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DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO E DEI RECENTI DATI DI SCAVO

2.2 La documentazione cartografica

La documentazione cartografica esaminata è costituita da sessanta disegni conservati presso gli archivi del Museo di Aquileia. Sono stati presi in considerazione tutti i documenti relativi all’area periurbana orientale compresa tra il corso dell’odierno Natissa e la località di Villa Raspa. Si è scelto di includere all’interno del materiale analizzato e inserito nella base dati informatizzata anche alcune piante e disegni relativi alla banchina occidentale del porto fluviale e alle infrastrutture portuali che ad essa si riferiscono, anche se non sono oggetto di specifica trattazione in questa sede155. Tuttavia essi forniscono un valido confronto per le strutture rinvenute lungo la sponda opposta del fiume e costituiscono il naturale complemento ai dati riguardanti il muro di sponda orientale, ubicato alla sinistra idrografica del Natissa.

Oltre ad essi, vi è poi una moltitudine di immagini relative al muro di sponda orientale del porto. Tra queste si annovera una serie di tre piante realizzate tra gli anni quaranta e cinquanta del ‘900, sulle quali vengono riportate sia le evidenze relative alla banchina

153 Par. 2.4. 154 Par. 2.5. 155

Si tratta di trentaquattro disegni relativi al muro di sponda, alla banchina, ai magazzini retrostanti, ad alcune strutture murarie poste a nord e ad ovest del porto, di dubbia interpretazione. Tutti sono stati inseriti all’interno del database “Aquileia Archivi – Area periurbana orientale” (ID 01-39, 60).

30 occidentale sia il tratto settentrionale della parete di sponda orientale156. Di nessuna di esse si conosce l’autore, ma le strutture rappresentate sulla sponda sinistra del Natissa sono certamente quelle messe in luce da Brusin tra il 1930 e il 1931157. Sono invece cinque i disegni riferibili al tratto meridionale del muro di sponda orientale del porto. Tra di essi, due sono sicuramente stati realizzati da Pozzar158; un terzo, recante la stessa datazione dei precedenti (1901), è attribuibile con ogni probabilità al medesimo autore159. Tutti e tre si riferiscono probabilmente ad un intervento diretto da Maionica, allora responsabile del Museo dello Stato di Aquileia, successivo alla redazione della Fundkarte160, e perciò non inserito nella pianta generale di Aquileia realizzata da Maionica nel 1893 né in altre pubblicazioni dell’epoca. Un quarto documento è riferibile con sicurezza allo scavo per la realizzazione di un canale di scolo intrapreso da Brusin nel 1939, anche se il disegno è datato ad epoca di poco successiva (1946); esso raffigura una sola scalinata, quella posta più a meridione, e il tratto sud del muro di sponda orientale161. Infine, un disegno datato genericamente al XX secolo riporta l’ubicazione di entrambe le scalinate scoperte in questo tratto del muro e la distanza dalle strutture rinvenute sulla sponda opposta162. Non è chiaro se quest’ultima pianta debba riferirsi all’intervento di inizi ‘900 o allo scavo di Brusin, degli anni ’30 dello stesso secolo, tuttavia è possibile riferirlo con maggior probabilità al primo scavo, in ordine di tempo, effettuato in quest’area, quando cioè entrambe le scalinate vennero messe in luce163.

Due rilievi, uno del 1969 ed uno non datato164, ma probabilmente riferibile agli scavi di Brusin tra il 1930 e il 1931 effettuati alle spalle del muro di sponda orientale del porto sul Natissa, riportano la pianta del muro ad angolo acuto, sito ad est della parete di sponda, e del suo probabile proseguimento ad oriente del ristorante La Capannina, ubicato lungo l’odierna via Gemina165. Altre strutture murarie, pilastri e canalette in materiale fittile appaiono alle spalle del muro di contro sponda del porto nel rilievo non datato di cui si è parlato166.

156 ID 27, 37-38. 157 Cfr. par. 4.2. 158 ID 40-41. 159 ID 44. 160 BUORA, TESEI 2000. 161 ID 45. 162 ID 46. 163

Mentre Brusin ne riscoprì solamente una, sebbene entrambe le gradinate compaiano nella pianta di Aquileia da lui realizzata nel 1934 (BRUSIN 1934, pianta). Egli le inserì in pianta basandosi solo sui disegni realizzati in precedenza da Pozzar, poiché lo scavo Brusin nella stessa area ebbe luogo solo nel 1939.

164 ID 49 e ID 59. 165 Cfr. cap. 5. 166 ID 49.

31 Infine, sono cinque i disegni riguardanti il quartiere di Villa Raspa, scoperto da Maionica probabilmente nel 1887167. All’intervento del Maionica fanno riferimento tre piante realizzate da Pozzar: una generale dei rinvenimenti archeologici nell’area orientale di Aquileia, in cui compaiono anche due strade che costeggiano il Natissa (possibili viae helciariae168) e la banchina occidentale del porto169; e due piante più dettagliate, corredate da didascalie riguardanti le evidenze identificate in fase di scavo, in cui compare esclusivamente il quartiere residenziale170. Un quarto disegno raffigura i resti del quartiere abitativo, assieme alle strade che costeggiano il fiume Natissa171: esso risulta analogo ai precedenti per le strutture che vi sono rappresentate, ma non è possibile datarlo né attribuirlo ad un autore con certezza, sebbene sembri molto probabile che possa essere stato realizzato anch’esso ad opera di Pozzar.

I limiti rilevati nella documentazione cartografica esaminata derivano, in primo luogo, dallo stato di conservazione dei documenti stessi, non sempre buono. Inoltre alcuni disegni non recano indicazioni relative all’autore o alla data di realizzazione, quindi si possono riferire solo approssimativamente, o comunque non con certezza, ad un intervento di scavo ben preciso. Non sempre, inoltre, è presente nel disegno una scala e ciò rende più difficile capire le esatte dimensioni degli oggetti rappresentati e le relative distanze. Alcuni di questi limiti si possono però superare mediante il confronto con le informazioni bibliografiche, le piante archeologiche edite, le fotografie e mettendo in relazione i documenti cartografici d’archivio tra loro.