• Non ci sono risultati.

4.8 EVIDENZE DELL’AZIONE IPOGLICEMIZZANTE DI STEVIA E DELLA SUA UTILITA’ NEL DIABETE

Nel 2013 sono stati studiati gli effetti delle foglie di Stevia, dei suoi poli- fenoli e della fibra sul diabete indotto nei ratti in seguito a trattamento con Streptozotocina (STZ).

La somministrazione di STZ causa una significativa riduzione di enzimi epatici antiossidanti SOD e della catalasi del 50%, comparati al gruppo di controllo (Tabella 12). Quando i ratti sono stati alimentati con polvere di foglie di Stevia e con polifenoli, l’attività degli enzimi è stata riportata ai valori di controllo. La Stevia ha contribuito ad aumentare i livelli di enzimi antiossidanti e questo è molto importante contro i radicali liberi e dà una significativa protezione contro il danno ossidativo indotto da STZ nel fegato (Shivanna N. et al., 2013).

72

Glu S-transferasi GSH-Px Catalasi SOD GSSG reduttasi

Controllo 2,1±0,6 1,1±0,52 1,02±0,05 2,41±0,91 2,5±0,17 STZ 2,2±0,91 2,15±0,42 0,52±0,07 1,21±0,05 2,6±0,27 Polvere di foglie di Stevia 2,85±0,72 2,72±0,31 1,52±0,11 2,69±0,61 3,02±0,13 STZ+Polvere di foglie di Stevia 2,4±0,66 2,5±0,32 0,81±0,2 2,08±0,43 2,9±0,08 Polifenoli nelle foglie di Stevia 2,68±0,51 2,71±0,10 1,49±0,09 2,72±0,52 3,00±0,09 STZ+Polifenoli nelle foglie di Stevia 2,37±0,54 2,47±0,22 0,78±0,17 2,01±0,32 2,81±0,10

Fibra nelle fo- glie di Stevia

2,05±0,55 1,21±0,37 1,11±0,10 2,37±0,53 2,46±0,25

STZ+Fibra nelle foglie di Stevia

2,33±0,82 2,30±0,39 0,48±0,11 1,18±0,07 2,50±0,15

Tabella 12: Effetti della Stevia sugli enzimi antiossidanti epatici nei ratti trattati con STZ (n=8) (Modificato da Shivanna N. et al., 2013).

In più, il livello di glucosio nel sangue risulta aumentato nel gruppo STZ, con un picco a 45 minuti dopo l’iniezione di glucosio e rimane alto an- che dopo 90 minuti rispetto al gruppo di controllo.

Invece, nei gruppi di animali trattati con polvere di foglie di Stevia e con polifenoli sono stati osservati bassi livelli di glucosio nel sangue.

Nel solo gruppo STZ+ la fibra di Stevia si è riscontrato un ulteriore au- mento di glucosio nel sangue rispetto al gruppo con il solo STZ in con- seguenza del fatto che nella fibra di Stevia sono contenute basse quan- tità di glicosidi steviolici, che risultano invece abbondanti nelle sue foglie (Figura 20).

73 Figura 20: Livelli di glucosio nel sangue durante un test di tolleranza al glucosio dopo una set- timana di trattamento (Shivanna N. et al., 2013).

Inoltre, l’ingrossamento del reneè una caratteristica del diabete, incre- mentano la lunghezza e il diametro dei capillari. In questo esperimento si è notato anche una piccola riduzione del peso del rene nel gruppo trattato con polvere di foglie di Stevia e con polifenoli. Risulta invece aumentato nel gruppo STZ (Figura 21).

Questo studio è molto incoraggiante e interessante, suggerendo che la pianta possa avere significativi benefici nei pazienti diabe- tic

74

0

1

2

3

4

5

6

Controllo STZ STZ+ Stevia Stevia STZ+ Polifenoli Polifenoli STZ+ Fibra Fibra

Fegato

Rene

Pancreas

Figura 21: Effetti di STZ sul peso degli organi (g/Kg) (Modificato da Shivanna N. et al., 2013).

In uno studio clinico condotto nel 2015 su 20 soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2 sono stati valutati gli effetti di 1 g di polvere di Stevia somministrata per 60 giorni.

I parametri biochimici dei soggetti del gruppo di controllo e del gruppo sperimentale sono stati studiati prima di iniziare il trattamento e poi do- po 30 e 60 giorni.

Il profilo biochimico iniziale (livelli di glucosio nel sangue a digiuno e post-prandiale) dei soggetti nel gruppo di controllo e nel gruppo speri- mentale prima dell’intervento e dopo 30 e 60 giorni di intervento sono riportati nella tabella 13

.

75

Prima del trattamento 30 giorni dopo il trattamento 60 giorni dopo il trattamento Glucosio nel san- gue Controllo Sperimentale+ Stevia Controllo Sperimentale+ Stevia Controllo Sperimentale+ Stevia A digiu- no 155,6±36,83 156,6±31,32 161,8±36,3 146,3±38,17 155,2±36,54 123,5±22,94 Post- prandiale 232,7±29,10 225,1±43,86 222,67±17,13 202,8±45,38 228,3±9,82 200,6±43,80

Tabella 13: Effetti ipoglicemizzanti della polvere di foglie di Stevia sui soggetti diabetici nel gruppo di controllo e nel gruppo sperimentale prima dell’intervento, 30 giorni dopo il trattamento e 60 giorni dopo il trattamento (Modificato da Ritu & Nandini, 2015).

Con l’utilizzo della Stevia sia prima del trattamento sia dopo 30 giorni che 60 giorni, la differenza tra i livelli di glucosio nel sangue nel digiuno e nel post-prandiale dei soggetti diabetici è risultato statisticamente si- gnificativo rispetto al controllo. Si può notare dalla tabella 13 come i va- lori nel gruppo sperimentale siano minori rispetto al gruppo di controllo. Gli scienziati hanno riferito che i glicosidi nella Stevia hanno effetti insu- linotropici con un ruolo potenziale nel trattamento del diabete tipo 2. La Stevia, dunque, è un dolcificante estremamente sicuro e non tossico per i diabetici e il suo uso a lungo termine può risultare vantaggioso nel- la prevenzione delle malattie cardiovascolari nei pazienti con diabete. L'eventuale azione di abbassamento del glucosio (Figura 22) può esse- re dovuto all'impatto diretto dello stevioside sulle cellule β pancreatiche per secernere più insulina, migliorare la loro funzione e aumentare la sensibilità all’insulina nei tessuti periferici (tessuto muscolare scheletri- co, fegato e tessuto adiposo).

Lo stevioside, inoltre, inibisce la produzione di glucosio, sia inibendo la secrezione di glucagone da parte delle cellule α del pancreas che influ- enza la gluconeogenesi e la glicogenolisi, sia operando una soppres- sione diretta dell'attività del fosfoenolo piruvato carbossichinasi (PEPCK), un enzima che limita la velocità della gluconeogenesi nel fe- gato (Figura 22).

76

Figura 22: Meccanismo di azione ipoglicemizzante dello stevioside e altri composti della Stevia (Chatsudthipong & Muanprasat, 2009).

In un altro studio clinico il tradizionale saccarosio è stato sostituito con edulcoranti ipocalorici per valutare i vantaggi nella gestione del peso e dei livelli di glucosio.

Pertanto, 19 soggetti sani normopeso e 12 soggetti obesi, di età com- presa tra i 18 e i 50 anni, non fumatori, sono stati arruolati nello studio e sottoposti a tre diverse tipologie di alimentazione, ricevendo precarichi contenenti Stevia (290 Kcal), aspartame (290 Kcal) o saccarosio (493 Kcal) prima del pranzo e della cena.

I partecipanti erano a digiuno da 12 ore prima di consumare una cola- zione prestabilita a base di carboidrati; invece, il pranzo e la cena pre- sentavano una modalità a buffet, durante i quali vi era libera scelta nella quantità del cibo.

Come illustrato in Figura 23, nonostante la differenza del precarico in termini energetici (290 contro 493 Kcal), i partecipanti non hanno com- pensato mangiando di più durante il pranzo o la cena, quando il preca- rico era costituito da Stevia o aspartame, rispetto al precarico con sac- carosio.

77

Non c’è, inoltre, alcuna differenza significativa nell’assunzione di cibo tra il pasto di Stevia e aspartame. Ciò indica che l’assunzione discre- zionale di cibo non differiva tra le condizioni e che la significativa diffe- renza nell’introito calorico totale era unicamente dovuto alla differenza di quantità calorica del precarico utilizzato nello studio.

Intervistando i partecipanti è stato osservato che i livelli di fame e di sa- zietà, durante la giornata e dopo i pasti, non differivano in modo signifi- cativo in base alle tre diverse tipologie di precarico.

0 500 1000 1500 2000 2500 3000

Aspartame Stevia Saccarosio

Colazione Precarico a pranzo Pranzo Precarico a cena Cena Kcal/giorno

Figura 23: Kcal dell’introito giornaliero con diverse tipologie di precarico: aspartame, Stevia e saccarosio (Modificato da Anton S. D. et al., 2010).

Analizzando i livelli ematici di glicemia post-prandiale e l’area sotto la curva, emerge che i livelli di glucosio post-prandiale erano significati- vamente più bassi nella condizione in cui il precarico era costituito da Stevia, rispetto alla condizione in cui il precarico era rappresentato da saccarosio, sia 20 minuti dopo il consumo del precarico, così come a 30 e 60 minuti dopo il pranzo (Figura 24).

78

I livelli di glucosio post-prandiali erano inferiori anche rispetto alla con- dizione in cui il precarico era costituito da aspartame a 20 minuti dopo il consumo del precarico, così come a 30 e 60 minuti dopo il pasto.

Figura 24: Cambiamenti dei livelli di glucosio post-prandiale nelle diverse condizioni (Anton S. D. et al., 2010).

In base al tipo di edulcorante utilizzato, variavano anche i livelli post- prandiali di insulina nel sangue, in particolare risultavano significativa- mente più bassi in seguito all’assunzione di Stevia, rispetto sia all’aspartame che al saccarosio (Figura 25).

79

Figura 25: Cambiamenti dei livelli di insulina post-prandiale nelle diverse condizioni (Anton S.D. et al, 2010).

80

CONCLUSIONI

Gli edulcoranti, naturali o di sintesi, in sostituzione del tradizionale sac- carosio, possono essere utilizzati nella produzione alimentare durante il processo di fabbricazione (prodotti “light” e dietetici a ridotto contenuto calorico, alimenti non cariogeni) oppure possono essere posti in vendita al consumatore come edulcoranti estemporanei “da tavola”. In tal sen- so, il loro utilizzo è stato valutato e quindi autorizzato in ambito UE. Pertanto, negli ultimi anni si sono moltiplicati i prodotti dolciari e le be- vande “senza zucchero” in cui l’aggiunta di saccarosio è stata sostituita dall’aggiunta di un altro edulcorante. Inoltre sempre più persone ricor- rono all’uso degli edulcoranti da tavola per dolcificare caffè, tè, ecc. In un primo tempo questi prodotti erano destinati principalmente ai sogget- ti diabetici; tuttavia vengono adesso consumati dalla popolazione gene- rale e talvolta anche dai bambini; occorre, quindi, un’attenta valutazione di tali componenti.

Tra gli edulcoranti naturali, vi è poi una categoria di edulcoranti cosid- detti “del futuro”, come gli estratti glicosidici della Stevia rebaudiana Bertoni, dei quali si è voluto approfondire in questa tesi di Laurea, valu- tandone aspetti nutrizionali, fisiologici, e la loro utilità in soggetti con pa- tologia diabetica.

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un’alterata secrezione di insuli- na.

Gli studi finora condotti sugli animali e sugli esseri umani hanno dimo- strato che i glicosidi dello steviolo vengono assorbiti dopo idrolisi da parte della microflora del colon nel loro aglicone. Il vantaggio derivante dall’utilizzo dei glicosidi steviolici non consiste esclusivamente nell’ottenere un edulcorante ad elevato potere dolcificante e basso con- tenuto calorico; sono note, infatti, ulteriori proprietà della Stevia, che si traducono in effetti benefici antiipertensivi, cardioprotettivi, antiipergli- cemici e antiossidanti.

81

Per quanto riguarda l’azione antiiperglicemica, i test di tolleranza al glu- cosio hanno evidenziato un effetto ipoglicemizzante della Stevia, osser- vando, in seguito ad una sua somministrazione, una migliorata risposta insulinica e in concomitanza una riduzione dei livelli di glucagone.

In conclusione, questa tesi dimostra i numerosi benefici della Stevia re- baudiana Bertoni e getta le basi per un impiego come dolcificante, utile sia alla popolazione “sana” che a quella affetta da diabete.

82

BIBLIOGRAFIA

Abou-Arab, A.E., Abou Arab, A.A., Abou-Salem, F. M., 2010, Physico- chemical assessment of natural sweeteners steviosides produced from Stevia rebaudiana Bertoni plant. Afric. J. Food Sci., 4, 269-280.

Albert KGM, Hockaday TDR, 1993, Trattato di medicina interna, EMSI. American Diabetes Association, 2005, Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus, Diabetes Care, 28 (suppl 1), 37-42.

American Diabetes Associatione, 2008, Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus, Diabetes Care, 31 (suppl 1), 55-60.

Amir Abbas Momtazi-Borojeni, Seyed - Alireza Esmaeili, Elham Abdol- lahi, Amirhossein Sahebkar, 2017, A Review on the Pharmacology and Toxicology of Steviol Glycosides Extracted from Stevia rebaudiana, Current Pharmaceutical Design, 23, 1616-1622.

Amzad-Hossain M., Siddique A., Mizanur-Rahman S., Amzad-Hossain M., 2010, Chemical composition of the essential oils of Stevia rebau- diana Bertoni leaves, Asian Journal of Traditional Medicines, 5, 56-61. Anton S. D., Corby K. Martin , Hongmei Han , Sandra Coulon , William T. Cefalu , Paula Geiselman , Donald A. Williamson , 2010, Effects of Stevia, aspartame, and sucrose on food intake, satiety, and postprandi- al glucose and insulin levels, Appetite 55, 37-43.

Artico Marco, 2006, Anatomia Umana, Edi-Ermes, 249-251.

Assadi-Porter FM., Aceti DJ., Cheng H., Markley JL., 2000, Efficient production of recombinant brazzein, a small, heat-stable, sweet-tasting protein of plant origin, Arch Biochem Biophys, 376(2), 252-258.

Autio JT., 2002, Effect of xylitol chewing gum on salivary Streptococcus mutans in preschool children, ASDC J Dent Child, 69(1), 81-6,13.

Balboni C. G., Bastianini A., Brizzi E., Castorina S., Comparini L., Dona- to R. F., Filogamo G., Fusaroli P., Lanza G. G., Grossi C. E., Manzoli F. A., Marinozzi G., Miani A., Mitolo V., Motta P., Nesci E., Orlandini G. E., Passaponti A., Pizzini G., Reale E., Renda T., Ridola C., Ruggeri A., Santoro A., Tedde G., Zaccheo D., 2000, Anatomia Umana, Edi-Ermes, 594-598.

Boeckh, E. M. A., Humboldt, G.,1981, Efeitos cardiocirculatorios do ex- trato aquoso total em individuos normais e do esteviosideo em ratos, Cienc Cult , 32, 208−210.

83

Bopp BA., Sonders RC., Kesterson JW., 1986, Toxicological aspects of cyclamate and cyclohexylamine, Journal CRC Critical Reviews in Toxi- cology, 16(3), 213-306.

Brandle J., Telmer, P., 2007, Steviol glycoside biosynthesis, Phytoche- mistry, 68,1855-1863.

Brunetti P., 2001, Diabete Mellito, Trattato Italiano di Medicina Interna, Società Editrice Universo.

Buchanan TA., 2002, Preservation of pancreatic beta-cell function and prevention of type 2 diabetes by pharmacological treatment of insulin resistance in high-risk Hispanic women, Diabetes, 51, 2796-2803.

Chalapathi M. V., Thimmegowda S., Rama Krishna Prama V. R., and Prasad T. G., 1997b, Natural non-caloric sweetener stevia (Stevia re- baudiana Bertoni): A future crop of India, Crop Res., 14, 347-350.

Chan, P., Tomlinson, B., Chen, Y. J., Liu, J. C., Hsieh, M. H., & Cheng, J. T., 2000, A doubleblind placebo-controlled study of the effectiveness and tolerability of oral stevioside in human hypertension, Br J Clin Pharmacol , 50(3), 215-220.

Chatsudthipong V., Muanprasat C., 2009, Stevioside and related com- pounds:Therapeutic benefits beyond sweetness, Pharmacology & The- rapeutics, 121, 41-54.

Cheng D., 2005, Prevalence, predisposition and prevention of type 2 diabetes, Nutr. Metab., 18, 2-29.

Chiasson JL., 2002, Acarbose for prevention of type 2 diabetes mellitus, Lancet, 359, No 9323, 2072-2077.

Choudhary K., Bandyopadhyay N.,1999, Preliminary studies on the in- organic constituents of some indigenous hyperglycaemic herbs on oral glucose tolerance test, Journal of Ethnopharmacology, 64, 179-184. Crammer B., Ikan R.,1986, Sweet glycosides from the Stevia plant, Chemistry in Britain, 22, 915-917.

De Oliveira B., Packer J., Chimelli M., De Jesus D.,2007, Enzymatic modification of stevioside by cell-free extract of Gibberella fujikuroi, Journal of Biotechnology, 131(1), 92-96.

Dwivedi R. S., 1999, Unnurtured and untapped sweet non- sacchariferous plant species in India, Current Sci., 76, No 11, 1454- 1461.

84

EFSA, 2015, Scientific Opinion on the safety of the extention of use of steviol glycosides (E 960) as a food additive, EFSA Journal, 13(6), 4146.

Epstein FH., 1994, The pathogenesis of insulin-dependent diabetes mellitus, N Engl J Med., 331(21),1428-1436.

Gardana C., Simonetti P., Canzi E., Zanchi R., & Pietta P., 2003,Metabolism of stevioside and rebaudioside A from Stevia rebau- diana extracts by human microflora, Journal of Agricultural Food Che- mistry, 51, 6618-6622.

Gasmalla M. A. A., Yang R., Amadou I., Hua X. , 2014, Nutritional com- position of Stevia rebaudiana Bertoni leaf: Effect of drying method, Trop. J. Pharm. Res., 13(1), 61-65.

Gerstein HC., 2006, Effect of rosiglitazone on the frequency of diabetes in patients with impaired glucose tolerance or impaired fasting glucose: a randomized controlled trial, Lancet, 368(9541), 1096-1105.

Geuns J., 2003, Stevioside, Phytochemistry, 64, 913–921.

Ghanta S., Banerjee A., Poddar A., & Chattopadhyay S. , 2007, Oxida- tive DNA damage preventive activity and antioxidant potential of Stevia rebaudiana Bertoni, a natural sweetener, Journal of Agricultural Food Chemistry, 55,10962-10967.

Giraldo C., Marín L., Habeych D., 2005, Obtención de Edulcorantes de Stevia rebaudiana Bertoni, Revista CENIC Ciencias Biológicas, 36, 3- 10.

Goettemoeller J., Ching A., 1999, Seed germination in Stevia rebaudia- na. In “Perspectives on new crops and new uses‘‘, J. Janick, Ed, ASHS Press, Alexandria, VA, 510-511.

GoyalS., Samsher & Goyal R., 2010, Stevia (Stevia rebaudiana) a bio- sweetener: A Review, International Journal of Food Sciences and Nu- trition, 61, 1-10.

Han X, 2010, Intestinal permeability as a clinical surrogate endpoint in the development of future Crohn's disease therapies, Recent Pat In- flamm Allergy Drug Discov.,4(2),159-176.

Henquin JC, 1994, Biologia cellulare della secrezione insulinica, In; Kahn R, Weir GC, eds. Joslin’s Diabetes Mellitus.

Humboldt, G., Boech, E. M., 1977, Efeito do edulcorante natural (ste- vioside) e sintetico (sacarina) sobre o ritmo cardiaco em ratos, Arq Bras Cardiol, 30, 257-277.

85

Humphries P., Pretorius E, Naudé H, 1986, Direct and indirect cellular effects of aspartame on the brain, Crit Rev Toxicol., 16(3), 213-306. Jayaraman S., Manoharan M., Illanchezian S.,2008, In-vitro antimi- crobial and antitumor activities of Stevia rebaudiana (Asteraceae) leaf extracts,Tropical Journal of Pharmaceutical Research, 7, 1143-1149. Jeppesen, P. B., Gregersen, S., Rolfsen, S. E. D., Jepsen, M., Colom- bo, M., Agger, A., et al., 2003, Antihyperglycemic and blood pressure- reducing effects of stevioside in the diabetic Goto-Kakizaki rat, Metabol- ism, 52(3), 372-378.

Johnson RJ., Segal MS., Sautin Y., et al, 2007, Potential role of sugar (fructose) in the epidemic of hypertension, obesity and the metabol- ic syndrome, diabetes, kidney disease, and cardiovascular disease, Am J Clin Nutr, 86(4), 899-906.

Kim I., Yang M., Lee O., Kang, S.,2011, The antioxidant activity and the bioactive compound content of Stevia rebaudiana water extracts, LWT- Food Science and Technology, 44, 1328-1332.

Kochikyan V., Markosyan A., Abelyan L., Balayan A., Abelyan V.,2006, Combined enzymatic modification of stevioside and rebaudioside A, Applied Biochemistry and Microbiology, 42, 31-37.

Kohmura M, Ariyoshi Y, 1998,Chemical synthesis and characterization of the sweet protein mabinlin II, Biopolymers, 46(4), 215-23.

Kurihara Y., and Nirasawa S., 1997, Structures and activities of sweet- ness-inducing substances (miraculin, curculin, strogin) and the heat- stable sweet protein, mabinlin, Foods and Food ingredients Journal of Japan, 174, 67-74.

Lemus- Mondaca Roberto, Antonio Vega- Galvez, Liliana Zura- Bravo, Kong Ah- Hen, 2012, Stevia rebaudiana Bertoni, source of a high- po- tency natural sweetener: A comprehensive review on the biochemical, nutritional and functional aspects, Elsevier, 132, 1121-1132.

Lester T., 1999, Stevia rebaudiana. Sweet leaf, The Australian New Crops Newsletter No 11.

Livesey G, 2003, Health potential of polyols as sugar replacers, with emphasis on low glycaemic properties, Nutr Res Rev., 16(2), 163-91. Makapugay H., Nanayakkara N., Kinghorn A., 1984, Improved highper- formance liquid chromatographic separation of the Stevia rebaudiana sweet diterpene glycosides using linear gradient elution, Journal of Chromatography, 283, 390-395.

86

Marcinek Katarzyna, Zbigniew Krejpcio, 2015, Stevia rebaudiana Ber- toni-Chemical Composition and functional properties, Acta Sci. Pol. Te- chnol. Aliment, 14(2), 145-152.

Matsukubo, T., Takazoe, I., 2006, Sucrose substitutes and their role in caries prevention, Int. Dental J., 56, 119-130.

Melis, M. S., 1996, A crude extract of Stevia rebaudiana increases the renal plasma flow of normal and hypertensive rats, Braz J Med Biol Res., 29(5), 669-675.

Melis, M. S., Sainati, A. R., 1991, Effect of calcium and verapamil on renal function of rats during treatment with stevioside, J Ethnopharma- col, 33(3), 257-262.

Melis, M. S., Sainati, A. R., 1991, Participation of prostaglandins in the effect of stevioside on rat renal function and arterial pressure, Braz J Med Biol Res., 24(12), 1269−1276.

Melis Marinella, 2012, Additivi e tossici negli alimenti, Libreria universi- taria, 250.

Mizushina, Y., Akihisa, T., Ukiya, M., Hamasaki, Y., Murakami-Nakai, C., Kuriyama, I., et al., 2005, Structural analysis of isosteviol and re- lated compounds as DNA polymerase and DNA topoisomerase inhibi- tors, Life Sci, 77(17), 2127-2140.

Mohammad M. R., Mohammad U. D., Sher M. M., Habib A. N., Iqbal A. Q., 2007, In vitro clonal propagation and biochemical analysis of field established Stevia rebaudiana Bertoni, Pak. J. Bot., 39, 2467-2474. Nakamura, Y., Sakiyama, S., Takenaga, K., 1995, Suppression of syn- theses of high molecular weight nonmuscle tropomyosins in macro- phages, Cell Motil Cytoskeleton, 31(4), 273-282.

Nathan DM., 2007, Impaired fasting glucose and impaired glucose to- lerance, Diabetes Care, 30 (3), 753-759.

Nepovim A., Drahosova H., Valicek P., Vanek, T., 1998, The effect of cultivation conditions on the content of stevioside in Stevia rebaudiana Bertoni plants cultivated in the Czech Republic, Pharmaceutical and Pharmacological Letters, 8, 19-21.

Pól., Hohnová B., Hyötyläinen T., 2007, Characterization of Stevia re- baudiana by comprehensive two-dimensional liquid chromatography time-of-flight mass spectrometry, Journal of Chromatography A, 1150, 85–92.

Pól., Ostra E. V., Karasek P., Roth M., Karolinka B., Kotlarikova P., et al., 2007, Comparison of two different solvents employed for pressu-

87

rised fluid extraction of stevioside from Stevia rebaudiana: Methanol versus water, Analytical and Bioanalytical Chemistry, 388, 1847-1857. Prakash I., Dubois G., Clos J., Wilkens K., Fosdick L., 2008, Develop- ment of rebaudiana, a natural, non-caloric sweetener, Food and Chemi- cal Toxicology, 46, S75-S82.

Rahmesh K., Singh V., Megeji N., 2006, Cultivation of Stevia (Stevia rebaudiana Bertoni): A comprehensive review, Advances in Agronomy, 89, 137-177.

Ramachandran A., 2006, The Indian Diabetes Prevention Programme shows that lifestyle modification and metformin prevent type 2 diabetes in Asian Indian subjects with impaired glucose tolerance, Diabetologia, 49(2), 289-297.

Reaven GM, 2005, The insulin Resistance Syndrome: Definition and Dietary Approaches to Treatment, Ann Rev Nutr., 25, 391-406.

Roth J., Qiang X., Marabn SL., Redelth, Lowell BC., 2004, The Obesity pandemic: where have we been and where are we going?, Obesity A Research Journal, 12 (suppl 2), 88S-101S.

Ritu Mathur, Johri Nandini, 2016, Nutritional composition of Stevia re- baudiana, a sweet herb, and its hypoglycaemic and hypolipidaemic ef- fect on patients with non-insulin dependent diabetes mellitus, J Sci Food Agric., 96, 4231–4234.

Sakaguchi M., and Kan T., 1982, As pesquisas japonesas com Stevia rebaudiana Bertoni e o estevio sideo. Ciencia e Cultura (Sao Oaulo), 34, 235-248.

Schmeling A., 1967, Natural non calorie Edulcorante, Research Centre of Stevia XXIX, 5.

Sehar, I., Kaul, A., Bani, S., Pal, H. C., Saxena, A. K., 2008, Immune up regulatory response of a non-caloric natural sweetener, stevioside, Chem Biol Interact, 173(2), 115-121.

Shaw JE., 1999, Isolated postchallenge hyperglycaemia confirmed as a risk factor for mortality, Diabetologia, 42 (9), 1050-1104.

Shiozaki, K., Fujii, A., Nakano, T., Yamaguchi, T., Sato, M., 2006, Inhi- bitory effects of hot water extract of the Stevia stem on the contractile response of the smooth muscle of the guinea pig ileum, Biosci Biotech- nol Biochem, 70(2), 489-494.

Shivanna Naveen, Mahadev Naika , Farhath Khanum , Vijay K. Kaul , 2013, Antioxidant, anti-diabetic and renal protective properties of Stevia rebaudiana, Journal of Diabetes and Its Complications, 27, 103-113.

88

Singhi SC, Tiwari L., 2009, Management of intracranial hypertension, Indian J Pediatr., May, 76(5), 519-529.

Snehal P., Madhukar K., 2012, Quantitative estimation of biochemical content of various extracts of Stevia rebaudiana leaves, Asian J. Pharm. Clin. Res., 5(1), 115-117.

Söderling EM, 2009, Xylitol, mutans streptococci, and dental plaque, Adv Dent Res, 21(1), 74-78.

Soejarto, D., 2002, Botany of Stevia and Stevia rebaudiana, Stevia: The genus Stevia, In A. Kinghorn (Ed.), 18-39.

Suzuki M., Kurimoto E., Nirasawa S., Masuda Y., Hori K., Kurihara Y., Shimba N., Kawai M., Suzuki E., Kato K., 2004, Recombinant curculin heterodimer exhibits taste-modifying and sweet-tasting activities, FEBS Letters, 573 (1-3), 135-138.

Szoka TM., Taylor KW., 1993, I virus nella patogenesi del diabete melli- to insulino-dipendente, Il Diabete.

Takahashi,K.,Matsuda,M.,Ohashi, K., Taniguchi,K., Nakagomi,O., Abe, Y., et al., 2001, Analysis of anti-rotavirus activity of extract from Stevia rebaudiana, Antiviral Res, 49(1), 15-24.

Tadhani M., Subhash R., 2006, In vitro antimicrobial activity of Stevia rebaudiana Bertoni leaves,Tropical Journal of Pharmaceutical Re- search, 5, 557-560.

Theerasilp S., Hitotsuya H., Nakajo S., Nakaya K.,Nakamura Y., Kuriha- ra Y., 1989, Complete amino acid sequence and structure characte-

Documenti correlati