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Esistono contenuti e sezioni differenziati per diversi pubblici? Es Adul ti, general public, famiglie, scuole, operatori specializzati, ecc Lo stile

narrativo si adatta alle diverse sezioni, quelle più informative, quelle

divulgative, quelle di approfondimento?

La differenziazione dei pubblici e il loro coinvolgimento è un tema di grande comples- sità. Per coinvolgere persone nuove dobbiamo prevedere dei progetti dedicati. Non si

Grafico 2.1. Tipologia di contenuti, dati del sondaggio 2017.

tratta soltanto dell’uso di un registro linguistico diverso, ma di una riflessione su una narrazione specifica per presentare lo stesso contenuto dal punto di vista delle diverse fasce di pubblico. La scrittura e la narrazione multimediale devono essere pensate e realizzate a partire dalle specificità degli utenti, sulla base dei diversi bisogni e interessi. Non bisogna raccontare con parole diverse lo stesso patrimonio, bensì i significati diversi di uno stesso oggetto culturale, osservato da angolazioni differenti in un’ottica di inclu- sione, fondamentale per i musei. Questo percorso non è semplice:

− non si fa abbastanza ricerca sulla varietà del pubblico;

− analizzare lo stesso contenuto da più punti di vista richiede studio ed esperienza − i percorsi narrativi online devono essere integrati con contenuti multimediali e

questo richiede risorse umane ed economiche;

− raramente le sezioni educative dei musei, che dispongono di queste compe- tenze, vengono coinvolte nella progettazione, nella realizzazione dei siti e nella comunicazione;

− i musei condividono segmenti dello stesso pubblico ma hanno specificità territo- riali e sociali che rendono necessaria un’analisi dei pubblici.

Per la realizzazione del sito di ETRU (Museo nazionale etrusco), del 2019, si è deciso di affrontare la sezione dei Capolavori con dei testi elaborati per poter essere letti da fasce differenti di pubblico: bambini, adolescenti, adulti e appassionati. Ogni paragrafo riporta l’indicazione del target principale per cui è stato pensato e scritto (ma non vuol dire che non possa essere letto anche dagli altri). Abbiamo realizzato questa sperimentazione in collaborazione con i funzionari del museo e in base a questo schema che condivido a titolo di esempio:

− Bambini età indicativa da 7 a 10 anni. Descrive ciò che si vede: gli aspetti evidenti, oggettivi, visivi, cromatici, formali;

− Ragazzi età indicativa da 11 a 15 anni. Racconta aneddoti con aspetti metaforici riguardo alla storia dell’opera o a ciò che è rappresentato;

− Adulti età indicativa 16+. Descrive l’importanza del reperto all’interno delle colle- zioni del Museo. Perché è esposto? Cosa racconta? Qual è il contesto di riferimento? − Appassionati. Riporta dettagli sulla storia dell’opera (es. scavi, ricerche) e appro-

fondimenti (scoperte, annotazioni, interpretazioni).

Figura 1. Immagine dal sito www.museoettu.it.

Risultati del sondaggio nazionale 2017

Dal sondaggio sono emersi i seguenti risultati:

1. Non sono presenti contenuti diversificati. Lo stile linguistico non è curato: 22%.

2. Sono presenti contenuti specifici per pubblici diversificati, ma lo stile lingui- stico è sempre lo stesso sia nelle sezioni specialistiche, che in quelle divulgative o informative: 48%.

3. Sono presenti contenuti per pubblici diversificati e per ognuno sono predisposti contenuti e testi con registri linguistici adatti: 21%.

4. Sono presenti pubblici diversificati e per ogni target sono predisposti contenuti diversi e testi con registri linguistici diversificati e con contenuti multimediali adatti. Sono presenti diversi livelli di approfondimento: 9%.

Dai risultati del sondaggio effettuato nel 2017 si rileva che un quinto dei siti culturali non prevede una differenziazione per target nel proprio sito. Il 47% li prevede nel menu e nelle voci, ma non predispone nessun contenuto specifico né ricorre a uno stile linguistico adeguato ai diversi contenuti, informativi e divulgativi. Nel restante 30% dei casi sono invece presenti target e contenuti diversificati e registri linguistici diversi. Tra questi il 10% dei siti offre anche contenuti multimediali dedicati e sezioni aggiornate con continuità.

Nel quadro nazionale che emerge, più del 70% dei siti non presta online nessuna attenzione alla diversificazione dei pubblici, e solo il 30% sta procedendo in questa direzione.

Nota: nella revisione dello schema del 2019 il titolo di questa sezione è stato modifi- cato.

Grafico 2.2. Contenuti per pubblici differenziati, dati del sondaggio 2017.

2.3 InformazionI

A cura di Gianfranco Calandra

Quale spazio viene dato alle informazioni pratiche e alla presentazione

dell’Ente? Es. orari, giorni di chiusura, sede, programma attività, costi,

contatti, ecc. Sono presenti altre informazioni di utilità per gli utenti?

Es. mission museale, organigramma, attività di ricerca, ecc.

Già dall’analisi dei primi parametri analizzati, emerge come in una strategia web, tutti gli elementi siano correlati tra loro.

L’importanza dei menu e dei suoi contenuti è analizzata nel parametro 1.1, ma avere un link alle informazioni non basta. Queste devono rispondere a elementi di coerenza con il museo, con la sua missione, con le diverse sezioni del sito, nei rapporti con il pubblico.

Per informazioni pratiche non si intendono, infatti, solamente gli orari, il costo del biglietto e la mappa del “dove siamo”, ma la tutta la comunicazione di utilità volta a segna- lare al pubblico l’attività dell’istituto culturale.

Dato che il focus della strategia web dovrebbe essere rivolta al visitatore, è necessa- rio tenere conto che attraverso il sito web viene offerto un servizio e che la chiarezza delle informazioni presentate è alla base della buona reputazione dell’istituto stesso.

In quest’ottica, è stata importante l’attività condotta dal Ministero per i beni e le atti- vità culturali attraverso il DBUnico che, già nel 2006 e poi con la revisione 2.0 del 2009,

con il database dei luoghi della cultura italiana statali e non statali, ha reso i dati informa- tivi dei propri istituti in chiave LOD (Linked Open Data) nel 2017, obbligando i redattori del database ad assicurare un costante aggiornamento delle informazioni in modo da offrire dati privi di errori.

Risultati del sondaggio nazionale 2017

Dal sondaggio sono emersi i seguenti risultati: 1. Non sono presenti informazioni pratiche: 1%.

2. Sono presenti informazioni pratiche, ma risultano poco chiare e/o difficili da trovare. Inoltre non sono coerenti e aggiornate nelle diverse sezioni del sito e con i profili sui social network: 7%.

3. Sono presenti informazioni pratiche chiare e facili da trovare e sono coerenti e allineate nelle diverse sezioni del sito e con i profili sui social network: 44%.

4. Sono presenti informazioni pratiche ben organizzate e sono coerenti e alline- ate nelle diverse sezioni del sito e con i profili sui social network. Vi sono delle pagine dedicate alla mission museale, all’organigramma, alla descrizione della struttura, ecc: 48%.

Anche se le risposte 3 e 4 possono essere raggruppate per ottenere un 92% di rispo- ste positive, in realtà, ricordando che il sondaggio è stato compilato da istituzioni muse- ali, avere avuto solamente il 48% di risposte per la domanda 4, che comprendeva anche le pagine dedicate alla mission e alla struttura, non sembra un grande traguardo.

Le istituzioni devono infatti dichiarare il proprio progetto culturale, costruire un patto con i propri visitatori: accanto a informazioni pratiche chiare e ben definite, si deve poter riconoscere la particolare identità del museo e la sua posizione all’interno di un percorso culturale.

2.4 Internazionalizzazione

A cura di Sarah Dominique Orlandi

Sono presenti contenuti in più lingue per l’apertura al pubblico inter-