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L’economicità in seno al gruppo

4. L’ECONOMICITÀ DI GRUPPO

4.2. L’economicità in seno al gruppo

Secondo tale ipotesi, l’azienda consegue le due principali determinanti dell’economicità aziendale, individuabili nell’autosufficienza economica e nell’adeguata potenza finanziaria, soltanto nella misura in cui operi “dentro” il gruppo in collegamento con le altre aziende costituenti il complesso, cioè per effetto delle relazioni interaziendali coordinate dalla capogruppo, mentre se operasse autonomamente come singola entità esterna al complesso non potrebbe pervenire ad una condizione di stabile equilibrio, e in ogni caso sarebbe più esposta ad un rapporto di dominanza promanante dall’ambiente esterno329.

Svariate condizioni possono concorrere a determinare la prospettata condizione.

In primis, il collegamento in gruppo può consentire di organizzare in comune tra le diverse aziende taluni processi produttivo-operativi ad alto valore aggiunto, che risulterebbero eccessivamente onerosi e assai meno efficaci se organizzati dalla singola azienda indipendentemente dalle altre.

Ad adiuvandum, è di frequente accadimento che le aziende inserite in un gruppo incontrino favorevoli condizioni di accesso al mercato finanziario, altrimenti precluse all’azienda singolarmente considerata; oppure, può verificarsi il caso che una società del gruppo (normalmente la capogruppo) svolge la funzione di “camera di compensazione”, raccogliendo le disponibilità monetarie delle consociate e ridistribuendole fra le stesse in modo da consentire a ciascuna di esse di godere, in ogni momento, da un lato del più fruttuoso impiego delle temporanee disponibilità di cassa, dall’altro di facili e tempestivi finanziamenti (c.d.

cash pooling).

Più specificamente, si individuano di seguito le funzioni aziendali che in seguito al processo di aggruppamento potrebbero fruire dei maggiori benefici330:

 l’organizzazione di alcuni servizi, come le ricerche di mercato, l’attività di R&S, il reclutamento, la selezione e l’addestramento del personale, i sevizi contabili, fiscali e legali, ecc., potrebbero comportare costi eccessivi per un’azienda singolarmente

329 In merito all’economicità realizzabile nel gruppo, secondo il Paoloni “…un’impresa che singolarmente non è

in equilibrio economico e non è in rado di produrre un’adeguata potenza finanziaria potrebbe invece far registrare dei risultati positivi in una situazione di integrazione con altre imprese”; Paoloni M., Appunti di

economia aziendale, op. cit., pag. 65. L’Onida definisce economica all’interno di un gruppo l’azienda che

“…solo entro il gruppo riesce a conseguire l’autosufficienza economica e risultati positivi di bilancio, mentre al di fuori dl gruppo, operando come azienda autonoma e indipendente, riuscirebbe assai meno economica o non avrebbe addirittura possibilità di durevole esistenza”; Onida P., Economia d’azienda, op. cit., pag. 63. Per il Sarcone “…la data azienda consegue l’equilibrio reddituale soltanto perché opera in collegamento con altre

aziende del gruppo, mentre diversamente, ove operasse autonomamente, non conseguirebbe facilmente quell’equilibrio e potrebbe avere anche problemi di sopravvivenza”, Sarcone S., I gruppi aziendali. Strutture e

bilanci consolidati, op. cit., pag. 11.

330 Paoloni M., Appunti di economia aziendale, op. cit., pag. 66; Zanda G., Lineamenti di economia aziendale, Kappa, Roma, 2006, pag. 251.

considerata: lo svolgimento di tali funzioni all’interno di un gruppo permette invece a molte imprese di realizzare significative economie nei costi, sino a renderle più efficienti e dunque capaci di una vitalità economica331altrimenti difficile da realizzare;

 le funzioni di distribuzione e vendita, dato che l’impresa singolarmente considerata potrebbe risultare non economica, mentre inserita nel contesto di un gruppo potrebbe invece realizzare un risparmio in termini di costi utilizzando dei canali distributivi e di vendita comuni, all’uopo beneficiando anche di una rete distributiva più vasta ed organizzata e quindi realizzando, contestualmente, una più capillare ed economica copertura del mercato. Inoltre, come anticipato l’appartenenza ad un gruppo consente alla singola impresa di collocare parte o tutta la propria produzione alle aziende costituenti l’aggregato, a prezzi eventualmente più favorevoli di quelli realizzabili all’esterno e comunque in un contesto di maggiore sicurezza, consentendo quindi di pianificare al meglio il processo produttivo nel medio-lungo termine;

 funzione acquisti e produzione, posto che essere parte di un gruppo consente di contenere gli elevati costi associati alle transazioni realizzate sul mercato e quindi di acquistare le risorse di cui si necessita per lo svolgimento della propria attività a prezzi più vantaggiosi. Si pensi al caso di una azienda che entra in un gruppo al suo interno strutturato in società integrate verticalmente tra loro: acquistando le materie e le altre risorse di cui necessita dalle aziende che la precedono nella catena, avrà la possibilità di eliminare le eventuali inefficienze dei fornitori esterni (quali ritardi, discontinuità nelle forniture, scarsa qualità dei materiali, ecc.) che inevitabilmente si riversano sul proprio processo produttivo, minandone l’efficienza e dunque la possibilità di essere economica. Più specificamente, non si tratta di comprendere come la grande azienda singolarmente considerata riesca a realizzare delle economie nell’acquisto dei fattori produttivi (avvalendosi ad esempio della propria forza contrattuale o semplicemente ottenendo degli sconti grazie alla quantità degli input acquistati), ma si focalizza piuttosto l’attenzione sul fatto che nell’ambito di un gruppo prende forma un vero e proprio mercato “interno”, dove le imprese acquirenti sono in grado di approvvigionare i beni e i servizi di cui abbisognano per alimentare il proprio processo produttivo a prezzi e condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che sarebbero chiamate a sostenere laddove effettuassero i loro acquisti all’esterno. Si rileva inoltre come spesso la possibilità per una data azienda di acquistare a prezzi migliori (rispetto al mercato) da un’altra società del gruppo (ovvero di vendere all’interno a prezzi più remunerativi di quelli praticabili sul libero mercato), è da contestualizzare nell’ambito di

una vera e propria “politica di compensazione” attuata dal soggetto economico del gruppo: una società, infatti, potrebbe risultare momentaneamente danneggiata, ad esempio, da una vendita sottocosto ad un’altra società del gruppo, ma tale posizione può poi trovare un riequilibrio nell’acquisto da un’altra società del gruppo dei fattori di cui necessita a prezzi, appunto, “compensativi”. Inoltre, gli acquisti programmati dalle singole consociate vengono normalmente centralizzati e quindi proiettati all’esterno, beneficiando per tale via delle medesime economie quantitative di scala sperimentate dalla grande impresa quando la numerosità degli ordini d’acquisto supera determinate dimensioni;  funzione finanziaria, dato che l’azienda appartenente ad un gruppo potrebbe divenire in

grado di accedere al mercato dei capitali (in particolare di prestito) a condizioni più favorevoli (in termini di costi, durata, costituzione d garanzie, ecc.) rispetto a quelle eventualmente rinvenibili all’esterno: nei gruppi di rilevanti dimensioni, infatti, si individua spesso una società del gruppo, normalmente la holding, chiamata ad assumere la funzione di “banca del gruppo”, raccogliendo all’esterno, a condizioni particolarmente favorevoli (in virtù delle dimensione, del grado di conoscibilità, ecc.), i fondi necessari al funzionamento dell’intero complesso per poi ridistribuirli alle singole consociate, razionalizzando per tale via l’intera filiera del credito. Inoltre, come accennato, la medesima società potrebbe svolgere la funzione di “camera di compensazione”, raccogliendo le disponibilità monetarie delle consociate e ridistribuendole fra le stesse in modo da consentire a ciascuna di esse di godere, in ogni momento, da un lato del più fruttuoso impiego delle temporanee disponibilità di cassa, dall’altro di facili e tempestivi finanziamenti (c.d. cash pooling).