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3. SISTEMI AMBIENTALI INTERESSATI DAL PROGETTO

4.4. Vegetazione e flora

L’analisi della componente vegetazionale e di quella floristica è stata effettuata in prima fase attraverso una ricerca bibliografica di dati esistenti inerenti l’area di studio.

Successivamente sono state condotte indagini in campo, mirate alla verifica e interpretazione delle cenosi vegetali, acquisendo in tal modo gli strumenti idonei per la classificazione delle tipologie all’interno dell’area e nelle aree limitrofe. È stata esaminata in ultima analisi la struttura e in alcuni casi la tessitura delle formazioni presenti, mettendo in evidenza laddove ce ne fosse la necessità, la presenza di entità botaniche caratteristiche e specie guida per la classificazione sistematica dell’ecosistema.

4.4.1. Stato di fatto della componente

L’area presenta un’elevata omogeneità in ambito di formazioni vegetali, per il 90% riconducibili a colture arboree perenni, per circa 1/5 destinate alla coltivazione di ulivo e per la quasi totalità della restante parte, agrumeti. Nelle stazioni non interessate da tali tipologie, si rinvengono formazioni pioniere invasive di colture a riposo o abbandonate e presenza, in particolar modo lungo i limiti particellari e lungo la viabilità esistente, di specie aliene principalmente cipressi (Cupressus sempervirens), che non danno mai origine a sistemi stabili. L’unica tipologia vegetazionale naturale risulta quella arborea, presente esclusivamente nel comparto Est, esterno all’area di impianto. Questa tipologia risulta costituita da specie miste, alcune invasive come eucalipti (Eucalyptus globulus), altre caratteristiche di aree umide (probabilmente afferibili alla presenza di acqua nel sottosuolo), quali canne comuni (Arundo donax) e salici comuni (Salix alba) e altre ancora tipiche di macchia mediterranea, isolate e rade, a portamento arbustivo, quali roverella (Quercus pubescens), ligustro (Ligustrum vulgare) e ginestra comune (Spartium junceum). Tramite rilievo fitosociologico preliminare, si è effettuata in campo una caratterizzazione degli incolti prativi interessati dalla realizzazione dell’intervento e degli agrumeti abbandonati. I primi risultano caratterizzati dalla presenza di specie erbacee pioniere e invasive, come già precisato, di colture a riposo o abbandonate, quali: Hieracium (sp. pl. – poco comune nelle stazioni), Matricaria Chamomilla (abbondante nelle stazioni), Urtica dioica (comune nelle stazioni), Borrago officinalis (rara nelle stazioni). Negli agrumeti incolti, risultano presenti specie invasive erbacee quali: Chenopodium (sp. pl. – molto abbondante nelle stazioni), Matricaria Chamomilla (comune nelle stazioni), Trifolium repens (abbondante nelle stazioni).

Foto 1- Uliveto interno all’area di intervento, interessato dal futuro posizionamento dei pannelli

Foto 2- Agrumeto incolto interno all’area di intervento, interessato dal futuro posizionamento dei pannelli

Foto 3-Cipressi interni all’area di intervento, interessati dal futuro posizionamento dei pannelli

Foto 4-Vegetazione arborea naturale presente all’esterno del perimetro dell’area di intervento (lato Est), non interessata dal futuro posizionamento dei pannelli

Foto 5-Esemplari di ligustro e ginestra all’esterno dell’area di intervento, non interessati dal futuro posizionamento dei pannelli

Foto 6-Esemplare di roverella all’esterno dell’area di intervento, non interessata dal futuro posizionamento dei pannelli

Foto 7-Rilievo fitosociologico speditivo in incolto all’interno dell’area di intervento, interessato dal futuro posizionamento dei pannelli

Foto 8-Urtica dioica nell’area di intervento

Foto 9- Matricaria Chamomilla nell’area di intervento

Foto 10-Borrago officinalis all’interno dell’area di intervento

4.4.2. Impatti nella fase di cantiere

La realizzazione dell’opera e la sua messa in esercizio interferirà con specie vegetali di interesse naturalistico e paesaggistico-culturale, quali uliveti e agrumeti. Per le specifiche valutazioni tecniche sulle formazioni in questione, si rinvia alla relazione tecnico-agronomica.

Le interfila degli uliveti risultano sufficientemente ampie da garantire un significativo sviluppo della chioma. Nella Piana di Gioia Tauro tali colture e il relativo paesaggio rurale, oltre a risultare di pregio, vengono classificate dal “Quadro Territoriale Regionale Paesistico”, come “Invarianti Strutturali Paesaggistiche” oggetto di tutela (Legge Regionale 20/2014).

In ambito regionale, in relazione a quanto riportato nell’art. 4 (“Disciplina autorizzatoria per l’estirpazione ed il reimpianto”) della Legge Regionale del 16 ottobre 2014, n.20 (“Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 30 ottobre 2012, n. 48, 8 luglio 2002, n. 24, 12 ottobre 2012, n.

45, 7 marzo 2000, n. 10, 17 maggio 1996, n. 9.” (BUR n. 51 del 16 ottobre 2014)), comma 2, lettera b), numero 1, i proprietari legittimi possono richiedere al Dipartimento competente in materia di agricoltura, l’autorizzazione all’espianto con obbligo di eventuale reimpianto di alberi di olivo, quando sia riconosciuta indispensabile l'estirpazione per opere di pubblica utilità, procedendo al trapianto in altre particelle della stessa azienda, nell’ambito dei confini regionali, oppure cedendo le piante, con l’obbligo di trapiantarle, a proprietari di terreni ricadenti nel territorio regionale, per come previsto dall’art.7, comma 1, lettere a) e b).

E’ stato previsto da progetto il reimpianto degli esemplari di ulivo espiantati e sono state individuate e riportate sul Layout generale di impianto, le particelle destinate all’intervento di reimpianto. Di seguito si riporta un’immagine di inquadramento dell’area di intervento, su base satellitare.

Figura 22 – Inquadramento dell’area di intervento e delle opere di connessione nell’Elaborato Cartografico Progettuale “Inquadramento su ortofoto”

Per quanto concerne gli agrumeti, queste formazioni risultano per la maggior parte abbandonate e non soggette a ripulitura e potatura, di conseguenza gli impianti sono caratterizzati dalla presenza di vegetazione infestante erbacea, principalmente costituita da specie appartenenti a vari generi quali Chenopodium, Campanula, Dacus, Oxalis, ecc… La presenza abbondante di rovi e la tendenza al seccume della corteccia degli agrumi, probabile risultato dell’assenza di un sufficiente apporto di nutrienti (sottratti alle specie arboree dalle

piante infestani al suolo), testimonia lo stato di abbandono e spesso di totale degrado delle colture. In ambito di tutela nella Piana di Gioia Tauro, tali colture, pur se colture di pregio in ambito regionale, non vengono classificate dal QTRP come “Invarianti Strutturali Paesaggistiche”.

Di conseguenza la valutazione dell’impatto potenziale verrà riferita per tale componente alla sottrazione degli individui di ulivo oggetto di espianto, quali specie vegetali oggetto di tutela in ambito regionale. Mentre per quanto riguarda l’interesse ecosistemico delle formazioni colturali ad agrumeto ed uliveto e la stima del potenziale impatto relativo, si rimanda al paragrafo dedicato alla trattazione della componente ecosistemi.

In ambito di realizzazione/posizionamento delle cabine in progetto e dei tratti di viabilità interna, la sottrazione di vegetazione sarà minima.

Non è prevista dispersione all’interno dei siti limitrofi, di polveri in fase di realizzazione, che potrebbero danneggiare le colture circostanti. La sottrazione di suolo sarà corrispondente all’area disponibile per la realizzazione dell’impianto (area recintata pari a 13,79 ha).

Per quanto concerne la realizzazione dei cavidotti di connessione tra l’impianto e la cabina primaria di GIOIA T. IND.LE e tra l’impianto e la cabina di consegna al nodo cabina CICERNA, l’impatto sulla componente è da considerarsi non significativo, in quanto essi interesseranno esclusivamente la viabilità esistente.

In tale fase, l’impatto potenziale sulla componente vegetazione-flora, a meno di misure di mitigazione e compensazione, può considerarsi irreversibile e locale.

4.4.3. Impatti in fase di esercizio

Il potenziale impatto prevedibile in fase di esercizio è relativo all’occupazione di suolo da parte dell’impianto di nuova realizzazione (i cavidotti di connessione tra l’impianto e la cabina primaria di GIOIA T. IND.LE e tra l’impianto e la cabina di consegna al nodo cabina CICERNA saranno realizzati interamente su strada); ciò significa che per tutta la vita dell’impianto, vi sarà di fatto sottrazione di vegetazione nell’area occupata dall’opera. In tale fase l’impatto potenziale è da considerarsi irreversibile e molto rilevante.

4.4.4. Misure di mitigazione e compensazione Le misure di mitigazione previste riguardano:

- l’abbattimento delle polveri in fase di cantiere durante le diverse fasi di lavorazione.

- L’opera di compensazione riguardante il reimpianto degli esemplari di ulivo espiantati, per come discusso nel paragrafo 4.4.1. Per l’inquadramento delle particelle destinate al reimpianto degli ulivi, si rimanda al Layout generale di impianto allegato al Progetto. Per le metodologie di intervento, si rimanda alla Relazione Tecnico-agronomica.

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