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i. Gli elementi di cui all'articolo 4, lettera b

Nel documento PNIEC, pubblicato il testo definitivo (pagine 66-69)

(1) il contributo indicativo nazionale di efficienza energetica necessario per conseguire gli obiettivi dell'Unione di almeno il 32,5% di efficienza energetica nel 2030 di cui all'articolo 1, paragrafo 1, e all'articolo 3, paragrafo 5, della Direttiva 2012/27/UE, in base al consumo di energia primaria o finale, o al risparmio di energia primaria o finale, o all'intensità energetica; gli Stati membri esprimono il loro contributo in termini di livello assoluto di consumo di energia primaria e di consumo di energia finale nel 2020 e in termini di livello assoluto di consumo di energia primaria e di consumo di energia finale nel 2030, con una traiettoria indicativa di tale contributo a partire dal 2021, illustrandone la metodologia di base e i coefficienti di conversione usati;

L’Italia intende perseguire un obiettivo indicativo di riduzione dei consumi al 2030 pari al 43%

dell’energia primaria e al 39,7% dell’energia finale rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007.

In termini di livello assoluto di consumo di energia primaria e finale al 2020 si stima che verranno superati gli obiettivi indicativi fissati ai sensi della Direttiva 2012/27/UE, pari rispettivamente a 158 Mtep e 124 Mtep.

Per quanto riguarda, invece, il livello assoluto di consumo di energia al 2030, l’Italia persegue un obiettivo di 125,1 Mtep di energia primaria e 103,8 Mtep di energia finale, con la traiettoria riportata nella Figura che segue, partendo dai consumi stimati al 2020.

Figura 17 - Traiettoria dei consumi di energia primaria e finale (Mtep) nel periodo 2020-2030 [Fonte: RSE]

Per la definizione di tale obiettivo è stata sviluppata una traiettoria basata sul conseguimento dei risparmi obbligatori definiti ai sensi dell’articolo 7 della Direttiva EED dell’11 dicembre 2018, il quale prevede un target di riduzione dei consumi finali minimo dello 0,8% annuo nel periodo 2021-2030, calcolato in base al triennio 2016-2018 (per gli anni 2017 e 2018 sono state eseguite delle stime). Lo scenario proposto prevede inoltre il conseguimento degli obiettivi relativi alle fonti rinnovabili e alla decarbonizzazione.

116 115 114 112 111 110 109 107 106 105 104

142 141 139 137 135 133 132 130 128 126 125

2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030

Consumi di energia finale Consumo di energia primaria

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(2) l'importo cumulativo dei risparmi degli usi finali energetici da realizzare durante il periodo 2021-2030 ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1, lettera b) sui regimi obbligatori di efficienza energetica a norma della Direttiva 2012/27/UE;

Ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 1, della EED, il target di risparmio energetico, fissato per ogni Stato membro e da conseguirsi tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2030, è pari a un minimo dello 0,8% annuo della media dei consumi di energia finale negli anni 2016, 2017 e 2018.

Il primo passo necessario al calcolo dell’obiettivo di risparmio riguarda la definizione del quantitativo di energia finale consumata negli anni suddetti a livello nazionale. Ove disponibili (anno 2016 e 2017), sono stati presi in considerazione i dati statistici Eurostat (Final Energy Consumption Europe 2020-2030 - FEC2020-2030), mentre per l’anno 2018 si è ricorsi a una stima scaturita dal modello TIMES elaborato dall’Italia ai fini del presente Piano.

Nella tabella seguente si riportano i dati relativi alla situazione italiana, alla base del calcolo.

Tabella 14 - Energia finale distribuita e media del triennio 2016-2018 (dati in Mtep) [elaborazioni RSE su dati Eurostat]

2016 2017 2018 Consumo di energia finale 115,9 115,2 116,5 Media del triennio 2016-2018 115,9

Sulla base del consumo di energia finale medio nel triennio 2016-2018 è possibile calcolare il risparmio annuo dello 0,8% da conseguire nel periodo 2021-2030 e di conseguenza il risparmio cumulato da conseguire entro il 31 dicembre 2030. Tali valori sono riportati nella Figura che segue.

Tabella 15 - Risparmi da conseguire nel periodo 2021-2030 sulla base del consumo di energia finale medio nel triennio 2016-2018 (dati in Mtep)

Anno Risparmio

annuo Risparmi di energia annui TOTALE

2021 0,8% 0,927 0,927

2022 0,8% 0,927 0,927 1,854

2023 0,8% 0,927 0,927 0,927 2,781

2024 0,8% 0,927 0,927 0,927 0,927 3,707

2025 0,8% 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 4,634

2026 0,8% 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 5,561

2027 0,8% 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 6,488 2028 0,8% 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 7,415 2029 0,8% 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 8,342 2030 0,8% 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 0,927 9,269

TOTALE risparmio cumulato nel periodo 2021-2030 50,977

Si stima quindi la generazione di 0,927 Mtep di risparmio annuo incrementale di energia finale da nuovi interventi nel periodo 2021-2030, da indirizzare prevalentemente nei settori civile e dei trasporti.

In termini di ammontare complessivo cumulato, quanto suddetto si traduce in 50,98 Mtep di risparmi di energia finale da conseguire tramite politiche attive nel periodo 2021-2030.

67

Pertanto, ai fini del rispetto dell’obbligo, è richiesta una riduzione di consumi di energia finale da politiche attive pari a quasi 9,3 Mtep/anno al 2030, da conseguire prevalentemente nei settori non ETS.

Nonostante il calcolo del risparmio annuo declinato nella precedente tabella sulla base degli ultimi dati disponibili, porti a un obiettivo minimo di riduzione pari a 50,98 Mtep nel periodo 2021-2030 (corrispondente a circa 9,25 Mtep di risparmio annuale al 2030), si conferma l’obiettivo già comunicato nella Proposta di PNIEC pari a circa 51,4 Mtep (corrispondente a oltre 9,35 Mtep di risparmio annuale al 2030).

L’Italia ha scelto di non avvalersi delle possibilità di cui all’articolo 7, paragrafo 2, della EED per il periodo 2021-2030.

Nella Figura sottostante, si riporta la stima per settore dei risparmi annuali oggetto dell’obiettivo al 2030.

Figura 18: Ripartizione per settore economico dei risparmi oggetto dell’obiettivo 2030 (Mtep)

La ripartizione dei contributi settoriali, che è da considerare indicativa, è la risultante dell’approccio modellistico utilizzato: in un’ottica di minimizzazione dei costi di sistema sono individuati i settori con maggiore potenziale di efficientamento e gli interventi con un opportuno costo/efficacia, tali da garantire il soddisfacimento dell’obiettivo della Direttiva efficienza. A influenzare la ripartizione settoriale sono l’evoluzione delle prestazioni e dei costi delle tecnologie energetiche, il potenziale settoriale e l’obiettivo rinnovabili che spinge a prediligere opzioni che agevolano il raggiungimento dei target rinnovabili, come le pompe di calore.

Si individua nel settore civile (insieme ai trasporti) il principale settore degli interventi di efficientamento, con una riduzione dei consumi di energia di circa 5,7 Mtep rispetto allo scenario BASE al 2030 e con un impegno alla graduale eliminazione del gasolio da riscaldamento. In particolare il settore residenziale contribuisce per 3,3 Mtep a tale contrazione, mentre il terziario riduce le proiezioni dei propri consumi di 2,4 Mtep, grazie agli interventi di riqualificazione edilizia e installazione di pompe di calore, oltre a un forte efficientamento dei dispositivi di uso finale. A tal riguardo, risulterebbe utile monitorare best practice replicabili agevolmente su scala locale, specie nell’integrazione delle FER in edilizia. Infine, anche la semplificazione degli iter autorizzativi e la rimozione o attenuazione di vincoli urbanistici particolarmente rigidi per determinate installazioni,

3,3

2,4

1,0

2,6

9,3

Residenziale Terziario Industria Trasporti Totale

68

può contribuire a uno sviluppo più condiviso e capillare delle FER, con la PA chiamata a essere maggiormente responsabilizzata nella promozione della decarbonizzazione nell’edilizia pubblica.

Un altro contributo rilevante proviene dal settore trasporti che, grazie a interventi di spostamento della mobilità passeggeri privata verso la mobilità collettiva e/o smart mobility, del trasporto merci da gomma a rotaia e all’efficientamento dei veicoli, riesce a contribuire al gap tra i due scenari al 2030 per circa 2,6 Mtep. Il settore industriale conseguirebbe una riduzione dei consumi di circa 1,0 Mtep, ma non per questo è da considerarsi un settore con poche opportunità di intervento.

Grazie all’utilizzo di modelli tecnologici dell’intero sistema energetico, non è necessario ricorrere a fattori di conversione predeterminati, ma la quantificazione in energia primaria viene contabilizzata direttamente dagli strumenti modellistici.

(3) le tappe indicative della strategia di ristrutturazione a lungo termine del parco nazionale

Nel documento PNIEC, pubblicato il testo definitivo (pagine 66-69)

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