Parte 2 Tre anni di codirezione: il festival si divide tra Bacci e Punzo
3 VolterraTeatro Festival Internazionale di Teatro Musica Danza Video Poesia
3.2.8 Dietro la Compagnia della Fortezza: gli spettacoli che raccontano
maniera individuale con alcuni detenuti, per raccontare cosa si nasconda dietro all'ormai nota Compagnia della Fortezza.
Il primo lavoro di questo tipo Punzo lo realizza insieme all'attore marocchino Mimoun El Barouni, con il quale mette in scena nel 2005 Il libro della vita. Il dramma si sviluppa come autobiografia dello stesso attore e ripercorre le tappe fondamentali del percorso che lo ha portato a Volterra, dall'immigrazione clandestina, dominata dal sogno di una vita
61 Cfr. A. Balestri, Punzo-Shakespeare dà voce ai suoi detenuti-personaggi, in «Lo sguardo di Arlecchino», 29 luglio 2015, alla pagina internet http://www.losguardodiarlecchino.it/punzo-shakespeare-da-voce-ai- suoi-detenuti-personaggi/
62 Cfr. R. Rinaldi, Nel castello in cui il pensiero diventa libero, in «Rumor(s)cena», 31 luglio 2016,
consultabile alla pagina internet http://www.compagniadellafortezza.org/new/wp-
diversa, fino all'approdo alla realtà del carcere e alla scoperta del teatro come mezzo di riscatto. Lo spettacolo, successivamente presentato a Volterra nel 2006 con il nuovo titolo
Il libro della vita assolo per voce e anima, sarà messo in scena anche nel 2008, intepretato
da un altro detenuto attore, Jamel Bin Salah Soltani. Mimoun El Barouni, infatti, uscito dal carcere nel 2006 vive ora in Finlandia, dove continua a lavorare come attore.
James Soltani è anche il protagonista di Il Sogno di Faust, realizzato a Volterra nel 2010, ispirato al Faust di Pessoa e mirato anche questa volta a raccontare la parte nascosta della Compagnia. Il detenuto nord africano veste qui i panni di un cuoco e, mentre cucina di fronte al pubblico, intrattiene gli spettatori raccontandosi in maniera divertente, mostrandosi nella piena vulnerabilità di chi cerca in tutti modi l'accettazione altrui. Sorriso sgargiante e clima da festa si contrappongono in maniera decisa alle immagini che nel frattempo sono fatte scorrere alle spalle del personaggio/attore: barconi pieni di immigrati, cadaveri, politici e sopratutto immigini legate alle vicende di Rosarno (agli inizi del 2010 scoppiano infatti in questa cittadina calabrese cruenti scontri armati tra rosarnesi e immigrati, a seguito dell'uccisione senza motivo di tre di questi ultimi da parte di alcuni paesani, mentre facevano ritorno dai campi di lavoro).
Ultimo e più famoso spettacolo a carattere biografico è quello del 2013, che vede protagonista Aniello Arena. Dopo il successo e i riconosicimenti ottenuti da quest'ultimo per la partecipazione al film Reality di Matteo Garrone, A-solo. Studi di assenza in
pubblico, ne ripercorre le vicende autobiografiche. In un clima di convivialità, quasi da
incontro più che da spettacolo vero e proprio, Arena insieme a Punzo racconta la sua storia e i quindici anni di lavoro nella Compagnia. Intrecciando finzione e realtà, riportando in vita personaggi di repertorio e pensieri intimi, il detenuto-attore invita il pubblico a partecipare come interlucotore allo spettacolo e lo sfida a capire in questo gioco di presenza/assenza quando in scena sta l'attore e quando invece il detenuto.
Tra gli spettacoli realizzati insieme ad attori della Compagnia della Fortezza va ricordato, infine, anche l'importante studio di Placido Calogero, con cui Punzo mette in scena nel 2008 L'ultimo nastro di Krapp63, in onore a Rick Cluchey, ospite della XX edizione del
63 Il titolo dello spettacolo qui riportato fa riferimento al programma del festival VolterrateatrØ8, ma sul sito della Compagnia della Fortezza il titolo è in realtà diverso: Un silenzio straordinario.
festival. Cluchey, che presenta nella stessa edizione la propria versione dell'opera beckettiana, è un ex detenuto americano, fondatore della Saint Quentin Company nel 1957, prima compagnia di detenuti-attori. La scelta di Cluchey di mettere in scena numerose opere di Beckett (collaborando anche con lo stesso a partire dal 1975) è dovuta al fatto che i protagonisti dei suoi drammi, ispirati ad esperienze fatte in giovinezza a Dublino, sono individui legati alla strada, ai manicomi, ad esperienze di disagio e che quindi possono essere bene interpretati proprio dagli stesso carcerati.
La Compagnia della Fortezza mette in scena questo lavoro con l'obiettivo di trarre spunto dal personaggio di Krapp per riflettere sulla condizione del detenuto. Guardandosi indietro, il protagonista ripercorre la propria vita con nostalgia e amarezza (o compassione, piuttosto, nell'interpetazione di Calogero) lasciando nella rilettura del testo che fa Punzo uno spiraglio di luce per il futuro64.
64 Cfr. M. F. Stancapiano, Cluchey e la Fortezza: Gli ultimi due nastri di Krapp, in «Atti&Sipari», 3 ottobre 2008
3.3 Quel "teatro del disagio" che disagiato non lo è affatto
Finora avevo sempre evitato – continua Punzo – di invitare compagnie come queste perché temevo la facile etichetta del teatro del disagio, ma si tratta di compagnie che hanno fatto una scelta radicale di teatro professionale in cui la qualità dell'essere in scena viene prima di tutto1.
Queste sono le parole con cui Punzo giustifica la scelta di invitare per la prima volta al festival compagnie teatrali operanti in situazioni particolari.
Se nel 2000 infatti con Macbeth il regista cerca fin da subito di trasmettere un'idea chiara ed inequivocabile di come intenda il proprio lavoro, ironizzando sulle facili etichettature, altrettanto chiaro arriva il segnale dagli ospiti invitati al festival in questa XIV edizione2.
Nel 2000 tra le prime compagnie a partecipare al festival c'è Isole Comprese Teatro, nata nel 1998 dall'incontro tra gli artisti Alessandro Fantechi3 e Elena Turchi4 e alcuni ragazzi
tossicodipendenti legati al C.S.P. di Prato. Lo spettacolo messo in scena è Bunker, vincitore del Premio Carrara festival 2000: vengono rappresentati in questo dramma gli ultimi giorni di Hitler e dei suoi, nascosti sotto terra ad aspettare la fine in un clima di follie e violenze senza senso, metafora di un'umanità ormai alla deriva. L'altra compagnia è Oiseau- mouche, che insieme al teatro La ribalta porta in scena lo spettacolo di Antonio Viganò,
Personnages, ispirato a Sei personaggi in cerca d'autore. La compagnia francese,
costituitasi nel 1981, è composta da attori con handicap mentali e questo spettacolo ha un
1 A.Punzo, cit. in A. Nanni, «Questo è il Festival di chi vuole rischiare», 2000
2 In realtà già nei tre anni precedenti era stato ospite della sezione di festival organizzata da Punzo Pippo Delbono, personalità però senza bisogno di presentazioni il cui teatro era già conosciuto come realtà artisticamente valida. Nel 1998 la Compagnia Pippo Delbono porta a Volterra due spettacoli: Barboni, racconto autobiografico del lavoro della compagnia sviluppato insieme ai senza tetto e riflessione sull'arte che diventa mezzo di sopravvivenza in situazioni al limite, e Studio sulla guerra, altro lavoro realizzato insieme agli stessi attori. Nel 1999 i due nuovi spettacoli presentati sono La Rabbia, un lavoro di teatro danza e Il tempo degli assassini.
Pippo Debono torna a Volterra anche negli anni successivi. Nel 2001 porta in scena uno spettacolo dedicato al terremoto del 1968, Il Silenzio, e tiene inoltre un laboratorio destinato a far incontrare il pubblico con i particolari attori di questi compagnia, invitandoli al confronto attraverso pratiche di relazione e condivisione.
3 Alessandro Fantechi (1957) entra in teatro nel 1977 seguendo un seminario di clownerie, diretto da Jhon Melville. Dopo il diploma alla Scuola di Teatro di Bologna nel 1986, segue seminari e workshop, lavorando con numerose compagnie. È diplomato inoltre alla Scuola di Cinema Immagina di Firenze e produce sotto la sigla Dreamclip video d'arte, cortometraggi e documentari.
4 Elena Turchi si forma alla scuola di Orazio Costa e come mimo danzatore insieme a numerosi artisti tra cui Cavani, Ronconi, Bussotti. Fonda l'Associazione Teatro 334, che si occupa di Teatro negli spazi del sociale, e all'interno di Isole Comprese Teatro coordina come psicologa-pedagoga i progetti terapeutici. Partecipa inoltre come collaboratrice al progetto teatrale della Compagnia della Fortezza.
particolare valore nel contesto del festival volterrano proprio perché, rifacendosi al testo pirandelliano, inscena una riflessione sugli attori che si rivolgono al teatro per esistere in quanto tali: "apre loro la possibilità di giocare su chi siamo, su come vogliamo apparire all'altro, sulla lucidità e sulla follia, sul dentro e il fuori di ognuno di loro e di noi"5.
La compagnia Oiseau – Mouche parteciperà a Volterra soltanto una seconda volta nel 2003, nuovamente insieme al teatro La Ribalta con No Exit: una messa a confronto di due opere che raccontano l'attesa, Porte Chiuse di Jean Paul Sartre e il film di Bunuel L'Angelo
sterminatore.