Parte 1 Roberto Bacci alla direzione del festival 1990-
1.2.2 Il ritorno al testo e il nuovo teatro di narrazione
Un'attenzione particolare Bacci la riserva al neonato teatro di narrazione. Gerardo Guccini definisce la nuova pratica culturale, nata alla fine degli anni Ottanta del Novecento, come "nuova performance epica"7 o "nuova drammaturgia epica"8, distinguendo al suo interno
alcuni filoni. Il terreno comune di chi si affaccia nuovamente al testo e alla parola, compagnie o attori-autori, è il nuovo teatro nato negli anni Sessanta: le innovazioni prodotte nei decenni precedenti, infatti, hanno comportato modifiche irrevocabili nel modo di intendere il teatro e la pratica teatrale, per cui con "nuova drammaturgia" non è da intendersi un ritorno al teatro di grande testo, bensì una nuova pratica che scaturisce dal fenomeno avanguardistico, facendo propri alcuni suoi elementi e declinandoli a favore di un teatro di parola. Il fenomeno del teatro dei gruppi, la crisi delle convenzioni drammatiche e il processo compositivo anteposto per importanza all'esito finale del lavoro teatrale, comportano la nascita di un teatro in cui mettere in scena un testo finito è forse l'obiettivo ultimo dell'artista, ma in cui al contrario lo spettacolo nasce proprio da una continua rielaborazione dello stesso, quando letteraria, quando basata su fatti storici o personali dell'autore. A VolterraTeatro troviamo tra gli ospiti i precursori di questa nuova pratica e chi ne è stato successivamente definito il fondatore: troviamo forme di espressione drammatica, che affrontano il testo alla luce di nuove ricerche e nuovi
5 Sito ufficiale della compagnia http://www.drammateatro.it/
6 Nel 1999 ll Teatro Ridotto si è trasformato in Teatro Art'In Scena e nel 2001 ha preso in gestione il Teatro Adriano di Cagliari: nel 2005 dall'unione con altre esperienze artistiche nasce la compagnia Art'In. (sito ufficiale https://www.facebook.com/pg/artin.produzioni/about/)
7 G.Guccini, C. Meldolesi, L'arcipelago della "nuova performance epica", in «Prove di Drammaturgia», 1/2004, p. 3
obiettivi, e spettacoli che, incarnanando il concetto di teatro civile, utilizzano testo e parola come strumenti d'interazione con il pubblico, per ricostruire insieme ad esso una memoria collettiva.
Tra i primi fautori di un ritorno al testo e di una sua rivalutazione troviamo a Volterra Antonio Neiwiller9 della Compagnia Teatri Uniti (nata nel 1986 dall'unione tra Falso
Movimento di Mario Martone, Teatro Studio di Caserta di Toni Servillo e Teatro dei Mutamenti dello stesso Neiwiller), che porta in scena in collaborazione con Futuro Remoto10, Dritto all'Inferno, dedicato a Pasolini. L'opera è la prima parte di una Trilogia della vita inquieta, che prevede anche uno spettacolo dedicato a Majakovskij e uno a
Tarkovskij: la volontà di portare in scena i conflitti di un'epoca attraverso determinati testi induce Neiwiller a prendere spunto in questo caso da La meglio gioventù di Pasolini, raccolta di testi poetici composti durante il periodo friulano, intorno agli anni Cinquanta, e riscritti, modificandoli successivamente, in relazione ad un riflessione critica dell'artista sulla società dei consumi11. Legati a Teatri Uniti sono anche i due giovani artisti della
Compagnia Manchisi Modica Maselli, che nel 1994 portano in scena a Volterra Amlodhi: Marco Manchisi12 e Vincenza Modica13 rileggono l'Amleto partendo dalla loro condizione
contemporanea, persi negli interrogativi dell'esistenza. Rientra in questa corrente di ritorno al testo anche il regista belga Thierry Salmon che, arrivato in Italia negli anni Ottanta, collabora con numerosi centri teatrali tra cui anche quello di Pontedera. Nel 1991, supportato da Drama Teatri, Salmon presenta a Volterra Tre studi per I Demoni, prima tappa di un ampio progetto che prevede, come è consuetudine dell'artista, uno studio a più
9 Antonio Newiller (1948-1993) è stato un drammaturgo, attore e regista italiano. Nella sua carriera ha dato vita al Teatro dei Mutamenti nel 1975, confluito nel 1986 nella compagnia Teatri Uniti, con Martone e Servillo. Come attore ha lavorato con Martone, con De Berardinis ed ha recitato anche al cinema sia in occasione del film di Martone, Morte di un matematico napoletano, sia in Caro Diario di Nanni Moretti. 10 Futuro Remoto è un festival nato nel 1987 dalla Città della Scienza di Napoli. Arrivato alla sua
trentesiama edizione nel 2016, il festival racconta le innovazioni e i mutamenti avvenuti nel mondo dell' arte, della scienza e della tecnologia, partendo da un unico tema comune scelto di anno in anno.
11 Crf. M. Della Felba, Pasolini e l'Utopia, in «Il Giornale di Napoli», 8 novembre 1991, consultabile alla pagina internet http://www.officineouragan.com/_rassegnastampa/neiwiller/giornaledinapoli_8-11- 1991.htm
12 Marco Manchisi (1961) è attore e drammaturgo. Dopo una formazione teatrale legata al teatro dei Mutamenti di Neiwiller e poi a Teatri Uniti, dal 1990 mette in scena i proprio testi, approfondendo sopratutto lo studio sulla maschera di Pulcinella. Nel 1997 fonda la Compagnia Dama Bianca; oggi collabora principalmente con il teatro Kismet Opera di Bari.
13 Vincenza Modica (1959), attrice, inizia la sua formazione con Neiwiller nel 1982 e, oltre agli spettacoli, si dedica all'organizzazione di laboratori teatrali per adulti e bambini. Nel 1993 inizia la sua collaborazione con Enzo Moscato e inizia il progetto "Un laboratorio Teatrale Itinerante", con cui indaga il rapporto tra teatro, musica e poesia. Con il successivo laboratorio "Sentimento del Tempo" porta avanti la sua ricerca sul rapporto tra arte e linguaggi diversi.
riprese in questo caso su I Demoni di Dostoevskij.
Importante gruppo teatrale presente a Volterra è poi il Teatro Settimo Torinese, compagnia nata nel 1981, che partecipa nel 1991 con La storia di Romeo e Giulietta, uno dei grandi classici rivisitati dal gruppo secondo la drammaturgia tipica che caratterizza il loro lavoro. L'idea di raccontare il dramma nasce dalla lettura di La storia di Romeo e Zulieta del poeta veronese Vittorio Betteloni, scoperta durante il peregrinare degli attori della compagnia in occasione dello spettacolo Stabat Mater (portato a Volterra nel 1990): la vicenda dei due giovani innamorati viene così presentata partendo da un punto di vista totalmente diverso da quello classico. Romeo e Giuletta, ormai morti, rivivono a posteriori attraverso gli altri personaggi della storia, gli anziani di Verona, guidati nel racconto da frate Lorenzo e dalla balia. La drammaturgia caratteristica di Gabriele Vacis (1955), regista tra i fondatori della compagnia, emerge qui in tutta la sua pienezza in una storia non semplicemente riproposta al pubblico, ma rivissuta e interiorizzata dagli attori attraverso la rielaborazione della materia stessa.
Poi, piano piano, gli attori cominciarono a presentarsi in scena come sé stessi, come persone. Ma bastava che cambiassero voce o assumessero una certa posizione col corpo, e gli spettatori capivano che non era più Laura Curino che ti parlava, ma un personaggio della storia che ti stava raccontando14.
Con il Teatro Settimo15 entriamo a pieno titolo nelle prime forme di teatro definite di
narrazione, in relazione soprattutto al fatto che si tratta di spettacoli in cui è l'io epico dell'attore a dominare la narrazione.
Sempre nel 1991 partecipa a Volterra uno tra i primi esponenti di questa tendenza, Danio Manfredini16, con il suo teatro d'autore fatto di lunghi monologhi introspettivi e personaggi
"sempre in bilico tra la follia e la normalità, «idioti» dostoevskiani"17: lo spettacolo
presentato è La Vergogna (prosieguo di Miracolo della rosa, portato a Volterra l'anno
14 G. Vacis, Vocazioni, in «Prove di Drammaturgia», numero 1, 2004, p.9
15 Al Teatro Settimo è legato anche il drammaturgo e regista Livio Milanesio, che partecipa a VolterraTeatro con Questa Winnie nel 1991, in cui riporta in scena il teatro dell'assurdo beckettiano di Giorni Felici, insieme a Roberta Biagiarelli (1967), altra collaboratrice della compagnia torinese dal 1988 al 2001. 16 Danio Manfredini (1957). Attore, regista, pittore e scultore, Manfredini è attualmente direttore
dell'Accademia D'Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli. Formatosi con César Brie e Iben Nagel Rasmussen, ha collaborato negli anni con numerose compagnie tra cui il Teatro Out Off, Il Teatro della Valdoca, la compagnia Pippo Delbono.
prima), ispirato a due romanzi di Jean Genet (Miracolo della rosa del 1946 e Pompe
Funenbri del 1948) e a Pasolini.
Marco Baliani18, fondatore della compagnia Ruotalibera19 insieme alla regista Maria
Maglietta, partecipa nel 1991 con Kohlhaas, manifesto del teatro di narrazione, ideato dallo stesso insieme a Remo Rostagno (1940) e tratto dal racconto Michele Kohlhaas di H. von Kleist. Baliani, seduto su una sedia, racconta la vicenda al pubblico: la storia di un sopruso messo in atto ai danni di un contadino che, vistosi privato dei propri diritti, dà inizio a una spirale di violenze incontrollabili, diventa metafora delle vicende che hanno caratterizzato gli anni Settanta del Novecento con attacchi e scontri spesso sanguinari in nome della negata giustizia sociale20. Nel 1992 Baliani e Maglietta portano in scena Memoria del Fuoco con una collaborazione che vede coinvolta Valeria Frabetti de La
Baracca - Testoni Ragazzi21, Drama Teatri22 e il Centro Latinoamericano de Creación e
Investigación Teatral, centro culturale venezuelano nato nel 1975. Lo spettacolo, tratto dall'omonimo romanzo del 1982 di Eduardo Galeano, ripercorre la storia dell'America dalla sua scoperta ad oggi: sette attrici sul palco ne raccontano le vicende, evocando le mescolanze culturali che la caratterizzano, le origini, i luoghi e i saperi scomparsi dei popoli.
Marco Paolini, altro fondamentale esponente di questo teatro, già collaboratore del Teatro Settimo e attore insieme a Laura Curino in Romeo e Giulietta del 1991, presenta a Volterra due spettacoli: nel 1995 l'acclamato Il racconto del Vajont, scritto a quattro mani con Gabriele Vacis; nel 1996 Album d’Aprile '74 E 5, racconto comico delle vicende, autobiografiche e non, dell'adolescenza vissuta nella provincia veneta durante gli anni
18 Marco Baliani (1950) è un attore, drammaturgo e regista. Dopo l'iniziale esperienza con il teatro per ragazzi con la compagnia da lui fondata nel 1975, Ruotalibera, nel 1989 intraprende e sviluppa il percorso del teatro di narrazione con lo spettacolo Kohlhaas. Tra i suoi lavori ci sono progetti di teatro civile, spettacoli-evento a carattere corale, oltre a ruoli attoriali per il grande schermo (sito ufficiale
http://www.marcobaliani.it/ )
19 La compagnia Ruotalibera nasce nel 1977, dedicandosi principalmente al teatro civile rivolto all'infanzia. Parallelamente agli spettacoli nascono numerosi progetti tra cui Centro 6 e Centro 16, spazi di incontro per l’educazione dei bambini e degli adolescenti attraverso l’arte e il gioco, laboratori di formazione e performance, e nel 2010 il progetto Le vie dell’arte, Centro di Ricerca sui Linguaggi Scenici per l’Infanzia e i Giovani, realizzato insieme alla Scuola di Musica Popolare di Testaccio. (sito ufficiale
http://www.ruotalibera.eu/ )
20 Cfr, M. Baliani, Kohlhaas, http://www.marcobaliani.it/2016/06/30/kohlhaas/
21 La Baracca – Testoni Ragazzi è una compagnia teatrale nata nel 1976 e rivolta al teatro per l'infanzia. Il nome si rinnova nel 1995, quando La Baracca trova sede nel Teatro Testoni di Bologna, che diventa teatro stabile d’innovazione per l’infanzia e la gioventù. (sito ufficiale http://www.testoniragazzi.it/ )
22Cooperativa modenese, oggi confluita nell'associazione Drama Teatro (sito ufficiale
Settanta. Se Kohlhaas è ritenuto il primo spettacolo esempio di questa nuova corrente, è con Il racconto del Vajont che il genere trova la sua piena affermazione: Paolini rievoca in questo alto esempio di teatro civile le tragiche vicende avvenute nel 1963. Lo spettacolo, vincitore del premio Ubu per il teatro politico nel 1995 e del Premio Idi per la miglior novità italiana nel 1996, viene trasmesso al grande pubblico attraverso il piccolo schermo, vincendo nel 1998 anche il Premio regia Televisiva.
Teatro civile è anche quello di altre due compagnie partecipanti in questi anni a VolterraTeatro. Cada Die Teatro, compagnia che nasce a Cagliari nel 1982, fonda la propria linea poetica sul contatto con la realtà sociale e politica circostante. Attraverso un teatro popolare, ma arricchito dalla continua sperimentazione di nuovi linguaggi scenici e l'attenzione alla tradizione orale, la compagnia porta avanti una ricerca sul teatro come strumento di denuncia parallelamente all'attenzione pedagogica verso il teatro ragazzi.
Senza Terra è lo spettacolo messo in scena a Volterra nel 1993, dedicato all'epopea dei
giovani sardi che lasciano l'isola in cerca di lavoro, per poi tornarci una volta adulti in cerca della memoria perduta. Nel 1996 invece il lavoro presentato è Antigone, emblema contemporaneo di una società in cui a prevalere è ancora la ragion di stato contro principi di tipo etico, morale e sociale. Entrambe le regie sono firmate da Giancarlo Biffi (1957), direttore artistico di Cada Die, da lui fondata dopo aver partecipato all'Ista di Volterra nel 1981.
Nel 1996 a partecipare al festival è la Nuova Complesso Camerata, nata nel 1991 a Montecchio in Emilia. Trasferitasi in Sardegna, la compagnia inizia una lunga attività seminariale, che la porta a confrontarsi con la popolazione del luogo per una ricerca a carattere teatrale sulla cultura popolare: nel 1995 lo stesso tipo di ricerca viene iniziato anche in Sicilia. A VolterraTeatro la compagnia rappresenta La nuova gioventù, movimento finale di un progetto iniziato nel 1991, tratto dall'opera di Pasolini.
Per concludere questo paragrafo, se facciamo riferimento all'Ipotesi per una mappa del
teatro di narrazione, presentata da Pier Giorgio Nosari sul numero 1 del 2004 di «Prove di
Drammaturgia», dobbiamo inserire in questa sezione anche l'arte di Mimmo Cuticchio, che Nosari cataloga come "narrazione pura", in cui "il narratore pare tornare a nascondersi
dietro la figura del narratore, cioè del semplice narratore di storie"23. La compagnia Figli
d'Arte Cuticchio, fondata nel 1977, partecipa infatti a Volterra nel 1996 con Il gran Duello
di Orlando e Rinaldo per amore della bella Angelica.