Repertorio di alcuni enti internazionali, governativi e non governativi in m ateria di sviluppo cooperativo e di sviluppo della com unità ( 1 )
« Prima di presentare le attività e le pubblicazioni di alcuni organismi inter nazionali, vorrei ricordare alcune definizioni e alcuni principi fondamentali dello sviluppo della comunità e, in qualche modo, giustificare l’accostamento fra sviluppo cooperativo e sviluppo della comunità.
Il concetto di sviluppo della comunità — si parla anche di organizzazione del la comunità, di sviluppo co munitario o semplicemente di Community Development — è abbastanza recente; ri sale agli ultimi quindici anni e deve essere ancora definito con precisione. Generalmen te quando si parla ^ di svi luppo della comunità si in dica un processo che tende a creare uno stato di benes sere e di progresso econo mico e sociale di una comu nità, di un territorio, di una regione, e questo con la par tecipazione attiva di tutti
(1) Questi enti sono stati pre sentati in occasione di un corso di sociologia della cooperazione te nuto dal sociologo Albert Meister presso l’Institut d’Études du Dé veloppement Économique et Social
(Università di Parigi).
(2) ONU, New York, 1955 (E / CN.5/303/Rev.l - ST/SOA/26).
gli abitanti e per quanto possibile dietro loro inizia tiva. Questo concetto impli ca dunque contemporanea mente che le comunità lo cali abbiano realmente la possibilità di esercitare la cooperazione e la capacità di farlo, ed anche che l’in- sieme delle tecniche e delle conoscenze economiche e so ciali moderne, sorte a poco a poco in tutto il mondo, sia messo a disposizione di que ste comunità. Di qui i pro grammi di cooperazione tec nica, di aiuto economico, di organizzazione delle comu nità, attraverso organizza zioni governative e non go vernative su scala interna zionale.
Queste idee p r i n c i p a l i dello sviluppo delle comu nità hanno dato origine a poco a poco a una elabora zione dei principi di azione. Le Nazioni Unite, in parti colare, hanno in primo luogo studiato un gran numero di realizzazioni comunitarie - centri sociali, centri di vi cinato, cooperative comuni tarie agricole, comunità di lavoro, ecc. — e di pro grammi locali di formazione e di educazione. Sono stati scelti i punti comuni a tut te queste realizzazioni ed è
stata elaborata una serie di principi in una opera fonda- mentale: Il progresso so
ciale attraverso l’organizza zione delle comunità (2).
Questi principi di azione mirano ad ” accrescere e rendere efficace la parteci pazione della popolazione al le cose della comunità, a restituire validità alle for me di amministrazione lo cale esistenti, e a facilitare la creazione di una ammi nistrazione locale efficace quando essa ancora non esi sta ” , Pertanto è chiaro che ” gli sforzi intrapresi indi pendentemente in ogni set tore specializzato possono condurre a miglioramenti sul piano locale, ma l’orga nizzazione completa e equi librata di una comunità esi ge una azione concertata e l’elaborazione di programmi a scopi molteplici ” . Ne con segue che i progetti che si appellino allo sforzo delle comunità debbono beneficia re di aiuti speciali e gene rali del governo, della ado zione di politiche coerenti e di disposizioni amministra tive particolari, del recluta mento e della formazione di personale, della messa in opera delle risorse locali e nazionali, dell’organizzazio
ne di studi nel campo delle ricerche, di sperimentazio ne e di valutazione dei ri sultati. Parallelamente, in seno alle comunità locali, uno dei fondamentali obiet tivi è la ricerca, l’incorag- giamento e la formazione di animatori locali, e la piena partecipazione tanto delle donne quanto dei giovani allo sforzo per lo sviluppo.
E ’ chiaro come questi
principi si applichino allo sviluppo cooperativo stesso, soprattutto nel campo rura le dove non si saprebbero concepire delle cooperative agricole a finalità puramen te economica e prive di qual siasi attività educativa e sociale. A questo scopo vor rei ricordare che anche nei nostri paesi europei la coo perazione rurale fin dagli inizi ha superato largamen te questi obiettivi di oggi.
In uno studio storico so ciale su circa 500 coopera tive e gruppi di tempo libero di una grande regione ru
rale dell’Italia settentrio
nale, si è potuto chiara mente dimostrare come al momento della loro origine, cioè da 60 a 80 anni fa, le cooperative di ogni villag gio erano non solo degli organismi economici, ma del le mutue contro incidenti e malattie, e anche dei centri di educazione popolare, di tempo libero, di difesa degli interessi dei contadini, ed anche di formazione politica. Tutti i capifamiglia del vil laggio erano membri della cooperativa, di modo che la assemblea di essa coincideva con l’assemblea comunale (3).
(3) Cfr. Albert Me is t e r, Asso ciations coopératives et groupes de loisirs en milieu, rural, Paris, Edi
tion de Minuit, 1957.
(4) Report o f the Mission to
Survey Community Development in Africa, New York, United Na
tions, 1958 (S T /T A A /SE R . D/26). (5) « International Review of
Community Development » (numero
intemazionale di «Centro Sociale»), 1959, n. 3 (fascicolo speciale sul la formazione dei leaders locali).
Con l’industrializzazione e l’urbanesimo la coesione al l’interno di questi paesi è assai diminuita e le coope rative rurali si sono viep più concentrate sul loro fine economico. Inoltre molti dei compiti assunti dalla coope rativa al suo inizio sono stati ripresi dallo Stato (co sì ad es. l’educazione di base, la sicurezza sociale, ecc.).
Ma anche nei nostri pae si la cooperativa rurale co stituisce molto spesso ancora oggi il centro di vita per un intero comune, il che non avviene più in ambiente ur bano. Ciò spiega l’interesse che queste piccole coopera tive rivestono per i paesi nuovi nei quali sono appun to i gruppi plurifunzionali quelli destinati a servire da stimolo ai piani di sviluppo.
Nei paesi nuovi, quindi, la cooperazione è stretta- mente apparentata allo svi luppo delle comunità : ne rappresenta anzi un settore e un punto d’appoggio es senziale.
Esiste però una differenza
nell’origine delle attività
cooperative. Nei nostri paesi sono state quasi sempre isti tuzioni autonome, promosse v olon ta ria m en te dai loro stessi componenti. Quando invece queste attività coo perative sono create in seno ad un programma di svi luppo, l’iniziativa proviene spesso dalFestemo e gode da parte dei pubblici poteri di quell’appoggio che gene ralmente non ottenevano le nostre cooperative. La coo perazione dei paesi nuovi è dunque e maggiormente isti tuzionalizzata della nostra. Ma se all’inizio essa ottiene dei crediti e un aiuto tec nico da parte dello Stato, si appoggia quanto la no stra sul volontariato e la partecipazione dei membri. Sappiamo d’altra parte che, dove questo volontariato e
questa partecipazione non sono stati perseguiti dagli enti promotori, ci si è tro vati di fronte a cooperative senza una vera vita auto noma, che tendevano, e ten dono ancora, ad essere intese semplicemente come appen dici di questi enti. Da ciò deriva l’importanza di ave re animatori volontari ca paci di prendere in mano la gestione dei gruppi locali e di rappresentarne i mem bri in seno alle federazioni e agli organismi di sviluppo.
Dopo aver t e n t a t o di chiarire il legame che esi ste fra questi due tipi di sviluppo, esaminiamo ora le attività di alcuni organismi e movimenti internazionali in questo campo, limitandoci alle organizzazioni di cui la Francia e i Paesi della Co munità sono membri. L’elen co non ha pretese di com pletezza ».
Al b e r t Me i s t e r
A. Le organizzazioni intergover native
1) Le Nazioni Unite. In
seno alla direzione degli a f fari sociali, una sezione del lo sviluppo della comunità coordina i progetti di svi luppo in più paesi. Sono state pubblicate una tren tina di monografie locali e regionali. Oltre al citato do cumento dello sviluppo del le comunità: Il progresso
sociale attraverso l’ organiz zazione delle comunità, è da
segnalare in particolare il rapporto, p u b b lic a t o nel 1958, di una commissione di studio sull’organizzazione della comunità in A frica (4). Per quanto riguarda il pro blema della formazione de gli animatori locali, di re cente è stato pubblicato un « montaggio » bibliografico delle pubblicazioni degli or ganismi intergovernativi (5).
Indirizzi: D i v is i o n o f Community Development -69
Bureau o f Social Affairs, New Y ork ; Bureau Euro péen des Nations Unies - Palais des Nations, Gine vra; Centre d’informations des Nations Unies - 36, rue La Pérouse, Parigi.
2) L ’OIT (Organisation International du Travail) e la sua sede di Ginevra, il BIT (Bureau International du Travail). L’OIT assiste i
governi membri nel campo dell’aiuto tecnico e partecipa ai programmi d’assistenza tecnica delle Nazioni Unite. Fra i piani di sviluppo del le comunità citiamo, per esempio, il programma del le Ande sul quale di recente è stata pubblicata una mo nografia (6). Una sezione speciale del BIT si occupa di assistenza in fatto di cooperazione e pubblica un bollettino non periodico : Les
Informations Coopératives.
La questione delle indu strie in ambiente rurale è stato oggetto di parecchi studi e rapporti del BIT. Una bibliografia delle pub blicazioni del BIT sulla coo perazione è stata pubblicata in uno dei volumi curati dal la « Bibliothèque Interna tionale de Sociologie de la Coopération », di cui si par lerà in seguito (7). Di gran de utilità è la consultazione della Revue Internationale
du Travail e di Informations Sociales, pubblicate dal BIT.
Indirizzi : Bureau Inter
national du Travail, Gine vra; Sezione francese: 205, b o u le v a r d Saint-Germain, Parigi ; Sezione italiana : via Panisperna 28, Roma.
(6) The Andean Programm, Gi nevra, BIT, 1958.
(7) Coopération et Bureau In
ternational du Travail, in: Infield*
Desroche, Freier senior: Les Ejidos
Mexicains, Parigi, 1956.
(8) Allo stesso indirizzo l’Agen zia Europea di Produttività (AEP) sotto il controllo dell’OECE.
(9) Union des Associations In
ternationales - Palais d’ Egmont,
Bruxelles.
3) La F A O (Food and
Agriculture Organization), Roma. Il programma della
FAO è determinato dalla situazione mondiale in fa t to di alimentazione e di agri coltura. Essa procura anche una assistenza tecnica ai governi membri. Fra le pub blicazioni della FAO meri tano particolare attenzione quelle che trattano del be nessere in zona rurale. La FAO ha inoltre pubblicato un utile manuale di inchie ste rurali.
Indirizzo : Food and A gri
culture Organization - via le delle Terme di Caracal- la, Roma.
4) L ’ UNE SCO ha diretto soprattutto i suoi sforzi sul l’educazione di base. Parec chie pubblicazioni sono pre ziose per il nostro lavoro; in particolare Études et Docu
ments d’Éducation, le Mo nographies sur l’Éducation de Base (vedere in partico
lare « Les Coopératives et
l’Éducation de Base » di
Maurice Colombain) e il bol lettino trimestrale Éduca
tion de Base et Éducation des Adultes.
Indirizzo'. UNESCO - Pa
lace de Fontenoy, Parigi; Sezione italiana: piazza Fi renze 27, Roma.
5) L ’OMS (Organisation
Mondiale de la Santé). I
programmi di sviluppo del le comunità implicano spes so un miglioramento del l’igiene e della salute pub blica ed è utile conoscere le attività dell’OMS e seguire la sua pubblicazione : La
Santé dans le Monde. Indirizzo : Organisation Mondiale de la Santé, Gi nevra.
6) L ’OECE (Organisation
Européenne de Coopération Économique). L’OECE rag
gnippa 16 nazioni europee e ha organizzato dei proget ti-pilota di sviluppo special- mente in Sardegna e in
Grecia. Fra le pubblicazioni dell’OECE si deve ricordare la rivista F ATIS (Food and Agriculture Technical Infor mation Service), destinata ai servizi di volgarizzazione agricola in Europa.
I n d i r i z z o (8): OECE (A E P ) - Château de la Muette - 2, rue André Pa scal, Parigi; Sezione italia na dell’A E P : viale Regina Margherita 83 bis, Roma.
7) Comitato Inter-africa
no di Statistica; ha lo scopo
di ottenere dati statistici omogenei che possano esse re utilizzati con certezza nello studio comparato dei problemi africani. Il Comi tato pubblica un bollettino semestrale.
Indirizzo : Secçâo de Re-
laçôes Intemacionais - Mi nisterio do Ultramar, Li sbona.
8) Commissione di Coope
razione Tecnica in Africa al Sud del Sahara (CCTA).
La CCTA assicura la coo perazione tecnica fra i go verni membri e i loro ter ritori.
Indirizzo: CCTA - 43, Parliament Street, Londra. B. Le organizzazioni internazio nali non governative
A proposito delle associa zioni intemazionali non go vernative, si raccomanda di seguire le pubblicazioni del l’ Unione delle Associazioni Intemazionali di Bruxelles e la sua rivista Associa
tions (9). Ogni anno questa
organizzazione pubblica un elenco descrittivo delle orga nizzazioni internazionali. La rivista pubblica un calenda rio dei congressi.
Le associazioni internazio nali non governative sono numerose e spesso molto specializzate. Ci limiteremo a indicare quelle che sem brano più utili ai fini del nostro lavoro.
Queste associazioni si pos sono classificare nelle se guenti categorie:
1. Cooperazione e econo mia pubblica.
2. Servizio sociale e sicu rezza sociale.
3. Educazione.
4. Organizzazione comu
nale e poteri locali. 5. Sindacalismo. 6. C o o p e r a z io n e econo mica. 7. Ricerca scientifica. 1. Cooperazione ed economia pubblica a) L ’Alliance Coopérative Internationale (A C I) ha lo scopo di p r o p a g a r e nel mondo i metodi e i principi cooperativi. Raggnippa le federazioni cooperative di 40 paesi che rappresentano circa 120 milioni di persone.
Fra le pubblicazioni è be ne consultare la Revue de
la Cooperation Internatio nale e la Revue de la Presse Coopérative. L’ACI si occu
pa della cooperazione nei paesi nuovi e a questo pro posito ha organizzato due
anni fa un convegno in In dia, a Kuala Lumpur.
Indirizzo : Alliance Coo
pérative Internationale - 11,
Upper Grosvenor Street,
Londra.
b) Guilde Internationale
des Coopératrices (GIC). Si
propone di unire le donne dei movimenti cooperativi di tutti i paesi e di migliorare le condizioni di vita della donna e della famiglia. Pub blica: International Women
Cooperator (vi è anche una
edizione francese).
Indirizzo : Guilde Interna
tionale des Coopératrices - 82, Leman Street, Londra.
(10) Segnaliamo anche la rivi sta Expériences pubblicata dalla sezione belga del CIRIEC sotto la direzione di P. Lambert, della Fa coltà di Diritto dell’Università di Liegi.
c) Fédération Internatio
nale des Jeunes Coopéra teurs. La federazione coor
dina le attività dei giovani associati ai movimenti coo perativi dei loro rispettivi paesi.
Indirizzo : Fédération In
ternationale des Jeunes Coo pérateurs - c /o Bund Jungen Genossenschafter - Ande- ralster 57-61, 24 a, Am burgo.
d) Centre International de
Recherches et d’information sur l’Économie Collective (CIRIEC). Il centro con
duce ricerche e dispone di ampia documentazione rela tiva alla economia collettiva nel mondo (cooperative, ap palti, nazionalizzazioni, eco nomie pianificate). Il centro
pubblica gli Annales de
l’Économie Collective (10). Indirizzo : Centre Inter
national de Recherches et d’information sur l’Écono mie Collective - 11, rue de Beaumont, Ginevra.
2. Servizio sociale e sicu
rezza sociale
a) Conférence Internatio
nale de S e r v i c e Social (CISS). Intende favorire gli
scambi di informazione e di conoscenza fra le persone che si occupano di servizio sociale e di istituzioni di servizio sociale. Pubblica un bollettino trimestrale.
Indirizzi: CISS - 345 East
46 Street, New Y ork ; CISS - 5, rue Las Cases, Parigi.
b) Union Catholique In
ternationale de Service So cial (UCISS). Lo scopo del
l’Unione è di sviluppare il servizio sociale ispirato al la dottrina sociale cattolica. L ’Unione pubblica una rivi sta trimestrale: Service So
cial dans le Monde.
Indirizzo : Union Catholi
que Internationale de Ser vice Social - 111, rue de la Poste, Bruxelles.
c) Fédération Internatio
nale des Travailleurs So ciaux. La federazione la
vora per il progresso della
preparazione professionale
al servizio sociale. La fede razione francese dei lavo ratori sociali pubblica la ri vista Travail Social.
Indirizzo: Fédération In
ternationale des Travail
leurs Sociaux - 3, rue de Stockholm, Parigi.
d) Fédération Internatio
nale des Centres Sociaux et des Centres de Voisinage. La
federazione raggnippa le
unioni nazionali dei centri sociali e comunitari. Sotto i suoi auspici si pubblica in Italia la International Re
view o f Community Deve lopment, collegata con la
rivista « Centro Sociale ».
Indirizzi: Fédération In
ternationale des Centres So ciaux - 93, Mgr de Vetering-
straat, Utrecht (Olanda);
International Review of
Community Development - piazza dei Cavalieri di Mal ta 2, Roma.
e) Association Internatio
nale de la Sécurité Sociale (AISS). Creata sotto gli au
spici del BIT l’associazione ha per scopo di stimolare lo sviluppo della sicurezza so ciale e delle assicurazioni sociali. Pubblica un bollet tino mensile.
Indirizzo: Association In
ternationale de la Sécurité Sociale - c /o Bureau Inter
national du Travail, Gi
nevra.
3. Educazione
a) Fédération Internatio nale des Associations d’Êdu- cation Ouvrière. La Federa
zione concorre allo sviluppo e alla creazione delle asso ciazioni di educazione ope raia. Pubblica (’Internatio
nal Bulletin o f W orkers’ Education (anche in edizio
ne francese).
I n d i r i z z o : International
F é d é r a t io n o f Workers’ Educational Associations - Temple House - 27 Portman Square, Londra.
b) Bureau Européen de
l’Éducation Populaire. Ha
lo scopo di sviluppare la collaborazione fra le asso ciazioni europee di educa zione popolare. Pubblica tri mestralmente Notes et Étu
des.
Indirizzo : Bureau Euro
péen de l’Éducation Popu laire - ’t Huis Kinhem - 55 Breelaan, Bergen (Olanda).
c) Union Internationale
pour l’Éducation Sanitaire de la Population. Scopo del
l’ Unione è di contribuire al lo sviluppo dell’azione edu cativa sanitaria e stabilire un legame fra le organiz zazioni che lavorano in que sto campo. Pubblica un Bul
letin de Liaison et d’in for mation.
Indirizzo : Union Interna
tionale pour l’Éducation Sa nitaire - 92, rue St. Denis, Parigi.
4. Organizzazione comunale
e dei poteri locali
Union Internationale des Villes et des Pouvoirs Lo caux (UIV). Scopo della
Unione è l’incoraggiare l’au tonomia locale e la parte cipazione della popolazione ai problemi civici. Pubblica una rivista trimestrale: i
Cahiers de l’ UIV.
Indirizzo: Union Interna
tionale des Villes et Pou voirs Locaux - 5 Paleis- straat, L’A ja.
5. Sindacalismo
a) Confédération Interna tionale des Syndicats Libres (CISL). Unione di sindacati
operai; tra i suoi scopi vi è l’assistenza per la forma zione di organizzazioni sin
dacali nei paesi nuovi. Pub blicazione mensile: Monde
du Travail Libre.
Indirizzi : Confédération Internationale des Syndicats Libres - 24, rue du Lom bard, Bruxelles; CISL-Paris - 42, rue Galilée, Parigi.
b) Fédération Syndicale
Mondiale (FSM). Organiz
zazione che raggruppa an che i sindacati dei paesi del l’Est. Pubblicazione mensi le: M o u v e m e n t Syndical
Mondial.
Indirizzi: Fédération Syn
dicale Mondiale - Janska, 100, Praga; Rappresentan za della FSM in Francia: 32, rue de Montholon, Pa rigi.
c) Confédération Interna
tionale des Syndicats Chré tiens (CISC). La CISC rag
gruppa i Sindacati Cristia ni ed ha per scopo di immet tere nella vita economico-so- ciale le esigenze del cristia nesimo. Pubblica la rivista mensile Labor.
Indirizzo : Confédération Internationale des Syndicats Chrétiens - 148, rue de la Loi, Bruxelles.
6. Cooperazione economica a) Chambre de Commer
ce International (CCI). La
CCI raccoglie informazioni sul commercio intemaziona le e lavora per il migliora mento delle relazioni eco nomiche intemazionali. Pub blica Y Annuaire Mondial des
Chambres de Commerce e
le Nouvelles de la CCI.
Indirizzo : Chambre de Commerce International - 38, cours Albert Ier, Parigi.
b) Conseil International
pour la Coopération Écono mique et Sociale. Il Consi
glio incoraggia la forma zione di sindacati e una pro duzione e distribuzione coo perativa fra gli organismi membri. Possiede un servi
zio di biblioteca per i ter ritori africani.
I n d i r i z z o : International
Council for Economie and Social Coopération - 374, Gray’s Inn Road, Londra.
c) Comité International de l’Organisation Scientifique.
Il Comitato diffonde i prin cipi e i metodi dell’organiz zazione scientifica in vista del miglioramento del livel lo di vita in tutti i paesi, per mezzo di una più razio nale utilizzazione di uomini e materiali.
Indirizzo : Comité Inter
national de l’Organisation Scientifique - 1-3, rue de Varembé, Ginevra.
7. Ricerca scientifica
a) Bureau International
de Recherche sur les Impli cations Sociales du Progrès Technique (BIRISPT). Orga
nismo di documentazione, di ricerca e informazione sulle conseguenze sociali del pro gresso tecnico. La BIRISPT pubblica il bollettino Infor
mation di utilissima con
sultazione.
Indirizzo: BIRISPT - 19,
avenue d’Iéna, Parigi.
b) Institut International
Africain. E ’ un centro di
informazioni in fatto di
etnologia e di studi lingui stici e sociali africani. Pub blica la rivista A frica e gli
A frican Abstracts.
Indirizzo : Institut Inter
national A fricain - St. Dun- stan’s Chambers - 10-11, Fetter Lane, Londra.
c) Association Internatio
nale des Sciences Économi ques. Assicura i contatti
personali fra gli economisti e pubblica gli International
Economie Papers.
Indirizzo: Association In
ternationale des Sciences
Économiques - 7, rue de Miromesnil, Parigi.
d) Conférence Internatio
nale des Africanistes de l’Ouest (CIAO). Promuove
degli incontri fra i ricer catori non collegati dell’Oc cidente Africano.
Indirizzo : CIAO - Institut
Français de l’Afrique Noire - B.P. 206, Dakar.
e) Institut International
des Civilisations D ifférentes