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Spese per la clausola degli eventi eccezionali

Nel documento 2019 D OCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (pagine 106-110)

Parte II – La finanza pubblica

2. La finanza pubblica nel quadro delle regole europee

2.3. Spese per la clausola degli eventi eccezionali

Con la Comunicazione sulla flessibilità del Patto di stabilità e crescita

(PSC) del 13 gennaio 2015

41

, la Commissione europea ha chiarito le

modalità e le condizioni di utilizzo di margini di flessibilità, che

consentono deviazioni temporanee dall’obiettivo a medio termine (OMT) o

dal percorso di avvicinamento al medesimo, nell’ambito delle regole vigenti

del PSC.

Tale flessibilità è, in particolare, riconosciuta per l’adozione di riforme

strutturali e per gli investimenti pubblici (“clausole di flessibilità”).

L’aggiustamento di bilancio richiesto è inoltre modulato in relazione

41 La Comunicazione riguarda l’utilizzo di margini di flessibilità nel perseguimento dell’OMT per “tenere conto in modo ottimale di tre dimensioni politiche specifiche, concernenti rispettivamente: i) gli investimenti, in particolare riguardo all’istituzione del nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici nel quadro del piano di investimenti per l’Europa; ii) le riforme strutturali e iii) la situazione congiunturale”. Cfr. Commissione europea, Sfruttare al meglio la flessibilità consentita dalle norme vigenti del Patto di stabilità e crescita, COM(2015) 12 final, 13.1.2015.

all’andamento del ciclo economico, secondo i criteri fissati nella

Comunicazione.

La Posizione comune formalmente approvata dal Consiglio ECOFIN nel

febbraio 2016

42

ha introdotto alcuni elementi di novità rispetto alla

Comunicazione della Commissione in materia di flessibilità del gennaio

2015. In particolare:

 è stata precisata l’applicabilità della clausola per gli investimenti a

progetti di investimento cofinanziati dai diversi Fondi strutturali e di

investimenti europei;

 è stata indicata una misura massima dello 0,5 per cento del PIL alla

deviazione dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio

termine consentita per la clausola degli investimenti, in analogia a

quanto previsto per la clausola delle riforme;

 è stato previsto un limite massimo dello 0,75 per cento alla deviazione

complessiva che si ottiene cumulando le due clausole.

Il Patto di stabilità e crescita prevede inoltre un’ipotesi di allontanamento

temporaneo nel percorso di avvicinamento all’OMT (soggetto ad

autorizzazione) in caso di “eventi eccezionali”

43

.

Il Vademecum della Commissione europea sul PSC

44

ricorda che questa

ipotesi, definita di adeguamento del percorso di consolidamento di bilancio,

è stata introdotta dal Six pack nel 2011 e chiarisce che l’attivazione di

questa clausola non si traduce in una sospensione a tempo indefinito del

consolidamento delle finanze pubbliche, bensì nella riprogettazione del

percorso di avvicinamento, su basi specifiche per il singolo Paese, al fine di

tener conto delle circostanze eccezionali di una grave crisi economica

nell’area euro o nell’Unione, come pure di un evento inconsueto al di fuori

del controllo dello Stato. In tali circostanze, dunque, le descritte deviazioni

42 Cfr. Economic and Financial Committee, A Commonly Agreed Position of Flexibility within the Stability and Growth Pact, 27 novembre 2015.

43 L’articolo 5, par. 1, del Reg. (CE) n. 1466/97 dispone che: “Qualora si produca un evento inconsueto al di fuori del controllo dello Stato membro interessato che abbia rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale di detto Stato o in caso di grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione, gli Stati membri possono essere autorizzati ad allontanarsi temporaneamente dal percorso di aggiustamento all'obiettivo di bilancio a medio termine […], a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa.” Corrispondentemente, l’art. 6, par. 3, del medesimo Regolamento, nel disciplinare la valutazione delle deviazioni dall'MTO o dal relativo percorso di avvicinamento, e le circostanze in presenza delle quali tali deviazioni risultino “significative” dispone che: “… la deviazione può non essere considerata significativa qualora sia determinata da un evento inconsueto che non sia soggetto al controllo dello Stato membro interessato e che abbia rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale dello Stato membro o in caso di grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa.”

44 Commissione europea, Vade Mecum on the Stability and Growth Pact, 2019 edition,

temporanee possono essere consentite ex ante (ai sensi dell’articolo 5

citato) oppure possono non essere prese in considerazione ex post (ai sensi

dell’articolo 6 citato).

La Tabella III.4 del DEF fornisce i dati relativi alla flessibilità accordata

all'Italia con il dettaglio relativo alla flessibilità per eventi eccezionali. A

partire dal 2017 l’Italia non ha goduto di nessuna flessibilità accordata per

riforme strutturali ed investimenti. Nel 2017 è stata accordata la flessibilità

per i rifugiati (0.16) e la messa in sicurezza del territorio (0.19). Nel 2019 è

stata accordata la flessibilità per quanto riguarda la messa in sicurezza del

territorio pari a 0.18 p.p. di PIL equivalente a circa 3.7 miliardi di Euro.

Tabella 36 - Flessibilità accordata all'Italia nel Patto di stabilità

Fonte: DEF 2019, sezione I, tavola III.4.

Il Governo ha varato un piano straordinario di interventi tesi a

contrastare il dissesto idrogeologico e a misure eccezionali volte alla messa

in sicurezza della rete di collegamenti italiana. Attraverso il Piano

straordinario di interventi per mettere in sicurezza il territorio e la

popolazione dai rischi collegati al dissesto idrogeologico (c.d. decreto

‘ProteggItalia’), varato il 20 febbraio 2019, è stato adottato il “Piano

nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la

tutela della risorsa ambientale” avente la finalità di definire, fra l’altro, gli

ambiti specifici e le misure di intervento, un quadro unitario concernente i

fabbisogni, la ripartizione tra i suddetti ambiti e le misure di intervento, il

sistema di governance e il cronoprogramma delle attività. Il DPCM prevede

un Piano stralcio immediato per l’anno 2019 con gli interventi aventi

carattere di urgenza e indifferibilità, fino alla concorrenza di un importo

complessivo di 3 miliardi. Le risorse finanziarie complessivamente

disponibili ammontano ad oltre 14 miliardi. Per i primi 3,3 miliardi si è già

provveduto al riparto annuale delle risorse ai Commissari delegati,

prevedendo la possibilità di finanziare la sola progettazione da realizzare

nel 2019 nonché modalità per semplificare e velocizzare le procedure,

quali, per esempio, il trasferimento di una quota a titolo di anticipo del 30

per cento dell’assegnazione per l’anno 2019 e la riprogrammazione

immediata delle risorse non utilizzate.

Anche per gli interventi ordinari il Ministero dell’ambiente si è fatto

proponente di misure normative di semplificazione e razionalizzazione

delle procedure vigenti per accelerare i tempi delle autorizzazioni nazionali

e regionali nonché per fronteggiare la carenza di progettazione e per

rafforzare la governance in capo ai Commissari. Le misure di accelerazione

introdotte sono volte a consentire la concreta realizzazione degli interventi

per un ammontare di spesa previsto in circa 2,5 miliardi nel 2019.

Nell’ambito del contratto di programma tra il Ministero delle

infrastrutture e la società ANAS SpA 2016-2020, a seguito di una

ricognizione dello stato di sicurezza della rete viaria nazionale, sono stati

individuati gli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza più

urgenti, con particolare riguardo a ponti, viadotti e gallerie, con un piano di

manutenzione straordinaria aggiuntivo per il triennio in corso di valore

complessivo fra gli 1,7 e i 2 miliardi. A tali risorse si aggiungono quelle

destinate alla messa in sicurezza della rete viaria e degli edifici pubblici del

territorio assegnate direttamente a comuni e Regioni stanziate dalla Legge

di bilancio per il 2019, che ammontano a poco meno di 2 miliardi

complessivi sul triennio 2019-2021

45

.

45 Le misure descritte sono volte a consentire la realizzazione di interventi sulla rete per un ammontare di spesa previsto in circa 1 miliardo nel 2019.

Nel documento 2019 D OCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (pagine 106-110)