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Capitolo Secondo 2.1 Kawasaki 川崎市

2.7 Energie rinnovabili e iniziative internazional

Dagli anni Settanta ad oggi, Kawasaki ha conseguito importanti risultati per ciò che concerne le misure antinquinamento. Le emissioni di ossido di zolfo e di azoto sono state sensibilmente ridotte grazie a provvedimenti adottati sulla base di parametri scientifici e alla collaborazione con gli stakeholders. La percentuale di utilizzo dei materiali riciclati ha raggiunto il 14,9. Annualmente vengono riciclate a livello locale 1.382.000 tonnellate di rifiuti per un ammontare del 9,9%. Il sistema di simbiosi industriale ha portato all’uso di 128 kt di rifiuti costituiti da plastica. Di questi, il 52% è utilizzato per ridurre l’emissione di BF, il 29% per produrre ammoniaca, il 14% per sostituire il legno nella fabbricazione di tavole il 6% come combustibile per le fornaci. L’ammontare di carta riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta, è pari al 14% del risparmio complessivamente ottenuto139 (Promoting 3Rs in Developing Countries, 2008). Nell’arco di un anno, circa 565.000 tonnellate di rifiuti hanno evitato l’interramento. Il processo di simbiosi industriale ha portato con sé anche benefici economici pari a 13,29 miliardi di yen, confermandosi a Kawasaki, più che altrove, efficiente strategia aziendale140(Promoting 3Rs in Developing Countries, 2008) . Nel 2009, risultano quattordici, i progetti di interazione industriale che coinvolgono nove aziende, oltre al settore della nettezza urbana, della raccolta dei rifiuti commerciali ed industriali e al settore impegnato nel trattamento di acque reflue di diversa provenienza. Da oltre vent’anni, Kawasaki è diventata una delle aree leader nel clustering degli impianti di riciclo e nello scambio di sottoprodotti. Altro importante traguardo raggiunto dalla città nel campo della progettazione è la cooperazione in partnership, tra profit e non profit, con ONLUS

139Promoting 3Rs in Developing Countries – Lessons from the Japanese Experience, Stakeholder’s Relationships in Recycling

Systems: Experiences in the Philippines and Japan, 2008, pp. 94-95.

considerate anch’esse agenti promotori di sviluppo sociale. La spinta a questo tipo di collaborazione con organismi della società civile proviene dalla necessità di creare valore condiviso e a lungo termine, ossia crescita e benessere attraverso la circolazione e lo scambio dei materiali, l’uso alternativo dell’energia e la gestione sostenibile del territorio Eco-Town. Ciò non esenta, tuttavia, dal rilevare l’esistenza di alcune criticità. Pe rafforzare la responsabilità sociale d’impresa è necessario che le PMI svolgano un ruolo più attivo nelle attività dell’Eco-Town, puntando maggiormente alla riduzione dell’impatto ambientale e allo scambio dei sottoprodotti. Esse dovrebbero aprirsi maggiormente alle istanze provenienti da diversi attori sociali, da portatori di interesse come, ad esempio, i consumatori o le ONLUS, coinvolgendoli nel processo decisionale e nelle progettazioni industriali. La simbiosi industriale ha ancora traguardi da raggiungere anche per ciò che concerne alcuni settori lavorativi. Si pensi ai rifiuti prodotti dalle Pubbliche Amministrazioni che potrebbero essere reimpiegati nei processi di manifattura, utilizzando il calore disperso in queste attività, nelle mansioni d’ ufficio.

Dal 2005, Kawasaki è sede dell’Asia-Pacific Eco-Business Forum conferenza di alto livello cui partecipano gruppi di esperti provenienti da tutta l’Asia Orientale per un confronto tra i diversi approcci ai problemi ambientali, a livello nazionale ed internazionale e i comuni scopi di sviluppo sostenibile141 (Asia-Pacific). Nel 2012 l’evento si è concentrato sull’impiego di tecnologie ecosostenibili nei progetti Eco Town e sulla celebrazione del ventennale della conferenza di Rio De Janeiro. Diversi sono stati i contributi in merito alle innovazioni legate alla Green Economy, alla valorizzazione delle

vein industries, alla legislazione sul consumo d’acqua e il fabbisogno di tecnologia nel

Sud-Est asiatico. Annualmente, Kawasaki organizza la fiera internazionale delle tecnologie ambientali nell’ambito della quale vengono esposti ritrovati tecnologici che vanno incontro alle politiche di sviluppo dei Paesi asiatici e divulgate nuove teorie scientifiche di green economy142(OECD, 2007).

2.8 Considerazioni finali

L’Eco-Town di Kawasaki, rimane, a tutt’oggi, un esempio di valido coordinamento tra governo e imprese locali. Gli obiettivi prefissati dall’agenda della città, sin dagli anni Settanta, hanno permesso di ottenere benefici a livello ambientale, economico e sociale. Spesso, nello sviluppo urbano asiatico, si riscontrano problematiche relative alle comunità residenziali, ai servizi commerciali e alle attività industriali primarie/secondarie. Difficilmente, però, si utilizza nell’analisi del fenomeno, un approccio olistico che consideri l’interazione tra modello di consumo della comunità residenziale e modello di produzione nelle aree commerciali e industriali. Il vecchio modello industriale, caratterizzato da una smisurata crescita economica urbana, ha portato ad un degrado ambientale senza precedenti. La modalità principale applicata per ridurre lo scarico di materiali pericolosi dal processo di produzione è stata quella di impiegare tecnologie di depurazione a fine ciclo e/o tecnologie di lavorazione più pulite, utilizzandole solo a livello aziendale. In quest’ottica la simbiosi urbana può essere considerata come uno strumento di rigenerazione per la città, rimandando, essa, ad un modello innovativo di sviluppo economico e industriale urbano, più sostenibile nell’ambito regionale. La nuova sfida che la simbiosi rappresenta, si basa su un nuovo modo di intendere il rapporto città/territorio. È una visione che ricostruisce e moltiplica i legami tra settori di intervento e, grazie alla densità delle relazioni che genera, rende il sistema più efficiente e meno dissipativo. Il concetto di simbiosi urbana considera in modo integrato la complessità, mettendo in relazione, dunque, i fattori economici, sociali, culturali e ambientali, grazie a politiche adeguate, ad una struttura organizzativa flessibile e all’adozione di misure efficienti. In particolare, con la rapida crescita dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione, l'MSWM assume fondamentale importanza per i governatori delle

città, in quanto in grado di ridurre sia la quantità di scorie da smaltire sia il consumo di risorse, contribuendo così a raggiungere il target dello sviluppo sostenibile. È utile ricordare che i processi di identificazione dei metodi di simbiosi urbana, applicati alla specifica città, richiedono l’analisi e lo scambio di informazioni sulle condizioni di background, sulle politiche locali e su molti altri fattori. Si auspica che le iniziative di Kawasaki siano da guida ad altri Paesi e/o città, nell’intraprendere un percorso di comunità sostenibili.