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Elena Casotto

Nel documento Aldèbaran III. Storia dell'arte (pagine 197-200)

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1. Peter Herwegen, Bozzetto per diploma dell’associazione bavarese di giardinaggio. Verona, Biblioteca civica, Fondo Alberto Pariani, Disegni (Par. D.H. 38)

I disegni della sezione Herwegen sono per la maggior parte riconducibili alla mano di Peter, pittore, litografo e disegnatore ora poco noto, ma che aveva godu- to della considerazione della comunità artistica monacense e anche dei regnanti di casa wittelsbach, accorti promotori delle arti.

Peter Herwegen4 nacque il 15 febbraio 1814 a Colonia, dove il padre Peter (Köln

1783-1853) possedeva una sartoria. Nella città natale apprese i primi insegna- menti dal ritrattista Egidius Mengelberg e nel 1837, dopo un breve soggiorno a Francoforte, si trasferì a Monaco, che era divenuta uno dei centri culturali più vivaci d’Europa. Attorno agli anni Quaranta, Peter sposò una giovane di nome Gudula, dalla quale ebbe due figli, Ernst, nato nel 1845, e Veronika Maria, nata nel 1851, che trascorse gran parte della vita in Italia5. Entrambi i figli compirono studi

artistici. Peter morì a Monaco il 28 dicembre 1893, all’età di settantanove anni. A Monaco l’artista intraprese un’intensa attività di disegnatore, litografo e inci- sore, e ben presto fu considerato uno dei migliori seguaci di Eugen Napoleon Neureuther, autore famoso per le pitture romantiche, ma soprattutto per le illu- strazioni di testi letterari con complicate decorazioni. Anche Peter faceva uso di un abbondante decoro e si appassionò ai temi medioevali e allo stile gotico, i cui elementi architettonici e ornamentali appaiono nelle sue incisioni e negli oggetti da lui progettati, mescolati a motivi fantasiosi o tratti dall’arte popolare.

Il suo progetto in stile neogotico più ambizioso fu la propria abitazione, situata al numero 21 della Heustraße vicino al Theresienwiese (Par. D.H. 62)6 e indicata dalle

guide dell’epoca come un’attrazione irrinunciabile7. L’artista aveva disegnato ogni

cui l’albergo Isola di sogno, di cui curò pure l’abbellimento degli interni. A tale proposito si veda P. Boccafoglio, Malcesine tra turismo e cultura (1786-1945), Malcesine (Verona) 2009, pp. 111-124.

4 Alcune notizie sulla vita e sull’attività artistica di Peter Herwegen si trovano in Personal- und

Atelier-Nachrichten, “Die Kunst für Alle”, IX, 9, 1 febbraio 1894, p. 140; J.J. Merlo, Kölnische Künstler in alter und neuer Zeit, Düsseldorf 1895, pp. 345-346; F. von Boetticher, Malerwerke des Neuen- zehnten Jahrhunderts. Beitrag zur Kunstgeschichte, I.2, Dresden 1895, p. 514; H. Holland, Herwe- gen, Peter, in Allgemeine Deutsche Biographie, 50, München-Leipzig1905, pp. 263-265;s. Partsch,

Herwegen, Peter, in De Gruyter. Allgemeines Künstlerlexikon. Die Bildenden Künstler aller Zeiten und Völker, 72, Berlin-Boston 2012, pp. 443-444.

5 Per notizie sulla vita e sull’attività di Veronika Maria Herwegen si vedano: F. Pecht, Ges-

chichte der Münchener Kunst im Neunzehnten Jahrhundert, München 1888, p. 446; Von Boet-

ticher, Malerwerke des Neunzehnten Jahrhunderts, cit., p. 514; s. Partsch, Herwegen-Manini,

Veronika Maria, in De Gruyter. Allgemeines Künstlerlexikon, cit., 72, 2012, pp. 443-444;Boccafo- glio, Malcesine, cit., pp. 111-124.

6 Adreßbuch von München für das Jahr 1877 mit einem Stadtplan, München 1876; Holland, Her-

wegen, Peter, cit., p. 263.

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dettaglio sia della struttura esterna, sia della sistemazione interna: gli armadi, le sedie, le credenze, i lampadari, le lampade, i letti, i vetri, le finiture in metallo, i tappeti e le tende erano stati creati dalla sua fantasia rielaborando i modelli medioevali. Herwegen contribuì poi alla decorazione dell’antica Stubenwoll, luogo di riu- nione del Kunstgewerbeverein di Monaco – di cui egli stesso fu uno dei mem- bri più attivi – e alla progettazione del Café schafroth, altro ritrovo degli artisti monacensi8.

Il suo legame con la città e le istituzioni che la governavano è inoltre testimonia- to da un tavolo originariamente collocato nella sitzungssaal del Municipio e ora conservato presso la städtische Galerie im Lenbachhaus. sul piano è inciso un disegno di Herwegen che, oltre a mostrare la veduta del municipio, il profilo di Monaco e il suo sviluppo attraverso alcune mappe storiche, riproduce – con le necessarie semplificazioni – la tela di Carl von Piloty intitolata Die Allegorie der

Monarchia, originariamente collocata nella stessa sala. Grazie a un cartiglio che

si snoda attraverso la composizione, si possono identificare i personaggi raffigu- rati nel dipinto9: il tavolo, quindi, fungeva anche da ‘libretto delle istruzioni’ per

l’allegoria10.

Le opere più note di Peter, però, sono legate al nome di Ludwig I, il sovrano che aveva reso Monaco una delle capitali artistiche dell’Europa. Herwegen, infatti, aveva progettato la sovracoperta dell’Album di Ludwig I11 – in velluto rosso con

stblatt”, 41, giovedì 11 ottobre 1855, pp. 357-360: 359; Holland, Herwegen, Peter, cit., p. 263. È interessante notare che la casa di Herwegen sembra rappresentare un prestigioso antecedente per le dimore-atelier dei pittori monacensi Franz von Lenbach e Franz von stuck: in tutti e tre i casi, infatti, l’autore plasma l’ambiente in cui vive e lavora secondo la propria visione e sensibilità artistica.

8 Holland, Herwegen, Peter, cit., p. 264.

9 Nella collezione di disegni del generale Alberto Pariani è conservato uno schizzo del piatto

del tavolo nel quale si possono notare alcune varianti rispetto all’opera finita (Par. D.H. 82).

10 Die Prinzregentenzeit, catalogo della mostra (München, Münchner stadtmuseum, 15 dicem-

bre 1988 - 16 aprile 1986), a cura di N. Götz, C. schack-simitzis, G. schickel, München 1988, p. 246. La parte del piatto disegnata porta la firma di Peter e la data d’esecuzione (1882); la struttura in legno è stata invece attribuita – sebbene dubitativamente – all’architetto Georg Hau- berrißer. Poiché Herwegen era autore di numerosi progetti per arredi in stile neogotico, si può forse ipotizzare che sia l’ideatore di tutte le parti di questo tavolo.

11 L’Album di Ludwig I è un insieme di disegni eseguiti da diversi autori tedeschi – tra cui Cor-

nelius, Eberhard, Eberle, Piloty, ramberg e schnorr – che gli artisti regalarono all’ex sovrano come riconoscimento della sua attività di protettore delle arti. Nell’Album compariva anche un disegno di Peter Herwegen, che suscitò tanto interesse che venne riprodotto a stampa dallo stes- so autore e messo in vendita. Il disegno, ad acquerello su pergamena (ora conservato alla staatli-

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