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(3) le tappe indicative della strategia di ristrutturazione a lungo termine del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, pubblici e privati, la tabella di marcia con indicatori

Nel documento PNIEC, pubblicato il testo definitivo (pagine 69-74)

di progresso misurabili stabiliti a livello nazionale, una stima fondata su prove del risparmio energetico atteso, nonché dei benefici in senso lato, e i contributi agli obiettivi di efficienza energetica dell'Unione ai sensi della Direttiva 2012/27/UE in conformità dell'articolo 2 bis della Direttiva 2010/31/UE;

Con il recepimento della Direttiva 2018/844/UE di modifica della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici, previsto entro il 10 marzo 2020, sarà redatta la strategia di lungo termine per la ristrutturazione del parco immobiliare, che conterrà, tra l’altro, una rassegna completa degli edifici sul territorio nazionale, sia pubblici che privati, e una tabella di marcia basata su indicatori, per il conseguimento dell’obiettivo di decarbonizzazione al 2050, con tappe intermedie al 2030 e al 2040.

Di seguito si riportano, a livello di anticipazione, alcuni dati preliminari desunti dalla strategia attualmente in fase di predisposizione.

Nella tabella seguente è rappresentata la divisione in zone climatiche del territorio nazionale e il rispettivo numero di comuni.

Tabella 16 - Numero di comuni italiani per zona climatica e “gradi giorno”(elaborazione ENEA su dati Istat) Zona climatica Gradi Giorno (GG) Numero di Comuni al

1/1/2019 Popolazione

residente al 2018 % Popolazione residente

A GG≤ 600 2 23.266 0.04%

B 600 <GG ≤ 900 157 3.217.288 5.33%

C 900 <GG ≤ 1.400 981 12.826.700 21.25%

D 1.400 <GG ≤ 2.100 1.572 15.168.668 25.13%

E 2.100 <GG ≤ 3.000 4.176 27.482.108 45.53%

F GG>3.000 1.026 1.641.892 2.72%

Per la climatizzazione invernale degli edifici esistenti, i consumi energetici nazionali possono ritenersi proporzionali al prodotto tra i gradi giorno e la popolazione; pertanto la zona climatica E, la più popolata, è quella che ha il peso maggiore sui consumi, mentre la zona climatica B è quella col peso minore, escludendo la zona A, nella quale risiede solo lo 0,04 % della popolazione (essendo rappresentata da due soli comuni).

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La struttura di consumo degli impieghi finali nel 2017 evidenzia la forte incidenza del settore usi civili, 45% sul totale dei consumi finali, in crescita rispetto al 2016 del 7,4%. Di questo 45%, il 29%

del totale è assorbito dal residenziale mentre il 16% dal settore dei servizi (che è quello che registra la maggiore crescita).

Consistenza del parco edilizio nazionale Edifici residenziali

Gli edifici a destinazione d’uso residenziale, risultano pari a 12,42 milioni con quasi 32 milioni di abitazioni. Oltre il 60% di tale parco edilizio ha più di 45 anni, ovvero è precedente alla Legge 373/19763 , prima legge sul risparmio energetico. Di questi edifici, oltre il 25% registra consumi annuali da un minimo di 160 kWh/m2 anno a oltre 220 kWh/m2. Di seguito si rappresenta la situazione del parco immobiliare del settore residenziale, suddiviso per anno di costruzione e zona climatica, nonché per tipologia di stato di conservazione degli edifici.

Tabella 17 - Edifici residenziali, numero e superficie al 2018, per epoca di costruzione

Tabella 18 - Edifici residenziali, numero e superficie al 2018, per zona climatica

Zona climatica Numero edifici m2

zona A 5.217 2.327.200

zona B 710.079 298.025.940

zona C 2.737.222 1.127.236.450

zona D 2.896.204 1.355.373.650

zona E 5.340.672 2.535.572.770

zona F 731.009 268.555.440

Totale 12.420.403 5.587.091.450

3 Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici

Epoca di costruzione Numero edifici m2

<1919 1.832.503 824.318.007

19-45 1.327.007 596.929.863

46-60 1.700.834 765.089.112

61-70 2.050.830 922.528.420

71-80 2.117.649 952.585.727

81-90 1.462.766 657.998.570

91-2000 871.017 391.811.090

2001-2005 465.092 209.213.142

2006-2011 359.991 161.935.377

2011-2018 232.714 104.682.143

Totale 12.420.403 5.587.091.450

70 Edifici non residenziali

Gli edifici a destinazione d’uso non residenziale sono stati raggruppati nelle classi di maggior diffusione: scuole, uffici, centri commerciali, alberghi, sanità.

Sul territorio italiano sono presenti circa 435.000 edifici non residenziali appartenenti alle destinazioni d’uso scuole, uffici, centri commerciali, alberghi, come evidenziato nella seguente tabella. La superficie complessiva ammonta a circa 340 mln m2, di cui il 37% in zona climatica E, e in generale quasi il 70% in zone temperate o fredde.

Tabella 19 - Edifici non residenziali (scuole, uffici, centri commerciali, alberghi) e relativa superficie per zona climatica

Zona climatica Numero edifici non residenziale m2

zona A 148 173.490

zona B 22.515 23.421.687

zona C 84.233 83.915.666

zona D 102.264 95.050.723

zona E 206.451 125.487.887

zona F 19.119 13.231.516

Totale 434.730 341.280.969

Maggiori dettagli e analisi saranno presentati nella strategia di lungo termine per la ristrutturazione del parco immobiliare prevista entro il 10 marzo 2020.

Per quanto riguarda le strutture ospedaliere, dall’annuario statistico del Servizio Sanitario Nazionale, nel 2016 risultano in Italia oltre 27.000 strutture sanitarie tra pubbliche e private accreditate, suddivise per tipologia come riportato nella tabella sottostante.

Tabella 20 - Numero di strutture per tipologia di assistenza erogata, al 2016

Assistenza Natura delle strutture

Totale Pubbliche Private accreditate

Assistenza ospedaliera 537 492 1.029

Assistenza specialistica ambulatoriale 3.628 5.300 8.928

Assistenza territoriale residenziale 1.326 5.998 7.324

Assistenza territoriale semiresidenziale 974 2.090 3.064

Altra assistenza territoriale 4.932 717 5.649

Assistenza riabilitativa (ex art. 26) 246 863 1.109

Totale 11.643 15.460 27.103

nZEB

Infine, in tutte le Regioni di Italia si sta verificando un incremento di nZEB, il numero dei quali ammontava nel 2018 a circa 1400 edifici, perlopiù di nuova costruzione (90%) e a uso residenziale (85%), come indicato dall’Osservatorio nZEB. È prevista, inoltre, entro il 2020, la ristrutturazione a livello nZEB di oltre centotrenta edifici pubblici, prevalentemente non residenziali4. Tuttavia, la percentuale di nZEB rispetto al parco di edifici esistenti non eccede lo 0,03% su base regionale e

4 ENEA, Costanzo E., Basili R, Hugony F., Misceo M., Pallottelli R., Zanghirella F., Labia N., 2019. Osservatorio degli edifici a energia quasi zero (nZEB) in Italia 2016-2018.

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meno del 10% del totale nZEB sono gli edifici esistenti riqualificati per il raggiungimento di tale standard, principalmente piccoli edifici mono o bifamiliari e scuole.

Valutazione dei consumi

La determinazione dei consumi medi per le diverse destinazioni d’uso è stata sviluppata facendo riferimento alla distribuzione degli edifici per zona climatica ed epoca di costruzione, nonché sulla base dei dati di consumo derivati da indagini statistiche su un set rappresentativo di edifici. Di seguito si riportano i risultati di alcune preliminari analisi che potranno essere soggette ad aggiornamenti nella strategia finale.

Tabella 21 - Destinazione d’uso e indicatore di consumo medio annuale ponderato per zona climatica Destinazione d’uso Consumo elettrico

(kWh/ m2 anno) Consumo termico

(kWh/ m2 anno) Consumo totale (kWh/ m2 anno)

Residenziale monofamiliare 21 124 145

Residenziale plurifamiliare 21 123 144

Scuole 17 89 106

Uffici 111 45 156

Alberghi 110 150 260

Commercio 448

Pubblica amministrazione 55 143 198

Ospedali 253 385 638

Tabella 22 - Consumo specifico edifici uso ufficio da diagnosi ENEA Zona geografica Consumo elettrico

Per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata, in termini di usi finali dell’energia, il vettore energetico più utilizzato è quello elettrico (oltre il 90%), come risulta da studi effettuati a livello nazionale ed europeo, in particolare dallo studio delle diagnosi energetiche per il settore alimentare si evince una percentuale media di quasi il 95% tra prelevata da rete e autoprodotta e autoconsumata. Nella tabella seguente si riportano i valori dei consumi specifici medi per le varie tipologie di GDO, i valori di supermercato e ipermercato sono ricavati anche in questo caso dallo studio delle diagnosi energetiche.

Tabella 23 - Consumo specifico edifici uso commercio da diagnosi ENEA

Tipologia Consumo totale

Anche per quanto riguarda le strutture ospedaliere, si possono aggiornare i valori riportati in Tabella 18 riferimento ai consumi specifici medi elaborati da ENEA nell’ambito di uno studio sulle diagnosi energetiche obbligatorie. Da tale studio emergono consumi elettrici medi pari a 303 kWh/m2 e termici pari a 342 kWh/m2.

72 Stima del tasso di riqualificazione

Al fine di offrire un‘ulteriore osservazione rispetto ai risultati dei modelli utilizzati nel modello di simulazione alla base del PNIEC, nel presente paragrafo dedicato alla Strategia di lungo termine di riqualificazione del parco immobiliare nazionale, si approfondisce il tasso di riqualificazione degli edifici attuale e necessario al conseguimento degli obiettivi, come se ogni intervento di ristrutturazione sia di carattere profondo, ovvero preveda interventi ingenti di ristrutturazione sia degli elementi edilizi che degli impianti (tasso virtuale di ristrutturazione profonda). Ciò conduce necessariamente a valori del tasso più contenuti rispetto a quelli alla base dei modelli PNIEC, ma permette una normalizzazione della tipologia di intervento e del risparmio specifico ad esso connesso.

Attuale tasso di riqualificazione

Il tasso virtuale di ristrutturazione profonda del parco immobiliare nazionale può essere stimato con riferimento a diverse tipologie di intervento e soluzioni tecnologiche, a partire dai dati dell’accesso alle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica (Ecobonus). Le stime sull‘Ecobonus riportano che nel 2014-2018 sono stati realizzati oltre un milione e settecentomila interventi, di cui oltre 334.000 nel 2018. Tra questi, circa 140.000 richieste riguardavano la sostituzione dei serramenti, 90.000 la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale e più di 70.000 l’installazione di schermature solari. I risparmi conseguiti nel 2018 sono stati ottenuti grazie alla sostituzione di serramenti per il 33% e alla coibentazione di solai e chiusure verticali per più del 28%, oltre che agli interventi sugli impianti per la climatizzazione invernale.

Il tasso virtuale di ristrutturazione profonda annuo del parco immobiliare nazionale, stimato partendo dalla media del risparmio energetico in kWh/m2 conseguito nel 2014-2018 grazie agli interventi relativi al comma 344 dell’Ecobonus (riqualificazione globale), si aggira intorno a 0,26%.

Focus al 2030 e 2050

Ai fini dell’approfondimento sui tassi virtuali di ristrutturazione profonda al 2030 è stato predisposto un apposito strumento modellistico.

Le stime preliminari per il settore residenziale dei tassi virtuali di ristrutturazione profonda annui per il periodo 2020-2030, necessari a conseguire l’obiettivo 2030 PNIEC, mostrano la necessità di prevedere un’accelerazione del tasso virtuale di ristrutturazione profonda annuo fino a valori intorno allo 0,7%.

Le analisi, dal punto di vista tecnologico, sono coerenti con il trend del PNIEC di forte crescita delle pompe di calore aria-acqua da utilizzare come impianto per ACS, raffrescamento e riscaldamento, sia in contesto autonomo che centralizzato. Al 2030, in vista dell’obiettivo di decarbonizzazione quasi completa al 2050, è già ipotizzabile una crescita del tasso di trasformazione degli edifici esistenti in nZEB.

Per gli edifici ad uso non residenziale, è stato invece sviluppato un modello del tipo cost optimal (considerando cioè solo gli interventi di minimo costo in relazione al miglior risultato) che ha evidenziato un tasso virtuale di ristrutturazione profonda al 2030 di 2,9% (ospedali esclusi).

Al 2050 lo scenario obiettivo previsto dalla Long Term Strategy di cui al Regolamento Governance, prevede una decarbonizzazione quasi completa del settore civile, con un azzeramento delle emissioni dirette del settore residenziale e del settore terziario. Per raggiungere tale obiettivo, si può partire dal 2030 dello scenario obiettivo PNIEC, prevedendo adeguati interventi nel settore civile.

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Per entrambi i settori residenziale e non residenziale, nel periodo 2030-2050, sarà necessario quindi effettuare un ulteriore sforzo aggiuntivo di riduzione dei consumi di energia finale e delle emissioni di CO2 rispetto al tasso virtuale di ristrutturazione profonda suddetto.

(4) la superficie coperta utile totale da ristrutturare o il risparmio energetico annuo

Nel documento PNIEC, pubblicato il testo definitivo (pagine 69-74)

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