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Lucia Amico

Liceo Classico Ruggero Settimo, Caltanissetta

Negli anni passati avevamo partecipato con risultati positivi ai progetti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sulle nuove droghe e sulle biotecnologie (Amico, Mannino, 2002; Amico et al., 2003). Di conseguenza si è deciso di aderire al progetto dell’ISS che ha come tema i microrganismi e la salute umana, argomento ritenuto da noi insegnan- ti interessante da un punto di vista scientifico e di grande attualità, visto il propagarsi di nuove malattie infettive.

Azione didattica

Il lavoro è stato svolto dalle classi IV B e V B (primo e secondo anno del biennio spe- rimentale Brocca ad indirizzo classico). La scelta non è stata facile. Come accade sem- pre, noi insegnanti vorremmo, ai fini del risultato, scegliere classi degli ultimi anni, for- mate da alunni più consapevoli e con conoscenze più consolidate. Quest’anno, invece, sono state preferite le classi citate per le motivazioni seguenti: la IV B perché, pur essen- do ancora agli inizi del percorso cognitivo-scientifico, formata da ventitré alunni molto vivaci dal punto di vista dell’apprendimento e decisamente motivati ad un impegno di ricerca; la V B nella prospettiva di offrire motivi di interesse e di impegno ad una classe disomogenea sin da un punto di vista didattico sia negli aspetti di socializzazione.

Fasi del progetto

Inizialmente è stato spiegato alle due classi il metodo da adottare e cioè il Problem- based Learning (PBL). Abbiamo iniziato quindi con la lettura del problema indicato in Figura 1.

Figura 1 - Problema PBL “La festa di compleanno”

La festa di compleanno

Il giorno dopo essere stata ad una festa di compleanno, Anna sta male. Accusa forti dolori di pancia, nausea, brividi di freddo, febbre, vomito e diarrea.

Pensa a quello che ha mangiato la sera prima: la pizza, le tartine e il tiramisù. Era tutto artigianale.

Le spiegazioni date dai ragazzi sul malessere sono state tante ma tutte riconducibili al cibo contaminato. Riassunte le varie ipotesi sono quindi stati esplicitati gli obbiettivi di apprendimento:

(i) conoscere la struttura, la funzione dei microrganismi e la loro propagazione; (ii) essere in grado di distinguere i microrganismi utili e dannosi;

(iii) saper applicare il metodo PBL.

Figura 2 - Esempio di vignetta

Gli alunni sono stati divisi in tre gruppi, coordinato ognuno da un insegnante “faci- litatore”. La ricerca dei ragazzi è partita in modo autonomo. Il lavoro è stato affronta- to con molto entusiasmo da tutti i ragazzi, soprattutto da quelli meno inclini allo stu- dio, che hanno consultato diversi libri, riviste e internet. Hanno cercato di cogliere le

parti interessanti e attinenti al problema di partenza e svolto così un ottimo lavoro di sintesi.

Coinvolgente è stata la visita al Laboratorio di Igiene e Profilassi di Caltanissetta dove i ragazzi hanno approfondito i metodi di analisi di contaminanti in alimenti avariati e in campioni di acqua. Hanno avuto modo di “scoprire” cosa sia un terreno e un brodo di coltura, quali i microrganismi più diffusi negli alimenti avariati e come si leggono e si interpretino i risultati di un’analisi. Un gruppo, infine, si è documentato sul sistema qualità e controllo HACCP.

La durata del lavoro è stata di circa due mesi. Sono state utilizzate alcune ore curri- culari di Scienze e di Lettere e questo ha connotato positivamente il percorso proget- tuale. La collaborazione tra insegnanti diversi e l’esperienza di compresenza, ha reso possibile lo studio multidisciplinare, per esempio ricostruire la storia di alcune epide- mie, analizzare le aree geografiche del nostro emisfero sulla base dei rischi connessi alla diffusione delle malattie infettive.

Ogni classe ha, poi, realizzato un Cd-Rom arricchito di fotografie, disegni le vignet- te (Figura 2). Come di consuetudine il lavoro è stato presentato in occasione del con- vegno tenutosi a Roma all’ISS alla presenza di altre scolaresche, di ricercatori dell’ISS e docenti (Figura 3).

Figura 3 - Uno degli articoli dedicati all’iniziativa dalla stampa locale

Inutile dire che questo è stato il momento più significativo e gratificante per gli alun- ni che sono stati i veri protagonisti della giornata riuscendo a presentare ed a commen- tare la loro ricerca con spontaneità, padronanza lessicale e chiarezza concettuale, supe-

rando una naturale difficoltà nel parlare di argomenti complessi.

Alla fine del convegno alcuni ragazzi hanno confessato di aver vissuto un momento denso di tensione e di emozioni nel confrontarsi, nel parlare in un aula alla pari con esperti, e di aver avuto la sensazione di abbattere il muro invisibile che separa alunni e ricercatori.

Verifica del lavoro svolto

Ambedue le classi hanno lavorato seriamente ed autonomamente come previsto dal metodo adottato; i ragazzi hanno avuto tenacia nel concepire e realizzare il prodotto finale del loro lavoro, non scoraggiandosi quando le cose non andavano bene. Hanno sviluppato senso critico imparando ad analizzare un problema da diversi punti di vista. Inoltre l’esperienza di lavoro in piccoli gruppi, come sempre, ha favorito lo sviluppo di atteggiamenti costruttivi creando tra compagni un clima di collaborazione.

Valutazione

Le conclusioni del lavoro e le considerazioni sul metodo adottato sono già state fatte nei lavori precedenti (Amico, Mannino, 2002; Amico et al., 2003) e perciò si riportano brevemente nelle Tabelle 1 e 2 le opinioni delle insegnanti e degli studenti.

Tabella 1 - Le opinioni delle docenti sul PBL Aspetti positivi

permette di affrontare il problema senza avere conoscenze specifiche e in autono- mia;

forte coinvolgimento;

utilizzo di fonti diverse di informazione; possibilità di lavorare in gruppo;

maggiore motivazione allo studio rispetto ai metodi

tradizionali;

maggiore flessibilità nella discussione; potenziamento delle capacità di analisi e elaborazione;

acquisizione di un metodo spendibile in qualsiasi contesto scolastico ed extrascola- stico.

Aspetti negativi

difficoltà di utilizzare il metodo per ogni argomento di studio;

rischio di interpretazioni sbagliate o troppo generiche a causa del ruolo di facilitatore dell’insegnante;

poco tempo a disposizione;

mancanza della strumentazione adeguata; difficoltà nell’organizzazione;

difficoltà nel ricercare e selezionare le infor- mazioni provenienti da diverse fonti.

Tabella 2 - Le opinioni degli studenti sul PBL

Conclusioni

A lavoro ultimato ci ritroviamo, per il terzo anno consecutivo, a trarre positive con- clusioni sull’uso del PBL in classe. Ci preme, inoltre, sottolineare che l’acquisizione di conoscenze scientifiche è sicuramente importante, ma non è l’unica finalità dell’inse- gnamento. Occorre quindi favorire un cammino di crescita in cui l’alunno possa osser- vare, agire e criticare.

Il ruolo formativo che questa esperienza ha avuto è duplice: ha reso i docenti consa- pevoli di quanto il percorso di lavoro effettuato sia stato un momento pregnante di riflessione e di valenza didattica su come fare apprendere concetti difficili e importan- ti; ha avvalorato e consolidato la strategia didattica secondo cui la ricerca autonoma dello studente è un’esperienza positiva che, metaforicamente, lo allontana momenta- neamente dal banco di scuola e dalle spiegazioni preconfezionate, ponendolo su un gradino superiore che ne stimola l’autonomia di scelta. Che il procedimento didattico sperimentato ed attuato sia stato positivamente “centrato” sull’alunno è stato ampia- mente comprovato dalla risposta avuta e cioè dall’impegno,costante, e dall’entusia- smo, notevole, degli alunni che hanno,nella fase conclusiva della ricerca, utilizzato le conoscenze e competenze acquisite per la realizzazione di un cd-rom dal titolo “A tu per tu con i microbi”,un lavoro lodevole per il contenuto, per l’elaborazione avvenuta in maniera del tutto autonoma e personale e, infine, per l’apprezzabile “performance” informatica di cui hanno dato ottima prova.

Riferimenti bibliografici

Amico L, Mannino G. Apprendere con consapevolezza: il PBL e le nuove droghe. In: Bedetti C, Barbaro MC, Bertini A (ed.). Le nuove droghe: spunti per un’azione didatti- ca. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2002; pp. 32-37.

Amico L, Albanese I, Mannino G. Le biotecnologie: un’esperienza in classe. In: Bedetti C, Barbaro MC, Bertini A (ed.). Le biotecnologie in medicina: spunti per un’a- zione didattica. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2003; pp.104-107.

Aspetti positivi

possibilità di sperimentare e attuare nuovi metodi di ricerca e ampliare le proprie cono- scenze;

stimola l’attitudine al lavoro di gruppo; consente ampia libertà nell’organizzazione del lavoro;

permette l’acquisizione di una maggiore capacità di rielaborazione ed esposizione; permette l’acquisizione di capacità utili per affrontare nuovi contesti sociali.

Aspetti negativi

difficoltà Iniziali di approccio causate da ina- deguatezza nelle conoscenze di base.

I ragazzi e le ragazze della classe IV B maxisperimentale: Federica Anzalone, Roberta Bordonaro, Francesca Cocita, Denise Dacqui, Michele Esposito, Luigi Garbato, Guglielmo Ginevra Francesca Leone, Luisa Liotta, Giuseppe Manganaro, Matteo Molè, Chiara Natale, Roberta Natale, Giuseppina Ninfa, Monica Palmeri, Simone Parisi, Martina Petrantoni, Giuliana Punturo, Martina Riggi, Rosario Riggi, Carmen Ristuccia, Claudia Ruiz, Gaia Violo (anno scolastico 2003/2004).

I ragazzi e le ragazze della classe V B maxisperimentale: Margherita Baglio, Rossana Benfante, Emanuela Cali, Francesco Calvagna, Giuseppe Caruana, Silvia Cumbo, Massimo Del Negro, Antonino Farulla, Giuseppe Giammusso, Daniela Messina, Marcella Miracolini, Bruna Palmeri, Federica Pennino, Antonio Picone, Alessandro Polizzi, Dario Santagati, Stefania Simone, Tecla Tropea, Alessandra Vitale, Francesca Zappia (anno scolastico 2003/2004).