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Uno dei flussi rilevanti per il turismo di Venezia è sicuramente quello che proviene dalla Biennale. Generalmente, con il termine Biennale si definisce ogni evento che si svolge ogni due anni, diverso significato assume nel mondo artistico poiché assume valore di esposizione internazionale. Il paradigma del termine rievoca l’Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia che ebbe luogo per la prima volta nel 1895. Da allora il termine viene accostato agli eventi che hanno una cadenza di due anni, ma anche una diversa cadenza purché siano eventi artistici in cui siano esposte forme di arte innovativa lontane dalle forme tradizionali. Alcune delle opere sono realizzate appositamente per essere esposte in quella determinata occasione. Ciò che da sempre durante questa ricorrenza si vuole esporre è il racconto dei luoghi e della storia culturale attraverso, appunto, l’opera d’arte1. Esistono principalmente due tipi di Biennali: quella rivolta al passato con la storia e le tendenze dell’epoca a cui è dedicata l’esposizione e quella rivolta al presente. In entrambe le tipologie di esposizione gli artisti tendono a realizzare la loro visione della realtà, sia essa dell’epoca a cui appartengono sia essa un’altra epoca anche molto lontana.

Il progetto della Biennale di Venezia fu sviluppato alla fine dell’Ottocento quando il sindaco Selvatico portò fuori dal Caffè Florian le idee dei molti artisti e intellettuali

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Federica Martini e Vittoria Martini, Just another exhibition: storie e politiche delle biennali, Postmedia books, 2011.

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che si riunivano quotidianamente nelle sale del Caffè. Le basi per le Esposizioni vengono gettate tra la fine del ‘700 e per tutto l’800 periodo in cui Venezia viveva una fase di declino a causa del Trattato di Campoformio del 1797 con cui Napoleone aveva decretato la fine della Repubblica. C’era un bisogno fisiologico di riscattare la città e fu allora che venne istituita la prima Esposizione nel 1887, che ebbe un grande successo poiché diversa e soprattutto innovativa rispetto dalle altre Esposizioni nazionali. Venezia fondò la manifestazione sulla scultura e sulla pittura e in poco tempo la città divenne l’istituzione culturale più prestigiosa al mondo. Tuttavia, la delibera ufficiale dell’Amministrazione comunale è datata 19 aprile 1893 con l’allora sindaco Riccardo Selvatico che promosse l’iniziativa per le nozze d’argento di Umberto e Margherita di Savoia, sovrani d’Italia2 allestendo “L’Esposizione biennale artistica nazionale”. Ci fu una vera e propria opera di promozione in tutta Italia e per permettere a coloro che erano interessati di arrivare a Venezia furono ridotti i prezzi dei treni e furono create delle convenzioni con i biglietti di entrata alla mostra. Nel 1895 venne realizzata l’Esposizione Biennale che da quel momento divenne uno degli eventi simbolo della città e attraverso la quale fu riconsegnata allo Stato italiano la stima di cui aveva goduto fino all’arrivo di Napoleone.

Venivano invitati artisti italiani ed anche stranieri con massimo due opere che non fossero già state esposte in Italia, accanto ad artisti già noti, partecipavano anche artisti emergenti. In palio c’erano dei premi forniti da istituzioni statali o da privati, che venivano assegnati agli artisti con l’auspicio di continuare la realizzazione delle loro opere da esporre alla manifestazione. Una delle esposizioni che sicuramente per molti aspetti si ispira alla Biennale è l’EXPO: la cadenza ogni 5 anni, una determinata durata, l’allestimento in un solo paese, ma ospitalità nei vari padiglioni di tutte le nazioni del mondo che intendono esporre la propria realtà.

2 E. DI MARTINO, La Biennale di Venezia 1895-1995 Cento anni di arte e cultura, Milano, Mondadori, 1995.

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La seguente tabella e il seguente grafico raffigurano i cifri effettuati dalla Biennale negli ultimi anni, si evidenzia una crescita costante fino al 2015, situazione che, secondo gli statisti, sarà uguale negli anni futuri.

Tabella 15: Biennale Venezia

Anno Periodo Evento Visitatori

2011 54° Esposizione Internazionale d’Arte 04-06/27-11 440.000 2013 55° Esposizione Internazionale d’Arte 01-06/24-11 474.784 2015 56° Esposizione Internazionale d’Arte 09-05/22-11 501.502

Fonte: Fondazione La Biennale di Venezia, Annuario 2016.

Grafico 16: La Biennale

Fonte: Fondazione La Biennale di Venezia.

1.3.2 Organizzazione, luoghi e nomi della Biennale

I luoghi scelti come sede della manifestazione furono dapprima il Palazzo Pro Arte, con il progetto promosso dall’architetto Enrico Trevisanato e dal pittore Marius De

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Maria. Il nome fu poi cambiato il Palazzo Italia1, ad oggi il nome è Padiglione Centrale, nel Giardino della Biennale, nel sestiere castello. Il Padiglione Centrale era costituito da più sale, ognuna delle quali rappresentava una zona geografica del mondo e anche dell’Italia che era stata unificata da poco. Alla fine degli anni ‘60 furono estesi i confini della manifestazione prendendo spazi pubblici e edifici nella città.

L’organizzazione della mostra fu avviata con la stesura di uno Statuto da parte di una specifica commissione, il primo Segretario Generale ad essere nominato fu Antonio Fredaletto. Oltre alle norme che riguardavano i partecipanti, vennero elaborate anche quelle riguardati la giuria. Furono creati tre Comitati: il primo doveva lavorare alla programmazione della mostra ed era costituito dai veneziani, il secondo comitato provvedeva alla propaganda e l’ultimo si dedicava alla stampa. Gli organi della società oltre al Presidente e al Direttore Generale sono il Consiglio d’amministrazione, il Comitato scientifico, il Collegio dei revisori dei conti e il gruppo dei finanziatori privati. Dopo Selvatico venne eletto nel 1897 sindaco Filippo Grimani che lo sostituì anche nella Presidenza della mostra. La nuova amministrazione mise a punto un nuovo premio: il Premio della critica, attraverso cui venne stimolata la produzione di articoli e pubblicizzazione della mostra. Arrivati alla terza Biennale si inaugurò un nuovo progetto che vide l’apertura di nuove sale decorate e allestite e dedicate alle opere di artisti che partecipavano in gruppo. Durante la II edizione della Biennale venne aperta la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia dal Principe Alberto Giovannelli che fu il primo di tanti altri che donò delle opere acquistate durante la mostra. La prima sede della Galleria fu la sala d’onore dell’università Cò Foscari, sede che venne poi trasferita nel 1902 in un palazzo del seicento di proprietà del comune su Canal Grande. Il primo direttore della Galleria Cà Pesaro fu Nino Barbantini che organizzò delle esposizioni di giovani artisti che molto spesso non erano accettati dalla Biennale, si creò una concorrenza con quest’ultima che però sfumò con lo scoppio della Grande Guerra. È con la

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ripresa dalla I Guerra Mondiale che la Biennale, con a capo Giuseppe Volpi estese i propri confini all’estero. Diverse mostre d’arte italiana vennero allestite a livello europeo in diversi stati tra i quali Francia e Germania, ma anche a livello mondiale quando nel 1932 la Biennale si trasferì a New York oppure nel 1935 in Australia. È proprio in questo periodo che gli interessi della mostra non rimasero nei confini delle arti visive, ma Volpi istituì il Festival della Musica nel 1930, l’Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica nel 1932 e il Festival del Teatro nel 1934. Nel periodo tra le due Guerre la Biennale passò ad essere una delle tante istituzioni sotto il controllo fascista, durante la seconda Guerra Mondiale e anche nei primi anni del dopoguerra, la crisi colpi anche la mostra, furono pochi gli artisti che vi parteciparono. I nomi di spicco di queste Biennali furono quello di Van Gogh, di Modigliani e di Picasso. Come il mondo si riprese dalle guerre, lo stesso fece la Biennale che inaugurò mostre che trattassero una concezione del passato, del presente e del futuro. Le opere che vengono esposte sono quelle che rappresentano la realtà in cui viviamo gli artisti che parlano in modo diverso dello stesso realtà. Ad oggi è il modello delle tante altre Biennali che si organizzano a livello Europeo e Mondiale ed è l’evento che più di tutti influenza molti settori della società tra cui il commercio, le relazioni internazionali, le arti e l’educazione culturale. “Sono del parere che una delle cose più interessanti della Biennale sia l’aspetto divulgativo, di testimonianza, d’illustrazione e d’informazione”2 Alberto Moravia.

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II CAPITOLO: Lido di Venezia e Mostra Internazionale d’Arte

Cinematografica