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4.4 Fattori culturali

4.4.1 Espressioni culturospecifiche

Nell’evoluzione della sua lingua, ogni cultura ha sviluppato la propria concezione del mondo. Ogni lingua ha infatti una moltitudine di espressioni culturospecifiche che per i suoi parlanti hanno una specifica associazione. Per esempio, il cinese è ricchissimo di appellativi di parentela. Si prenda la

96 Genette G., Palinsesti. La letteratura al secondo grado, Torino, Einaudi, 1997 p. 3. 97

165 parola italiana “zio”. In cinese essa diverse varianti che indicano un tipo di parentela specifico (ad esempio, shufu 叔父 e bofu 伯父 indicano rispettivamente il fratello minore e maggiore del proprio padre, jiujiu 舅舅 il fratello della madre, gufu 姑父 il marito della sorella del padre, ecc.) che in lingua italiana inevitabilmente si perdono, e ci si affida al contesto per capire a che grado di parentela ci si stia riferendo. Si deve prestare quindi una particolare attenzione e saper istaurare la giusta corrispondenza dipendente dal contesto in casi simili di inclusione semantica.98

Il nostro prototesto è molto ricco di appellativi simili, in quanto la famiglia del protagonista Sun Yiwei è molto numerosa. Alcuni esempi:

喂大姐什么不是上星期出院了吗怎么有晕倒了

Pronto? Ciao, che? Non l’avevano dimessa la settimana scorsa? È svenuta ancora?

In realtà, il protagonista risponde alla cornetta dicendo: “Pronto? Sorella, che?” ma in italiano non sarebbe adeguato, in quanto non ci si rivolge ai parenti con il loro appellativo, ma chiamandoli con il loro nome. Non essendo stato possibile risalire al loro nome (si usano gli appellativi per tutta la durata dei due episodi) si è operata una rinuncia99, usando un’espressione diversa (un “ciao” che può essere definito di “riempimento”) che veicola anche un contenuto alterato, perdendone inevitabilmente i tratti di parentela e che costituirà parte del residuo traduttivo.

Anche i due esempi seguenti sono stati trattati in un modo simile:

大姐我知道 Sì, ho capito.

大姐我要求你们行吗 Senti, vi prego

Ecco che si è preferito sostituire a dajie 大姐 espressioni alternative quali “sì” e “senti”. Per quanto riguarda l’esempio seguente si è tradotto l’appellativo solo parzialmente:

翌伟啊你大姐给你介绍的那个女朋友啊我和你爸爸都去看过了长得很漂亮

Yiwei, siamo già andati a dare un’occhiata alla ragazza che tua sorella vuole presentarti, è bella.

98

Wong D. e Shen D., “Factors Influencing the Process of Translating”, op. cit., 1999, p. 88.

99 Gottlieb, “Subtitling- A New University Discipline”, in Dollerupp C. e Lindegaard A. (a cura di), op. cit., 1992, p.

166

Dajie 大姐 viene effettivamente tradotto con un generico “sorella” conservando parte della sua connotazione. Generico perché ciò che si perde è il fatto che la sorella sia la maggiore, poiché il protagonista ha in tutto tre sorelle maggiori, ognuna ha un suo personale appellativo. Si è avuto modo di trattare con i vari appellativi delle sorelle nell’articolato esempio seguente, dove Sun Yiwei è al telefono con sua madre e con due delle sue sorelle maggiori.

翌伟: 喂! Yiwei: Pronto? 孙母: 翌伟啊你现在处的那个女朋友到了什么程度

了今年春节能带他回来过年吗

Mamma di Yiwei: Yiwei, a che punto siete con quella ragazza? La porterai a casa per il Capodanno?

翌伟: 妈妈你等一下啊 Yiwei: Mamma, un attimo

大姐: 翌伟翌伟啊我是你大姐啊 Sorella #1: Yiwei, Yiwei, sono io 翌伟: 大姐 Yiwei: Ciao

大姐: 你找的那个女孩子什么样啊她好不好看哪 Sorella #1: Allora. com’è la tua ragazza? È carina? 翌伟: 这个嘛 Yiwei: Allora…

孙母: 翌伟你跟谁在说话呢 Mamma di Yiwei: Yiwei, ma con chi parli? 翌伟: 你等一下啊 Yiwei: Aspetta…

孙母: 说话呀 Mamma di Yiwei: Rispondimi… 翌伟: 喂 Yiwei: Pronto?

三姐: 哎哟翌伟啊我是三姐呀 Sorella #3: Ciao, Yiwei! Sono io

孙母和大姐: 喂喂喂翌伟 Mamma di Yiwei e Sorella #1: Pronto? Yiwei! Pronto? 翌伟: 喂妈 Yiwei: Pronto, mamma?

翌伟: 喂大姐 Yiwei: Pronto, chi parla?

三姐: 什么大姐 三姐说半天了 Sorella #3: Ma come? Ma sono tua sorella… 孙母: 听见了吗 Mamma di Yiwei: Mi senti?

翌伟: 你听到了 Yiwei: Sì, ti sento. 孙母: 你听到什么了翌伟我是说过春节代你的女朋

友回家过年

Mamma di Yiwei: Ma mi senti cosa, Yiwei? Ti ho chiesto se a Capodanno porti a casa la tua ragazza 三姐: 翌伟,你再听吗 Sorella #3: Yiwei, ci sei ancora?

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妈妈,大姐,三姐: 喂翌伟啊喂翌伟你说话呀 Mamma, Sorella #1 e #3: Pronto? Yiwei! Pronto? Yiwei! Come dici?

In molti casi, gli appellativi dajie 大姐 e sanjie 三姐 sono stati neutralizzati e si è riempito il loro spazio all’interno della frase con un generico pronome “io” come nelle frasi:

翌伟翌伟啊我是你大姐啊 Yiwei, Yiwei, sono io. 哎哟翌伟啊我是三姐呀 Ciao, Yiwei! Sono io.

Tra parenti, spesso ci si presenta dicendo “sono io” perché si dà per scontato che l’interlocutore possa riconoscere la voce di una persona con cui ha un rapporto di parentela. Il pronome serve però allo scopo di conservare comunque la confusione che si viene a creare data da tre donne al telefono che dicono “sono io”.

 喂大姐

 什么大姐 三姐说半天了

Pronto, chi parla?

Ma come? Ma sono tua sorella…

Anche nell’esempio precedente si è ricorsi a una rinuncia100

con delle espressioni differenti al posto di dajie 大姐 e sanjie 三姐 e un contenuto veicolato inevitabilmente alterato, come nella prima frase, dove Yiwei in cinese si rivolge alla “terza” sorella maggiore chiamandola semplicemente “sorella maggiore”, appellativo che va rivolto alla sorella più grande e che scatena la risposta stizzita dell’altra sorella. Ovviamente, anche la causa di tale risposta risulterà alterata, perché in originale la sanjie 三姐 si arrabbia per non essere stata chiamata con l’appellativo appropriato, mentre nel metatesto, si arrabbia perché Sun Yiwei non le ha prestato la dovuta attenzione e lei è costretta a presentarsi di nuovo, usando un generico “sono tua sorella” che solo in parte conserva i tratti originari. In generale, la rinuncia è stata la strategia usata per affrontare la complessa situazione appena descritta, nella speranza di riuscire a conservare la sua funzione

100 Gottlieb H., “Subtitling - A New University Discipline”, in Dollerup C. e Lindegaard A. (a cura di), op. cit., 1992, p.

168 comica che scaturisce dal fatto che il protagonista si ritrova al telefono con tre donne che gli causano una gran confusione e non riesce più a distinguere chi è chi.

Nella trattazione si sono dovuti gestire anche altri appellativi:

外孙有了我就缺个孙子了

Abbiamo già una nipotina, manca solo un nipotino!

La frase precedente è pronunciata dal padre di Sun Yiwei, che si rammarica poiché il suo unico figlio maschio non gli ha ancora dato dei nipotini. Il papà di Yiwei adopera due appellativi diversi: waisun 外孙 e sunzi 孙子 che indicano rispettivamente, i nipoti avuti dalle proprie figlie e i nipoti avuti dai propri figli, a prescindere dal loro sesso. Per gestire questa frase, si è operata una parafrasi nel senso che dà Gottlieb al termine.101 Viene usata nel testo di destinazione di un’ espressione alterata ma efficace, che conserva le intenzioni comunicative dell’originale, tipica dei casi in cui l’espressione originale è specifica e esclusiva della lingua di partenza.102

In realtà il padre di Sun Yiwei, non discrimina tra nipote di sesso maschile o femminile, in questo senso la traduzione altera parte del contenuto, ma ai fini della comprensione dello spettatore questa alterazione è ininfluente, dato che negli episodi presi in esame i nipoti waisun 外孙 non compaiono mai. Se comparissero, ovviamente la traduzione non avrebbe più senso, in quanto un waisun 外孙 può essere anche di sesso maschile.

Alla fine del secondo episodio, fa la sua comparsa uno dei cognati di Sun Yiwei, marito della sua “terza” sorella maggiore, che ovviamente ha un proprio appellativo: sanjiefu 三姐夫.

 翌伟啊我是三姐夫

 三姐夫你怎么来了来来来快进来

 Ehi, Yiwei sono tuo cognato.

 Il mio cognatino, che piacere! Vieni, vieni,entra.

Anche in questo caso vale il discorso fatto in precedenza: non essendo stati in grado di rintracciare il nome proprio del cognato, si è fatto ricorso a espedienti diversi. Nell’esempio precedente si è conservata la parola “cognato” che mantiene solo in parte i tratti originali in quando si perde la nozione che quello in questione non è il marito di una sorella a caso, ma proprio della

101 Gottlieb H., “Subtitling- A New University Discipline”, in Dollerup C. e Lindegaard A. (a cura di), op. cit., 1992, p.

166, in Perego E., op. cit., 2005, pp. 103- 104.

102

169 “terza” sorella maggiore. Nei casi successivi si è invece attuata una rinuncia, usando espressioni differenti e dal contenuto alterato. Ogni volta che si incontra l’appellativo jiefu 姐夫, o lo si è eliminato lo si è sostituito con termini di riempimento che non hanno nulla a che vedere con l’appellativo originale, come nel caso dell’imperativo “aspetta” negli esempi seguenti:

姐夫去上面上面那个姐夫姐夫姐夫去上面那个 Vai di sopra, di sopra, aspetta, vai di sopra.

姐夫姐夫姐夫你听我说你别走你现听我说她 Aspetta, aspetta, ascoltami, non andare! Ascolta! Lei…

翌伟: 姐夫姐夫姐夫不是你想的那样等一下姐夫 Aspetta, aspetta, aspetta! Non è come pensi. Aspetta!

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