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3. SISTEMI AMBIENTALI INTERESSATI DAL PROGETTO

4.7. Ecosistemi

Per la valutazione degli impatti è stata condotta un’analisi degli ecosistemi in un buffer di 150 metri nell’intorno dell’impianto in progetto, al fine di individuare le interferenze tra l’opera e l’ecomosaico esistente in base a tipologia, componente vegetazionale e faunistica, utilizzando gli strumenti cartografici disponibili (uso del suolo e ortofoto) e verificando in campo le unità

individuate.

Come già riportato in precedenza nella presente trattazione, le possibili potenziali interferenze dovute all’opera sugli ecosistemi presenti, sono riferite principalmente alle colture di pregio e in minima alle aree ad incolto ed aree boscate, per le quali l’impatto risulta non significativo, in quanto formazioni ridotte in estensione, quasi totalmente prive di valore faunistico e di una componente vegetazionale ben strutturata, tale da poter essere riconosciute come habitat naturali.

Per questo specifico motivo e considerando che in ogni caso l’area di intervento si colloca all’interno di un paesaggio agrario a valore sia paesaggistico che storico-culturale, per come riportato nel QTRP – TOMO IV, nella Piana di Gioia Tauro, le componenti che verranno prese in considerazione per la valutazione delle possibili cause di frammentazione e sottrazione degli habitat seminaturali presenti, risultano le colture ad ulivo ed agrumi, considerate colture di pregio in ambito regionale. Le prime vengono classificata dal QTRP come “Invarianti Strutturali Paesaggistiche” oggetto di tutela (Legge Regionale 20/2014), per come già discusso nel paragrafo dedicato alla componente vegetazionale e floristica.

4.7.1. Stato di fatto della componente

Il territorio seminaturale della Piana di Gioia Tauro riveste valore paesaggistico e storico culturale, in particolar modo per quanto riguarda la tradizione agricola. L’elevata omogeneità ecosistemica e l’assenza quasi totale di specie vegetali e animali di particolare interesse naturalistico e di habitat naturali e di conseguenza il ridotto livello di biodiversità, fa sì che la componente ecosistemica significativa sia riconducibile essenzialmente alle colture di pregio presenti.

Per quanto riguarda nello specifico l’area di studio, le unità ecosistemiche sono state individuate attraverso l’utilizzo della Carta dell’Uso del Suolo e verifiche in campo;

successivamente gli ambiti sono stati perimetrati per un raggio di 150 metri complessivi intorno all’impianto in progetto. Tale buffer è stato definito in base alle caratteristiche territoriali, vegetazionali, ecosistemiche e faunistiche potenzialmente presenti e soprattutto in relazione alla tipologia di intervento e alla sua estensione.

E’ stato possibile quindi individuare le seguenti unità ecosistemiche e tipologie vegetazionali, (come riportato nell’Elaborato SIA “CARTA DELLE UNITA’ ECOSISTEMICHE E DELLE TIPOLOGIE VEGETAZIONALI”):

- Agrumeti

- Oliveti

- Vegetazione arborea - Incolti

- Aree edificate

Figura 23 – Inquadramento dell’area di intervento e delle opere di connessione nell’Elaborato Cartografico Progettuale “Carta delle Unità Ecosistemiche e delle Tipologie Vegetazionali” – Elaborato SIA

Si ritiene opportuno riportare una breve descrizione delle caratteristiche peculiari delle unità individuate:

Ecosistema degli agrumeti

Questa formazione interessa più della metà del buffer indagato in campo, presentandosi a struttura primariamente arborea, per la maggior parte in stato incolto, ma anche in alcuni appezzamenti con individui oggetto di potatura e diserbo tra le interfila.

Foto 12-Agrumeto incolto oggetto di intervento

Ecosistema degli oliveti

Queste formazioni risultano ben tenute e oggetto di potature ed estirpazione di erbe infestanti.

Per maggiori dettagli si rinvia alla relazione tecnico-agronomica.

Foto 13-Uliveto all’interno dell’area di studio

Ecosistema delle aree a vegetazione arborea

Questa tipologia comprende le uniche aree arboree presenti, oltre le colture di agrumi ed oliveti.

Tali formazioni risultano poco estese e in percentuale ridottissima rispetto alle altre, caratterizzate da specie quali cipressi, pioppi e piccoli salici nelle stazioni più umide, e alcune caratteristiche di macchia mediterranea xerica, ai margini dell’area portuale a confine con il sito di impianto. Nell’elaborato allegato al SIA “Carta delle unità Ecosistemiche e Tipologie Vegetazionali” vengono riportati i perimetri individuati su ortofoto e verificati in campo, relativi alle formazioni in questione.

Foto 14-Vegetazione arborea lungo la viabilità esistente (Cipressi Cupressus sempervirens)

Foto 15-Vegetazione arborea di macchia mediterranea xerica (esemplare di Quercus ilex), all’interno dell’area di intervento

Foto 16-Vegetazione arborea a salice ed eucalipto, perimetrale all’area di studio

Incolti

Tale unità è riferita alle formazioni prative a specie pioniere infestanti ed avventizio, che occupano una superficie del tutto trascurabile se riferita all’intera area di studio. Di per se rappresentano habitat seminaturali di derivazione antropica, in quanto formatisi in seguito ad abbandono colturale. Non presentano mai specie di particolare interesse naturalistico.

Foto 17- Incolto all’interno dell’area di intervento

Aree edificate

Queste aree sono caratterizzate dalla presenza di abitazioni, casali in parte abbandonati, in parte utilizzati per le lavorazioni agricole e ruderi.

Foto 18-Rudere all’interno di agrumeto incolto nell’area di studio

Foto 19-Abitazione all’interno dell’area di studio

4.7.2. Stima degli impatti in fase di cantiere

Per quanto concerne gli agrumeti in fase di cantiere essi saranno soggetti a taglio e sgombero della vegetazione infestante, gli uliveti a espianto, la vegetazione arborea seminaturale a taglio, gli incolti a sottrazione di suolo. L’impatto potenziale per tale componente in fase di cantiere, vista la ridotta percentuale di presenza di formazioni arboree seminaturali e in piccolissima parte incolti non riconducibili ad habitat naturali, sarà riferito principalmente alla sottrazione delle colture di pregio e per tale motivo, a meno di misure di mitigazione, è da considerarsi irreversibile e ampio.

L’impatto relativo alla realizzazione dei cavidotti di connessione (tra l’impianto e la cabina primaria di GIOIA T. IND.LE e tra l’impianto e la cabina di consegna al nodo cabina CICERNA), è da ritenersi non significativo, in quanto essi interesseranno esclusivamente la viabilità esistente.

4.7.3. Stima degli impatti in fase di esercizio

Il potenziale impatto prevedibile in fase di esercizio è relativo all’occupazione di suolo da parte dell’impianto di nuova realizzazione (i cavidotti di connessione tra l’impianto e la cabina primaria di GIOIA T. IND.LE e tra l’impianto e la cabina di consegna al nodo cabina CICERNA, saranno realizzati interamente su viabilità esistente); ciò significa che per tutta la vita produttiva dell’impianto, tale componente risulterà di fatto sostituita dalla presenza delle opere in loco. In tale fase l’impatto è da considerarsi irreversibile e molto rilevante.

4.7.4. Misure di mitigazione Le misure di mitigazione previste riguardano:

- l’abbattimento delle polveri in fase di cantiere durante le diverse fasi di lavorazione.

- L’opera di compensazione riguardante il reimpianto degli esemplari di ulivo espiantati, per come discusso nel paragrafo 4.4.1. Per l’inquadramento delle particelle destinate al reimpianto degli ulivi, si rimanda al Layout generale di impianto allegato al Progetto. Per le metodologie di intervento, si rimanda alla Relazione Tecnico-agronomica.

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