Parte II – La finanza pubblica
1. Gli andamenti di finanza pubblica
1.1. Il consuntivo 2018
1.1.2. Le entrate
Nel 2018 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche registrano,
rispetto all’anno 2017, un incremento in valore assoluto di 12,5 miliardi di
euro (da 803,6 miliardi a 816,1 miliardi di euro). Poiché l’incremento (+1,6
per cento) risulta, in proporzione, lievemente inferiore a quello del Pil
11 Comunicati “Pil e indebitamento AP”, del 1° marzo 2019 (aggiornato dal successivo comunicato “Pil e indebitamento delle amministrazioni pubbliche: aggiornamento”, del 9 aprile 2019) e “IV trimestre 2018 - Conto trimestrale delle AP”, del 3 aprile 2019.
nominale (+1,7 per cento), l’andamento delle entrate totali rispetto al
prodotto interno lordo registra una contrazione, attestandosi al 46,4 per
cento del Pil (-0,1 punti percentuali rispetto al 2017).
In particolare, le entrate correnti evidenziano, rispetto al 2017, un
incremento di circa 15,4 miliardi (+1,9 per cento), determinato
dall’aumento delle imposte indirette (+2,1 per cento) e dei contributi sociali
(+4,2 per cento), parzialmente compensato dalla contrazione delle imposte
dirette (-0,7 per cento).
In rapporto al Pil, le entrate correnti registrano un incremento di 0,1
punti percentuali, passando dal 46,1 per cento al 46,2 per cento del prodotto
interno lordo.
Le imposte in conto capitale registrano, invece, una contrazione di circa
0,84 miliardi di euro (-36,2 per cento).
Nel seguente grafico si confrontano i dati relativi agli anni 2017 e 2018
dei principali aggregati riferiti alle entrate correnti (imposte dirette,
imposte indirette e contributi sociali).
Figura 6 - Principali componenti delle entrate correnti (anni 2017 e 2018)
Il DEF evidenzia che all’incremento delle imposte indirette ha
contribuito il gettito dell’imposta sul valore aggiunto.
In particolare, il Documento segnala che le entrate relative all’IVA sugli
scambi interni riflettono, tra l’altro, le misure
12che hanno ampliato ad una platea
12 Decreti-legge n. 50 del 2017 e n. 148/2017. Il decreto legge n. 87/2018 (cd decreto dignità) ha escluso i professionisti con decorrenza luglio 2018.
250.642 248.384 225.566 248.876 253.607 234.964 14,5% 14,4% 13,1% 14,2% 14,4% 13,4% 12,0% 12,5% 13,0% 13,5% 14,0% 14,5% 15,0% 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000
Imposte dirette Imposte indirette Contributi
più vasta di contribuenti l'ambito applicativo del meccanismo dello split
payment
13. Inoltre, con riferimento al gettito IVA sulle importazioni, il DEF
afferma che concorre al trend positivo l'aumento del prezzo del petrolio.
In merito alla contrazione delle imposte dirette, il DEF segnala che il
decremento è in parte determinato dalle consistenti entrate registrate nel
2017 per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Rilevano inoltre gli effetti
della riduzione dell'aliquota IRES e della proroga delle agevolazioni
relative al cd. superammortamento e iperammortamento.
Si fa presente che la riduzione dell’aliquota IRES opera con decorrenza
2017. Gli effetti nel 2018 sembrerebbero quindi imputabili ad un minor
gettito in termini di saldo delle imposte dovute per l’anno 2017 e ad un
conseguente ammontare ridotto del primo acconto versato nell’anno di
riferimento. In proposito sarebbero utili ulteriori elementi di valutazione.
L’andamento negativo delle imposte in conto capitale (da 2.318 milioni
del 2017 a 1.478 milioni) risente, evidenzia il DEF, del calo del gettito
derivante dalla voluntary disclosure, per l’esaurirsi degli effetti della
misura.
La tabella II.2-9 concernente le misure one-off, riportata nella Sezione II del
Documento in esame, indica, in corrispondenza della voce “emersione capitali
all’estero (voluntary disclosure)”, entrate pari a 4.078 milioni nel 2016, a 956
milioni nel 2017 e a 264 milioni nel 2018.
La pressione fiscale nel 2018 conferma il valore del 2017, attestandosi
al 42,1 per cento del Pil.
Le entrate tributarie includono gli effetti dell’attività di contrasto
all’evasione fiscale. Il Documento
14evidenzia la grande attenzione posta
alla strategia complessiva per assicurare la tax compliance, focalizzando gli
sforzi sull’attuazione della delega fiscale per un fisco trasparente, equo e
orientato alla crescita (legge n. 23 del 2014) e sul cambiamento di
approccio nei confronti dei contribuenti. In generale, il DEF afferma che le
attività di contrasto all’evasione fiscale sono state orientate sia a potenziare
e valorizzare il confronto preventivo tra fisco e contribuente, con l’intento
di migliorare la propensione all’adempimento spontaneo (c.d. effetto
indiretto dell’attività di contrasto dell’evasione fiscale), sia a recuperare
13 Lo split payment è disciplinato dall’art. 17-ter del DPR n. 633/1972 (introdotto dall’art. 1, comma 629, lett. b), della legge n. 190/2014) ed ha finalità antielusive. Si tratta di un meccanismo di versamento dell’IVA in base al quale l’imposta indicata in fattura è versata dal cliente all’Erario in luogo del fornitore (cd reverse charge). L’ambito di applicazione, inizialmente riferito alle sole forniture nei confronti della PA, è stato oggetto di numerose modifiche dirette ad estendere la platea dei soggetti di destinatari, con conseguente previsione di maggiori entrate.
gettito attraverso l’attività di accertamento e controllo (c.d. effetto diretto
dell’attività di contrasto dell’evasione fiscale).
In merito ai risultati ottenuti nel 2018 sono indicati
15, in particolare, gli
incassi derivanti dall’attività di contrasto all’evasione, che risultano pari a
19,2 miliardi (-4,5% rispetto all’anno precedente), includendo le somme
derivanti dal recupero di evasione sui tributi amministrati dall’Agenzia
delle Entrate (versamenti diretti, attività di promozione della compliance,
entrate da voluntary disclosure, ecc.) nonché 5,7 miliardi derivanti dalle
riscossioni da ruolo effettuate dall’Agenzia entrate-riscossione e dalla
Riscossione Sicilia Spa.
Rispetto alle stime per l’anno 2018 contenute nella NTI 2019 – pur
tenendo conto, come evidenziato in precedenza, della ridotta significatività
di tale confronto a causa della revisione del 9 aprile scorso - si evidenzia
che i dati del DEF rilevano un aumento delle entrate totali di circa 3,5
miliardi di euro.
Concorrono a tale variazione delle stime le entrate tributarie (+784
milioni) il cui incremento è determinato dalla maggiore previsione di
entrata delle imposte indirette (+759 milioni) e delle imposte in conto
capitale (+109 milioni), in parte compensato dalla riduzione delle stime
delle imposte dirette -84 milioni).
I contributi sociali, rispetto alle previsioni della NTI, sono risultati nel
2018 superiori alle stime attese per 803 milioni complessivi, per effetto sia
di maggiori contributi sociali effettivi (+625 milioni), che di maggiori
contributi figurativi (+ 178 milioni).
La revisione al rialzo interessa anche le “altre entrate correnti” indicate
in 74.974 milioni rispetto al valore di 73.139 milioni indicato nella NTI
(+1,8 miliardi).
Sarebbero utili ulteriori indicazioni in merito alle determinanti di tale
revisione della stima relativa alla voce “altre entrate correnti”.
Con riferimento alla composizione del gettito tributario nel 2018 in
relazione alla categoria di enti interessati (bilancio dello Stato, poste
correttive della P.A. ed enti territoriali), il Documento riporta la seguente
tabella.
15 Cfr. “Valutazione per l’anno 2018 delle maggiori entrate derivanti dal contrasto all’evasione fiscale”, Sezione III.
Tabella 18 - Entrate tributarie della P.A. (milioni di euro) Risultati (DEF) Stime (NTI) Differenze
Totale Entrate tributarie P.A. 503.961 503.177 +784
Bilancio dello Stato 463.295 463.299 -4 Poste correttive della P.A. -64.771 -63.703 -1.068 Enti territoriali 105.437 103.581 +1.856