• Non ci sono risultati.

3. La descrizione degli xian all’interno del Liexian zhuan

3.7 Eremitismo e ascensione

Un elemento comune a molti degli xian all’interno del Liexian zhuan è la loro abilità di predizione. Liu Xiang non afferma quali tecniche divinatorie impiegassero ma sottolinea semplicemente la veridicità delle loro predizioni come nel caso dei già nominati

xian Lu Shang e Chixu Zi. Il primo era capace di predire sin dalla sua nascita il destino

dei vivi e dei morti. Tale capacità, secondo l’opera di Liu Xiang era una capacità innata dello xian e non è possibile ricondurla a nessuna delle pratiche di predizione basate, per esempio, sull’osservazione degli eventi naturali o celesti proprie dei fangshi o degli esperti di testi chengwei. Liu Xiang in riferimento a Chixu Zi afferma come costui predisse una calamità, e dopo che questa si avverò, molti iniziarono a seguire i suoi insegnamenti. Dalla descrizione fornita all’interno dell’opera appare plausibile la circostanza per cui la predizione di Chixu Zi derivasse da un'osservazione di qualche tipo, forse legata ai fenomeni naturali; tuttavia, la sua biografia non fornisce ulteriori dettagli e per tale motivo è impossibile ricondurre tale abilità ad alcuna delle pratiche dei fangshi. La biografia di Youbo Zi 幼伯子 (biografia XXIX)113 descrive come costui predisse un pericolo per le generazioni future della famiglia della quale era un cliens, ma non vi sono informazioni sulle modalità della sua predizione o se questa si dimostrò successivamente veritiera.

Liu Xiang, infine, indica per alcuni xian il luogo in cui essi si ritirarono o nel quale si erano ritirati prima degli eventi narrati nella loro biografia. Laozi ed Yin, il guardiano del Passo occidentale, si ritirarono oltre il passo occidentale per diffondere la dottrina del

112 I capelli che diventano rossi, oppure il corpo che cambia colore fino a diventar color del cinabro, dopo aver fatto uso di mercurio e cinabro è un elemento comune nelle descrizioni che vennero fatte successivamente degli xian o dei shenxian.

73

Dao. Le “Due ninfe del fiume” (jiang feiernu 江妃二女) (biografia XXIV), 114invece, si

ritirarono sul Fiume Azzurro (changjiang 長江); questa è l’unica biografia nella quale il luogo del ritiro dalla società e dagli uomini comuni è un fiume. I restanti personaggi, escludendo coloro che entrarono nell’acqua come Qin Gao, si ritirarono tutti sulle montagne. Il vagare tra le montagne, ovvero il rifugiarsi su un monte conducendo una vita eremitica, è una caratteristica comune a quasi tutti gli xian descritti da Liu Xiang; è possibile, dunque, che molti di loro avessero praticato shijie diventando degli xian terrestri. Tale dato, tuttavia, non viene esplicitato forse perché era una conoscenza diffusa durante l’epoca in cui l’opera venne scritta oppure perché in quel periodo la pratica shijie non designava ancora uno stato di xian inferiore agli altri. Le montagne sulle quali essi si rifugiarono non furono monti casuali ma, nella maggior parte dei casi, sono luoghi che hanno acquisito importanza all’interno del taoismo e, forse, la avevano già all’epoca in cui fu compilato il Liexian zhuan. Chisong Zi, come detto in precedenza, si ritirò sul Monte Kunlun. Un’altro xian che si ritirò su una di quelle che erano considerate le isole degli immortali è Anqi Xiangsheng 安琪先生 (biografia XXX).115 Costui visse come venditore di perle all’epoca di Qinshi Huangdi, e dopo aver parlato con l’imperatore per tre notti e tre giorni invitò quest’ultimo ad andarlo a cercare qualche anno dopo nelle isole Penglai 蓬萊. Nella tradizione Taoista o comunque nella tradizione legata al culto xian, l’isola di Penglai era popolata da xian e shenxian, e si trova nel Mare orientale (donghai, 東海). Pinchang Sheng, invece, si ritirò sul Monte Emei (Emei shan 峨眉山), luogo che divenne successivamente una delle “trentasei caverne celesti” (ershiliu dongtian 二十六 洞天).

Zhuji Weng 祝鸡翁 (biografia XXXVII)116 e Chixu Zi si ritirarono entrambi sul monte Wu (wushan 吳山), luogo comune a molte storie di spiriti e fantasmi o legende taoiste. Questo luogo assunse una notevole importanza in quanto è il monte dove si trovano la “Grotta dello spirito del tuono” (leishendong 雷神洞) e la “grotta dei zhenren” (zhenrendong 真人洞), luoghi in cui, nei secoli successivi, molti daoshi si ritirarono per coltivare sé stessi.

114 DZ 294 shang 08.256b-257a 115 DZ 294 shang 08.258a-b 116 DZ 294 shang 08.259b-2560a

74

La presenza all’interno del Liexian zhuan di alcuni xian già citati all’interno dei manoscritti di Mawangdui mette in evidenzia come tali figure erano, alla fine della Dinastia Han Occidentali, già parte fondamentale del pantheon degli adepti del culto xian e del Taoismo ante litteram. Sebbene le tecniche e le arti associate a tali figure all’interno di questa agiografia non coincidono con quelle da loro enunciate nei manoscritti, è possibile notare come le due fonti descrivono probabilmente due aspetti degli xian più antichi e la raccolta agiografica, compilata un secolo dopo i testi ritrovati a Mawangdui, mette in luce l’evoluzione di tali tecniche ed arti.

Questi elementi consentono di osservare come il culto xian fosse diffuso nel primo secolo a.C. e come le tecniche ed arti si siano affinate ed evolute assumendo una sempre maggiore organizzazione e definizione. La separazione tra la pratica ai fini di mantenere l’igiene macrobiotica e la pratica con fini religiosi risulta evidente, e la scrittura del Liexian zhuan conferma come lo stato di trascendenza era percepito come ottenibile.

Le diete sembrano assumere un ruolo di rilievo rispetto agli scritti precedenti. Gli elementi ingeriti dagli illustri xian erano parte fondamentale della materia medica dei

fangshi e dei guaritori-medici. In quest’ultimo ultimo caso, minerali e piante, hanno un

potere curativo e sono associate alla teoria di Yin e Yang e delle Cinque fasi; nel contesto religioso degli xian, invece, sembrano essere slegati da queste caratteristiche e sono assunti per le loro proprietà di nutrimento del qi e come unici componenti della dieta.

Le arti sessuali, al contrario, sembrano assumere un ruolo marginale nel sistema

xian dove si dà maggiore enfasi alle pratiche di circolazione del qi. L’attribuzione delle

prime a Rongcheng Gong il quale le trasmise a Huangdi e Laozi denota, tuttavia, come queste avevano ancora una riguardevole importanza. Le pratiche di circolazione del qi assumono qui un’evoluzione notevole e sembrano assumere un ruolo preponderante, insieme alle diete, nella vita e nelle pratiche dell’uomo nel processo di raggiungimento dello stato di xian.

Il regno dell’Imperatore Wu segnò l’apice per le dottrine Huang-Lao, nonché per il culto xian ed il Taoismo ante litteram. Dopo la sua morte l’importanza delle prime per l’élites diminuì gradualmente e gli aspetti esoterici come la vita eremitica e le tecniche

xian continuarono ad attrarre seguaci in particolar modo ai livelli più bassi della

75

di alto rango e dell’Imperatore solamente tre secoli dopo con la formazione del culto Taoista e con l’inizio delle rivolte ispirate da principi messianici.117

76

4. La fine della dinastia Han e il periodo Wei-Jin,