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La rinascita di Kitakyushu: verso un’economia della sostenibilità

Capitolo Primo

1.3 La rinascita di Kitakyushu: verso un’economia della sostenibilità

La graduale riconversione della zona industriale di Kitakyūshū copre il trentennio che va dal 1962 al 1992. In questi anni, il governo giapponese aggiorna ripetutamente le normative ambientali riferite al settore minerario, modificando così la struttura dell'industria del carbone.

In particolare, nel 1962, il gabinetto Ikeda aggiorna la precedente politica del carbone, risultata inadeguata all’andamento, ormai in declino, del settore carbonifero. Il governo giapponese si conforma alla rivoluzione energetica mondiale, proponendo un piano di chiusura delle miniere di carbone, risultate inefficienti nei successivi cinque anni. Difatti, il numero delle miniere di carbone di Kitakyūshū viene ridotto da 315 nel 1961, a 37 nel 1969 ed ha come inevitabile effetto la riduzione dei posti di lavoro29 (Yeum, 2004). Fino al 1982 nella regione di Kitakyūshū, si possono individuare 76 zone di sviluppo industriale. Per attirare ulteriormente investimenti, il governo adotta una serie di misure per semplificare le procedure; esenzioni dalle imposte locali e politiche preferenziali di imposta sulle società per le imprese; tali interventi avrebbero creato condizioni favorevoli all’avvio di nuove attività produttive nella regione di Kitakyūshū. I nuovi investimenti del governo pongono, nel periodo di riferimento in oggetto, particolare attenzione a settori industriali emergenti. Si annoverano tra questi, in primo luogo, il settore informatico (industria degli elaboratori elettronici, robotica industriale, telecomunicazioni) cui si aggiunge il comparto di produzione di macchinari (attrezzature edili, macchinari da ufficio, attrezzature per la tutela ambientale), e infine il settore tessile e della moda.

29Mi-Gyeung Yeum, Corporate Governance Regimes, Industrial Restructuring and Community Responses: A Comparison between

Come già anticipato la riqualificazione industriale pone nuove questioni di impatto sociale, quale quello della disoccupazione. Per fronteggiare la crisi occupazionale, generata dal nuovo modello economico, il governo avvia una nuova politica del lavoro30

(K. Otsuka). Il carattere assistenziale di tale manovra prevede politiche di welfare che puntano alla riqualificazione professionale e al reinserimento lavorativo, per esempio, degli operai precedentemente impiegati nelle miniere. Le nuove misure prevedono, inoltre, pensionamenti anticipati e concessione di prestiti a basso interesse ai disoccupati. Tali interventi sono finalizzati al reimpiego dei lavoratori dell’area mineraria, arginando così un eventuale depressione economica e conseguenti conflitti sociali31 (Ortiz-Moya,

2002).

Il successo del nuovo modello economico è senz’altro legato all’adozione di tecnologie d’avanguardia. Negli anni '50, la ricerca scientifica e tecnologica importata da altri Paesi asiatici e dal mondo occidentale, ha contribuito a dare grande impulso alla riqualificazione industriale. Attualmente il Giappone è una delle potenze economiche mondiali, leader nel campo della ricerca scientifica per capacità innovativa.

Il particolare settore economico dell’industria pesante e del settore chimico nella città in questione ha avuto un alto impatto ambientale creando inoltre problemi di salute pubblica. A tal riguardo, nel ventennio compreso tra gli anni Cinquanta e Settanta, fasce di popolazione vengono colpite nel Paese da quattro patologie inerenti alla tossicità di alcuni elementi chimici presenti nell’atmosfera e nel territorio; si parla della sindrome di Itai- Itai, la malattia di Minamata, la seconda malattia di Minamata, l’asma di Yokkaichi32.

30K. Otsuka, T. Terao, Development of Environmental Policy in Japan and Asian Countries, pp. 145.

31Fernando Ortiz-Moya (2002), Green Growth strategies in a shrinking City: tackling urban revitalization through environmental

justice in Kitakyūshū City, Japan, pp. 312-316.

In risposta a tale emergenza sanitaria, agli inizi degli anni Settanta, il governo istituisce il Dipartimento per la Protezione ambientale con azioni mirate ed interventi specifici di risanamento igienico sanitario, ponendo nel contempo, un forte accento sull’educazione ambientale e la formazione allo sviluppo sostenibile.

A Kitakyūshū le alterazioni ambientali più allarmanti riguardano l’atmosfera e le acque. Se l’inquinamento dell'aria è stato per decenni l’effetto della presenza di pulviscolo di carbone nell’atmosfera, il caso più significato di inquinamento delle acque, è stato quello di Dokai Bay, nel nord di Kitakyūshū.

La concentrazione di ossigeno disciolto33 con valori pari allo zero nelle acque reflue, scaricate dalla ferriera di Yawata, all'interno della Dokai Bay, ha messo seriamente in pericolo la sopravvivenza della fauna marina, non a caso, infatti, la baia prenderà anche il nome di “Mar Morto”34 (Carol, 2018).

Nel decennio successivo, l’elevato tasso di inquinamento ambientale della rete idrica e fognaria, nonché dell’inquinamento acustico e da rifiuti, ha destato nel governo particolare preoccupazione. Di conseguenza è stato predisposto dal governo un piano di intervento, tra gli anni ’70 e ’80, con azioni orientate alla prevenzione sanitaria e allo sviluppo sostenibile denominato “Long-term vision of environmental conservation

measures”35 (Jialin Guan, 2017)

Questi nuovi provvedimenti hanno garantito nel tempo la tutela sia dell’ecosistema della baia sopracitata che dei bacini d’acqua del territorio.

33Alla temperatura di 20°C e a pressione atmosferica, una concentrazione di ossigeno nell’acqua dolce pari a 9,17 mg/L

corrisponde al 100% di saturazione; valori inferiori al 75% sono indizio di inquinamento.

34Holroyd Carol, Green Japan – Environmental Technologies, Innovation Policy, and the pursuit of Green Growth, 2018, pp.143-

145.

35Jialin Guan, Xinmeng Lv, Shuai Song, Industrial Transformation and Economic Development Implications of Circular Economy

in Kitakyūshū, Japan, Jilin University of Finance and Economics, 6th International Conference on Energy and Environmental

In questo scenario di allarme ambientale, negli anni Novanta, la città di Kitakyūshū avvia il progetto “EIP–Eco Industrial Park”36. L’idea avanzata, essendo Kitakyūshū una delle principali città inquinate del Giappone, è quella di realizzare un polo di riciclo delle risorse. Le tipologie di Eco Industrial Park, presenti al tempo, sul territorio nazionale sono tre: il parco industriale per il riciclaggio, per lo smaltimento e per la creazione di una comunità eco-solidale.

Vale la pena ricordare che in prossimità dell’EIP, sono state istituiti diversi Atenei Universitari ed Istituti accademici che hanno contribuito con la loro ricerca a far decollare un modello locale di economia circolare. Per queste ragioni la città di Kitakyūshū è assurta a centro di eccellenza mondiale sia come “Città ecologica” che come “Città del riciclaggio”37 (Manuela, 2018). Il successo della trasformazione industriale di Kitakyūshū deriva dall'attuazione dell'economia circolare di cui si è già fatto menzione. Il suo ruolo pionieristico in questo campo, dovuto alla trasformazione da città industriale a città ecosostenibile, viene preso come esempio da altri Paesi nel mondo.

36Un approccio utile al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità in campo industriale è suggerito dall’Ecologia Industriale e

dagli Eco-Industrial Park.Gli Eco-Industrial Park (EIP) sono sistemi industriali basati sulla pianificazione degli scambi di materia ed energia, tesi a minimizzare l’uso di energia e materie prime, ridurre la produzione di rifiuti e, in generale, costruire rapporti ecologicamente, socialmente ed economicamente sostenibili.

Si tratta di una vera e propria “comunità di imprese” che cooperano tra loro e con la comunità locale per ripartire efficientemente le risorse (informazioni, materiali, energia, infrastrutture ed ambiente naturale), con l’obiettivo di perseguire l’efficienza economica, la qualità ambientale ed un equo sviluppo delle risorse umane nelle aziende e nella comunità.

37Matzeu Manuela, Il giappone e le sue contraddizioni. Attorno alla politica ambientale, ruotano i concetti di natura, territorio,