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– Esportazioni di software delle STP centres (milioni di euro, 2002)

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Grafico 3.7 – Esportazioni di software delle STP centres (milioni di euro, 2002)

Fonte: Elaborazione su dati Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, Embassy of Italy New Delhi, SMAU (2003)

Di seguito sono elencate le prime 10 aziende che esportano prodotti informatici presenti a Bangalore e la loro nazionalità, successivamente saranno analizzate le prime 3 imprese, che rappresentano le più grandi società di outsourcing dell’India stessa.

1. Infosys Technologies Ltd. (India) 2. Wipro Ltd. (India)

3. Tata Consultancy Services Ltd. (India) 4. Digital Equipment India Ltd. (India) 5. I-Flex Solution Ltd. (India)

6. Mphasis BFL Ltd. (India)

7. Lucent Technologies Ltd. (USA)

8. Hewlett Packard India Ltd. (USA)

9. IBM Global Services India Pvt. Ltd. (India) 10. Philips Software Centre Pvt. Ltd. (India)

Bangalore è divenuta in pochi anni il nodo mondiale dell’innovazione tecnologica, superando anche potenze come New York, questo grazie all’attività di ricerca, alla presenza di centri di formazione, alla disponibilità di capitale e alla forte presenza imprenditoriale, come è stato evidenziato in precedenza. Il distretto di Bangalore si è dotato di strutture formative che rappresentano un’eccellenza non solo sul terrirorio ma anche a livello internazionale, che sfrutta la fondamentale integrazione tra mondo del lavoro e mondo accademico, un esempio di questa struttura viene dato da 3 istituti:

- IIM (Indian Institute of Management), ha sede a Bangalore, è stato creato nel 1973 ed è riconosciuto come la migliore scuola indiana di business e management;

- IIIT-B (Indian Institute of Information Technology Bangalore), inizia la sua attività nel 1999 ed è focalizzato su tutti gli aspetti dell’IT, vuole essere un istituto di livello internazionale con una particolare attenzione alla formazione, alla ricerca, all’imprenditorialità e all’innovazione, promosso dal governo del Karnataka e dall’industria di settore, rappresenta un modello di collaborazione tra imprese pubbliche e private che è diventato un punto di riferimento per il sistema d’istruzione superiore dell’India;

- IIS (Indian Institute of Science), questo non è un laboratorio nazionale che si limita alla ricerca applicata e neppure un’università convenzionale che si occupa fondamentalmente d’insegnamento, bensì agisce nel campo della ricerca in settori di frontiera e di formazione in aree di notevole importanza tecnologica.

Il governo del Karnataka considera l’IT il motore dello sviluppo dell’economia locale e, al fine di garantire una crescita sostenibile all’industria informatica si è impegnato su un piano di sviluppo basato su 4 linee direttrici:

- Telecomunicazioni: creazione di una rete di fibre ottiche all’interno di Bangalore e collegata alle altre città;

- Agevolazioni e incentivi fiscali: vi sono ulteriori agevolazioni a quelle presenti in India nel settore;

- Semplificazioni burocratiche: si stanno rendendo più facili e immediati una serie di adempimenti per le imprese;

- Parchi IT: oltre al STP sono stati creati altri parchi all’interno della città, tutti con l’obiettivo di agevolare l’attività delle imprese e creare una rete come quella esistente a livello nazionale, dal 1951 sono stati creati ben 7 IIT (Indian Institute of Technology) (Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, Embassy of Italy New Delhi, SMAU, 2003).

L’industria del software è un caso di successo che dimostra come si possano utilizzare a proprio vantaggio gli effetti della globalizzazione, a condizione di averne gli strumenti; la nascita di parchi tecnologici e distretti d’eccellenza come quello di Bangalore rappresentano il grande potenziale della società dell’informazione, sviluppata su una società che non necessita solo di materie prime o particolari localizzazioni, ma fa leva sul patrimonio più prezioso dell’uomo: la conoscenza. Istruzione, formazione e conoscenza sono le 3 basi sulle quali ogni governo dovrebbe costruire il proprio futuro.

3.6 – Considerazioni conclusive

In questo capitolo si è presentato il settore del software che svolge oggi nel sistema economico un ruolo paragonabile a quello che il settore delle macchine utensili ha ricoperto nella seconda rivoluzione industriale alla fine dell’800. Tuttavia esiste una differenza sostanziale: gli effetti diretti che il software produce non sono confinati al solo mondo della produzione industriale, ma investono in maniera pervasiva anche il mondo dei servizi e della comunicazione. La capacità competitiva di queste imprese si basa su un complesso e delicato equilibrio di competenze differenti, tecnico-ingegneristiche, organizzative, di mercato, difficili da costruire, rinnovare e consolidare nel tempo.

Una quota consistente della R&S svolta in questo settore si localizza nei paesi in via di sviluppo e in particolare in Asia e in altre poche economie dell’America Latina e dei Caraibi. L’11% di tutti gli IDE greenfield sono stati effettuati proprio in Asia e Oceania nel 2004. L’India è attualmente uno dei paesi a più rapida crescita del mondo e la sua ampia disponibilità di scienziati qualificati, ingegneri che utilizzano alla perfezione la lingua inglese e hanno stipendi molto inferiori rispetto ai loro colleghi americani, sono alcune delle ragioni che attirano gli investimenti in software della maggior parte delle filiali estere

americane localizzate in Asia. Nel prossimo capitolo si tenterà di indagare la natura degli investimenti nel settore del software indiano svolto dalle multinazionali, nella fattispecie si cercherà di capire se vi è una maggioranza di investimenti di tipo seeking, asset-exploiting o asset-augmenting tra le principali imprese estere presenti nel paese.

CAPITOLO 4 – INVESTIMENTI SEEKING, ASSET-EXPLOITING E ASSET-AUGMENTING NEL SOFTWARE IN INDIA

4.1 – Premessa

In questo capitolo saranno presentate le principali imprese di software presenti in India concentrando l’attenzione su quelle che rientrano nella classifica delle 100 più importanti imprese IT al mondo (Business Week, 2007). Verranno inoltre illustrate le attuali strategie di queste imprese e nel caso delle multinazionali di proprietà estera che operano nel mercato indiano si tenterà di capire se vi è una prevalenza di investimenti di tipo asset-seeking, asset-exploiting o asset-augmenting.

Il settore dei software è un mercato che presenta forti disparità e grandi opportunità al suo interno. L’India attualmente esporta circa il 75% dei servizi IT mondiali, il settore del software raggiunge i 23 miliardi di dollari annui. Dal 2000 al 2006 il numero di imprese ICT è aumentato dell’85%. Tata Consulting Services, Inofsys Technologies e Wipro sono le prime 3 imprese con capitale di controllo indiano attive nel settore del software e dei servizi IT oltre che i principali operatori di outsourcing in questo mercato.

Queste 3 imprese esportano circa 9 miliardi di dollari nell’ultimo periodo finanziario 2006-2007, pari a quasi il 40% delle esportazioni indiane di software e a circa il 10% delle esportazioni totali di questo paese. Si tenga conto che le esportazioni effettuate dalle prime 10 imprese IT rappresentavano poco più di 15 miliardi di dollari nello stesso periodo.

All’ombra di questi colossi si sono sviluppate una serie di imprese minori, tutte con buone prospettive di crescita, che hanno reso l’India una delle capitali mondiali dell’ICT. Le IMN indiane stanno internazionalizzando la loro R&S infatti tutte svolgono investimenti all’estero, la maggior parte nei paesi sviluppati, come ad esempio in America. L’IT sta svolgendo in India un ruolo determinante nella modernizzazione dell’economia e nella trasformazione del tessuto della società. Verranno presentate anche 2 multinazionali americane, la Lucent e l’HP, che sono presenti con numerose sussidiarie in India. Dopo una breve presentazione delle imprese si procederà all’analisi con l’intento di indagare la natura degli investimenti effettuati dalle 2 imprese statunitensi nel settore del software indiano.

4.2 – Presentazione delle imprese indiane del settore ICT

In questo paragrafo saranno presentate le prime 3 imprese di software presenti in India e di origine indiana: Tata, Infosys e Wipro. Appare importante evidenziare che l’industria in questione è in forte crescita, infatti nell’anno fiscale 2006-2007 ha raggiunto i 40 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita di oltre il 30% rispetto all’anno precedente e si prevede di raggiungere nel 2008 i 50 miliardi di dollari. L’industria dei software indiana presenta una forte propensione all’esportazione, oltre il 70% delle filiali estere americane localizzate in India producono computer e prodotti elettronici e dal 2000 al 2006 il numero delle imprese informatiche sono aumentate dell’85%.

Tata Consulting Services (TCS) ha sede a Bombay (città che ha assunto ufficialmente il nome di Mumbai dal 1995); è stata creata nel 1968 e svolge consulenza software, integrazione dei sistemi, sviluppo di software e pacchetti direttamente per i clienti finali. Questa impresa divenuta una pioniera della rivoluzione IT avvenuta in India, fa parte del gruppo Tata, uno dei maggiori gruppi industriali con un ruolo importante in diversi settori produttivi. Il gruppo Tata fu fondato da Jamshedj Tata e fin da questo momento un membro della famiglia Tata è quasi sempre stato alla guida del gruppo.

Attualmente il presidente è Ratan Tata e controlla 93 società in 7 settori di attività impiegando circa 220.000 dipendenti. Il gruppo Tata che ha registrato un fatturato di 22 miliardi di dollari, equivalente a quasi il 2,8% del PIL indiano, ha investito nel triennio 2004-2006 circa 3 miliardi di dollari nell’acquisizione di circa 20 aziende nel mondo, e le fusioni e le acquisizioni da essa effettuate risultano decisamente maggiori rispetto agli altri gruppi indiani concorrenti. La società opera in più di 50 paesi, ha più di 175 uffici in tutti i continenti ed esporta prodotti e servizi verso 140 nazioni. Nel 2005 il gruppo ha generato un profitto di quasi 22 miliardi di dollari, impiegando oltre 246.000 persone al suo interno.

Il 76,2% delle entrate derivano dalle soluzioni IT e dai servizi collegati. Il 56,5% del profitto deriva dall’America, il 28,3% dell’Europa, l’8,9% direttamente dall’India e il restante 6,3% dal resto del mondo. Il gruppo Tata è presente in diversi settori, tra i quali

quelli dell’ingegneria meccanica, della chimica, dei materiali, dell’energia, dei servizi, dei beni di consumo e dell’information system e comunicazioni. Già nel 1980 il gruppo Tata copriva il 63% delle esportazioni di software indiane.

Costituendo una solida piattaforma di utili per la Tata Sons, la TCS è la più grande società per esportazione di software nel paese; infatti ha registrato nell’anno 1999-2000 un profitto di oltre 20 miliardi di rupie (oltre 350 milioni di euro), 18 dei quali generati dalle esportazioni. L’obiettivo di TCS è di entrare entro il 2010 nella top 10 mondiale delle imprese IT, attualmente si trova in ventitreesima posizione (Business Week, 2007). Nel 1981 TCS creò il Tata Research Development and Design Centre (TRDDC) che è ancora oggi uno dei migliori centri di ricerca di ingegneria del software e dei processi ed è stata la prima impresa a far nascere il primo centro di R&S indiano interamente dedicato al ingegnerizzazione del software. Il lavoro al TRDDC è suddiviso in diverse aree: oltre a sviluppare i progetti interdisciplinari, ciascuna di esse è specializzata in un comparto chiave. Attualmente sono attivi 19 laboratori di ricerca sparsi su 4 paesi, la maggior parte dei quali localizzati in India. Per celebrare i 25 anni del TRDDC è stato creato il Co-Innovation Network (COIN) a Pune, questa nuova iniziativa fa leva sul capitale intellettuale per sviluppare nuovi standard di innovazioni per i consumatori finali attraverso collaborazioni nella R&S all’interno dei diversi comparti dell’impresa.

Alla fine degli anni ’90 la società ha deciso di basare il suo sviluppo su 3 strategie principali:

1. creazione di nuovi prodotti con un alto potenziale di guadagno;

2. sviluppare una crescita domestica veloce e replicare la stessa anche all’estero;

3. concentrarsi sulle fusioni e le acquisizioni.

Questo sistema di sviluppo le ha permesso di diventare in un decennio la più grande società IT indiana. Nel 1998 ha sviluppato software per facilitare la gestione del Millenium Bug e la conversione dell’euro. Nel complesso, i servizi costituiscono la punta di diamante dell’impresa, dai quali proviene il 98% del suo reddito totale, mentre il resto deriva dai pacchetti software. Il 65% dell’utile da esportazioni del software proviene da lavoro svolto direttamente in India, mentre gli Stati Uniti costituiscono la destinazione primaria per le esportazioni della società. La TCS ha creato negli Stati Uniti centri di R&S su software e tecnologie emergenti, incluso Linux. Ha avviato numerose relazioni d’affari e attività nel campo della ricerca con società a livello mondiale come la General Electric per la fornitura

di analisi ingegneristiche di alto livello e soluzioni tecnologiche per l’industria ferroviaria e per lo sviluppo di sistemi di controllo (www.tcs.com).

La TCS è stata la prima impresa al mondo ad ottenere la certificazione ISO 9001-2000, ISO 27001-2005 e ISO 20000-2005 nel gennaio 2007. La TCS è quotata nella borsa ufficiale indiana e in quella di Bombay. La TCS è presente in India a Bangalore, Chennai, Pune, Kolkata, Lucknow, Hyderabad, e New Delhi, oltre che a Mumbai, dove ha la sede.

Nella tabella 4.1 vengono illustrati i vari paesi nei quali la società è presente; nel 2006 la compagnia aveva 49 sussidiarie (TCS 2007).

Tabella 4.1 – Filiali della TCS nel mondo Africa Sud Africa Area asiatica

(esclusa l’India)

Australia, Cina, Hong Kong, Indonesia, Giappone, Malaysia, Arabia Saudita, Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Emirati Arabi Uniti

Europa Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna

Nord America Canada, Messico, Stati Uniti

Sud America Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Uruguay Fonte: Elaborazione su dati www.tata.com

Infosys Technologies Ltd. è una società nel campo dell’informatica impegnata nella produzione di prodotti informatici direttamente per i clienti su scala mondiale. E’ la seconda più grande outsourcer di software e servizi in India, preceduta solo dalla TCS (www.nasscom.in). La società si è specializzata nello sviluppo di software personalizzato, nella fornitura di servizi di manutenzione ed ingegneria, come anche nell’allestimento di centri di outsourcing. L’impresa venne fondata nel 1981 a Bangalore, con 6 impiegati che facevano parte di una piccola società di computer che si chiamava Infosys Consultants Private Ltd. guidata da Narayana Murthy. Con un capitale iniziale di soli 200 dollari, ha

raggiunto i 192 milioni di dollari ed un market-cap15 di circa un miliardo di dollari nel febbraio 2001. L’impresa ha assunto la denominazione Infosys Technologies Limites nel 1992 quando lanciò la sua prima Offerta Pubblica.

L’impresa iniziò la sua attività eseguendo contratti all’estero principalmente negli Stati uniti. Oggi Infosys opera in America, Canada, Europa, Giappone, Estremo Oriente ed Africa, oltre che nel subcontinente indiano. La società mantiene uffici e partners commerciali strategici in tutto il mondo coordinati dal Corporate Marketing Group a Bangalore. La maggior fonte del profitto della Infosys deriva dallo sviluppo di software personalizzati e dai servizi di manutenzione; tuttavia ha ottenuto notevoli utili anche dalla commercializzazione del suo prodotto In2000, creato per risolvere i problemi relativi al cambio di data nell’anno 2000. La società sta cercando di allargare la nicchia creata nel mercato del software di marca attraverso BANCS 2000, un prodotto completo di automazione per il settore bancario e WMS Yantra, un sistema on-line di gestione del magazzino. L’impresa si avvale dell’opera di circa 2.200 professionisti del software su un totale di circa 2.600 unità impiegate nell’intera società nel 2001. La Infosys è stata la prima impresa in India a tenere una contabilità delle risorse umane, valutandole cioè in maniera maggiore rispetto al valore delle sue reali attività.

La chiave del successo della società va ricercata nella sua grande abilità ad intraprendere relazioni internazionali. La prima risale al 1987, quando creò una joint-venture negli Stati Uniti con la KSA, una società leader nel settore della consulenza manageriale. Nel 1993 riceve la certificazione di qualità ISO 9001 e dal 1995 la società è stata presente ogni anno nella classifica delle 100 imprese a maggior performance al mondo (Business Week, 2007). Il primo ufficio in Europa viene creato nel 1996 in Gran Bretagna; ad oggi ha sedi sia commerciali che produttive in 23 paesi oltre all’India (www.infy.com). Nell’esercizio 2008 il fatturato dovrebbe crescere del 28%-30%, arrivando a quota 4 miliardi di dollari; per quanto riguarda il fatturato del 2007 si è registrata una crescita del 44% rispetto all’anno precedente, giungendo a 3,1 miliardi di dollari, erano solo 121 milioni di dollari nel 1999. Il 63,3% proviene dall’America, il 26,4% dall’Europa, l’1,6% dall’India e il restante 8,7% dal resto del mondo. Ad oggi risultano impiegati oltre 80.000 dipendenti direttamente in Infosys e nelle sue controllate in tutto il mondo. Infosys intrattiene alleanze con molte società multinazionali, come ad

15 Market-cap o market-capitalization rappresenta l’ultimo prezzo dell’azione moltiplicato per il numero di azioni disponibili. Costituisce il valore di mercato della società, non è detto che coincida con il suo valore reale.

esempio Microsoft, IBM, Oracle, SAP, Sun, Fast, Informatica, Tibco, Mantas, Filenet. La società ha creato 9 centri di sviluppo in India e oltre 30 uffici in oltre 20 paesi.

L’Infosys ha implementato per prima un sistema chiamato Global Delivery Model (GDM) che si basa sullo sviluppo della qualità globale, attraverso la trasparenza dei propri processi, l’uso di certificati e conformità agli standard di sicurezza, con l’obiettivo di far crescere costantemente il valore creato e percepito dai consumatori finali. L’IT rappresenta per l’impresa il miglior processo operativo ed anche un ottimo posizionamento per il futuro. L’Infosys è comparsa nella classifica “Wired 40”, ovvero l’elenco delle migliori 40 compagnie dal punto di vista tecnologico, secondo la prestigiosa rivista Wired. L’Infosys è l’unica IMN indiana presente in questa classifica, anche se è scesa dall’undicesima posizione del 2006 alla quattordicesima del 2007. Inoltre, come è stato detto, è presente nella graduatoria delle 100 imprese di Business Week ed è stata definita una delle imprese più innovative al mondo

A febbraio 2007 è stato siglato un accordo di collaborazione strategica e commerciale tra Inofosys e l’italiana AlmavivA finalizzato allo sviluppo e alla commercializzazione di servizi e sistemi informatici. L’intesa porterà all’integrazione del know-how dei 2 grandi gruppi nel settore dei servizi e delle tecnologie più avanzate (Infosys, 2007).

La Wipro nacque a Bangalore nel 1945, originariamente si sviluppa come una società di produzione di olio vegetale, tuttavia dagli anni ’70 e soprattutto negli anni ’80 si è successivamente trasformata in un gigante dell’informatica. Nonostante sia una società di hardware, le esportazioni di servizi di software hanno spinto Wipro Infotech al terzo posto tra le imprese di software dell’India. La società fornisce servizi per il commercio elettronico e per il sistema legacy16 e altri servizi di organizzazione e integrazione informatico-telematica. La Wipro si organizza in 4 divisioni:

16 Il sistema legacy è un sistema informatico esistente che continua ad essere utilizzato poiché l’utente non vuole o non è in grado di rimpiazzarlo molto spesso per gli alti costi per una nuova implementazione. Sono

1. soluzioni per le infrastrutture, per offrire reti e piattaforme software ai propri clienti;

2. servizi professionali, che sviluppano applicazioni per l’integrazione di reti e per il management dell’impresa;

3. soluzioni di business, questo comparto offre servizi per il commercio elettronico e la sicurezza on-line;

4. servizi per le comunicazione, sviluppa un centro dati, servizi di connessione e di call-center.

Nell’anno 1999-2000 registrò una crescita del 41% con circa 500 milioni di dollari di profitto, mentre nel 2006 ha superato i 650 milioni di dollari, con un fatturato di 3,47 miliardi di dollari. Le divisioni di hardware e software dell’impresa, rispettivamente Wipro Infotech e Wipro Technologies, continuano a rimanere la fonte principale di crescita della società. Per quanto concerne i profitti era al primo posto nel campo dell’informatica in India nel 2001, considerando hardware e software. Nel 2000 ha registrato una crescita del 41% rispetto all’anno precedente. Le singole società, cioè la Wipro Technologies e la Wipro Infotech, sono cresciute nel 2001 rispettivamente del 65% e del 20%, contribuendo al 51% e al 49% ciascuna del profitto totale del gruppo. Nel 1995 la società ha ricevuto la certificazione di qualità ISO 9001 e dal 2001 Business Week l’ha inserita nelle 100 imprese IT più importanti al mondo. Come si vede dal grafico seguente la maggior quota dei profitti proviene dai servizi (59,3%), il 24,4% dai sistemi, il 10,6% dalle periferiche e il restante 5,7% si divide tra networking e pacchetti software. La società impiega oltre 70.000 dipendenti sparsi tra le varie sussidiarie nel mondo e conta più di 300 grandi clienti tra Stati Uniti, Europa e Giappone, 50 dei quali fanno parte delle imprese “Fortune 500”, cioè le 500 imprese americane a maggior fatturato. Tra queste si trovano ad esempio l’IBM, la Microsoft, la Sony, la Toshiba, l’Ericsson, la Boeing e la Cisco. Wipro è quotata nella borsa di New York Stock Exchange e Azim Premji è il principale azionista e direttore dell’impresa.

sistemi IT che utilizzano tecnologie meno recenti e che rendono quindi difficoltosa l’interfaccia con i sistemi più recenti.

Grafico 4.1 – Contributo dei diversi settori Wipro ai profitti (2001, %)

59,3%

24,4%

10,6%

4,4%

1,3%

Servizi Sistemi Periferiche

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