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IL DISEGNO INDUSTRIALE

Nel documento Cronache Economiche. N.140, Agosto 1954 (pagine 33-38)

e t t a n t a s e t t e architetti, 31 pit-tori, 9 sculpit-tori, 3 ingegneri e più di jroo tecnici indu-striali e artigiani h a n n o realizzato la X Triennale di Milano. Ciò p e r m e t t e di rilevare la complessità e la varietà della Mostra che si articola in 34 se-zioni nel Palazzo, 16 padiglioni nel Parco, e in altre minori Mostre p a r -ticolari.

Sedici Nazioni partecipano alla Triennale a p p o r t a n d o molte idee, esperienze e modelli.

11 p r o g r a m m a di questa m a n i f e s t a -zione è n o t o : « Riconoscere come uno

dei problemi più vivi ed attuali il nuovo rapporto di collaborazione de-terminatosi tra il mondo dell'arte e quello della produzione industriale; riaffermare il rapporto unitario tra ar-chitettura, pittura e scultura ».

Il cuore della Mostra è d a t o per-t a n per-t o dalla v a s per-t a sezione Indusper-triai

Design al primo piano del Palazzo

dell'Arte. Questa p a r t e conferisce alla

Triennale u n a chiara veste di

rasseg n a della produzione mondiale q u a -litativa vista sotto due a s p e t t i : produzione estetica artigianale e p r o d u -zione estetica industriale.

A q u e s t a Mostra h a n n o l a v o r a t o Castiglioni A., Castiglione P. G., Men-ghi, Morello, Nizzoli, Provinciali, Ros-selli p r e s e n t a n d o con u n t e n t a t i v o di-d a t t i c o i più recenti risultati di-della collaborazione t r a a r t e e tecnica. Di-dascalie, disegni e fotografie h a n n o messo in rilievo p r o d o t t i p r o v e n i e n t i d a t u t t o il m o n d o , dalla m a c c h i n a d a scrivere, già inserita nel catalogo del Museum of M o d e m A r t di N e w Y o r k , agli esempi di u n a p r o d u z i o n e in serie di sedie di Chiavari, t e s t i m o -n i a -n z a della possibilità di bellezza del p r o d o t t o industriale.

Agli occhi del p r o f a n o l'estetica in-dustriale p u ò a p p a r i r e sul nascere, m e n t r e in t u t t o il m o n d o la n u o v a f o r m u l a della collaborazione f r a a r t e e industria, f r a f a n t a s i a e tecnica, è in corso già d a t e m p o : q u a s i incon-s c i a m e n t e nel c a m p o artigianale, incon- sot-to f o r m a di s t u d i specializzati in compo industriale. L a t r a d u z i o n e di q u e -s t a f o r m u l a in m o t t o p u ò e-s-sere f a t t a

Una macchina lessile dei primi dell'Soo. Manca qualsiasi carenatura di protezione degli ingranaggi.

u s a n d o le espressioni forme utili o

forme nuove. T u t t e e d u e h a n n o u n a

f u n z i o n e ; l ' u n a di p r o d u r r e il g u s t o a t t u a l e , l ' a l t r a di predisporre il g u s t o alla bellezza del d o m a n i .

U n critico di u n q u o t i d i a n o tori-nese a f f e r m a t r o v a r s i u n a c e r t a ingen u i t à ingenell'eingenuingenciazioingene del p r o g r a m -m a della Triennale. Egli, i n f a t t i , os-s e r v a : « diciamo os-subito che queos-sta

enun-ciazione è ingenua; perchè quel rap-porto di collaborazione — ove all'ag-gettivo industriale si sostituisca quello artigianale — è sempre stato alla base dell'arte così detta decorativa ; proprio come unitario è sempre stato il rap-porto tra architettura, pittura e

tura, ogni volta che queste tre attività artistiche si sono alleate per creare un'opera d'arte. Nulla di nuovo dun-que, se non forse una maggiore con-sapevolezza ed un maggiore rigore dot-trinario per stabilire codesti rapporti che ebbero nella famosa scuola del Bauhaus la loro dogmatica consacra-zione ». Qui il critico si d o m a n d a se

le arti decorative e industriali mo-derne se ne a v a n t a g g i a r o n o . E inoltre, se le condizioni poste per favorire la formazione di u n gesto rigidamente unitario, non soffocò, almeno in p a r t e , la libera manifestazione della fan-tasia e della perizia tecnica indivi-duale.

A p a r t e ogni considerazione cri-tica, vogliamo ora accennare a q u a n t o le varie scuole s t a n n o compiendo per dare all'oggetto industriale u n a f a t -t u r a di disegno gradevole.

Negli ultimi cento anni, e in parti-colare nel periodo che ci separa dai primi del '900, la macchina i n d u striale, d a n d o la o p p o r t u n i t à , a t t r a -verso la lavorazione di serie, di ri-durre i prezzi di vendita, h a enorme-m e n t e allargato il enorme-mercato di con-sumo dei vari prodotti. Al primo sor-gere della produzione in serie in poco conto si t e n n e la f a t t e z z a del p r o d o t t o . E r a sufficiente che le merci fossero a b u o n mercato, t a n t o meglio se di p r i m a necessità e perciò di v e n d i t a più facile. Solitamente il loro a s p e t t o non veniva criticato; con lo svilup-parsi della lavorazione industriale, agganciando essa s t r a t i p r o d u t t i v i sempre maggiori e diversi, si deter-minò nel pubblico u n a reazione con-tro la bruttezza di q u a n t o era s t a t o creato dalla m a c c h i n a . Q u e s t a rea-zione si m a n i f e s t ò sin dall'inizio come

u n a forte preoccupazione per t u t t i i m a n u f a t t i . F u però prodiga di effetti in q u a n t o sollecitò volenterosi artisti e bravi tecnici all'esame del problema. P r i m a della guerra del 1914 ci f u u n piccolo m a attivo gruppo di indu-striali che si dedicò alla realizzazione di un p r o g r a m m a di ampie v e d u t e . In seguito, in G e r m a n i a (era il pe-riodo dell'immediato dopoguerra) la rinascita generale tese a ridare il giusto valore ad ogni cosa. Il disegno della produzione industriale divenne un problema la cui risoluzione era attesissima. Anche in Inghilterra, nel periodo che v a dalla p r i m a alla se-conda guerra mondiale, si svolse u n lavoro p r e p a r a t o r i o che in seguito p o r t ò a tener conto del disegno quale requisito di q u a l i t à nei più svariati modelli e oggetti di utilità. L a d d o v e il disegno veniva valorizzato al

mas-Valenti artisti preparano le pietre litografiche per la stampa di palmelli industriali.

La progettazione degli ambienti : un lavoro appassionante.

simo l ' i n d u s t r i a c o m p i v a u n reale e forte progresso. L ' a s p e t t o esteriore del p r o d o t t o , il m o d o di .confezio-narlo, il m o d o di p r e s e n t a r l o eserci-t a v a n o s e m p r e più g r a n d e influenza sulla m a s s a dei c o m p r a t o r i .

L a g r a n d e crisi del 1930 spinse gli S t a t i Uniti ad escogitare t u t t i i mezzi p e r m a n t e n e r e alto il v o l u m e delle v e n d i t e . U n o dei mezzi fu a p p u n t o quello di considerare l ' a s p e t t o este-riore del p r o d o t t o nei riflessi psicolo-gici dei probabili acquirenti. Maggior a t t e n z i o n e si p r e s t ò alle linee degli oggetti, a n d a n d o di pari pa,sso con u n a r a p i d a evoluzione tecnica. O r m a i l ' a s p e t t o delle cose era assai i m p o r -t a n -t e . L a valorizzazione del disegno era un e l e m e n t o economico d a con-siderare s e r i a m e n t e nel p r o g e t t a r e nuovi oggetti, n u o v e fabbricazioni, linee di m o n t a g g i o , b u d g e t c o m m e r -ciali, ecc. N a t u r a l m e n t e , la t e n d e n z a di d a r e u n p r o d o t t o a l t a m e n t e q u a

-litativo, dal disegno a t t r a e n t e e ben p r e s e n t a t o , non r i g u a r d a v a s o l a m e n t e il commercio i n t e r n o m a anche, e forse di più, il commercio di espor-tazione. In Inghilterra, p e r appog-giare a p p u n t o l'esportazione della maggior p a r t e dei p r o d o t t i nazionali, v e n n e costituito nel 1944 u n Consi-glio per il disegno industriale. Esso

r a m m e n t a c o s t a n t e m e n t e che u n b u o n disegno è f a t t o p e r il p u b b l i c o e, p e r di più, p e r u n pubblico che cri-tica. È per q u e s t a ragione che il Con-siglio p e r il disegno i n d u s t r i a l e n o n h a l i m i t a t o i suoi c o n t a t t i con i soli f a b b r i c a n t i , m a h a t e n t a t o di influen-zare il grosso p u b b l i c o e i v e n d i t o r i al dettaglio. Q u e s t i u l t i m i h a n n o no-tevole i m p o r t a n z a in q u a n t o il g u s t o del p u b b l i c o è f o r t e m e n t e influen-z a t o d a q u a n t o è esposto nelle ve-trine. T r a gli scopi del Consiglio viene s e g n a t o a n c h e l ' e s a m e psicologico del pubblico, l ' i n d a g i n e del gusto. Il

Con-siglio cerca di i n d i v i d u a r e e s t u d i a r e i sintomi di m i g l i o r a m e n t o del gusto che sono evidenti in altri mercati. Esso ritiene che sia c o m p i t o di t u t t e le industrie il p r o d u r r e merci della più a l t a qualità, nel senso più com-pleto : p e r f e t t a lavorazione, m a t e r i a l e a d a t t o e disegno eccellente.

T r a i mezzi a disposizione del Con-siglio per il disegno i n d u s t r i a l e vi è, rilevante, la rivista mensile « Design », che il Consiglio p u b b l i c a p o r t a n d o gli sviluppi del disegno in t u t t o il m o n d o .

L a p r e p a r a z i o n e dei disegnatori in-dustriali viene e f f e t t u a t a in g r a n p a r t e a n c h e presso gli I s t i t u t i di A r t e . Sem-p r e in G r a n B r e t a g n a , u n o sviluSem-pSem-po eccezionale h a a s s u n t o il disegno in-d u s t r i a l e presso il Reale Collegio del-l'Arte. Il Royal College of Art, che

v e n n e a p e r t o dal G o v e r n o nel 1837, q u a l e scuola di disegno, è o r a u n Isti-t u Isti-t o nazionale i n d i p e n d e n Isti-t e ,

Una allieva prepara un disegno per tessuti stampati. L'insegnante discute coi discepoli i risultati ottenuti nella stoffa.

ziato con fondi pubblici. È organizz a t o come u n a U n i v e r s i t à ; gli s t u -d e n t i seguono u n corso c o m p l e t o -di tre o q u a t t r o a n n i con i n s e g n a n t i specialisti in ogni b r a n c a , d a l l ' a r t e p u r a al disegno industriale. Alla fine del loro corso, gli s t u d e n t i possono t e n d e r e a due diplomi, e n t r a m b i dello stesso livello: il d i p l o m a A.R.C.A. per

s t u d e n t i delle a r t i p u r e e del disegno grafico (incluse le illustrazioni) e il d i p l o m a Des. R.C.A. (disegnatore del

R o y a l College of Art) per il disegno in-dustriale. I n q u e s t ' u l t i m o caso, il di-p l o m a è conferito a quegli s t u d e n t i

J ^ | C R O N A C H E E C O N O M I C H E

che h a n n o s u p e r a t o c o m p l e t a m e n t e gli esami finali del corso ed a b b i a n o a n c h e l a v o r a t o p e r n o v e mesi in q u a l c h e i n d u s t r i a . Il Collegio inco-raggia insegnanti, uomini e donne, pro-venienti d a m o l t e p a r t i del m o n d o , p a r t i c o l a r m e n t e dei Paesi del Com-m o n w e a l t h , ad i n t r a p r e n d e r e questi corsi per ulteriori s t u d i p r i m a del ri-t o r n o al loro paese d'origine, d o v e essi possono esercitare u n ' e f f e t t i v a in-fluenza s u l l ' i n d u s t r i a del loro Paese. N o v e scuole o sezioni di disegno in-dustriale f o r m a n o il Collegio: legno, metalli e m a t e r i e plastiche, disegno

d ' a r r e d a m e n t o , tessili, mode, cera-miche, argenterie e gioiellerie, indu-stria del vetro, v e t r a t e e a colori e disegno grafico.

Ogni scuola è d i r e t t a d a u n pro-fessore, che è esso stesso u n disegna-tore specializzato, avente un'espe-rienza elevatissima in qualche parti-colare industria. Egli è coadiuvato da u n personale composto da inse-g n a n t i ordinari e particolari che pos-sono essere sia disegnatori professio-nisti che tecnici delle varie industrie. U n a radicale riorganizzazione, com-p i u t a in questi ultimi cinque anni, h a conferito a t u t t e le sezioni del Col-legio le attrezzatuce più m o d e r n e e stabilito u n a dotazione di macchi-n a r i e di campiomacchi-ni di t u t t e le speci. Al di fuori degli s t u d i e dei lavori svolti in collegio, gli s t u d e n t i della sezione industriale passano molti mesi stu-diando i loro soggetti in aziende ed in opifìci che h a n n o u n alto prestigio industriale. « A r t » è il giornale edito dal Collegio delle Arti di L o n d r a . Esso ha u n a v a s t a circolazione in Inghil-t e r r a e a b b o n a Inghil-t i in Inghil-t u Inghil-t Inghil-t o il Common-wealth e nei maggiori Paesi europei. Sono gli stessi s t u d e n t i che contri-buiscono con disegni, scritti critici e fotografìe alla b u o n a riuscita del loro giornale, che è p r o p r i a m e n t e edito dagli allievi della scuola di disegno grafico.

Ogni a n n o decine e decine di stu-d e n t i lasciano le scuole specializzate d ' a r t e e v a n n o a infoltire la schiera dei progettisti, pubblicitari, ambien-tatori, ideatori e dei consiglieri arti-stici in Inghilterra, G e r m a n i a , Italia, F r a n c i a e t a n t i altri Paesi.

N o n si creda che il loro sforzo e il loro lavoro siano superflui, che in-c r e m e n t i n o s e m p l i in-c e m e n t e i f a t t o r i commerciali o quello pubblicitario della produzione, s o v e n t e a n c h e i tecnici si a v v a l g o n o dei d e t t a m i artistici per m o t i v i di p r a t i c i t à e f u n -zionalità. I n f a t t i , le c a r e n a t u r e con-s e n t o n o alle a u t o m o b i l i u n a maggiore velocità per la loro linea penetrante.

L e c a r e n a t u r e nelle m a c c h i n e u t e n -sili non h a n n o il semplice c o m p i t o di renderle gradevoli e s t e t i c a m e n t e m a

Prima di realizzare i progetti, si controlla l'efficacia estetica con appositi modellini

sono a n c h e funzionali in q u a n t o pro-teggono dagli u r t i e dalla polvere gli ingranaggi, i meccanismi, ecc.

R i c o r d a t e u n a m a c c h i n a utensile di q u a l c h e decina di anni f a ? Madre-vite, b a r r a , organi di trasmissione, ruote d e n t a t e e c a m b i e r a n o allo sco-perto, sottoposti alle ingiurie dell'am-biente s o v e n t e polveroso.

Poiché alla definizione della forma del p r o d o t t o concorrono f a t t o r i di di-versa n a t u r a , non e s c l u s i v a m e n t e ar-tistici, non e s c l u s i v a m e n t e tecnici e n e p p u r e solo commerciali, di f a t t o la

forma non è f r u t t o di u n solo

idea-tore, m a scaturisce d a u n a decisione collegiale presa dai diversi elementi responsabili della gestione aziendale. Ogni q u a l v o l t a degli artisti, dei di-segnatori industriali, dei tecnici si riuniscono, sorgono vivacissime di-scussioni sul tipo e sullo stile degli oggetti che l'azienda deve p r o d u r r e p e r soddisfare il g u s t o del pubblico. N o n si t r a t t a di u n p r o b l e m a facile: c'è chi asserisce essere necessario il f a t t o r e della n o v i t à per la n o v i t à e chi sostiene che non ci si p u ò scostare t o t a l m e n t e dalle vecchie f o r m e t r a -dizionali.

P e r t a l u n i settori, la discussione v e r t e sull'impiego di materiali inso-liti o s u l l ' a l t e r n a t i v a dell'impiego di materiali succedanei. Sempre gli og-getti sono c a r a t t e r i z z a t i dalla sem-plicità e dall'economia dei materiali usati. P a r t i c o l a r e a t t e n z i o n e viene p o s t a dai progettisti, nella maggio-r a n z a dei casi, sulla vemaggio-rsatilità e sulla flessibilità d ' u s o dell'oggetto.

U n a maggiore collaborazione t r a a r t e e tecnica è d u n q u e auspicabile, sia p e r il m a s s i m o comfort della v i t a u m a n a , sia p e r il progresso eco-nomico.

G I R A U D O , A M M E N D O L A & P E P I N O

T U T T E L E L A V O R A Z I O N I A L C R O M O E D A L V E G E T A L E

/Qitim ini strazi One:

T O R I N O - VIA A N D R E A D O R I A , 7 - TELEF. INT. 47.285 - 42.007

Stabili melilo:

C A S T E L L A M O N T E - T E L E F O N O 13 - C. C. I. T O R I N O 64388

Nel documento Cronache Economiche. N.140, Agosto 1954 (pagine 33-38)

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