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DIE ROTE ZORA: CON L’ARMA SI RAGGIUNGE LA PIENA EMANCIPAZIONE.

Storia delle cellule rivoluzionarie e della Rote Zora

Dopo il declino del movimento studentesco, una parte dei suoi militanti decise di collaborare con le istituzioni, mentre un’altra si organizzò in gruppi di lotta armata, quali le Rote Armee Fraktion (Frazione dell' armata rossa) , Bewegung 2. Juni

(Movimento del 2 giugno), Revolutionaeren Zellen (Cellule rivoluzionarie) e la Rote Zora (Zora la rossa).

Tuttavia, anche se le Revolutionaeren Zellen e la Rote Zora, combatterono per gli stessi ideali in periodi differenti (la Rote Zora si scisse dalle Revolutionaeren Zellen nel 1975), difesero posizioni ed ali politiche diverse.

Il concetto di guerriglia urbana “Lotta nel cuore della bestia” (Che Guevara) fu colto come necessità strategica dalla sinistra radicale delle metropoli: con le teorie internazionaliste, antimperialiste e rivoluzionarie si sviluppò l'idea che il cambiamento dell'assetto sociale potesse essere raggiunto solo con la forza rivoluzionaria.125

Le prime azioni delle Revolutionaeren Zellen furono svolte il 16 novembre del 1973 a Berlino ed il 17 a Norimberga, contro una multinazionale statunitense che aveva preso parte, insieme alla CIA, al colpo di Stato di Pinochet l' 11 settembre del 1973 contro il Governo Allende in Cile. Il colpo di Stato in Cile sviluppò una grande solidarietà all'interno della sinistra tedesca: fu fondato il comitato del Cile, che pubblicizzava la situazione in Cile e tentava di far entrare i rifugiati politici nella Repubblica Federale Tedesca.

Anche se la concezione organizzativa delle Revolutionaeren Zellen era quella di creare molte cellule rivoluzionarie autonome che si basavano su un “contro potere in

125 Introduzione del volume Die Fruchte des Zorns( I frutti della rabbia), pubblicato su internet

piccoli nuclei”, tutti i gruppi armati collaborarono anche con la parte radicale della sinistra legale.

Le donne delle Revolutionaeren Zellen e della Rote Zora

Nel 1970 la SDS si sciolse e poco dopo si formarono molti gruppi di donne che combattevano insieme per l’abolizione della legge 218.

Il 26 aprile del 1974 la maggioranza di Governo decise il Fristenlosung (tempo concesso alla donna per interrompere la gravidanza, a partire dal concepimento del bambino), che fu dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale il 25 febbraio del 1975.

Il 4 marzo del 1975 le donne delle Revolutionaeren Zellen parteciparono alla lotta contro la 218 dando fuoco al duomo di Bamberga ed alla sede della Corte Costituzionale situata a Karlsruhe.

La prima azione della Rote Zora fu l’attentato fatto all’ordine federale dei medici, denominato il “ Vertreter der Vergewaltiger in weissen Kitteln” (il rappresentante del violentatore in camice bianco).

Fino al 1984 la Rote Zora ebbe contatti e collaborò con le Revolutionaeren Zellen, svolgendo insieme con loro anche azioni e discussioni di carattere politico e strategico.

Da un’ intervista del giugno del 1984 alla Rote Zora126:

“…La ragione principale è innanzitutto che questa politica delle Revoluzionaren Zellen viene sviluppata e noi la troviamo tutt’ora giusta.

Noi abbiamo stabilito, nel nostro sviluppo, un nostro argomento e contenuto- perciò ci siamo organizzate autonomamente- ma ci rifacciamo alle esperienze delle Revolutionaeren Zellen.

126 Opuscolo Schafft viele Revolutionaeren Zellen (creare molte cellule rivoluzionarie), Roter

Inoltre una collaborazione tra i gruppi radicali può solo rafforzare, complessivamente, la resistenza militante.

Ci sono state delle collaborazioni produttive, come le azioni alla visita di Reagan127o il documento di discussione inerente al movimento pacifista.

Ci sono anche ancora forti discussioni da fare.

Poi, gli uomini che del resto trasformano la loro rottura radicale con questo sistema in una conseguente prassi, sono spesso spaventosamente lontani dal capire cosa sia la lotta antisessista e quale significato abbia per una prospettiva rivoluzionaria.

Noi non ci limitiamo solo direttamente alla struttura, cioè sappiamo che l’oppressione verso le donne è evidente.

Come donne siamo comunque, in generale, più colpite rispetto agli uomini dai rapporti di potere sociali, sia che si tratti della distruzione dell’ambiente e delle città, che delle forme di produzione organizzate del capitalismo.

Noi non vogliamo nessuna divisione del lavoro di sinistra col seguente motto: le donne per la questione femminile, gli uomini per i temi di natura politica generale. La responsabilità per il cambiamento del nostro quotidiano non ce la facciamo togliere!”

Alla domanda di quanto fosse importante la relazione dello sfruttamento e dell’oppressione delle donne del Primo Mondo con lo sfruttamento di quelle del Terzo Mondo , la Rote Zora rispose128:

“Noi non combattiamo per le donne nei paesi delle Periferie, ma con loro, contro lo sfruttamento delle donne come merce.

Il moderno commercio di schiave ha il suo corrispettivo nelle condizioni di possesso nel matrimonio.

Le forme di oppressione sono certamente diverse, ma hanno radici comuni.

La frattura tra gli uomini e le donne trova la sua origine nella scissione tra la popolazione del primo mondo e quella del terzo mondo.

127 La visita del presidente degli Stati Uniti nella Repubblica Federale Tedesca a Bonn nel maggio

del 1984 insieme a quella degli altri Capi di Stato dei paesi occidentali industrializzati.

128 “Rote Zora” in cui ci sono dichiarazioni su diversi argomenti e lettere scritte dalla Rote Zora alle

Noi stesse approfittiamo della divisione del lavoro internazionale.

Noi vogliamo rompere il nostro legame con questo sistema ed estendere la nostra comunità alle donne degli altri paesi.”

La Rote Zora s’ interessò anche della questione della genetica umana e della tecnologia di produzione:

“Nella lotta contro la tecnologia di produzione e l’ingegneria genetica applichiamo, come punto di partenza, la nostra resistenza contro questo sistema, contro ogni tipo di oppressione, per sviluppare la liberazione mondiale delle donne.

Il motivo delle nostre azioni e di questa pubblicazione consiste nel fatto che la genetica umana è la base fondamentale nella questione pubblica sulla tecnologia di riproduzione e sull’ ingegneria genetica.

La discussione sulla genetica umana riflette di nuovo una mancanza di prospettive nel movimento femminista.

Dove sono rimaste le richieste ed i principi che vogliono rompere definitivamente col potere e col disegno dei mostri imperialisti?

Dove rivendichiamo ancora le nostre utopie femministe?

I disabili a Berlino hanno chiesto la chiusura dei consultori di genetica umana.

Queste istituzioni sono i “posti di comando” per raggruppare molte persone sane, per la selezione di figli desiderati e quelli indesiderati, la diffusione delle idee di tutti i problemi sociali- alcolismo, criminalità e disabilità - sia di natura biologica, che medica.

Di fronte alla richiesta dei disabili, si solleva una forte protesta tra le donne: dovrebbe essere concesso ad ogni donna di poter decidere se vuole o no un bambino disabile, ogni donna dovrebbe prendere questa decisione in modo autonomo e la richiesta per l’interruzione di gravidanza costruisce un tabù.

La propaganda dei genetisti, della politica demografica e la nostra stessa paura pongono il problema nella nostra testa; uno scandalo dei rifiuti tossici, un incidente nucleare sono la causa per cui la genetica umana si vanta e la politica dominante si rivolge contro le vittime.

Loro dicono che le donne devono essere aiutate.

Queste ricevono informazioni alla mano, che devono portare alla decisione autonoma riguardo all’aborto/ sterilizzazione.

Nell’economia del sistema capitalistico- patriarcale le donne sono sempre “ massa da manovrare” nella riproduzione e sul mercato del lavoro e questo determina oggettivamente un ’abbassamento dei costi salariali.

Anche in questa logica le donne devono essere produttive, cioè fare dei figli sani, che devono essere convenienti per lo Stato, per l’uomo e per il capitale.

Coloro che si oppongono a questo piano, sono minacciati da una serie di sanzioni: riduzione delle possibilità finanziarie, se i parenti dei disabili non possono più contare sulle collaborazioni di solidarietà come, ad esempio la cassa mutua o le case di cura per anziani; riduzione delle possibilità individuali, se le donne sono le sole responsabili per il mantenimento dei bambini disabili, isolamento sociale o emarginazione- sterilizzazione forzata.

Con l’obbligo degli esami, il genetista riesce a creare insicurezze e paure nelle donne. L’obiettivo principale è quello di raccogliere il materiale dei dati delle analisi che è molto vasto.

In questo modo vengono tutelati esclusivamente gli interessi dei dottori della produzione, dell’ingegneria genetica e della prevenzione.

Anche il movimento femminista, con la sua Campagna contro la 218, è stato influenzato dalla propaganda della selezione delle persone sane: la paura di avere un bambino disabile, di sostenere costi elevati per le cure e la malattia vista come colpa e problema hanno sviluppato l’individualismo.”

Nell’ultima parte dell’intervista, il gruppo militante raccontò dell’attentato all’istituto di genetica umana a Muenster e degli obiettivi prestabiliti:

“Quando abbiamo visitato l’ istituto di genetica umana a Muenster nell’agosto dell’anno scorso, siamo riuscite a distruggere l’archivio; la Stampa ha scritto di questo nei giorni seguenti.

Era l’opera di tutta una vita del dottor Lenz, che aveva costruito nel corso della sua attività nell’istituto di genetica umana a Muenster.

In questo archivio c’ erano comunicati internazionali.

Abbiamo portato via qualcosa durante la notte, mentre il resto l’abbiamo bruciato. Noi volevamo fondamentalmente distruggere il potere che i dottori prendono da tali archivi.

Alla verifica dei fatti, non abbiamo scoperto alcuna porcheria spettacolare. Questo non significa tuttavia che non è successo niente.

L’importante per noi è di eliminare questi scandali: loro appartengono a questo sistema e come tali meritano di essere denunciati.

Abbiamo messo insieme un po’ di materiale preso dall’archivio.

La parte principale proviene dall’attività di consulenza di Lenz e qualcosa risale agli inizi degli anni ’60 e ’70.

Il materiale descrive le attività di ricerca come genetista sociale già dal 1970.

Gli atti documentavano l’originale del ciclo di conferenze con brevi relazioni del periodo 1939- 1944.

Abbiamo messo le nostre osservazioni e le conclusioni allegate a questi documenti. Non viene quasi mai consigliato l’aborto o la mancanza di figli.

Dal materiale salta fuori che le analisi, oggi, non vengono fatte per impedire la disabilità , ma per diffondere l’idea di selezione.

Da questo materiale si può formulare una tesi basilare: il “Genpool” è fatto per le cosiddette malattie, deformità e malformazioni.

Abbiamo, infine, trovato alcuni documenti storici di un ciclo di conferenze del periodo 1939-1944 e preso informazioni sull’amministrazione centrale dei manicomi e delle case di cura, dove veniva eseguita anche la sterilizzazione forzata, a Berlino nel 1939.”

Critica delle Revolutionaeren Zellen e della Rote Zora nei confronti del movimento pacifista.

Il più grande movimento di protesta extraparlamentare della Repubblica Federale Tedesca nacque e si sviluppò dal 1979 contro la decisione di riarmo della Nato, secondo la quale i missili a medio raggio atomici dovevano essere dislocati nell’Europa dell’ovest.

Il movimento pacifista era composto da diversi “spettri sociali” che volevano bloccare l’ apocalisse atomica. La libertà d’ espressione si manifestava col motto “Facciamo la pace senza le armi”. Durante una dimostrazione, tenutasi a Bonn nell’ ottobre del 1981, fu tolta la parola al rappresentante di uno dei movimenti di liberazione combattenti armati della Tricontinentale129 - le parole che non poteva pronunciare: “La pace nei nostri Paesi non significa solo non fare nessuna guerra. La pace consiste, per noi, nella nostra indipendenza nazionale, nella giustizia sociale e nell’identità culturale.

La pace significa per noi la fine della violenza quotidiana, delle strutture ingiuste, dell’infelicità, delle carestie e del terrore del controllo”.130

“Uno dei motivi centrali del movimento pacifista è la paura davanti alla distruzione atomica della Repubblica Federale Tedesca come campo di battaglia, dove gli USA e l’Unione Sovietica esercitano il loro super potere.

129 Conferenza dell’Organizzazione di Solidarietà dei Popoli d’Africa, Asia e America Latina,

tenutasi all’Avana nel 1966. Per la prima volta, i tre Continenti del sud del mondo si riunirono nel nome di interessi comuni e di una comune posizione difensiva rispetto all’Occidente. La Tricontinentale s’incentrò esclusivamente sulle lotte antimperialiste ed anticolonialiste in tutto il mondo e dette l’avvio ad un quadro di riferimento generale per la lotta globalizzata, resistenza mondiale che anticipò di diversi anni i movimenti antiglobalizzazione.

130 Krieg - Krise- Friedensbewegung ( Guerra- crisi- movimento pacifista) dal volume Die Fruchte

Da questa situazione non risulta solo il fatto che la popolazione tedesca è considerata come un ostaggio degli USA, ma si evidenzia anche il nostro rifiuto degli interessi politici internazionali che anche il nostro governo riconosce e sostiene”.131

“La leggenda dell' ostaggio Europa e della parola della Repubblica Federale Tedesca occupata, che il potere degli USA e dell' Unione Sovietica minaccia di distruggere, non servono solo a minimizzare ed a annullare l'imperialismo della Germania dell'ovest e dell'Europa occidentale, ma sono utilizzate dalla strategia politica dei verdi e dei socialdemocratici per fondare le basi di una sovrana politica europea e tedesca.”132

In contrapposizione a questa realtà nacque e si sviluppò inoltre il movimento antiguerra, che fu portato avanti in maniera determinante dalla sinistra radicale autonoma ed antimperialista. Il movimento nacque nel 1980 a seguito dei contrasti militanti per il giuramento delle reclute pubblico a Brema ed a Hannover ed i blocchi contro le manovre della Nato. Negli anni successivi questo movimento eseguì molteplici azioni militanti e dimostrazioni.

Dai rappresentanti del “movimento pacifista ufficiale” fu condotta l'emarginazione della sinistra radicale mediante la questione della violenza.

Nonostante ciò il movimento antiguerra tentò di reintrodurre il suo contenuto nel movimento pacifista.

“La speranza della protesta si è radicalizzata ed è aumentata gradualmente confrontandoci con questo sistema, in cui l' autonomia della resistenza sociale ed antimperialista, che è strettamente orientata alle forme ed ai contenuti del movimento pacifista organizzato, però non si è mantenuta”.133

131 Premessa del capitolo X del volume Die Fruechte des Zorns. 132 Krieg- Krise- Friedensbewegung pag. 496

La critica delle Revolutionaeren Zellen e della Rote Zora verso il movimento pacifista venne percepita anche al di fuori della scena della sinistra radicale e fu pubblicata anche sul TAZ134.

Uno dei punti critici principali al movimento pacifista era la sua limitazione nazionalista sotto la dissolvenza di ogni rapporto d' oppressione:

“Mentre il capitale e lo Stato impongono la loro strategia di crisi ed in altre regioni si preparano a farlo all' intero popolo, nelle metropoli il pericolo della guerra è diventato il tema dominante.

Né la politica mirata dell' impoverimento e né la guerra reale, che l'imperialismo trama su diversi fronti del terzo mondo, ma una minaccia di distruzione astratta mobilita centinaia di persone nei centri delle città.

Si diffonde non la lotta di classe rivoluzionaria, ma una cultura catastrofica che è alimentata dai potenti.

La paura legittima dell' impoverimento sociale, della distruzione dell'ambiente e le possibili conseguenze dell' alto armamento atomico è presentata come un tramonto di tutto ciò che ci circonda che conosce solo vittime e nessun colpevole....Dove si diffonde l' “Endzeitstimmung” (umore apocalittico), non c' è più spazio per l' utopia sociale, come ad esempio, la battaglia che, in passato, gli ecologi facevano per tutelare la natura”(rivista Ebenda pag. 467).

Inoltre sembrava che gli USA avessero diversi problemi da risolvere per procedere al dislocamento dei missili.

Questo dato di fatto venne commentato così dalle Revolutionaeren Zellen e dalla Rote Zora:

“ Il blocco orientale è ricattato tramite i missili Cruise e Pershing ed anche attraverso la neutralità della politica mondiale.

Perciò gli USA possono agire liberamente nelle guerre convenzionali in Medio Oriente ed in America latina.

Infine è stata introdotta la libera concorrenza atomica nelle proprie zone occupate (Ebenda pag.471)”

Mentre il movimento pacifista considerava la Repubblica Federale Tedesca come un ostaggio degli USA, le Revolutionaeren Zellen e la Rote Zora analizzarono il ruolo della RFD nel modo seguente:

“La Repubblica Federale Tedesca non è un ostaggio, ma si aggiudica il secondo posto all'interno di questa struttura dei poteri occidentali.

È un pilastro della Nato e basa il suo potere su questa.

Ogni parte del movimento pacifista sostiene la leggenda dell' ostaggio Europa e fantoccio RFT e minimizza, in prima linea, l' imperialismo tedesco occidentale.

Sembra cosi che queste vecchie forme della preparazione post-coloniale e dello sfruttamento del terzo mondo non si sviluppino più in eguale maniera con l' utilizzazione del capitale.

L' Unione Sovietica dovrebbe impedire l' indebitamento e l' enorme stanziamento per il riarmo e sviluppare le tecnologie per l' utilizzo delle sue risorse naturali.

L' Unione Sovietica deve sciogliere la sua Confederazione di Stati che vengono distrutti dalle condizioni di sfruttamento e di cambiare il suo sistema.

Noi non siamo le vittime e dobbiamo mettere in ginocchio gli interessi del “libero occidente”.

Al movimento antiguerra designiamo di denunciare ogni tentativo di atmosfera catastrofica, di cui lo Stato si serve per tutelare il libero mercato ed apportare un cambiamento al progetto imperialista e di denunciare ogni tentativo per stimolare l' umore apocalittico propagandistico per ficcare in testa all' individuo sociale la sua debolezza e la sua impotenza.

La nostra critica nei confronti del movimento pacifista è piuttosto chiara: noi dobbiamo uscire dalla fatale dipendenza del patto di pace e creare dei propri fronti. Solo nella prospettiva di un movimento contrastante autonomo, che è libero dai limiti di contenuto e dai piani del movimento pacifista, possono esserci le possibilità di

polarizzare il patto e di creare un contrappeso che contrasti con la trasformazione del movimento pacifista in un “ nuovo” nazionalismo di liberazione ( Ebenda pag. 499).”

La Rote Zora e la lotta di classe.

Già dagli inizi del 1972 le Revolutionaeren Zellen e la Rote Zora, come anche diversi gruppi di sinistra, fecero della classe lavoratrice il soggetto rivoluzionario nelle fabbriche. Un imput scaturì dall' ondata di scioperi selvaggi del 1969/73, quando centinaia di lavoratori e lavoratrici si batterono sotto la direzione sindacale per l' aumento salariale ed il miglioramento delle condizioni di lavoro.

Nel 1978/1980 fu organizzato lo sciopero nell' industria siderurgica sotto la guida dei sindacati per l'introduzione di 35 ore lavorative settimanali. Nonostante la grande partecipazione e la motivazione dei dipendenti, nel nuovo contratto collettivo di lavoro vennero fissate 40 ore di lavoro settimanali per cinque anni.

Negli anni '80 in molti Stati dell' Europa occidentale iniziò un profondo cambiamento nella struttura economica: l' industria mineraria e quella siderurgica furono demolite. Inoltre i vecchi grossi reparti riguardanti la ristrutturazione tecnologica (la produzione automatizzata, la robotizzazione) e la transnazionalizzazione forzata furono scomposte.

L' ondata di licenziamenti aumentò il numero dei disoccupati in modo determinante, in quanto tra il 1980 ed il 1983, salì da 850000 a 2,2 milioni.

Nella RFT, la regione più colpita fu il Bacino della Ruhr. Le Revolutionaeren Zellen e la Rote Zora riguardo agli scioperi dichiararono:

“La prospettiva della regione di scrollarsi la crisi si collega con il labile controllo della classe attraverso cui la direzione sindacale aveva potuto decidere di associare nuovamente da un lato un grosso sciopero dei dipendenti al sindacato e dall' altro di garantire un clima di pace e rassegnazione per gli anni futuri, cioè proteggere il suo apparato.

I sindacati hanno condiviso totalmente le conseguenze della ristrutturazione e le sue basi di forza che sono state dislocate.

Così, solo il sindacato dell' industria metallurgica ha perso, dal 1980, più di 100000 membri ed il numero continua a salire.”135

Dopo che, nel 1982, il partito di governo SPD di Bonn passò all' opposizione parlamentare, cambiò anche il ruolo dei sindacati. I due gruppi armati commentarono l' evento politico come segue: “ Il periodo dell' evidente “ collaborazione” con la politica ufficiale di Bonner è passato.

L' integrazione è annunciata perchè l' “esplosività sociale” diagnosticata deve essere disinnescata.

Il tentativo della DGB nell' inverno del 1982 è stato il primo passo, mentre il secondo passo fu la grande entrata della SPD e della DGB nel movimento pacifista.

Questa funzione integrativa della socialdemocrazia non è solo una strategia per tutelare la sicurezza del sistema capitalistico.

È anche la corrente per cui i socialdemocratici possono presentarsi come elite politica dominante.”

Le Revolutionaeren Zellen e la Rote Zora considerarono la lotta per il lavoro nell' industria metallurgica dal 1973 un' abile mossa del sindacato dell' industria metallurgica, in quanto il numero dei suoi membri doveva stabilizzarsi. Per questo