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ii. Partecipazione delle autorità locali e regionali

Nel documento PNIEC, pubblicato il testo definitivo (pagine 41-44)

In virtù dell’assetto costituzionale dell’Italia, le Regioni hanno un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi in materia di energia e di clima. Parimenti significativo è il ruolo degli enti locali.

La proposta di PNIEC è stata dunque oggetto di un prolungato confronto con le Regioni e con gli enti locali. Il confronto si è svolto nell’ambito della Conferenza Unificata Stato Regioni-Città e autonomie locali coinvolgendo i Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, tutte le Regioni (attraverso gli esperti di energia e ambiente) e l’associazione dei comuni italiani. In questo confronto sono state presentati ed esaminati commenti e integrazioni, predisposti anche alla luce delle raccomandazioni della Commissione europea, da inserire nella versione finale dello stesso.

Da un punto di vista formale, la Conferenza Unificata si è espressa sul PNIEC con parere positivo con Atto n. 137/CU del 18 dicembre 2019.

Infine, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato un tavolo di lavoro tecnico sul tema del phase out del carbone dalla produzione elettrica, poi articolato per aree di mercato elettrico oltre a un tavolo specifico per la Sardegna, con coinvolgimento di tutte le Regioni interessate, oltre che degli operatori e delle parti sociali. Le attività sul tema, ancora in corso, sono finalizzate a individuare condizioni, percorsi accelerati e modalità per il phase out, mantenendo in sicurezza il sistema e prospettando soluzioni per far fronte alle esigenze occupazionali conseguenti al phase out.

iii. Consultazioni con le parti interessate, comprese le parti sociali, e impegno della società civile e del pubblico

Gruppi tematici di esperti

Questa consultazione era mirata ad acquisire opinioni, critiche e proposte sulle misure individuate riferite ai temi della proposta di Piano a più elevato contenuto tecnico, quali sicurezza, mercato, ricerca e competitività. Sono stati invitati a partecipare soggetti esperti, che ricoprono in alcuni casi un ruolo terzo come le autorità indipendenti, soggetti operanti sulla base di una concessione pubblica come i TSO e i distributori, oltre a enti di ricerca e Università che operano nei settori contenuti nella proposta di piano, esperti indipendenti, associazioni di lavoratori o altri soggetti che non hanno interessi immediati e diretti, come le associazioni settoriali particolarmente rappresentative.

La partecipazione al gruppo tematico di esperti, che ha visto giungere i contributi di 30 soggetti per un totale di quasi 500 risposte alle 49 domande formulate ad hoc, non precludeva la partecipazione anche alla consultazione pubblica.

Il 45% delle 485 risposte fornite riguarda due sole tematiche: trasporti e rinnovabili elettriche. Tra le indicazioni prevalenti emerse, vi è la necessità di promuovere gli accumuli per consentire la partecipazione degli stoccaggi e della generazione distribuita al mercato del bilanciamento e del dispacciamento, lo sviluppo della mobilità elettrica e della filiera del biometano avanzato e l’utilizzo di strumenti di supporto market based con un ridotto impatto in bolletta.

41 Consultazione pubblica on line

Mediante un portale on line dedicato, si è inteso offrire a tutti (cittadini, imprese, associazioni di lavoratori, di categoria, no profit, professionisti del settore, istituti finanziari e fondi di investimento, ecc.) ma anche, ove ritenuto necessario, a coloro che hanno partecipato ai gruppi tematici di esperti, la possibilità di formulare osservazioni, critiche e proposte alla proposta di piano.

La consultazione pubblica on line, rimasta aperta dal 20 marzo al 5 maggio 2019, è stata orientata a raccogliere commenti e proposte soprattutto sulle misure individuate nella proposta di piano. È stato possibile rispondere anche solo ad alcune delle domande, sulla base dei temi che si ritenevano di maggiore interesse.

Si è trattato del canale consultivo che è stato maggiormente impiegato in questa consultazione della proposta di piano, grazie all’accessibilità on line garantita dal portale del MiSE predisposto ad hoc per il PNIEC (energiaclima2030.mise.gov.it) ed ha offerto una gran quantità di spunti di analisi:

hanno risposto in totale 207 soggetti (di cui 92 cittadini e 115 tra associazioni, imprese e organizzazioni), per quasi 3.500 risposte complessive fornite alle 46 domande del format della consultazione pubblica on line.

Il 46% delle 3.491 risposte fornire riguarda tre tematiche: FER elettriche grandi impianti, sicurezza e infrastrutture e FER termiche ed efficienza energetica.

Tra gli argomenti più stressati nelle sezioni concernenti le FER elettriche vi sono le posizioni espresse a favore dell’autoconsumo, anche in forma collettiva mediante l’abilitazione di configurazioni multi-utente nell’ambito di comunità energetiche; argomenti ampiamente sottolineati riguardano poi la promozione di soggetti aggregatori della domanda e dell’offerta nell’ambito dei PPA e lo sviluppo di un contesto che consenta il pieno sviluppo delle tecnologie di accumulo, specialmente mediante pompaggi e batterie, ma senza trascurare le nuove frontiere del power to gas; sul fronte dei trasporti, si auspicano interventi atti a stimolarne una maggiore elettrificazione, in cui si attende un ruolo di primo piano per sistemi di ricarica smart e vehicle to grid. Si auspica inoltre la semplificazione dei procedimenti autorizzativi, anche favorendo un framework di riferimento unitario, e la revisione dei sussidi alle fonti fossili, in ottica di una graduale riduzione degli stessi, per favorire la competitività delle FER.

Per quanto riguarda l’integrazione delle FER nei territori è emersa in modo lampante la volontà di procedere a una mappatura puntuale, di concerto con gli enti locali, dei potenziali esistenti e delle aree a maggiore vocazione energetica, per condividere e analizzare l’entità delle aree disponibili per le future installazioni di impianti. In merito alla gestione della governance con gli stakeholders coinvolti, è emersa una convergenza unanime verso un maggior coinvolgimento consapevole dei cittadini, ricorrendo ad esempio all’esperienza francese del debat public e a una semplificazione e standardizzazione complessiva delle procedure autorizzative collegate alle nuove installazioni e al revamping dell’esistente.

In merito ai trasporti, si rimarca la necessità di tutelare la filiera nazionale dei biocarburanti, che sfrutta in primis oli e grassi animali e vegetali, unitamente al riconoscimento di un maggiore peso nei trasporti del biometano. Altri aspetti importanti riguardano il ruolo del GNL in diversi settori economici e quello del potenziamento del TPL, in vista di una generale crescita delle tante forme di mobilità collettiva e sostenibile, con una via preferenziale di espansione da accordare ai veicoli elettrici.

Per quanto concerne la sezione concernete l’efficienza energetica si rimarca la necessità di rafforzare i meccanismi di promozione previsti nel Piano (detrazioni fiscali, Certificati Bianchi, Conto Termico, Fondo Nazionale per l’efficienza Energetica), ponendo una maggiore attenzione agli aspetti legati alle performance energetiche e ambientali degli interventi. Si suggerisce di specializzare gli strumenti di incentivazione per essere efficaci in determinati settori, evitando così

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concorrenza e sovrapposizione tra i diversi meccanismi. Importanza è anche attribuita alle misure di tipo formativo e informativo e alle iniziative che favoriscono i cambiamenti comportamentali.

Consultazione nella Valutazione Ambientale Strategica

La normativa europea stabilisce, con la Direttiva 2001/42/CE, il principio secondo cui tutti i piani e i programmi che possano avere effetti significativi sull’ambiente debbano essere sottoposti a un processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

La metodologia VAS ha come obiettivo primario quello di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile”.

Ai fini dell’avvio ufficiale della procedura di VAS del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima sono stati individuati quali autorità proponenti i Ministeri che hanno collaborato alla redazione dello stesso, ovvero il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La procedura ha visto lo svolgimento di due fasi di consultazione:

- la consultazione sul Rapporto Preliminare Ambientale (Rapporto di Scoping) che ha avuto una durata di 30 giorni, raccogliendo le osservazioni e suggerimenti di 53 soggetti competenti in materia ambientale;

- la fase di consultazione pubblica sul Rapporto Preliminare Ambientale estesa alle amministrazioni e al pubblico. Tale consultazione ha avuto una durata di 60 giorni, raccogliendo le osservazioni di circa 40 soggetti.

In linea con le diverse osservazioni pervenute nel corso della consultazione pubblica sul Rapporto ambientale, tra le quali si segnalano la coerenza con le pianificazioni/programmazioni ambientali regionali, l’esigenza di proporre criteri per l’attuazione degli interventi sul territorio il cui rispetto può essere oggetto del monitoraggio e la possibilità di stabilire set di indicatori minimi per tipologia di misura (standardizzati nella loro definizione e modalità di raccolta dati), è stato elaborato il Piano di monitoraggio ambientale che accompagna, con la Dichiarazione di sintesi, il PNIEC.

Il monitoraggio ambientale seguirà l’intero ciclo di vita del PNIEC e consentirà di verificare il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati nel percorso di VAS e di controllare gli effetti significativi sull’ambiente conseguenti all’attuazione del Piano stesso così da individuare effetti negativi imprevisti e adottare le opportune misure correttive.

Gli effetti che verranno monitorati sono gli effetti ambientali positivi complessivi - riduzione delle emissioni climalteranti, miglioramento della qualità dell’aria, diminuzione dell’esposizione della popolazione all’inquinamento atmosferico e ai fattori di rischio connessi ai cambiamenti climatici, miglioramento delle condizioni qualitative di vita connesse all’efficientamento energetico degli edifici - e gli effetti ambientali negativi, che possono derivare dalla realizzazione delle misure nelle diverse aree del Paese, aggregati a livello di Piano.

Il monitoraggio ambientale verrà realizzato attraverso la collaborazione strutturata tra MATTM, MiSE, Regioni e Province autonome, avvalendosi del sistema delle agenzie ambientali e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (SNPA).

Il monitoraggio ambientale potrà concorrere alla predisposizione delle relazioni intermedie nazionali integrate sull’energia e il clima, previste dall’articolo 17 del Regolamento (UE) 2018/1999 Governance, in particolare ai fini di quanto stabilito al paragrafo 1, lettera e) del medesimo articolo 17.

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La Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale VIA e VAS ha provveduto all'istruttoria tecnica di competenza, analizzando e valutando il Piano e il rapporto ambientale ed esaminando le osservazioni, obiezioni e suggerimenti pervenuti, i pareri delle altre amministrazioni e quelli dei soggetti competenti in materia ambientale. L'istruttoria tecnica si è conclusa con il parere n. 3192 del 15 novembre 2019. Si è quindi proceduto, sulla base degli esiti della consultazione pubblica relativa al Rapporto Ambientale, dei pareri espressi da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell'autorità competente, alla predisposizione del piano di monitoraggio ambientale, di cui si è riferito in precedenza, nonché alle conseguenti integrazioni del PNIEC, tra le quali si segnalano: la elaborazione di una tabella che mette in relazione le misure con gli obiettivi e i target di Piano, l'inserimento di misure di riduzione del consumo di territorio per la nuova capacità di fotovoltaico, il miglioramento della fornitura del servizio eco sistemico, le politiche di rafforzamento del TPL e l'integrazione con il Programma Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico.

Nel documento PNIEC, pubblicato il testo definitivo (pagine 41-44)

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