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La domanda energetica

Nel documento Storia dell'elettrificazione della Sardegna (pagine 124-127)

Francesco Piras, Maria Grazia Olmeo, Luciano Gutierrez

E NERGIA E LETTRICA E A GRICOLTURA I N S ARDEGNA

2.1 La domanda energetica

Causa la perdurante recessione, la domanda nazionale di energia ha continuato a diminuire anche nel 2012, confermando il trend negativo iniziato a partire dal 2006 con l’unica eccezione rappresentata dal 2010 che ha fatto registrare un consistente aumento. Sulla base dei dati INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria) [9], a livello nazionale il consumo interno lordo nell’anno 2012 è pari a 177,8 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (TEP)3 che si trasformano in 129 milioni di TEP a seguito della trasformazione di una quota parte in energia elettrica. La riduzione dei consumi finali del 4,2 %, rispetto al 2011, è dovuta in buona misura al calo dei consumi registrato nel settore industriale e dei trasporti causato dalla perdurante crisi economica che ha contribuito in questo modo ad una sensibile diminuzione delle emissioni di gas serra in atmosfera. Per contro, i consumi legati agli usi residenziali e al terziario, che insieme costituiscono la componente più importante dei consumi finali, evidenziano un leggero aumento. Per quanto riguarda il settore agricolo si registra una riduzione del 2,4 %. Il settore agricolo rispetto agli altri comparti ha sicuramente un peso minore in termini di impieghi finali di energia ma assume un ruolo centrale in termini di produzione di energia ottenuta dallo sfruttamento delle fonti rinnovabili.

Tabella 1 – Bilancio energetico nazionale di sintesi (milioni di TEP). Anno 2012.

Tipo di disponibilità Combustibili

solidi naturaleGas petroliferiProdotti rinnovabiliEnergie elettrica Energia Totale Produzione 0,6 7 5,4 24,8 37,8 Importazione 15,9 55,5 86,3 2,1 10 169,8 Esportazione 0,2 0,1 29,2 0,1 0,5 30,1 Variazioni scorte -0,2 1 -1,1 0 0 -0,3

Consumo interno lordo 16,5 61,4 63,6 26,8 9,5 177,8

Consumi e perdite del

settore energetico -0,3 -1,6 -5 0 -41,7 -48,6 Trasformazioni in energia

elettrica -11,8 -20,6 -3,3 -21,7 57,4 0

Totale impieghi finali 4,4 39,2 55,3 5,1 25,2 129,2

Fonte: Elaborazioni INEA (2013) su dati Ministero dello Sviluppo Economico. [9]

1Benché la Parte Seconda sia frutto comune degli Autori, L. Gutierrez ha coordinato e supervisionato

l’intera Parte, mentre F. Piras ha curato specialmente i paragrafi 2.1 e 2.2.1, a sua volta M. G. Olmeo ha curato il paragrafo 2.2.2.

2 Le figure sono state scelte e commentate dal Curatore. 3Vedi nota 4 della Prefazione.

Tabella 2 – Bilancio energetico nazionale di sintesi (milioni di TEP). Anno 2012.

Settore di impiego Combustibili solidi naturaleGas petroliferiProdotti rinnovabiliEnergie elettrica Energia Totale Industria 4,3 12,3 4,3 0,3 9,8 31

Trasporti - 0,8 36,2 1,2 0,9 39,1 Residenziale e terziario 0 25,5 3,7 3,4 14 46,6

Agricoltura 0,1 2,2 0,2 0,5 3,0 Usi non energetici 0,1 0,5 5,8 - 6,4

Bunkeraggio - - 3,1 - 3,1

Totali impieghi finali 4,4 39,2 55,3 5,1 25,2 129,2

Fonte: Elaborazioni INEA (2013) su dati Ministero dello Sviluppo Economico. [9]

Per quanto riguarda le fonti energetiche tra il 2011 e il 2012 si registra una crescita sostenuta dei combustibili solidi (+11 %), mentre diminuisce il contributo dei prodotti petroliferi e del gas (-10 % e -12 % rispettivamente) e delle importazioni di energia elettrica (-2,4 %). Da sottolineare la fortissima crescita del contributo delle fonti energetiche rinnovabili. Tuttavia, la composizione della domanda conferma le caratteristiche peculiari dell’Italia rispetto agli altri paesi europei caratterizzandosi ancora per un forte ricorso a prodotti petroliferi e gas, un ridotto contributo dei combustibili solidi e una importazione ormai strutturale di energia elettrica.

La struttura del bilancio energetico curato dall’ENEA - Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile non permette di individuare univocamente i consumi relativi alle attività agricole e alle industrie agroalimentari, dal momento che i consumi di combustibile dei mezzi agricoli sono inclusi nella voce “agricoltura” mentre quelli delle industrie alimentari vengono calcolati nella voce “Industria manifatturiera non di base” e i consumi elettrici non sono riportati come tali e attribuiti ai rispettivi settori ma espressi come “consumi, trasformazioni e perdite di fonti primarie” [6].

I dati forniti da TERNA4, il grande operatore di reti per la trasmissione di energia elettrica, consentono di avere un quadro di riferimento maggiormente dettagliato anche se per i soli consumi di energia elettrica che vengono disaggregati per categoria di utilizzatori, per regione e per provincia [101].

Con riferimento agli anni 2012 e 2013, dalla tabella 3 emerge come i consumi di energia elettrica in Italia abbiano registrato un lieve calo passando da 307 219 GW h del 2012 ai 297 288 GW h del 2013. Il settore agricoltura pesa un 2 % sui consumi totali. Il comparto industria assorbe da solo oltre il 40 % dell’intera produzione di energia elettrica. All’interno della categoria “industria manifatturiera non di base”, i dati TERNA consentono di evidenziare i consumi di energia elettrica del comparto “alimenti, tabacchi e bevande” pari al 4 % del totale. Il calo di consumi di energia elettrica nel biennio di riferimento ha riguardato sia il settore agricoltura che quello dell’industria con una riduzione del 4 % e del 5 % rispettivamente, sebbene la sola industria alimentare abbia mantenuto il livello di consumo pressoché stabile (-1 %). In calo anche i consumi di energia elettrica del terziario (-1 %) e degli usi domestici (-4 %).

4Vedi nota 86 nel Capitolo Primo.

Tabella 3 – Consumi di energia elettrica in Italia anni 2012-2013 (espressi in GW h). Settore 2012 % 2013 % Variazione % 2012-2013 Agricoltura 5 924 1,9 5 677 1,9 -4,2 Industria 130 801 42,6 124 871 42,0 -4,5 Terziario 101 038 32,9 99 757 33,6 -1,3 Usi domestici 69 457 22,6 66 983 22,5 -3,6 Totale 307 220 100,0 297 288 100,0 -3,3

Fonte: Nostre elaborazioni su dati TERNA [101].

Tabella 4 – Consumi di energia elettrica (GW h) nell’industria italiana anni 2012-2013.

Industria 2012 2013 Variazione % 2012 - 2013

Manifatturiera di base 58 298 54 780 - 6,0 Manifatturiera non di base 54 195 52 849 - 2,5

di cui alimentari, bevande e tabacco 12 060 11 953 - 0,9

Fonte: Nostre elaborazioni su dati TERNA [101].

Focalizzando l’attenzione sul consumo di energia elettrica della Regione Sardegna, dall’analisi della tabella 5 emerge come la domanda di energia abbia registrato, tra il 2012 e il 2013, un sensibile calo rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale con una riduzione pari a -18 %.

La riduzione ha interessato tutti i comparti produttivi sebbene la contrazione più significativa sia stata registrata dal settore industriale con un -31 %. L’industria alimentare ha ridotto i suoi consumi del - 10 % rispetto al - 4 % del valore nazionale. Il calo dei consumi del settore strettamente agricolo è, invece, in linea con le medie nazionali pari a - 4 %. Sia il comparto del terziario che quello degli usi domestici mostrano un identico decremento, pari a -4 %.

Nella Regione Sardegna, circa la metà (53 % nel 2012 e 45 % nel 2013) dell’energia elettrica viene consumata dal solo comparto industriale. All’interno di tale comparto, l’energia elettrica assorbita dall’industria alimentare pesa solo il 2 % rispetto ai consumi complessivi. Il secondo comparto, in ordine di importanza, è il terziario con un consumo nel 2013 pari al 27 % rispetto al totale della domanda di energia elettrica mentre, nello stesso anno, il 25 % dell’energia elettrica è stato consumato per usi domestici. Il peso del settore agricolo è pari al 2 %.

Tabella 5 – Consumi di energia elettrica in Sardegna anni 2012-2013 (espressi in GW h).

Settore 2012 % 2013 % Variazione % 2012 - 2013 Agricoltura 220 2,1 211 2,5 - 4 % Industria 5 622 53,4 3 899 45,3 - 31 % Terziario 2 418 23,0 2 327 27,0 - 4 % Usi domestici 2 262 21,5 2 168 25,2 - 4 % Totale 10 522 100,0 8 605 100,0 - 18 %

Tabella 6 – Consumi di energia elettrica (GW h) nell’industria sarda anni 2012-2013.

Industria 2012 2013 Variazione % 2012 - 2013

Manifatturiera di base 3 793 2 125 - 44 Manifatturiera non di base 331 304 - 8

di cui alimentari, bevande e tabacco 174 157 - 10

Fonte: Nostre elaborazioni su dati TERNA [101].

Tabella 7 – Consumi di energia elettrica (GW h) nelle province sarde per anno 2013.

Fonte: Nostre elaborazioni su dati TERNA [101].

L’analisi dei consumi di energia elettrica a livello provinciale mostra come le province di Cagliari, Sassari e Carbonia Iglesias siano quelle caratterizzate dai maggiori consumi. Le sole tre province assorbono nel 2013 oltre il 70 % dell’energia elettrica regionale. Per le province di Cagliari e di Carbonia Iglesias il settore più significativo dal punto di vista energetico è quello industriale, probabilmente a causa dei grossi impianti di Macchiareddu (CA) e Portovesme (CI).

Nel 2013 la provincia che ha registrato il maggior consumo di energia elettrica per il comparto agricolo e agroindustriale è quella di Oristano, a conferma della forte vocazione di questo territorio per l’agroalimentare. Ben il 31 % del consumo energetico totale in agricoltura è infatti generato in tale provincia. La provincia di Sassari mostra un elevato valore di consumi per il comparto strettamente agricolo pari al 18 %, seconda solo alla provincia di Oristano, ma un relativamente minor consumo di energia elettrica associato agli usi nell’industria alimentare dove invece la provincia di Cagliari mostra dei valori più significativi. Decisamente trascurabile il peso percentuale delle provincie di Olbia-Tempio, Carbonia Iglesias e Ogliastra sul totale dei consumi complessivi in agricoltura pari rispettivamente a 5 % per Olbia-Tempio e Carbonia-Iglesias e 3 % per l’Ogliastra (tabella 7).

Nel documento Storia dell'elettrificazione della Sardegna (pagine 124-127)