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5. La descrizione degli xian all’interno del Shenxian zhuan

5.3 Importanza dell’opera

Le biografie presenti all’interno dell’opera di Ge Hong mettono in luce come questa non fosse solamente una raccolta di quelle biografie che non vengono inserite all’interno delle opere ufficiali ma, anche se questa fosse stata l’agenda dell’autore, l’importanza di tale è maggiore. In seguito alla compilazione del Liexian zhuan, non vi è evidenza di nessun'altra agiografia di stampo Taoista, o per lo meno legata agli xian.

L’epoca degli Han Orientali fu contraddistinta dallo sviluppo delle prime tradizioni taoiste a livello popolare e al tempo stesso l’elite era maggiormente interessata alle arti dei fangshi. Questi ultimi probabilmente coltivavano le tecniche del dao in privato. In questo scenario vennero scritte delle biografie di xian ma furono per lo più inserite all’interno di altre opere.

Biografie di Shen e Xian è dunque la seconda agiografia in seno alla tradizione

degli xian e la prima agiografia che è possibile definire Taoista per sé.

I meriti di questa agiografia per lo studio dell’evoluzione delle tecniche xian e della concezione che l'élite, di cui faceva parte Ge Hong e alla quale è indirizzata l’opera,

50 Per informazioni sull’opera si rimanda a Schipper e Verellen (2004) pp.886-887 51 Per informazioni sull’opera si rimanda a Schipper e Verellen (2004) pp.943-945

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aveva non solo delle tecniche ma anche degli xian e degli shen. Se infatti si paragonano gli xian e gli shen presenti in questa opera con quelli presenti all’interno del Liexian zhuan è possibile notare che, escludendo coloro i quali sono collocati storicamente dopo il primo secolo a.C., le figure descritte da Ge Hong non appaiono all’interno dell’opera di Liu Xiang. Unica eccezione sono Laozi53 e Pengzu;54 le biografie di queste due figure, fondamentali per il taoismo e più in generale per le tecniche xian, sono diverse dalle altre. Per quanto riguarda Laozi, la sua biografia si apre con una rassegna delle diverse narrazioni riguardanti la sua nascita e le sue successive apparizioni nelle diverse epoche con un nome diverso; quest’ultimo aspetto unitamente alla percezione che i contemporanei, o predecessori, di Ge Hong avevano di lui come divinità viene criticato dall’autore il quale lo ritiene uno xian e non la personificazione del dao. Questa tecnica narrativa evidenzia come probabilmente l’agenda del Maestro che abbraccia la semplicità nello scrivere la sua opera agiografica fosse quella di delineare una visione della Via da lui ritenuta corretta e superiore alle altre.

La biografia di Pengzu si discosta dalle precedenti narrazioni della sua vita in quanto egli non ascende al Cielo, a differenza di quanto scritto nel Liexian zhuan, ma è rappresentato come il possessore di una Via della longevità molto limitata: egli diviene il rappresentante di alcune tecniche minori. Allo stesso tempo nel descrivere la sua biografia, Ge Hong sfrutta l’autorità che Pengzu aveva nella tradizione per criticare, attraverso la sua voce, alcune concezioni delle tecniche xian come per esempio le arti sessuali o l'ascetismo, e per descrivere le diverse tipologie di xian. Tale tecnica narrativa per cui Ge Hong espone la propria concezione delle tecniche xian o la propria visione del dao attraverso la voce di figure autorevoli, è un espediente usato più volte all’interno dell’opera.

53 TPGJ 1.1-4

Nel citare le agiografie di Biografie di Shen e Xian d’ora in avanti verranno indicati in questo testo i riferimenti bibliografici all’intera narrazione alla prima occorrenza, solo nel caso di citazioni testuali verranno fatti riferimenti precisi.

54 TPGJ 2.8-11

In TPYL 811.3734a vi è una biografia di Rongcheng Gong attribuita a Biografie di Shen e Xian, tuttavia tale biografia contiene solamente otto caratteri e dice: “Rongcheng Gong ingerì i tre gialli e ottenne lo stato di xian” (Rongchenggong fu sanhuang dexian, 容成公服三黃得仙). La brevità di tale passaggio in confronto alle altre biografie, in particolare di coloro i quali erano considerati sin dall’antichità maestri delle tecniche xian, mi ha portato ad escludere la sua figura da questa trattazione e come Campany la considero un “frammento”, ovvero parte di biografia il cui corpus originale è andato perso.

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La presenza della biografia di Zhang Daoling55 dimostra invece che Ge Hong era a conoscenza della Via dei Maestri Celesti che lui chiama con il nome “Via del patto dell’Uno Ortodosso” (Zhengyi mingwei zhi dao 正一明威之道),56 della trasmissione di

questa da parte di una “Figura celeste” (Tianren 天人) a Zhang Daoling,57 dell’istituzione

dei juejiu e del sistema amministrativo, oltre che della pratica delle confessioni. All’interno della biografia, prima dell’arrivo di Zhang Daoling nel regno di Shu, l’autore afferma che costui ricevette lo Elisir dei nove tripodi di Huangdi e poiché non poteva permettersi l’acquisto degli ingredienti decise di migrare. L’inclusione della biografia del primo Maestro Celeste e l’identificazione di questo come colui che ricevette un elisir prima dell’incontro con la Figura celeste sul monte Richiamo della Gru conferma che, nel quarto secolo, la Via dei Maestri Celesti o almeno notizie su questa erano giunte nella regione di Jiangnan. Inoltre, dimostra come probabilmente l’autore nel raccogliere le informazioni per compilare la sua opera, e nello scriverla, volesse includere non solo le figure tradizionali o quelle più popolari a sud del fiume Azzurro, ma ricollegare anche le altre figure che avevano acquisito fama negli altri territori della Cina alla tradizione preminente nella sua regione, la Via Taiqing, affermando la superiorità di questa.58

Biografie di Shen e Xian è dunque un’opera che fornisce indicazioni sullo sviluppo

delle tecniche xian nei primi secoli della nostra era, tuttavia queste informazioni sono poste in modo oggettivo da Ge Hong il quale oltre a mettere in luce come non ci fosse un’idea unica di xian e shen, fa trasparire la sua visione religiosa.