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La digital revolution dell’industria finanziaria: un focus sul settore dei servizi di pagamento

83 Thompson K., U.S Consumer Financial Protection Bureau Sets Out Principles for Consumer-

2.2. I principali fattori economico-culturali driver del processo di Finance Innovation

2.2.2. La digital revolution dell’industria finanziaria: un focus sul settore dei servizi di pagamento

Negli ultimi decenni il progresso tecnologico è stato così dirompente che si è arrivati a parlare di “quarta rivoluzione industriale”: i meccanismi alla base di molteplici settori dell’economia, compreso quello finanziario, hanno subito e continuano a subire profonde e irreversibili trasformazioni grazie all’impiego delle innovative technology. Il segmento finanziario che per primo è stato travolto dalla digital disruption è stato quello inerente i servizi di pagamento. Meno di 30 anni fa, l’unico strumento con cui i consumatori potevano soddisfare le proprie esigenze di acquisto era il contante. L’arrivo dei computer

111 Centro di studi bancari Villa Negroni, FinTech: evoluzione e opportunità per il Canton Ticino, in www.csbancari.ch/Pubblicazioni/Sutdio%20FinTech.pdf, 20 marzo 2018.

112 I giovani tra i 18 e i 24 anni e le generazioni successive matureranno senza sviluppare le forti relazioni

con gli intermediari tradizionali, fulcro dei comportamenti finanziari della Generazione X e dei Baby Boomers.

nelle case e la nascita dei colossi dell’e-commerce (Amazon, Alibaba Group e eBay) negli anni '90 hanno fatto conoscere ai consumatori il nuovo concetto di shopping online, che nel tempo a raccolto sempre più successo, diventando al contempo driver del grande sviluppo dell’electronical and online payments (e-payments). Tuttavia, risultati senza precedenti nell’evoluzione del sistema dei pagamenti si sono raggiunti nell’ultimo decennio grazie alla crescente popolarità assunta dagli smartphones: oggi i consumatori possono sperimentare il cosiddetto anytime, anywhere commerce, pagando i propri acquisti in real time direttamente con questi mobile devices (per questo si parla di mobile payments – m-payments), senza aver bisogno di contanti o carte di pagamento113. Le nuove abitudini dei consumatori stanno ormai conducendo al declino del contante, alla cui facilità d’uso sono associati costi non trascurabili (legati, ad esempio, al pagamento degli assegni o alle commissioni sui prelievi) che complessivamente hanno un peso sull’economia114; non sorprendono, quindi, le iniziative di Governi e regulators volti ad incentivare lo sviluppo dei nuovi strumenti di pagamento non cash115, che rendono le transazioni più economiche e sicure (facilmente tracciabili), a vantaggio del consumatore. Questo trend trova conferma nei dati raccolti dalla società di consulenza Capgemini e dal gruppo bancario BNP Paribas nel “World Payments Report 2017”, redatto con l’intento di mostrare i cambiamenti che stanno rivoluzionando il sistema dei pagamenti globale. Il numero di transazioni non-cash ha raggiunto un record decennale nell’anno a cavallo fra il 2014 e 2015, arrivando a crescere su scala internazionale dell’11% (nel 2013-2014 si era stata pari all’8,9%), con un incremento del volume d’affari pari a 433 miliardi (rispetto ai 338,8 dell’anno precedente). Si tratta di un trend destinato a continuare e che mostra potenzialità di crescita esponenziali: il tasso di crescita annuo composto (di seguito CAGR – Compounded Avarage Growth Rate) dei pagamenti non cash, si attesterà intorno al 10,9%, nel quinquennio tra il 2015 e il 2020, raggiungendo quasi 726 miliardi di transazioni. Saranno i paesi emergenti a guidare questo cambiamento: infatti, se, durante

113 Forbes, Three Payment Trends That Will Change How We Pay in 2018, in

https://www.forbes.com/sites/michelleevans1/2017/10/27/three-payment-trends-that-will-change-how- we-pay-in-2018/#29c1488e6c2c, ottobre 2017.

114 Secondo i dati raccolti dalla BCE nel suo report (New ECB report examines the costs of making payments

in the European Union) nel 2012 sui costi di eseguizione delle transazioni nell’UE, il costo totale legato

alla circolazione del contante nella Comunità è pari a circa l’1% del PIL


115 Già la PSD aveva già compreso nella definizione di istituti di pagamento i fornitori di e-payments e m-

payments, favorendone l’unclusione sostenibilie nella SEPA; il legislatore comunitario ha poi con la PSD2

incentivato ancora di più la digital disruption del sistema dei pagamenti europeo, introducendo licenze ad

hoc per lo svolgimento di payment services accessori (servizi di disposizione di ordini e di informazione

il suddetto periodo, nei paesi appartenenti all’America Latina, alla CEMEA (Europa Centrale, Medio oriente e Africa) e all’Asia emergente si prevede un CAGR pari al 19,6%, nei paesi ormai considerati maturi dell’America del Nord, dell’Europa e dell’APAC (Asia e Pacifico), si attende una crescita media annua decisamente più modesta del circa 5,6%. Stabile intorno ai 6,5% dovrebbe, invece, essere l’incremento annuo in Europa116. Avremo modo di vedere che questa grande differenza nella velocità di diffusione dei pagamenti non cash è ascrivibile alla mancanza di sviluppo di infrastrutture finanziarie tradizionali nei paesi in via, radicate, invece, nei paesi evoluti:

Figura 14: Numero di transazioni non-cash a livello internazionale tra il 2015 e il 2020

Source: Capgemini Financial Services Analysis, 2017

Secondo i dati recentemente pubblicati da BCE117, finora a dare un contributo rilevante a tale crescita nell’UE sono state senz’altro le transazioni concluse con carte di pagamento: tra il 2015 e il 2016 nell’UE, sono incrementate del 12.2%, con un giro di affari complessivo di 59.6 miliardi118.

116 Capgemini-BMP Paribas, World Payments Report 2017, in https://www.worldpaymentsreport.com/,

ottobre 2017.

117 BCE, Payments tatistics for 2016, Press Release, in www.ecb.europa.eu/press/pdf/pis/pis2016.pdf?be9989f6bd72483ebe27d8dfae1f0362, 15 settembre 2017.

118 La centralità assunta dai pagamenti con carta trova risconto anche nella diminuzione del numero totale

di sportelli di prelievo (gli automated teller machines (ATMs) sono diminuiti del 1%, per un giro di affari di 0.44 milioni di euro), e nel contestuale aumento (pari al 11.7%, con un ammontare di risorse movimentate pari a 12.4 milioni di euro) del numero di POS (point of sale) terminals, ossia dei terminali che permettono

Tuttavia, i tassi di crescita più consistenti a livello globale si stima che riguarderanno i pagamenti o i trasferimenti di denaro non cash e non card, effettuati attraverso dispositivi elettronici (e-payment) e mobili (m-payment), online. Come si può vedere nell’immagine sottostante, lo sviluppo di questi strumenti di pagamento alternativi a partire dal 2013 ha assunto caratteri esponenziali, sia in termini di GAGR, sia in termini di giro di affari complessivo (espresso in miliardi di dollari).

Figura 15: Crescita dei volumi di e-payments e m-payment a livello globale

Source: Capgemini-BMP Paribas, World Payments Report 2017, october 2017

In particolare, saranno i mobile payments ha raggiungere i risultati migliori (un GAGR pari al 21 6% tra il 2015 il 2019 e un ammontare di risorse movimentate pari a 108,8 miliardi dollari nel 2019): il tasso di crescita degli e-payments si prevede, infatti, che subirà una flessione, scendendo dal 19,2% nel 2016 al 15,3% nel 2019, principalmente a causa dell'accettazione crescente dei m-payments da parte degli esercenti e della percentuale sempre più grande di popolazione mondiale che usa il proprio smartphone per effettuare transazioni.

In questi numeri sono racchiuse le ragioni che hanno spinto in primis i colossi dell’e- commerce, seguiti dalle Big dei social network, a differenziare il proprio business, offrendo ai propri user modi di pagare i propri acquisti, alternativi ed innovativi, basati sull’utilizzo delle nuove tecnologie digitali. Effettuare un pagamento è una delle azioni compiute più frequentemente da un individuo, e lo diventato ancora di più da quando si possono utilizzare computer o smartphone per concludere transazioni, in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo; ecco perché le maggiori dot.com companies hanno investito nella creazione di proprie piattaforme di pagamento che danno la possibilità agli user di fare pagamenti real time, seguendo un procedimento che risulta al contempo semplificato, non richiedendo ogni volta l’inserimento dei dati della carta

(basta effettuare il login al sito web o alla app, inserendo ID e password), e più sicuro, diminuendo i rischi insiti nella divulgazione dei banking personal data119.

Ad avviare questo processo di penetrazione del sistema dei pagamenti sono stati le Big della web economy cinesi, che hanno sfruttato strategicamente la crescita esponenziale della percentuale di popolazione utente di servizi di pagamento mobile: nel 2016, i m- payments in Cina sono più che triplicati, raggiungendo un giro di affari di 5,5 trilioni di dollari, pari a circa 50 volte il valore dell’equivalente mercato in USA (112 miliardi di dollari), con un tasso di crescita del 215%. Già nel 2014, l’utenza attiva delle internet companies cinesi aveva superato quella delle principali banche nazionali, come ben evidenziato dal grafico sottostante: la Cina rappresenta senz’altro il contesto in cui il fenomeno FinTech ha mostrato tutte le sue potenzialità, arrivando ad avere la forza di sostituire il sistema bancario tradizionale nelle preferenze della clientela120.

Figura 16: Numero di consumatori retail delle banche e delle internet companies in Cina

Source: Citi, Digital Disruption: How Fintech is forcing Banking to a Tipping Point, march 2016

Le banche non sono riuscite a garantire un’offerta concorrenziale, equiparabile a quella dei nuovi operatori in termini di accessibilità e facilità di utilizzo: il 96% delle vendite del commercio online in Cina viene conclusa senza l’intermediazione di una banca. Non sorprende, quindi, constatare che nel 2017 è stata proprio Ant Financial Services Group,

119 Idealo magazine, Due giganti dell’eCommerce offrono nuove opzioni di pagamento – Amazon e PayPal,

in https://www.idealo.it/magazine/2013/11/01/due-giganti-dellecommerce-offrono-nuove-opzioni-di- pagamento-amazon-e-paypal/, 1 novembre 2013.

120 Citi, Digital Disruption: How Fintech is forcing Banking to a Tipping Point, in https://docs.google.com/viewerng/viewer?url=https://ir.citi.com/D%252F5GCKN6uoSvhbvCmUDS05S

l’affiliata finanziaria del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba Group (fondata nel 1999), a registrare il valore di mercato più alto al mondo, pari a 60 miliardi di dollari. Gran parte di questo valore deriva dalla gestione di Alipay, che, lanciata nel 2004, è diventata la più grande mobile payment platform al mondo da quando nel 2013 ha superato la rivale americana PayPal, con un ammontare di denaro trasferito pari a 150 miliardi in un solo anno121. Tuttavia, ha iniziato a sentire sempre più la concorrenza di un’altra colosso cinese, Tenent che dal 2014 è diventata driver di un modello innovativo di peer-to-peer payments: grazie alla sua piattaforma di m-payment Tenpay, ha in primis dato la possibilità agli utenti della sua app di messaggistica WeChat di trasferire denaro, in modo semplice, sicuro ed immediato ai contatti dalla chat (peer); l’evoluzione della piattaforma ha poi permesso ai suoi users di pagare comodamente dal proprio smartphone qualsiasi transazione, dalle bollette alla corsa del taxi122. Tutte queste iniziative, unite alla grande popolarità di WeChat, soprattutto fra i più giovani123, stanno riducendo sempre più il divario fra le quote di mercato detenute da Tenpay e Alipay: tra il 2015 e il 2016 il market share di Alipay è sceso dal 71% al 54%, proprio a causa del rapido successo riscosso da Tenpay, che ha già raggiunto il 37%124.

Se le internet companies cinesi hanno ormai raggiunto una fase di maturità nell’offerta dei servizi finanziari, le concorrenti occidentali, le già citate GAFA, nonostante stiano mostrando una rapida crescita, si trovano sempre in una fase di early-stage: detengono, infatti, soltanto il 2% del mercato statunitense dei pagamenti non-cash. Così come i Alipay e Tenent, le GAFA vantano una base di clientela enorme grazie al proprio core business, tuttavia, sono svantaggiate perché si stanno inserendo in un contesto finanziario molto più sviluppato e radicato rispetto a quello cinese, in cui il processo di disintermediazione degli istituiti tradizionali sta incontrando maggiori difficoltà ad affermarsi. La prima impresa ad offrire servizi di pagamento via internet nel contesto occidentale è stata Paypal, che per anni ha detenuto la leadership a livello mondiale nel mercato dell’online payment soprattutto grazie alla sua acquisizione nel 2002 (anno in

121 Business Insider UK, Alipay Overtakes PayPal As The Largest Mobile Payments Platform In The World,

in http://uk.businessinsider.com/alipay-overtakes-paypal-as-the-largest-mobile-payments-platform-in-the- world-2014-2?r=US&IR=T, 11 febbraio 2014.

122 Tenpay sta conquistando quote di mercato sempre più consistenti anche grazie alla patnership siglata

con Didi Taxi, l’app per il servizio taxi di maggior successo in Cina (detiene il 60% di market share).

123 Grazie a Tenpay, WeChat non può più essere considerata soltanto una social media app: i 980 milioni

di utenti attivi hanno effettuato nel 2017 (con una penetrazione nelle principali città cinesi che supera il 93%) oltre un milione di transazioni al minuto sulla piattaforma.

124 Financial Times, Race for China’s $5.5tn mobile payment market hots up, in https://www.ft.com/content/e3477778-2969-11e7-bc4b-5528796fe35c, 1 maggio 20017.

cui il prodotto è stato lanciato sul mercato) da parte del colosso americano del e- commerce E-Bay, che fino al 2015 l’ha usata come unica piattaforma di pagamento per fare acquisti sul suo sito web. Paypal ha detenuto per anni il monopolio sul mercato dell’online payment occidentale, rappresentato un benchmark per le GAFA. Tuttavia, attualmente queste ultime hanno raggiunto un grado di sviluppo del proprio core business ed una brand reputation tale da avere le potenzialità125 per rubarle il primato nelle preferenze dei consumatori. Amazon, detenendo il primato mondiale come azienda di e- commerce, mostra di avere le potenzialità per superarla. Fra le GAFA, Amazon è stata la prima, nel 2007, a dare la possibilità agli utenti di pagare con il proprio account Amazon gli acquisti effettuati su siti terzi, aderenti all’iniziativa Amazon Pay. Si tratta di un servizio gratuito per i clienti e a pagamento per i venditori che sono tenuto a pagare una commissione per usufruirne. Per aumentare la propria quota di mercato nel settore dell’online payment e competere direttamente con PayPal, nell’aprile del 2017 ha deciso di attivare il servizio anche nel mercato europeo (Italia, Francia e Spagna), forte del successo riscosso soprattutto in USA e UK: a darne conferma è la crescita del numero di utenti che in un solo anno tra il 2015 e il 2016 è salito da 23 a 33 milioni. Apple, Google e Facebook, hanno deciso solo recentemente di investire gli ingenti ricavi derivanti dalla loro attività principale in ambito finanziario. Nel 2011 Google ha lanciato Google Wallet (oggi diventata Google Pay Send), un servizio di pagamento peer-to-peer che consente agli utenti di inviare e ricevere gratuitamente denaro da smartphone o PC, e che nel 2016 aveva già raggiunto un giro di affari pari a 2 trilioni di dollari. A fine 2014, Apple ha presentato al mondo Apple Pay, il servizio di mobile payment e digital wallet che in soli due anni ha conquistato i tre quarti dei pagamenti contactless effettuati negli Stati Uniti. Anche il colosso dei social network occidentali, Facebook, seguendo l’esempio di Tenent, nel 2016 si è aperta al person-to-person payments, mettendo a disposizione degli utenti di Messenger l’opzione “Send or Request Money”, che da la possibilità di trasferire denaro direttamente dalla chat: basta cliccare sull’icona apposita, digitare la somma da chiedere o inviare e poi selezionare i destinatari del trasferimento fra gli amici di Facebook; soltanto durante il primo utilizzo si richiede all’utente di collegare il proprio

125 Secondo i dati raccolti da Statistics nel maggio del 2017, Apple, Google, Amazon e Facebook detengono

rispettivamente il primo ($ 801 mld), il secondo ($ 680 mld), il terzo ($ 476 mln) e il quarto ($ 441 mld) posto nella graduatoria delle dot.com companies con la più alta capitalizzazione di mercato al mondo. Amazon inoltre detiene il primato come azienda di e-commerce, con Alibaba che si è posizionata soltanto al terzo posto in termini di market value ($ 314 mld).Per approfondimenti si consulti:

profilo ad una una carta di debito Visa o Mastercar126. Recentissimo è poi il lancio di un servizio di pagamento integrato nella app di messaggistica WhatsApp (acquistata da Facebook nel 2014) in India, uno dei paesi che conta la percentuale più alta di utenza: dallo scorso 5 aprile i 200 milioni di WhatsApp users indiani possono trasferire denaro attraverso l'applicazione127.

Appare, quindi, chiaro quanto sia complicato per le start-up FinTech ancora in fase seed riuscire ad affermarsi in un segmento come quello dei pagamenti non cash ormai saturo e nelle mani dei colossi mondiali del Tech. Secondo il report redatto dal Global Payments Innovation Jury nel 2017, sono due le principali ragioni per cui la maggior parte delle payments startups falliscono prima di raggiungere il successo: il 26% introduce un business model che funziona bene con un numero limitato di clienti, ma che difficilmente può essere esteso, se non opportunamente rimodulato, ad una base di clientela più ampia; il 21% non offrono alcun vantaggio significativo rispetto alle soluzioni già esistenti128. La parola d’ordine è quindi offrire soluzioni innovative ai clienti così da non porsi in competizioni con le Big della digital economy. A tal proposito emblematico appare il caso di Satispay, la startup italiana che come ha sostenuto il CEO di JpMorgan, Jamie Dimon, ha trovato il modo di sfruttare la macchina bancaria senza dover dipendere dalle tempistiche e dalla (spesso) scarsa immediatezza della stessa. Nel 2014 ha lanciato sul mercato una app gratuita che consente agli user di trasferire denaro dai propri conti (soltanto presso istituto europei) agli amici iscritti alla piattaforma, o di pagare nei negozi aderenti all’iniziativa. A gestire direttamente i money trasfer non sarà, quindi, più la banca, bensì Satispay, che non prevede nessuna spesa aggiuntiva per l’utente129. Ha avuto successo perché ha offerto una soluzione per ovviare alte commissioni tipiche degli e- payments: garantisce scambi di denaro P2P gratuiti e addebita soltanto € 0,20 agli esercenti, se ricevono pagamenti superiori ai 10 euro: ha raccolto 18,3 milioni di euro di finanziamenti130. Grazie alla partnership siglata con Amazon Web Services (AWS),

126 CH&Co, August 2016 – GAFA & the Financial Services, in https://fintank.net/newsletter/gafa-the- financial-services/, agosto 2016.

127 Medici, How Can Banks Survive the Digital Wallet War Against GAFA?, https://gomedici.com/how- can-banks-survive-digital-wallet-war-against-gafa/, 5 aprile 2018.

128 Global Payments Innovation Jury, Report 2017: an insider’s view to payments & fintech, in https://www.aciworldwide.com/-/media/files/collateral/trends/payments-innovation-jury-report.pdf, 2017.

129 Corrire della Sera, Satispay, l'app italiana che invia soldi con lo smartphone, in https://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/15_aprile_22/pagare-smartphone-satispay-app- italiana-banche-jiffy-2pay-5f0cbebe-e8bb-11e4-88e2-ee599686c70e.shtml, 22 aprile 2015.

130 Finextra, Italian m-payments startup Satispay raises EUR18.3 million, in

https://www.finextra.com/pressarticle/70612/italian-m-payments-startup-satispay-raises-eur183-million, 8 settembre 2017.

Satispay ha beneficiato di un notevole incremento del numero di utenti privati, salito da 3.000 utenti a più di 200.000 in meno di due anni, e del numero di esercenti con cui opera, arrivati a 20.000, gestendo centinaia di migliaia di pagamenti ogni mese131.

Spesso appare vincente anche scegliere come target di clientela una nicchia di consumatori a cui offrire un servizio di pagamento che risponda alle sue specifiche esigente appare vincente. Ad esempio, la FinTech londinese Trasferwise permette agli stranieri che lavorano in Inghilterra di inviare nel proprio paese di origine i guadagni in sterline ad un tasso prossimo a quello di mercato, ovviando alle ingenti commissioni e tasse applicate dalle banche sui trasferimenti in valuta. Attualmente trasferiscono circa 2 miliardi di sterline al mese a livello globale, facendo risparmiare ai propri user circa 50 milioni di sterline in costi nascosti. Inoltre, nei mercati sviluppati per ovviare alla forte brand loyalty mostrata dai consumatori retail nei confronti delle GAFA e, di conseguenza, nei servizi di pagamento da questi offerti, si può investire nei payments system dedicati alle imprese (pagamenti B2B). A tal proposito, stanno raccogliendo grande successo le FinTech che offrono piattaforme di e-invoicing, i sistemi di gestione centralizzata che hanno accelerato i processi di fatturazione e di accettazione dei pagamenti delle imprese, rendendoli disponibili online grazie al cloud storage, riducendone così i costi operativi132. La londinese CloudTrade, mettendo a disposizione delle aziende clienti analisi dei trend in atto, ottenute dalla rielaborazione dei dati presenti nelle stesse fatture, contribuisce a renderle più efficienti133.

Stanno acquisendo sempre maggior importanza i servizi accessori legati alle operazioni di pagamento, che, pur non prevedendo il trasferimento materiale del denaro, contribuiscono a migliorare la user experience, sia esso retail o corporate. La proliferazione sul mercato di FinTech focalizzate sui servizi di disposizioni di ordine di pagamento o di informazione sui conti, hanno spinto il legislatore comunitario a revisionare il quadro normativo inerente il sistema dei pagamenti dell’area dell’euro, introducendo delle licenze ad hoc per questi new payment services providers. Le nuove licenze previste dalla PSD2 faciliteranno anche le Big del Tech che potranno accedere direttamente ai dati degli account holders, senza dover richiede il preventivo consenso