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UN ESEMPIO DI PROPOSTA DIDATTICA: ESPERIENZE DI MICROBIOLOGIA A SCUOLA

BREVE NOTA SU UN PROGETTO DIDATTICO NEL CAMPO DELLA MICROBIOLOGIA

UN ESEMPIO DI PROPOSTA DIDATTICA: ESPERIENZE DI MICROBIOLOGIA A SCUOLA

Isabella Iezza

IPSIA Europa, Roma

Nella primavera 2004 con le classi seconde mi trovavo a svolgere argomenti di cito- logia, quando, partecipando al corso “Microrganismi intorno a noi”, presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sono venuta a conoscenza del laboratorio microbiologico itine- rante e della possibilità di fare esperimenti a scuola. Sotto la spinta propositiva provenien- te dal mondo scientifico ho pensato quindi di elaborare il seguente progetto per rispon- dere alle diverse esigenze che emergono in ambito scolastico, tra cui quelle di interessa- re allievi poco inclini allo studio da un lato, e di gratificare quelli che, appartenendo a clas- si difficili, vengono spesso penalizzati. Durante la prima fase del progetto si è fatto ricor- so al cooperative learning, usando la metodologia del concept cartoon (vignetta concet- to) per attirare l’attenzione su un evento della realtà quotidiana (Figura 1)

Figura 1 - Concept cartoon

L’impegno è stato distribuito parte in orario scolastico e parte in quello extrascolastico.

Oggi al supermarket mi hanno regalato una confezione di latte arricchito con fermenti. Lo potrò usare come il latte normale?

Non saprei rispondere visto che di solito uso quello par- zialmente scremato! Io sono allergico ai latticini e a casa non comprano quello a lunga conservazione Credo che i fermenti lattici, rendano il latte più buono e più saporito!

La scelta di operare con le classi seconde è stato dettata dall’affinità dell’argomento con la programmazione didattica.

Debbo premettere che il nostro Istituto è dotato di un laboratorio scientifico, che viene utilizzato da varie discipline e da tutte le classi che ne fanno richiesta. Pertanto il contatto con l’aula di laboratorio, i nostri ragazzi lo avevano già sperimentato: trascor- rono circa sei ore a settimana per le esercitazioni pratiche di odontotecnica; inoltre, con materie quali scienze ed anatomia quando è possibile fanno delle esercitazioni, che però, visto i tempi a disposizione, si limitano spesso soltanto a delle osservazioni.

Poiché un argomento chiave è appunto lo studio della cellula, durante tale program- mazione si include anche la preparazione e l’osservazione al microscopio di cellule vegetali (cipolla) e di cellule animali (mucosa della guancia), ma il fatto di poter realiz- zare un’esperienza più complessa come quella della semina in piastra, con la guida di esperti ha senza dubbio coinvolto gli studenti in maniera entusiasmante. I vari momen- ti sono stati così ripresi dagli stessi ragazzi, mentre i loro compagni si cimentavano tra provette, piastre e becchi Bunsen (Figura 2, 3, 4)

Le classi coinvolte sono state la IIA e la IIC della sezione odontotecnica dell’anno sco- lastico 2003/2004.

La IIA si è occupata della numerazione delle muffe negli alimenti, mentre la IIC ha valutato la carica microbica sulle mani.

Nel primo caso gli studenti hanno potuto constatare come negli ambienti di lavoro, i microrganismi presenti nell’aria possono causare contaminazione della materia prima o dei prodotti finali. Il formaggio contaminato è stato seminato, dopo opportune dilui- zioni, in piastra, il mezzo colturale incubato a temperatura ambiente; l’identificazione delle muffe è stata determinata su base morfologica macroscopica, valutando l’aspet- to, la forma e la consistenza delle colonie, mentre non è stata eseguita l’identificazio- ne su base microscopica per motivi di sicurezza.

Per quanto riguarda il secondo esperimento, i ragazzi hanno lavato le mani senza sapone, hanno raccolto l’acqua di lavaggio e seguito il metodo delle diluizioni, che si basa sulla preparazione di una sospensione madre a cui segue una serie di diluizioni decimali al fine di ridurre la carica batterica.

I batteri presenti nei campioni di acqua sono stati seminati in piastre contenenti adat- ti terreni di coltura, incubate a 28°C per 48 ore per permettere la comparsa delle colo- nie.

Figura 2 - Capsule di Petri allestite con ter- reni di coltura

Figura 3 - Le piastre dopo semina di cam- pioni a diverse diluizioni

Tutto il processo di apprendimento ha previsto l’utilizzo del laboratorio con approc- cio alla metodologia scientifica (osservazione, ipotesi, verifica e teoria), procedendo per quanto possibile, per mappe concettuali, sia nell’impostazione dei percorsi che nella ristrutturazione dei saperi da parte degli alunni.

Questa seconda fase si è svolta nell’anno scolastico 2004/2005.

Particolare attenzione è stata posta all’utilizzo dell’aula multimediale per le ricerche in Internet e la costruzione di ipertesti. Attraverso i lavori di gruppo sono state eviden- ziate le seguenti fasi operative:

- esperienza pratica

- ricerca del materiale didattico - discussione

- rielaborazione statistica dei dati e delle informazioni

Considerando i tempi lunghi che abbiamo avuto a disposizione, possiamo affermare che il fine è stato quello di puntare all’acquisizione consapevole e sedimentata delle conoscenze.

Gli alunni attraverso confronti e discussioni sull’argomento hanno potuto raccoglie- re idee e osservazioni che hanno contribuito a focalizzare il loro l’interesse e a struttu- rare l’impostazione del lavoro. Gradualmente sono passati ai lavori di gruppo con l’at- tribuzione a ciascuno di essi di un tema scaturito dalle fonti documentarie raccolte.

Ciascuna classe divisa in gruppi ha realizzato un cd-rom con i seguenti titoli: IIC Alla scoperta dei batteri

1° gruppo terreni di coltura

2° gruppo struttura e fisiologia dei batteri 3° gruppo classificazione dei batteri 4° gruppo sterilizzazione

IIA Un mondo di microrganismi

1° gruppo caratteristiche generali dei miceti 2° gruppo contaminazione microbica degli alimenti

3° gruppo fattori che influenzano lo sviluppo dei microrganismi negli alimenti 4° gruppo antibiotici

La presentazione di questi lavori è avvenuta in occasione del convegno “Voci dalla scuola” 18 maggio 2005 all’ISS.

La relativa socializzazione dell’esperienza con i componenti degli altri gruppi ha por- tato a delle riflessioni:

- Gli esperimenti richiedono pazienza e ripetizioni;

- La scienza è percepita come continua ricerca e non come un edificio prestabilito ed immutabile;

- La consapevolezza dell’enorme varietà di forme esistenti;

- L‘evidenza che è proprio l’elemento della diversità, la “biodiversità” anche quel- la invisibile a sostenere la vita sul pianeta.

Conclusioni

Tale attività sarà valutata come credito scolastico formativo. Anche per questo i ragazzi hanno trovato un ulteriore obiettivo allo studio.

Particolare spazio è stato dato alle attività di laboratorio e a quelle di computer (ricer- ca, realizzazione di grafici, ipertesti) .

Pertanto gli obiettivi primari sono stati quelli di:

- migliorare l’organizzazione dell’insegnamento scientifico-tecnologico;

- favorire lo sviluppo dell’abilità operative degli studenti sia nei laboratori scienti- fici che multimediali;

- educare gli studenti ad organizzare il proprio lavoro sia singolarmente che in equipe;

- bituare gli studenti al passaggio da discenti a tutor; - aper convertire il lavoro svolto in forma multimediale.

Si è trattato di agire con un nuovo taglio metodologico sull’insegnamento delle scienze. Trovo che sia indispensabile ampliare l’offerta formativa, ristrutturare i percor- si didattici, coordinarsi con Enti territoriali e Università al fine di migliorare il percorso formativo dei singoli studenti. Tutto questo implica una nuova impostazione della didattica.

Il lavoro è stato affrontato dai ragazzi con entusiasmo e interesse testimoniando il desiderio di essere protagonisti di un’attività che li poneva al centro di un percorso, responsabili di un risultato.

Peraltro, senza un modello di insegnamento centrato sull’allievo, i materiali avrebbe- ro avuto una diversa efficacia. Questo è ciò che distingue un insegnamento seguendo il metodo PBL (apprendimento per problemi) da quello basato sulla semplice trasmis- sione di conoscenze.

L’uso di leggi e di formule quando non sono supportate adeguatamente da un lavo- ro svolto in prima persona dall’allievo è molto insoddisfacente ed inefficace dal punto di vista cognitivo.

Gli studenti hanno avuto l’opportunità di compiere un percorso di scoperta misuran- dosi con problemi nuovi e con problemi aperti, senza risposte già precostituite, sono stati stimolati a costruirsi strumenti di ragionamento per interpretare la realtà e formar- si un pensiero autonomo e critico.

Non sono mancate delle contraddizioni da una parte la voglia di sperimentare, di provare dall’altra il timore di essere giudicati: anche questo è diventato oggetto di dis- cussione.

Particolarmente fertile è stato il lavoro all’interno dei gruppi, discussioni guidate e spesso vivaci hanno evidenziato un rapporto costruttivo sia tra gli alunni della stessa classe sia tra quelli appartenenti a classi diverse.

Nella risoluzione di problemi pratici si è creata la giusta complicità tra docente e discente influenzando positivamente il loro rapporto e contribuendo alla crescita di entrambi.

Infine, non va trascurato il fatto che questo progetto ha fornito l’opportunità ai ragazzi, grazie al loro intervento nel Convegno del 18 maggio 2005, di gettare uno sguardo sul mondo del lavoro, della ricerca e sulla società reale a volte troppo lontana dal mondo della scuola.

I ragazzi e le ragazze della classe III A: Manuele Angelillo, Gianluca Berretta, Gianluca Brunetti, Fabrizio Celletti, Paolo Cera, Marina De Giacomo, Vanessa Di Carlo, Andrea Falasco, Daniele Fierro, Alessandro Grillo, Azzurra Lorusso, Daniele Moscogiuri, Cristiano Nugnes, Rossiuncas Pintilie, Giulia Romanini, Vincenzo Sabelli, Kerim Scarano, Roberto Sciunnach, Lorenzo Sinanides, Loris Tortori;

della classe III C: Federica Alimenti, Simona Antonelli, Eringin Avdo, Andrea Bianchi, Andrea Bucaioni, Ilaria Butera, Michela Ceccarelli, F. Albert Viorel Chirescu, Federico Lozzi, Valerio Maddalena, Alessandro Mori, Alessandro Muzi, Davide Passeri, Silvia Pedetta, Alessandro Ricasoli, Ilaria Sbernola, Andrei Bogdan Sidoriuc (anno scolastico 2004/2005).