.

Consigliere Fumagalli

Perché indipendentemente dalla destinazione industriale, se su questo terreno non si può costruire niente, effettivamente è molto ben pagato;

se invece ha una destinazione industriale, come normalmente hanno i terreni pari a uno a due, al 50%, è pagato poco. Quindi, indipendentemente da quella che è la destinazione, che cosa ci si può fare su questo terreno, niente? Okay. Ci si può fare qualche cosa, diamo un valore a che cosa ci si può fare. Grazie.

Presidente

Dà una spiegazione tecnica il Segretario.

Segretario Generale

Allora, una delle chiavi di volta di questa vicenda è la deliberazione del Consiglio Comunale 45 dell’86, con la quale era stato approvato e autorizzato lo spostamento del cavo irriguo della strada detta delle Battaglie, corrente a ovest dell’attuale insediamento della società Farchemia S.r.l. In quel contesto in cui si era deciso di tombare il cavo irriguo e riorganizzare gli assetti proprietari, era stata autorizzata una permuta; in questi mesi, rivisitando la procedura, si è riusciti a strappare una cessione a titolo oneroso, di un mappale già inserito nella fruizione di Farchemia, perché conglobato nella sua proprietà industriale.

Quella delibera quadro lì aveva già fatto dei dare e degli avere tra Comune e Farchemia, a fronte di pezzetti di terreno che interessavano al Comune e pezzetti di terreno che interessavano Farchemia, con autorizzazione al tombamento del cavo irriguo, eccetera, e quindi la logica e anche la lettera del 2006 di Farchemia era quella di avere il trasferimento senza ulteriore passaggio di denaro. Si è riusciti a strappare questo piccolo risultato in più utilizzando delle formulazioni della vecchia delibera non così chiare e non così nette, però la base di partenza era un accordo in cui era rimasto in piedi il trasferimento della titolarità del bene dentro lo stabilimento industriale di Farchemia e sfruttando il fatto che le formulazioni dell’86 non erano nitidissime, sfruttando il fatto che Farchemia ha tutto l’interesse a voler regolarizzare la situazione, si è riusciti un po' ad accelerare, in modo da ottenere una cessione, sia pure a valori modesti, a titolo oneroso, a vantaggio del Comune. Ma la base di partenza era che Farchemia riteneva, in base ai dare e averi immobiliari dell’86, il diritto di ottenere il trasferimento di questo pezzetto di area senza dover pagare nulla.

Presidente

Chiede la parola ancora il Consigliere Fumagalli.

Consigliere Fumagalli

Rifaccio la domanda. Con l’acquisizione di Farchemia di 930 metri quadrati, gli viene consentito anche di costruire superfici di capannoni oppure no?

(intervento fuori microfono)

Se li hanno già realizzati e li hanno realizzati per merito di questo o il futuro acquisto che potrebbe essere deciso o meno in questa delibera, è chiaro che 930 metri quadrati, se pensate alla valorizzazione dei terreni al P.I.P., non possono 24 Euro al metro quadrato. Invece se non c’erano state compensazioni, il Comune sta facendo un ottimo affare perché comunque viene pagato il doppio dell’area agricola, pur non potendoci costruire niente.

Segretario Generale (intervento fuori microfono)

… guardi, la risposta c’è nella perizia, cioè, sono già state rilasciate nel tempo autorizzazioni… conformità urbanistica…

Assessore Stucchi

Allora, conformità urbanistica, l’area risulta facente parte di un complesso industriale completamente recintato, nel tempo sono stati rilasciati diversi provvedimenti autorizzativi, relativi ad un intervento di riqualificazione, ampliamento dei manufatti edilizi esistenti, oltre che realizzazione di attrezzature di mitigazione e depurazione dei processi industriali. Destinazione urbanistica. Dette aree sono incluse tra le limitrofe proprietà Farchemia S.r.l. distinte con i mappali…

(intervento fuori microfono)

… l’area oggetto dell’alienazione, dei mappali 16371 e 72 è una destinazione urbanistica di complessi produttivi esistenti e confermati B8. I mappali in oggetto facciano parte del sito n. 492, inserito nell’anagrafe dei siti da bonificare della Regione Lombardia. Tali mappali sono inseriti nel perimetro dell’area inquinata, riguardo alle acque sotterranee, da cromo esavalente, come approvato con Decreto del 6 luglio 2001 dalla Direzione Generale delle risorse idriche e dei servizi di pubblica utilità della Regione Lombardia. A tal proposito… va bè… nella perizia si allega il certificato di destinazione urbanistica che avete tutto nella delibera, rilasciate dal responsabile. Validazione della perizia di stima, qui scrive l’arch. Rondelli, preso atto della perizia di stima redatta dal geometra Enrica Lucia Biffi con studio in Canonica d’Adda ecc. ecc., dalla quale si evince il conferimento di valori di Euro 24 al m² e dalle considerazioni e valutazioni immobiliari che hanno

determinato il suddetto valore, si valida la perizia con il valore di 22.560 Euro complessivi, in considerazione dei valori indicati negli ultimi accordi bonari sottoscritti dal Comune di Treviglio per acquisizione di aree private con destinazioni urbanistiche similari, per la realizzazione di opere pubbliche stradali.

Si rimarca inoltre che l’accorpamento dei mappali è oggetto di perizia nel complesso industriale avvenuto nell’anno 1986; contestualmente è stata costituita una servitù di passaggio di acquedotto su terreni di proprietà della soc. Farchemia S.r.l. a favore del Comune di Treviglio, per il mantenimento del percorso stradale e del percorso irriguo del cavo.

Presidente

Chiede la parola la Consigliera Patrizia Siliprandi.

Consigliera Siliprandi

Grazie Presidente. Solo per un chiarimento. Perché nel periodo dell’area inquinata si fa menzione solo del cromo esavalente? Cioè, le acque sotterranee hanno un inquinamento solo da cromo esavalente e basta?

(intervento fuori microfono)

Cioè, non credo che ci sia solo il cromo…

Segretario Generale

Probabilmente ci sarà anche dell’altro, però è collegato a quanto è successo per le esigenze di bonifica del cromo esavalente e se vogliamo questo attenua ulteriormente, credo, il valore dei mappali che sono da sottoporre a bonifica; cioè per questo motivo viene data questa informazione, non è stato aperto un procedimento istruttorio di valutazione dell’inquinamento dell’area, però quei mappali hanno questa zavorra, tra virgolette, formale.

Presidente

Il Consigliere Enzo Riganti.

Consigliere Riganti

Grazie. Io voglio solamente far presente che quello che leggo e l’ha letto l'Assessore Stucchi, è questo, stiamo parlando di area destinata a complessi produttivi esistenti e confermati B8, primo, perciò una

destinazione che non è agricola o strada o che, ma sulla quale si può edificare e questa destinazione permette di realizzare una volumetria.

940 metri permetteranno almeno 940 m³ o quadri o quant’altro.

Secondo, la perizia non è stata redatta dai tecnici del Comune, ma i tecnici del Comune prendono atto di un’altra perizia, fatta da un tecnico penso incaricato dalla Farchemia, o almeno, qui non c’è scritto se è stato incaricato dal Comune, dice: preso atto della perizia di stima redatta da.

Terzo, se questa proprietà del Comune è all’interno di una mia proprietà o di una vostra proprietà, o di qualsiasi altra proprietà, ci sono dei rispetti delle distanze, bisogna rispettare delle distanze. Io per edificare sulla proprietà degli altri devo comperarmela, deve essere mia, altrimenti devo rispettare le distanze. Ultimo, ripeto e non faccio si a voi, qui probabilmente nell’86 o quand’altro, qualcuno ha aiutato la Farchemia ad arrivare a questo, a costruire, a fare, non rispettando la proprietà del Comune, non rispettando e poi adesso viene qua e ci dice, vi do 24 Euro e dato che c’è dentro anche il cromo esavalente lì sotto, prendetelo e state contenti che ci sarà una bonifica da fare, ma non dice se la bonifica la fanno loro, perché se la facessero loro e mi dicessero quanto costa, saremmo qui a dire, ma che bravi, ecco, almeno ci bonificano dal cromo esavalente; no e ci vengono a dire che 24 Euro, quando un artigiano va al P.I.P. e compera un’area di questo genere, mille metri, gli lascia là un bel po' di soldi…

(intervento fuori microfono)

… ho capito che mille metri dentro la Farchemia sono niente, però sono soldi che devono entrare in tasca al Comune di Treviglio, sono dei cittadini di Treviglio. Grazie. Riprenderò poi in sede di voto.

Presidente

La Consigliera Carla Bonfichi.

Consigliera Bonfichi

Due o tre considerazioni. Uno, la perizia di stima… c’è il Dott. Arch.

Valentino Rondelli ha il potere di fare a sua volta delle perizie di stima, che in questa sede la definisce validazione della perizia di stima, però è il funzionario direttivo dell’Amministrazione Comunale, e pertanto stima il bene a nome e per conto di, avendone titolo. La seconda questione, non stiamo vendendo un’area al P.I.P. 1, 2, 3, 4, stiamo sistemando una posizione acquisita nell’86, anzi, acquisita prima nell’84 e successivamente nell’86, vale a dire circa 26 anni dall’84 e 24 anni dall’86 e pertanto, se è vero come è vero che nell’86 a seguito di spostamenti, di cavi, eccetera, c’erano state messe in campo delle

cessioni che non sono poi state mai successivamente giuridicamente con atto notarile, come dire, sistemate e formalizzate, a questo punto ci vuole una cosa che poteva magari allora essere fatta direttamente dal funzionario comunale, oggi ci vuole una delibera di Consiglio Comunale a che queste situazioni vengano formalizzate. Ed è normale e io auspico che nel corso dei prossimi mesi se ne formalizzino delle altre, anche in considerazione del fatto che questo Consiglio Comunale ha dato mandato all’Assessore Stucchi e all’Ufficio patrimonio, a questa Amministrazione di costituire l’Ufficio patrimonio, a che venissero sistemate le questioni pendenti e venissero formalizzate convenzioni che non erano state formalizzate e addirittura si addivenisse anche alla vendita di quelli che vengono definiti reliquati.

Ora, un conto è la vendita di un reliquato derivante da un esproprio non utilizzato per una strada prospiciente una villetta, che magari interessa proprio quella villetta per ampliare il proprio giardino e quindi si va a formalizzare una vendita ex novo, altro conto è sistemare una situazione derivante da una mancata formalizzazione di atto notarile, ma conseguente a una atto del Consiglio Comunale dell’86 che fra caso se quell’atto prevedeva una formalizzazione economica, oggi avremmo titolo a fare una valutazione diversa, anzi addirittura avremmo titolo a fare una valutazione odierna con tutti gli abbattimenti dei 20 anni legati al caso. Oggi dobbiamo regolarizzare un atto di Consiglio Comunale, di un atto di 26 anni fa, per cui già il fatto di addivenire a una compensazione di tipo oneroso economico, oltretutto, se leggiamo nel testo della delibera, tutte le competenze e le spettanze derivanti dall’atto notarile sono in carico a Farchemia anche esse. Per cui devo dire che vengano questi atti e spero che si concludano. Grazie.

Segretario Generale

Volevo aggiungere un’altra piccola cosa, il fatto che il Comune nel corso del tempo abbia autorizzato gli interventi di riqualificazione e di ampliamento dei manufatti edilizi esistenti, significa, tra le altre cose, oltre ad avere valutato la correttezza di questi interventi, ma aver riconosciuto un titolo proprietario in capo al richiedente, questo vuol dire, tenendo conto ’86-2010, 24 anni, possesso di buona fede, eccetera, cioè che è una situazione che un minimo trova un

riconoscimento adesso e con un privato che avrebbe forse sotto alcuni aspetti, magari non altri, forse non gli sarebbe convenuto puntare anche un po' i piedi. Poi io non ho le competenze per dire se l’equilibrio dell’86 fosse giusto per la tutela della posizione del Comune. Quello che si fa oggi è regolarizzare, riuscendo ad ottenere anche un piccolo tra virgolette cadeau, un bene che a catasto è del Comune, ma di fatto è negli insediamenti industriali di Farchemia, utilizzato e strautilizzato da Farchemia, con interventi nel corso di questi 24 anni, autorizzati dallo stesso Comune.

Presidente

Chiede di intervenire Giancarlo Fumagalli.

Consigliere Fumagalli

Non era una polemica quella che ho aperto, sono assolutamente d’accordo con la Consigliera Bonfichi che quando sono da chiudere le cose sono da chiudere, altrimenti cascano per terra da sole. Era solo il tentativo di verificare se era stato tutto bene analizzato affinché il Comune potesse recuperare l’importo più adeguato possibile. Grazie.

Presidente

Il Consigliere Bruno Brambilla.

Consigliere Brambilla

Grazie Presidente. In tutta questa articolazione d’interventi, io volevo soltanto avere una conferma su un fatto, perché è evidente che qui si tratta praticamente di una permuta dove Farchemia ha acquisito, diciamo, una superficie di terreno di proprietà del Comune, a fronte di concessione di servitù. Servitù di passaggio e di acquedotto, cioè praticamente hanno spostato il passaggio e hanno spostato il passaggio del fosso ecc. L’importante, mi sembra di capire, al di là del valore che credo sia stato ottenuto nel modo più proficuo possibile, che questa servitù sia garantita, cioè che non ci sia una convenzione che fra qualche sparisca e che, siccome è di proprietà della Farchemia il terreno dove esiste la servitù, che a un certo punto la Farchemia ci costruisca qualcosa, questo mi sembra che sia l’aspetto fondamentale da salvaguardare in questa situazione. Grazie.

Presidente

Altri interventi? Passiamo allora alla dichiarazione di voto. Consigliere Eugenio Manenti.

Consigliere Manenti

Secondo me non abbiamo niente da fare che approvare questa delibera, 25 anni fa abbiamo permesso alla Farchemia di realizzare un complesso immobiliare, in Seconda Commissione consiliare l’abbiamo analizzato bene e quando abbiamo visto dove è ubicato il passaggio del fosso, dell’ex fosso, perché non c’è più e della vecchia strada, ci siamo stupiti che siano passati 25 anni senza regolarizzare; al centro della

Secondo me non abbiamo niente da fare che approvare questa delibera, 25 anni fa abbiamo permesso alla Farchemia di realizzare un complesso immobiliare, in Seconda Commissione consiliare l’abbiamo analizzato bene e quando abbiamo visto dove è ubicato il passaggio del fosso, dell’ex fosso, perché non c’è più e della vecchia strada, ci siamo stupiti che siano passati 25 anni senza regolarizzare; al centro della