3. Analisi della domanda effettiva, potenziale e debole
3.4. Domanda potenziale
Il PRMT ha previsto, per l’orizzonte 2020, l’obiettivo dell’incremento dei passeggeri trasportati dal Servizio Ferroviario Regionale nell’ora di punta dal 25% al 46% in relazione ai diversi scenari di potenziamento delle infrastrutture. Mentre il target minimo è stato conseguito e superato nel 2019 ad infrastrutture sostanzialmente costanti, il pieno risultato potrà essere raggiunto solo nel periodo di vigenza del nuovo contratto di servizio 2023‐32 a seguito del completamento degli interventi alle infrastrutture programmati.
Al riguardo, va segnalato che il target di potenziamento dell’offerta del SFR stabilito dal PRMT è di un incremento dei treni*km annui di circa 8 milioni, in linea con quanto riportato nell’avviso di preinformazione dell’affidamento a Trenord.
Ne consegue che, in prima battuta, il target di domanda potenziale assegnato dalla Regione al contratto di servizio 2023‐32 è quello del PRMT. Naturalmente, il tempo trascorso dalla data di approvazione del PRMT impone la verifica e l’aggiornamento degli obiettivi, a maggior ragione in considerazione dell’impegnativo periodo di recovery dall’emergenza sanitaria e dell’incertezza in merito a possibili modifiche strutturali dei comportamenti della popolazione in tema di mobilità dopo il COVID. Per questi motivi sono in corso analisi supplementari, di cui di seguito si fa cenno per gli aspetti metodologici, associate all’attività di aggiornamento della matrice origine destinazione del PRMT ed all’utilizzo di nuovi dati, come quelli rilevati dai gestori di telefonia mobile.
Si terrà conto di questi elementi aggiuntivi per definire il programma di esercizio programmato per i diversi anni di vigenza del nuovo contratto, introducendo le opportune forme di gradualità, fermi restando gli obiettivi stabiliti dal PRMT. Di questi ulteriori aspetti, come detto, si riferirà nella Relazione di Affidamento.
La stima della domanda potenziale viene effettuata mediante l’analisi dei dati di domanda della matrice OD regionale, con particolare riferimento al quadro della domanda espressa con il complesso dei modi di trasporto (TPL e privati) e allo share modale. In particolare, andando ad individuare gli ambiti in cui le azioni strategiche sul sistema ferroviario potrebbero portarlo a rispondere meglio alle esigenze di mobilità e favorire il trasferimento modale.
A titolo esemplificativo si riportano la rappresentazione cartografica di sintesi dei volumi di spostamenti in origine e destinazione, per e da ogni comune lombardo con i modi auto conducente, auto passeggero, ferrovia, TPL gomma e, per confronto, la cartografia con le percentuali di utilizzo del treno.
Fig. 6 ‐ Rappresentazione cartografica di sintesi dei volumi di spostamenti in origine e destinazione, per e da ogni comune lombardo
Fig. 7 ‐ Rappresentazione cartografica di sintesi delle percentuali di utilizzo del treno per ogni comune lombardo
Si nota nelle due mappe il maggior uso l’uso del modo ferroviario lungo le direttrici di collegamento con il nodo di Milano da ambiti caratterizzati da elevati volumi di spostamenti rispetto a quello registrato nei comuni situati lungo le direttrici afferenti ai capoluoghi provinciali, pur caratterizzati da volumi di spostamenti paragonabili.
Oggetto di studio e approfondimento sono i modi di trasporto su cui i passeggeri si orientano in alternativa all’uso del treno, in particolare mettendo a confronto l’uso del sistema del TPL nel suo insieme, ferro + gomma, con l’uso dell’auto privata. Vengono inoltre indagate le diverse motivazioni per cui, in ambiti caratterizzati da alti volumi di spostamenti, lo share modale del ferro risulta scarso, riconducibili ai servizi ferro/TPL offerti, alla presenza o meno di infrastrutture, alla raggiungibilità delle stazioni.
Per poter meglio focalizzare queste analisi sul sistema del TPL, come detto, è in corso un aggiornamento della matrice regionale della domanda in cui sono considerati separatamente il sistema ferroviario e le linee di tranvie e metropolitana e gli spostamenti per lavoro sono suddivisi in “regolari” e “non regolari”. Le possibili azioni sul sistema del TPL ferroviario prendono a riferimento gli effetti rilevabili dai dati storici di frequentazione a seguito di variazioni significative di offerta e nuove relazioni attivate a seguito di rilasci infrastrutturali.
Parallelamente all’aggiornamento della matrice, per disporre di informazioni più dettagliate e specifiche sull’utenza che utilizza i servizi ferroviari regionali ad integrazione della matrice della domanda, è stato avviato un progetto sperimentale per l’utilizzo dei dati della telefonia mobile finalizzato ad individuare una metodologia di rilievo dei passeggeri presenti sui treni e nelle stazioni.
La pandemia COVID pone la necessità di ripensare ai criteri di stima della domanda potenziale in relazione ai cambiamenti di stile di vita, di lavoro e di studio che potrebbero diventare strutturali al termine del periodo di emergenza. A questo scopo è in corso uno studio predittivo che ha l’obiettivo di individuare tutti i possibili driver di cambiamento con impatti sulla mobilità e di quantificarne gli effetti. Gli esiti dello studio andranno successivamente messi a confronto e ricalibrati con l’evoluzione della domanda effettiva.
Tali esiti saranno prevedibilmente disponibili nel corso dell'autunno 2021; di conseguenza essi verranno
La domanda di trasporto ferroviario è influenzata in modo statisticamente significativo dall’offerta di trasporto (produzione treni*km), dalla frequenza dei servizi e arco giornaliero di copertura del servizio, nonché dall’occupazione. Non vi è evidenza empirica che il PIL regionale spieghi la domanda di trasporto meglio delle altre variabili sopra elencate e che il prezzo del servizio abbia un effetto determinante (la domanda è piuttosto rigida al prezzo).
Nel periodo 2001‐2019 la domanda ha sovra‐performato l’offerta: all’aumento dell’offerta dell’1%
è corrisposto mediamente un aumento della domanda di circa l’1,25‐1,35%. L’elasticità della domanda all’offerta è cresciuta nel tempo: man mano che il potenziamento dell’offerta si è fatto tangibile e consolidato, la risposta della domanda si è fatta via via più importante.
I dati di geo‐mobilità del 2020 hanno mostrato una riduzione della domanda a causa della situazione pandemica. Peraltro, anche se allo stato attuale non si può operare alcuna valutazione circa gli effetti della pandemia sullo shift modale di mobilità essendo la pandemia ancora in corso, si ritiene che a regime il dato non dovrebbe discostarsi significativamente dal quello pre‐covid.
Dato la forte influenza di molteplici variabili esterne al sistema della mobilità, per poter rispondere con un’offerta di TPL ottimale, si ritiene indispensabile che siano previsti nel nuovo contratto di servizio meccanismi di revisione del programma di esercizio collegati alla domanda effettiva.
La revisione del programma di esercizio nel medio periodo dovrà anche tener conto delle evoluzioni attese nei servizi a mercato che si prevede saranno introdotti su alcune direttrici internazionali e interregionali entro il 2025‐2026, in particolare lungo gli assi Milano‐Monza‐Como ‐ Zurigo/Basilea/Stoccarda, Milano‐Pavia‐
Voghera‐(Genova/Ventimiglia/Livorno) e Milano‐Brescia‐Desenzano‐Peschiera‐(Verona/Venezia). Queste direttrici, a valle dei completamenti e ammodernamenti infrastrutturali, vedranno una forte intensificazione
La Legge regionale n. 6/2012, che disciplina il settore dei trasporti in attuazione delle norme europee e nazionali, ha individuato un ambito regionale per il servizio ferroviario, amministrato direttamente dalla Regione, e sei ambiti territoriali per le restanti modalità, ciascuno presidiato da un’Agenzia del TPL che svolge in forma associata le funzioni programmatorie ed amministrative attribuite agli Enti Locali. Spettano, tra l’altro, ad ogni Agenzia l'approvazione del sistema tariffario di bacino, nonché la determinazione delle relative tariffe, previa intesa con la Regione per i titoli integrati con i servizi ferroviari, e l'elaborazione di proposte, da trasmettere alla Regione, relative ai servizi ferroviari regionali, volte ad ottimizzare l'integrazione intermodale nei bacini.
Le Agenzie, ai sensi dell’art.4 della citata Legge regionale, hanno il compito di programmare, regolamentare e controllare i servizi in aree a domanda debole. Concretamente questo avviene nell’ambito