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Elementi caratterizzanti l’azienda ospedaliero- universitaria e la ricerca ed insegnamento diffusi nel sistema

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PARTE III: GOVERNANCE ED ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

AREA TORINO NORD ASL TO 2 ASL TO 4

5.3.9 Elementi caratterizzanti l’azienda ospedaliero- universitaria e la ricerca ed insegnamento diffusi nel sistema

Le università piemontesi, la cui offerta didattica comprenda i corsi di laurea afferenti alle scuole e/o facoltà di medicina e chirurgia, d'intesa con la Regione, contribuiscono con le loro risorse umane e materiali alle attività assistenziali essenziali per ottemperare alle proprie peculiari ed inscindibili funzioni di didattica e di ricerca traslazionale.

Compartecipano, inoltre, alla predisposizione dei piani sanitari regionali, all'elaborazione di programmi d'intervento coerenti con gli indirizzi di politica sanitaria ed alla definizione di modelli organizzativi delle strutture sanitarie preposte all'insegnamento che favoriscano la migliore integrazione possibile tra sistema sanitario regionale e sistema universitario. I rapporti tra Regione ed Università si ispirano ai principi di pariteticità e di reciproco rispetto delle proprie competenze, come previsto dalla vigente normativa, nella condivisione dell'obiettivo di garantire la tutela della salute del cittadino contemperandola all'esigenza di attuare politiche sanitarie mirate all'efficienza e all'efficacia per assicurare un'ottimale gestione economico-finanziaria del sistema integrato.

Tali rapporti sono definiti nei protocolli d'intesa Regione-Università, elaborati dalla Commissione paritetica di cui all'articolo 9, comma 3 della l.r. 18/2007, che costituiscono parte integrante della programmazione regionale, ancorchè definiti successivamente alla promulgazione del PSSR 2012-2015, con particolare riferimento alla necessità di garantire la massima integrazione, nelle AOU, delle reti informatiche, della sperimentazione clinica, delle risorse bibliografiche, della gestione della formazione continua (ECM).

La l.r. 18/2007 ha definito all'articolo 21, comma 3, i principi ispiratori dell'assetto delle AOU, la cui istituzione è stata prevista dall'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 (Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed università, a norma dell'articolo 6 della legge 30 novembre 1998, n. 419), promulgato ai sensi dell'articolo 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa) e regolamentato dalle linee-guida derivate dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001 (Linee guida concernenti i protocolli di intesa da stipulare tra regioni e università per lo svolgimento delle attività assistenziali delle università nel quadro della programmazione nazionale e regionale ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517) che dovranno essere aggiornate dallo "Schema d'Intesa Università-Regione" che sarà emanato ai sensi dell'articolo 6, comma 13 della legge del 30 dicembre 2010, n. 240 (Norme in materia di riorganizzazione dell'Università, di personale accademico e reclutamento, nonche' delega al Governo per incentivare la qualita' e l'efficienza del sistema universitario). In riferimento ai suddetti principi, l'intesa tra Regione ed Università, finalizzata alla gestione delle ASO, deve perseguire i seguenti scopi:

1) individuare un organismo paritetico d'indirizzo strategico;

2) insediare in tutte le aziende interessate i Dipartimenti ad Attività Integrate (DAI);

3) perseguire economie di scala e di scopo attraverso la gestione comune di attività e servizi.

L'intesa generale risponde all'esigenza di rafforzare i processi d'integrazione tra Università e SSR, sviluppando metodi e strumenti di collaborazione coerenti con la volontà di perseguire, in modo congiunto, obiettivi di qualità, efficienza e competitività rispetto alle esigenze assistenziali, alla formazione del medico e delle altre figure professionali sanitarie ed al potenziamento della ricerca biomedica, clinica, traslazionale, epidemiologica e relativa a nuovi percorsi di organizzazione.

L'integrazione delle funzioni di didattica, ricerca ed assistenza, svolte dall'Università e dal SSR, si finalizza al miglioramento del servizio pubblico di tutela della salute, ad un'offerta formativa a livelli d'eccellenza ed alla valorizzazione dello sviluppo scientifico e tecnologico, irrinunciabile volano dell'economia regionale. Lo sviluppo dei nuovi modelli organizzativi all'interno delle AOU garantisce da un lato l'inscindibilità delle

funzioni assistenziali, formative e di ricerca dall'altro la compartecipazione delle due istituzioni al perseguimento di tali scopi, nel rispetto delle proprie peculiari competenze istituzionali.

L'intesa raggiunta con l'Università del Piemonte Orientale, ai sensi degli articoli 9 e 21 della l.r. 18/2007, disciplina l'integrazione tra le attività istituzionali dei due enti e definisce il funzionamento dell'AOU di riferimento, ovvero l'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. I principi guida cui si è ispirata, nel pieno rispetto del quadro legislativo vigente all'atto della sottoscrizione, sono i seguenti:

1) articolazione dipartimentale integrata di tutte le strutture aziendali aggregando le strutture stesse con logiche interospedaliere;

2) implementare sistemi di misurazione delle performance multidimensionali capaci di rappresentare ai fini gestionali le tre funzioni di cui si compone la loro ‘mission’,

3) promuovere attività di ricerca e didattica diffuse nel SSR, per contribuire alla crescita collettiva delle competenze nel sistema.

Tale intesa dovrà aggiornarsi sia allo Schema d'Intesa Università-Regione (ai sensi dell'articolo 6 comma 13 della legge 240/2010), in attesa di definizione, sia a lla p re vista co stitu zio ne de lla Città d e lla Sa lute e de lla S cie n za d i No va ra . Le AOU ed, in particolare le progettate "Città della Salute e della Scienza" di Torino e di Novara, rappresentano l'occasione ideale per la sperimentazione di modalità organizzative e logistiche di tipo innovativo che consentano di raggiungere il livello più alto d'integrazione possibile tra i due sistemi coinvolti. A tal fine è perseguibile l'obiettivo di una piena corrispondenza tra l'organizzazione dipartimentale universitaria e quella assistenziale nel modello "ad attività integrate". L'integrazione potrà avvenire a tutti i livelli (amministrativo, gestionale, patrimoniale, organizzativo, logistico etc) secondo logiche di isomorfismo istituzionale.

La loro natura di ospedali di ricerca e insegnamento li qualifica come la sede più opportuna per la diagnosi e cura di patologie complesse e come ospedali di riferimento su un livello, non solo regionale, ma anche nazionale.

Presso le AOU in cui si insedieranno le "Città della Salute e della Scienza", si allocheranno "Centri di ricerca traslazionale e di incubazione" con il prioritario obiettivo di valorizzare l'apporto universitario, integrato con quello ospedaliero, allo sviluppo della scienza, dell'innovazione e dell'economia regionale.

Tale passaggio deve favorire:

1) lo sviluppo scientifico ed il trasferimento tecnologico come motore di crescita economica per la Regione;

2) l'acquisizione, da parte dei ricercatori delle AOU, di una cultura d'impresa legata alla progettualità;

3) l'utilizzazione ottimale di tutte le risorse comuni disponibili (umane, economiche, patrimoniali, logistiche);

4) il raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed efficacia nella gestione integrata oltre a quelli peculiari della formazione, della ricerca e dell'assistenza di alto livello qualitativo;

5) l'attuazione di iniziative, in sinergia tra tutti gli atenei piemontesi, per una maggiore integrazione con il territorio di riferimento;

6) il costante aggiornamento dei protocolli d'intesa tra Regione ed Università alle dinamiche conseguenti al graduale processo d'integrazione;

7) la realizzazione di un sistema di governance che garantisca, da un lato, il perseguimento degli obiettivi comuni di integrazione, dall'altro, il costante rapporto con le istituzioni e le rappresentanze del territorio regionale cui spettano funzioni di controllo o di coordinamento o di proposta;

8) la costituzione di un Comitato etico in ogni AO/AOU di riferimento.

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