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L’evoluzione del rapporto debito/PIL

Nel documento 2019 D OCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (pagine 110-114)

Parte II – La finanza pubblica

2. La finanza pubblica nel quadro delle regole europee

2.4. L’evoluzione del rapporto debito/PIL

Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato in media di quasi 5 punti

percentuali all'anno nel periodo 2008-2014, per poi stabilizzarsi intorno al

132% (131,6% nel 2015, 131,4% nel 2016 e 131,4% nel 2017 - cfr. Figura

12).

Figura 12 - Andamento del debito pubblico 2000-2018 (% del PIL)

Fonte: Database AMECO (anni 2000-2014), Comunicato stampa Banca d'Italia del 9 aprile 2019 (anni 2015-2018)

Nel 2018 il rapporto è aumentato fino al 132,2%, valore superiore a

quanto stimato nel Documento programmatico di bilancio (DPB) 2019 e

nella NADEF 2018 (131,9%), nonché nel Quadro macroeconomico e di

finanza pubblica del dicembre scorso (131,7%). Il DEF riconduce tale

divergenza a una crescita del PIL nominale inferiore alle attese.

I dati sul debito pubblico italiano sono stati rivisti al rialzo dalla Banca

d'Italia in occasione della Notifica trasmessa alla Commissione europea

nell'ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi. In particolare, il

debito è stato rivisto al rialzo di 0,8 miliardi per il 2016, 5,5 miliardi per il

2017 e 5,3 miliardi per il 2018, corrispondenti a circa 0,1 punti percentuali

di PIL per ciascun anno. Le revisioni riflettono principalmente

l'ampliamento del perimetro delle Amministrazioni pubbliche definito

dall'Istat in accordo con l'Eurostat.

L'aumento rispetto al 2017 viene spiegato dal DEF con l'aumento del

fabbisogno del settore pubblico, gli incrementi delle disponibilità liquide

60 70 80 90 100 110 120 130 140

del Tesoro, l'aumento degli scarti di emissione dovuti alle emissioni sotto la

pari conseguenti all'aumento dei tassi, nonché con la rivalutazione dei titoli

indicizzati all'inflazione, risultata in aumento rispetto all'anno precedente. Il

DEF ricorda inoltre che anche nel 2018 non si sono avuti introiti da

privatizzazioni.

Tra le componenti della variazione del rapporto debito/PIL rispetto

all'anno precedente (cfr. Tabella 37), il DEF segnala che il miglioramento

dell'avanzo primario ha mitigato l'effetto negativo della componente

snow-ball

46

e di quella stock-flussi

47

.

Quanto alle previsioni, il DEF stima per il 2019 un rapporto debito/PIL

pari al 132,6%, superiore al valore del 130% previsto dalla NADEF 2018,

del 129,2% previsto dal DPB 2019 e del 130,7% previsto dal Quadro

macroeconomico e di finanza pubblica del dicembre 2018. Questa revisione

al rialzo delle previsioni è ricondotta dal DEF principalmente alle

riclassificazioni ereditate dagli anni precedenti e alla crescita del PIL

nominale inferiore alle attese. Rispetto al Quadro dello scorso dicembre, nel

DEF si conferma invece la diminuzione della giacenza di liquidità pari a

circa lo 0,1% del PIL e i proventi da privatizzazione pari a circa l'1% del

PIL.

Pertanto, in termini di fattori determinanti, il DEF riconduce il

peggioramento del rapporto per il 2019 interamente all'effetto snow-ball

causato dal rallentamento della crescita del PIL nominale, mentre la

componente stock-flussi dovrebbe subire un'inversione di tendenza dovuta

ai maggiori introiti da privatizzazioni.

Negli anni successivi, il rapporto debito/PIL è previsto dal Governo in

continua riduzione (131,3% nel 2020, 130,2% nel 2021 e 128,9% nel 2022),

principalmente a causa del contenimento del fabbisogno pubblico, dal

contenimento delle disponibilità liquide del Tesoro, dell'aumento della

crescita nominale del PIL e dell'aumento degli introiti da privatizzazione.

46 A parità di ogni altra condizione, un avanzo primario (pari al saldo di bilancio al netto della spesa per interessi) in crescita rispetto all'anno precedente riduce il rapporto debito/PIL. L'effetto snow-ball consiste nella differenza tra il tasso di interesse (costo medio) sul debito pubblico e il tasso di crescita del PIL nominale. A parità di altre condizioni, un effetto

snow-ball in diminuzione rispetto all'anno precedente riduce il rapporto debito/PIL.

47 L'aggiustamento stock-flussi riflette operazioni finanziarie e di privatizzazione, nonché le poste di raccordo contabile tra dati di cassa e di competenza economica. A parità di altre condizioni, un suo aumento rispetto all'anno precedente aumenta il rapporto debito/PIL.

Tabella 37 - Determinanti del debito pubblico (1)

Note:

1) Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.

2) Al lordo delle quote di pertinenza dell'Italia dei prestiti a Stati Membri dell'UEM, bilaterali o attraverso l'EFSF, e del contributo al capitale dell'ESM.

3) Include gli effetti dei contributi per GLF e programma ESM.

3) La voce "Altro", residuale rispetto alle precedenti, comprende: variazioni delle disponibilità liquide del MEF; discrepanze statistiche; riclassificazioni Eurostat; contributi a sostegno dell'Area Euro previsti dal programma EFSF.

Fonte: DEF 2019, Sez. I, Tavola III.10 (Determinanti del debito pubblico)

Il DEF 2019 segnala inoltre che al netto dei contributi italiani all'ESM

e dei prestiti ad altri Stati membri, il rapporto debito/PIL è stato pari al

128,8% nel 2018 e scenderà al 125,9% nel 2022 (cfr. Tabella 38).

(in % del PIL) (1)

2018 2019 2020 2021 2022

Livello (al lordo sostegni) (2) 132,2 132,6 131,3 130,2 128,9 Variazioni rispetto all'anno precedente 0,8 0,5 -1,3 -1,1 -1,3

Fattori che determinano le variazioni del debito pubblico

Avanzo primario (competenza economica) -1,6 -1,2 -1,5 -1,9 -2,3 Effetto snow-ball 1,5 2,0 0,0 0,4 0,9

di cui:Interessi (competenza economica) 3,7 3,6 3,6 3,7 3,8 Aggiustamento stock-flussi 0,9 -0,3 0,2 0,4 0,1

di cui: differenza tra cassa e competenza 0,2 0,4 0,0 0,0 -0,8 Accumulazione netta di asset finanziari (3) 0,2 -0,7 0,0 0,3 0,5

di cui: introiti da privatizzazioni 0,0 -1,0 -0,3 0,0 0,0 Effetti di valutazione del debito 0,2 -0,1 0,2 0,2 0,3 Altro (4) 0,3 0,0 0,0 -0,1 0,0

Tabella 38 - Debito delle amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL

Note:

1) Eventuali imprecisioni derivano dagli arrotondamenti.

2) I sostegni includono le quote di pertinenza dell'Italia dei presstiti a Stati membri dell'UEM, bilaterali o attraverso l'EFSF, e del contributo al capitale dell'ESM.

Fonte: DEF 2019, Sez. I, Tavola III.11 (Debito delle amministrazioni pubbliche per sottosettore)

Nella Tabella 39 è riportata la ripartizione del debito al lordo dei sostegni

finanziari all’area dell’euro per sottosettore.

Tabella 39 - Debito delle amministrazioni pubbliche per sottosettore (1)

Note:

1) Eventuali imprecisioni derivano da arrotondamenti. 2) Al lordo delle passività nei confronti degli altri sottosettori.

Fonte: DEF 2019, Sez. I, Tavola III.11 (Debito delle amministrazioni pubbliche per sottosettore).

L’andamento del debito della PA risulta determinato pressoché

integralmente dalla componente delle amministrazioni centrali. Nel periodo

di programmazione 2019-2022 la componente attribuibile alle

amministrazioni locali registra una riduzione in valore assoluto (mentre la

riduzione della componente delle amministrazioni centrali riguarda soltanto

il suo rapporto col PIL), passando dai circa 126 miliardi di euro del 2019 ai

116 miliardi stimati per il 2022.

Resta costante a circa 126 milioni di euro la componente ascrivibile agli

enti di previdenza e assistenza.

(in % del PIL)

2018 2019 2020 2021 2022

Livello (al netto sostegni) 128,8 129,4 128,1 127,2 125,9

Impatto dei sostegni 3,3 3,3 3,2 3,1 3,0

Livello (al lordo sostegni) 132,2 132,6 131,3 130,2 128,9

Variazioni rispetto all'anno precedente 0,8 0,5 -1,3 -1,1 -1,3

Livello al lordo dei sostegni

finanziari area euro 2018 2019 2020 2021 2022

Amministrazioni pubbliche 2.321.957 2.359.097 2.401.013 2.442.577 2.473.609

in % del PIL 132,2 132,6 131,3 130,2 128,9

Amministrazioni centrali (2) 2.245.888 2.285.396 2.329.784 2.373.801 24.073.226

Amministrazioni locali (2) 126.096 123.728 121.257 118.804 116.312

Enti di previdenza e assistenza (2) 126 126 126 126 126

Nel documento 2019 D OCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA (pagine 110-114)