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L’economia digitale in Europa 74

1. B REVE S TORIA D ELLA F ISCALITÀ E UROPEA 1

2.4. L’economia digitale in Europa 74

Al fine di meglio comprendere la portata della rivoluzione digitale cui stiamo assistendo, la connessa crescita esponenziale che pare immune da ogni battuta d’arresto e l’approccio più efficace per predisporre strumenti fiscali adatti a tale tipo di economia, risulta appropriato fornire alcune statistiche che meglio illustrano la situazione in cui deve svilupparsi l’approccio fiscale a questo nuovo modello economico.

A tal fine si deve far riferimento allo strumento principale che può aiutarci in tale compito, ovvero The Digital Economy & Society Index (altresì abbreviato come DESI)75.

Il DESI viene definito come “a composite index that summarises relevant indicators on Europe’s digital performance and tracks the evolution of EU member states in digital competitiveness” e, pertanto, risulta quale fonte più appropriata per delineare lo stato attuale nel settore di cui si tratta. Il DESI si struttura intorno a cinque fattori principali:

I. Connectivity: A necessary condition for the development of a digital society

is the ability of its members to connect to the Internet. Nowadays however, a simple Internet connection is no longer sufficient. In order to benefit from the full spectrum of developments brought about by the Internet, a high- speed Internet connections starts to be desirable, if not mandatory. Hence connectivity is a necessary infrastructure of the digital economy and society. II. Human Capital: Connectivity must be paired with the appropriate skills to

take advantage of the Internet and of the myriad of possibilities unravelled by a digital society. Those skills go from basic usage skills that enable individuals to take part in the digital society and consume digital goods and services, to advanced skills that empower the workforce to develop new digital goods and services and to take advantage of technology for enhanced productivity and economic growth. As such, digital skills are also a necessary infrastructure for the digital economy and society.

III. Use of Internet: Citizens that are empowered with an Internet connection

and the necessary skills to take advantage of it can engage in a wide range of online activities. These can be through consumption of online content (e.g., entertainment such as music, movies, TV or games, obtaining media- rich information or engaging in online social interaction), through modern communication activities (e.g., performing video-calls), or through eCommerce.

IV. Integration of Digital Economy: On the business side, digitization is one of

the main contributors to enhanced economic growth. Adoption of digital technology to enhance efficiency, reduce costs or allow for closer engagement with customers, collaborators or business partners is becoming a mandatory requirement for being competitive. This, together with the ability to use the Internet as a sales outlet, can contribute significantly to the modernisation of businesses and, ultimately, to their success.

V. Digital Public Services: Business and citizen interaction with the Public Sector can be improved and made significantly more efficient through the use of digital technologies. Such efficiency gains materialise both on the side of the Public Administration as well as on the business side. Public Administration can take advantage of technology to better address an ever more demanding set of business and citizen needs while at the same time realising significant cost reductions. With better and more streamlined Public Services, citizens and businesses gain in efficiency, both due to more functionality as well as to reductions in time spent.

Unendo i fattori principali per ciascun paese dell’Unione, per l’anno 2016, otteniamo il grafico che segue ove, oltre alle statistiche dei singoli paesi, risulta evidenziata la media europea differenziando, in questo modo, i paesi cd. virtuosi da quelli che hanno prestazioni sotto la media, tra cui rientra l’Italia al quartultimo posto.

In generale l’Europa è progredita ottenendo un punteggio di 0,52 nel 2016 mentre l’anno precedente era di 0,50. In particolare il progresso complessivo è attribuibile principalmente ai fattori della Connettività e dall’Integrazione delle tecnologie digitali, ovvero i due fattori con la più rapida crescita presenti nell’Indice. Al contrario i fattori relativi ai Servizi pubblici digitali e al Capitale umano non hanno registrato alcuna crescita.

Sebbene vi sia stata una crescita dello 0,02 ciò risulta essere un rallentamento rispetto al progresso ottenuto dal 2014 al 2015 che si attesta allo 0,04. Tale rallentamento, in particolare, risulta comune a tutti i fattori supra elencati, ad esclusione dell’Integrazione delle Tecnologie Digitali che è l’unico che ha visto un’accelerazione della sua crescita con uno 0,035 nell’ultimo anno, più di quanto registrato tra il 2014 e il 2015.

Sempre con l’intento di chiarire il ruolo giocato dall’economia digitale all’interno dell’Unione europea, risulta utile riportare ulteriori statistiche che considerino il settore ITC (o TIC “Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) nel suo insieme e non suddiviso secondo i fattori di cui retro.

A tale scopo si fa riferimento a quanto contenuto nel contributo della Commissione per il dibattito del Consiglio europeo di ottobre 2013 sull’economia digitale76.

76 European Commission, Contribution from the Commission to the October 2013 European Coincil

Risulta di particolare interesse lo schema di cui retro ove evidenzia con chiarezza la principale problematica europea, ovvero la frammentazione del quadro normativo, soprattutto relativamente all’economia digitale, che rispecchia pedissequamente la frammentazione fiscale. Ciò comporta notevoli difficoltà per le imprese digitali che si trovano a dover fronteggiare ordinamenti differenti risolvendosi in un dispendio di risorse maggiore rispetto a quanto accade nell’ambito del mercato statunitense o cinese. Sotto altra prospettiva, le stesse difficoltà si riflettono sul controllo fiscale posto in essere dalle autorità sulle imprese che appartengono a questo ambito economico. Vieppiù, se da un lato le imprese più piccole affrontano questa frammentazione in termini di costi più elevati, le grandi multinazionali ne traggono, invece, un enorme vantaggio nella misura in cui concretizzano un risparmio fiscale sfruttando le differenze normative tra ordinamenti diversi, sostanziandosi, in definitiva, in una distorsione della concorrenza in seno al mercato unico.