Parte II – La finanza pubblica
2. La finanza pubblica nel quadro delle regole europee
2.3. Spese per la clausola degli eventi eccezionali
Con la Comunicazione sulla flessibilità del Patto di stabilità e crescita
(PSC) del 13 gennaio 2015
41, la Commissione europea ha chiarito le
modalità e le condizioni di utilizzo di margini di flessibilità, che
consentono deviazioni temporanee dall’obiettivo a medio termine (OMT) o
dal percorso di avvicinamento al medesimo, nell’ambito delle regole vigenti
del PSC.
Tale flessibilità è, in particolare, riconosciuta per l’adozione di riforme
strutturali e per gli investimenti pubblici (“clausole di flessibilità”).
L’aggiustamento di bilancio richiesto è inoltre modulato in relazione
41 La Comunicazione riguarda l’utilizzo di margini di flessibilità nel perseguimento dell’OMT per “tenere conto in modo ottimale di tre dimensioni politiche specifiche, concernenti rispettivamente: i) gli investimenti, in particolare riguardo all’istituzione del nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici nel quadro del piano di investimenti per l’Europa; ii) le riforme strutturali e iii) la situazione congiunturale”. Cfr. Commissione europea, Sfruttare al meglio la flessibilità consentita dalle norme vigenti del Patto di stabilità e crescita, COM(2015) 12 final, 13.1.2015.
all’andamento del ciclo economico, secondo i criteri fissati nella
Comunicazione.
La Posizione comune formalmente approvata dal Consiglio ECOFIN nel
febbraio 2016
42ha introdotto alcuni elementi di novità rispetto alla
Comunicazione della Commissione in materia di flessibilità del gennaio
2015. In particolare:
è stata precisata l’applicabilità della clausola per gli investimenti a
progetti di investimento cofinanziati dai diversi Fondi strutturali e di
investimenti europei;
è stata indicata una misura massima dello 0,5 per cento del PIL alla
deviazione dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio
termine consentita per la clausola degli investimenti, in analogia a
quanto previsto per la clausola delle riforme;
è stato previsto un limite massimo dello 0,75 per cento alla deviazione
complessiva che si ottiene cumulando le due clausole.
Il Patto di stabilità e crescita prevede inoltre un’ipotesi di allontanamento
temporaneo nel percorso di avvicinamento all’OMT (soggetto ad
autorizzazione) in caso di “eventi eccezionali”
43.
Il Vademecum della Commissione europea sul PSC
44ricorda che questa
ipotesi, definita di adeguamento del percorso di consolidamento di bilancio,
è stata introdotta dal Six pack nel 2011 e chiarisce che l’attivazione di
questa clausola non si traduce in una sospensione a tempo indefinito del
consolidamento delle finanze pubbliche, bensì nella riprogettazione del
percorso di avvicinamento, su basi specifiche per il singolo Paese, al fine di
tener conto delle circostanze eccezionali di una grave crisi economica
nell’area euro o nell’Unione, come pure di un evento inconsueto al di fuori
del controllo dello Stato. In tali circostanze, dunque, le descritte deviazioni
42 Cfr. Economic and Financial Committee, A Commonly Agreed Position of Flexibility within the Stability and Growth Pact, 27 novembre 2015.
43 L’articolo 5, par. 1, del Reg. (CE) n. 1466/97 dispone che: “Qualora si produca un evento inconsueto al di fuori del controllo dello Stato membro interessato che abbia rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale di detto Stato o in caso di grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione, gli Stati membri possono essere autorizzati ad allontanarsi temporaneamente dal percorso di aggiustamento all'obiettivo di bilancio a medio termine […], a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa.” Corrispondentemente, l’art. 6, par. 3, del medesimo Regolamento, nel disciplinare la valutazione delle deviazioni dall'MTO o dal relativo percorso di avvicinamento, e le circostanze in presenza delle quali tali deviazioni risultino “significative” dispone che: “… la deviazione può non essere considerata significativa qualora sia determinata da un evento inconsueto che non sia soggetto al controllo dello Stato membro interessato e che abbia rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale dello Stato membro o in caso di grave recessione economica della zona euro o dell'intera Unione, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa.”
44 Commissione europea, Vade Mecum on the Stability and Growth Pact, 2019 edition,
temporanee possono essere consentite ex ante (ai sensi dell’articolo 5
citato) oppure possono non essere prese in considerazione ex post (ai sensi
dell’articolo 6 citato).
La Tabella III.4 del DEF fornisce i dati relativi alla flessibilità accordata
all'Italia con il dettaglio relativo alla flessibilità per eventi eccezionali. A
partire dal 2017 l’Italia non ha goduto di nessuna flessibilità accordata per
riforme strutturali ed investimenti. Nel 2017 è stata accordata la flessibilità
per i rifugiati (0.16) e la messa in sicurezza del territorio (0.19). Nel 2019 è
stata accordata la flessibilità per quanto riguarda la messa in sicurezza del
territorio pari a 0.18 p.p. di PIL equivalente a circa 3.7 miliardi di Euro.
Tabella 36 - Flessibilità accordata all'Italia nel Patto di stabilità
Fonte: DEF 2019, sezione I, tavola III.4.
Il Governo ha varato un piano straordinario di interventi tesi a
contrastare il dissesto idrogeologico e a misure eccezionali volte alla messa
in sicurezza della rete di collegamenti italiana. Attraverso il Piano
straordinario di interventi per mettere in sicurezza il territorio e la
popolazione dai rischi collegati al dissesto idrogeologico (c.d. decreto
‘ProteggItalia’), varato il 20 febbraio 2019, è stato adottato il “Piano
nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la
tutela della risorsa ambientale” avente la finalità di definire, fra l’altro, gli
ambiti specifici e le misure di intervento, un quadro unitario concernente i
fabbisogni, la ripartizione tra i suddetti ambiti e le misure di intervento, il
sistema di governance e il cronoprogramma delle attività. Il DPCM prevede
un Piano stralcio immediato per l’anno 2019 con gli interventi aventi
carattere di urgenza e indifferibilità, fino alla concorrenza di un importo
complessivo di 3 miliardi. Le risorse finanziarie complessivamente
disponibili ammontano ad oltre 14 miliardi. Per i primi 3,3 miliardi si è già
provveduto al riparto annuale delle risorse ai Commissari delegati,
prevedendo la possibilità di finanziare la sola progettazione da realizzare
nel 2019 nonché modalità per semplificare e velocizzare le procedure,
quali, per esempio, il trasferimento di una quota a titolo di anticipo del 30
per cento dell’assegnazione per l’anno 2019 e la riprogrammazione
immediata delle risorse non utilizzate.
Anche per gli interventi ordinari il Ministero dell’ambiente si è fatto
proponente di misure normative di semplificazione e razionalizzazione
delle procedure vigenti per accelerare i tempi delle autorizzazioni nazionali
e regionali nonché per fronteggiare la carenza di progettazione e per
rafforzare la governance in capo ai Commissari. Le misure di accelerazione
introdotte sono volte a consentire la concreta realizzazione degli interventi
per un ammontare di spesa previsto in circa 2,5 miliardi nel 2019.
Nell’ambito del contratto di programma tra il Ministero delle
infrastrutture e la società ANAS SpA 2016-2020, a seguito di una
ricognizione dello stato di sicurezza della rete viaria nazionale, sono stati
individuati gli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza più
urgenti, con particolare riguardo a ponti, viadotti e gallerie, con un piano di
manutenzione straordinaria aggiuntivo per il triennio in corso di valore
complessivo fra gli 1,7 e i 2 miliardi. A tali risorse si aggiungono quelle
destinate alla messa in sicurezza della rete viaria e degli edifici pubblici del
territorio assegnate direttamente a comuni e Regioni stanziate dalla Legge
di bilancio per il 2019, che ammontano a poco meno di 2 miliardi
complessivi sul triennio 2019-2021
45.
45 Le misure descritte sono volte a consentire la realizzazione di interventi sulla rete per un ammontare di spesa previsto in circa 1 miliardo nel 2019.