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L’efficacia delle coperture

Capitolo 1: LA RILEVAZIONE DEGL

1.4. Strumenti di copertura: quadro generale ed hedge accounting

1.4.4. L’efficacia delle coperture

Lo IAS 39, come già detto in precedenza, afferma che al fine dell’applicazione delle regole di hedge accounting, non è sufficiente che strumento di copertura ed elementi coperti rispettino i requisiti considerati né che l’impresa metta in luce quale relazione di copertura intende porre in essere. Un’altra condizione fondamentale risiede nella necessità che la relazione di copertura rispetti una serie di condizioni in materia di documentazione probatoria e di efficacia. Questo “rafforzamento” mira ad evitare che le imprese intraprendano comportamenti scorretti al fine di proteggersi da particolari rischi.

L’impresa, all’inizio dell’operazione di copertura, deve predisporre una serie di documenti. Lo IAS 39 stabilisce che l’impresa deve illustrare la relazione di copertura posta in essere e che metta evidenza gli obiettivi della gestione del rischio e la relativa strategia attuata. Per tale motivo la documentazione formale si compone di una documentazione complessiva relativa agli obiettivi ed alle strategie della gestione del rischio e di una documentazione specifica per ciascuna operazione di copertura. Riguardo a quest’ultima tipologia di documentazione, lo IAS 39 prevede che l’impresa fornisca una serie di dettagli relativi allo strumento di copertura, all’elemento coperto, al rischio oggetto di copertura e alle modalità di valutazione dell’efficacia della copertura. Al fine della corretta applicazione delle regole di hedge accounting è necessario attuare la verifica dell’efficacia della relazione di copertura (assesment of hedge effectivenesss), il che consiste nel verificare la capacità dello strumento di copertura di neutralizzare le variazioni nel fair value o nei flussi di cassa dell’elemento coperto.

Una relazione di copertura è efficace nel momento in cui le variazioni di fair value dell’elemento coperto o dei relativi flussi di cassa attesi bilanciano le variazioni di fair value dello strumento di copertura. Confrontando le due variazioni è possibile esprimere un giudizio di efficacia.

Al fine di poter valutare l’efficacia della relazione di copertura è importante che la copertura sia “altamente efficace” nel concretizzare la neutralizzazione le variazioni del fair value o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto. Altro elemento fondamentale è la possibilità, dell’efficacia della copertura, di essere attendibilmente valutata con riferimento al fair value o ai flussi finanziari dell’elemento coperto e al fair value dello strumento di copertura. Ultimo aspetto risiede nel valutare la copertura in

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conformità a un criterio di continuità e che tale copertura sia stata valutata come “altamente efficace” per tutti gli esercizi di riferimento per cui essa era stata designata. Lo IAS 39 tratta il tema dell’efficacia della relazione di copertura ponendo maggiore attenzione a:

1) L’istituzione di un apposito indice di copertura; 2) Il timing test;

3) Le tecniche di valutazione.

Di seguito saranno analizzati nel dettaglio i tre aspetti.

L’istituzione di un apposito indice di copertura

Lo IAS 39 nella Guida Applicativa al paragrafo 105 definisce una relazione di copertura “altamente efficace” se si verificano ambo due le seguenti condizioni:

 All’inizio e nei periodi successivi, la copertura è definita “altamente efficace” se realizza una compensazione nelle variazioni di fair value o nei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto durante il periodo per il quale la copertura è designata;

 I risultati effettivi della copertura rientrano in un range dell’80-125 per cento. La prima condizione prevede una visione ex ante la seconda, invece, ex post.

Il rapporto di copertura si ottiene ponendo a rapporto le variazioni di fair value dell’elemento coperto con le variazioni di fair value dello strumento di copertura;al fine di poter considerare il rapporto di copertura come “altamente efficace” è necessario che esso dia come risultato un numero compreso nel range 80-125%. Se il risultato è superiore al 100% significa che lo strumento di copertura reagisce al rischio coperto in misura superiore rispetto alle reazioni delle poste coperte. Se l’indice è inferiore al 100% valgono le considerazioni inverse. Nella circostanza in cui l’indice non rientri nel

range considerato la copertura sarà considerata inefficacie e non verranno applicate le

regole di hedge accounting.

In caso d’inefficacia, l’elemento coperto dovrà comunque essere contabilizzato secondo le norme previste dai principi contabili internazionali mentre i derivati di copertura saranno considerati come derivati di trading (speculativi) con relativa valutazione al fair value e iscrizioni degli utili e delle perdite, derivanti dalla variazione, in conto economico.

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Il timing test

Lo IAS 39 stabilisce che l’efficacia della copertura deve essere rilevata sia all’inizio che nel corso del tempo. E’ con riguardo a quest’ultimo aspetto che nasce il timing test. L’efficacia della copertura deve essere valutata almeno una volta in ogni esercizio in occasione della redazione del bilancio d’esercizio. L’efficacia della copertura è dimostrata dai cosiddetti prospective test; agendo in ottica prospettica si giustifica l’obbligo di applicazione delle regole di hedge accounting all’inizio della copertura e alle date di riferimento per la redazione del bilancio d’esercizio.

Ai fini della valutazione non si utilizza solo una visione prospettica ma anche una retrospettiva attraverso l’attuazione del retrospective test; tale strumento coglie il grado effettivo di efficacia della copertura di un determinato periodo, attraverso la misurazione dello scostamento in esame rispetto alla copertura perfetta (cioè se rientra all’interno del range predefinito).

La copertura, qualora non sia più considerata “altamente efficace” porterebbe ad una sospensione, da parte dell’impresa, dell’applicazione delle regole di hedge accounting dall’ultima data in cui era stata dimostrata l’efficacia a meno che l’impresa riesca ad individuare e a correggere la causa scatenante l’inefficacia; una volta individuata, l’impresa potrà sospendere la contabilizzazione delle operazioni di copertura dalla data di accertamento dell’elemento “maligno”.

L’efficacia della copertura può essere compiuta singolarmente o in ottica cumulativa. Quest’ultima opzione può essere esercitata solo se la copertura è stata designata fin dall’inizio e se tale opzione è stata inserita nell’apposita documentazione richiesta. In ottica cumulativa, si ragiona tenendo in considerazione l’intero periodo di copertura. Così facendo il giudizio di copertura “altamente efficace” viene raggiunto considerando la media del periodo preso a riferimento. Così facendo l’inefficacia della copertura in un singolo periodo è irrilevante (ciò che conta è il complesso).

Risulta essere più stringente il caso di valutazione riferita ad ogni singolo periodo; basta avere un risultato negativo in un solo arco temporale per non poter più applicare le regole di hedge accounting.

Secondo quest’ultima affermazione, non possono sorgere notevoli perplessità: quale dei due metodi è più corretto27.

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Le tecniche di valutazione

Lo IAS 39 non prevede alcun metodo di valutazione dell'efficacia della copertura. Ciascun’impresa applicherà il criterio che ritiene più opportuno in base allo specifico rischio coperto e al tipo di strumento di copertura utilizzato.

Le tecniche di valutazione a disposizione dell'impresa sono molteplici e vanno da quelle di tipo matematico come la ratio analysis, alle tecniche di misurazione di tipo statistico fino alla regressione lineare. Le metodologie più utilizzate sono:

1. Dollar offset method (definite anche ratio analysis); 2. Il metodo della riduzione della variazione,

3. Il metodo della regressione lineare.

Il primo è il metodo della compensazione in dollari; esso mette a confronto le variazioni di fair value presenti nello strumento di copertura con quelle presenti nell'elemento coperto pervenendo alla determinazione di un indice che dovrà avere un valore all'interno dell'intervallo 80-125% per essere considerato efficace.

Si tratta di un metodo relativamente semplice che permette di considerare sia le variazioni di fair value passate che quelle attese per il futuro; molto utili in analisi di breve termine.

Il secondo metodo, invece, mette a rapporto il rischio complessivo dello strumento di copertura e della posta coperta con il livello di rischio del solo elemento coperto. Il livello di rischio è il risultato della variazione standard delle variazioni di fair value o del valore atteso dei flussi di cassa.

Il terzo metodo è sicuramente il più complesso; esso si basa sull'utilizzo di tecniche statistiche che mirano ad individuare la correlazione esistente tra le due variabili, una dipendente e l'altra indipendente; quello che ne esce è una equazione rappresentabile definita appunto “retta di regressione”. Con la variabile indipendente (X) si rappresenta la variazione del fair value dell'elemento coperto mentre con la variabile dipendente (Y) è rappresentata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

La formula é la seguente: Y=aX+b+E

Dove con la lettera “a” è indicato il coefficiente angolare della retta; con la “b” la intercetta della retta sull'asse delle ordinate; con la “E” la componente di errore stocastica.

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In una relazione di copertura, la variazione di fair value della posta coperta deve essere bilanciata con la relativa variazione dello strumento di copertura; la quale è di segno opposto; per tale motivo il coefficiente angolare della retta sarà negativo. Il coefficiente è uguale a -1 e l'intercetta è pari a zero se si è in presenza di una copertura perfetta; qualora comunque si abbiano dei valori compresi tra -0,8 e -1,25 la copertura può considerarsi altamente efficace.

Detto quale relazione tra variazioni rappresenta la formula di regressione lineare, si può dedurre che tutti i valori empirici osservati si troveranno esattamente su quella retta. Questi valori, il più delle volte, si trovano vicini alla retta ma non esattamente sovrapposti; più i valori sono vicini, più la copertura può considerarsi efficace.

Nel valutare l'efficacia di una copertura, l'impresa deve considerare lo strumento di copertura nella sua interezza. Tuttavia sono ammesse due eccezioni riguardanti il caso in cui lo strumento di copertura designato sia un'opzione o un forward. . Il divieto di separare gli elementi coperti che influenzano il fair value dallo strumento di copertura può, in specifiche circostanze, portare a una rilevazione d’inefficacia. Questo avviene perché il Principio prevede che sia incluso il rischio di credito nella valutazione dello strumento di copertura e che si tenga conto di tal elemento nella valutazione dell'efficacia.

Il divieto di separazione non è previsto per lo strumento coperto, il quale può essere scisso nelle sue parti con la conseguente possibilità di coprirne solamente una.

In conclusione, si è visto come le regole riguardanti la valutazione dell'efficacia di una relazione di copertura appaiono molto complesse. Queste, assieme all’idonea predisposizione della documentazione, sono necessarie al fine di poter applicare le regole dell'hedge accounting. Inoltre, sono rilevanti ai fini della contabilizzazione e della conseguente rappresentazione in bilancio delle coperture; infatti,qualora risulti che una parte di copertura è inefficace, deve essere opportunamente iscritta a conto economico.

Un aiuto rivolto al lettore di bilancio, può essere dato dall'impresa fornendo una

disclosure, in cui è possibile individuare le tecniche utilizzate dalla stessa al fine del

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