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Evoluzione e sviluppo della green economy green economy green economy green economy

Il ruolo delle imprese e le politiche aziendaliIl ruolo delle imprese e le politiche aziendaliIl ruolo delle imprese e le politiche aziendal

5.2 Evoluzione e sviluppo della green economy green economy green economy green economy

5.2 Evoluzione e sviluppo della

5.2 Evoluzione e sviluppo della

5.2 Evoluzione e sviluppo della green economygreen economygreen economygreen economy

La crisi economica e finanziaria, esplosa nel 2007 negli USA, che ha coinvolto, in seguito, l’economia globale, ha rappresentato un’ulteriore spinta alla diffusione della

green economy

. Le tematiche ambientali, infatti, sono diventate rapidamente una questione centrale nella ricerca di soluzioni all’attuale congiuntura economica internazionale.

Lo stesso Barack Obama, una volta divenuto Presidente degli Stati Uniti, ha individuato nella

green economy

una via di uscita dalla crisi, data la necessità di attuare politiche che siano in grado di conciliare crescita economica e sostenibilità ambientale. Anche il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (

United Nations Environment

Programme,

UNEP) si è espresso negli stessi termini nel rapporto del

2009

A global green new deal

, nel quale indica l’adozione di una nuova politica economica “verde” come antidoto alla recessione. L’Unione Europea, a sua volta, ha posto il tema della

green economy

al centro del dibattito mediante la Direttiva 20.20.20 del 2008, un provvedimento che fissa per il 2020 i seguenti obiettivi: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra; portare al 20% il risparmio energetico; aumentare del 20% il consumo di fonti rinnovabili.

Fin dalle prime esperienze di

green economy,

si è sviluppato un acceso dibattito circa la competitività che questo nuovo modello economico e di

business

, ispirato ai criteri della eco-sostenibilità, potesse avere. Molti analisti sostengono, infatti, che, l’adeguamento ai requisiti imposti dalle norme ambientali comporti un significativo

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aumento dei costi di produzione, con ripercussioni negative sulle

performance

delle imprese. A questa visione si contrappone quella dei

sostenitori della

green economy

che ritengono che investire nell’ambiente possa produrre benefici per le aziende e favorire la ripresa economica. Secondo questa visione, adeguati incentivi economici, che permettano una trasformazione degli attuali processi produttivi, possono stimolare innovazioni tecnologiche e un miglioramento delle prestazioni, sia grazie all’innalzamento dell’efficienza dei mezzi di produzione che alla riduzione dei costi, dovuta al minor utilizzo di risorse; senza contare i riscontri positivi, a livello d’immagine, per l’azienda. Anche se, inizialmente, adottando misure di protezione ambientale, si possono verificare cali di competitività, molti economisti ritengono che questi siano generalmente di breve durata, mentre i vantaggi competitivi che si acquisiscono perdurano nel lungo periodo.

Ma in cosa consiste precisamente la

green economy?

In origine, questo termine è stato utilizzato per riferirsi ad ogni approccio che dimostrasse il riorientamento dell’attività economica o di comportamenti sociali verso una maggiore sostenibilità ambientale. La

green economy

è divenuta via via un fenomeno pervasivo, con un

perimetro di riferimento sempre più ampio, che ha fatto sì che il termine diventasse inflazionato, svuotandosi di un significato univoco. In effetti, qualsiasi settore economico ha le potenzialità per diventare

green

”, attuando cambiamenti in chiave sostenibile all’interno dei

propri processi produttivi.

Una visione più restrittiva del concetto ha teso a concentrarsi sullo studio di quei settori che, più di altri, possono sviluppare e fornire prodotti, tecnologie e servizi, che abbiano riflessi positivi sulle attività economiche e i comportamenti sociali, aumentandone la consapevolezza e la responsabilità ambientale. Tale concezione si basa sui settori portanti dell’energia, dei rifiuti e dell’inquinamento, facendo riferimento alla definizione generale di “industria verde”, sviluppata

100

dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE)

60

::::

l’industria dei beni e servizi ambientali è costituita da attività per misurare, prevenire, limitare, ridurre o correggere i danni ambientali alle acque, all’aria, al suolo, nonché i problemi connessi ai rifiuti, al rumore e agli ecosistemi. Tutto ciò include tecnologie più pulite, prodotti e servizi che riducono i rischi per l’ambiente e l’inquinamento e tecnologie che riducono al minimo l’uso delle risorse.61

Sebbene il campo della

green economy

, nell’analisi economica, non si esaurisca nell’industria verde, è convenzione prendere a riferimento questa definizione e, più in particolare, tre settori specifici di

eco-

industry

, considerati dall’OCSE come i più rappresentativi, vale a dire:

la gestione dell’inquinamento (

pollution management

), le tecnologie e i prodotti “puliti” (

cleaner technologies and products

), la gestione delle risorse (

resource management

). A partire da questi tre settori, l’OCSE ha sviluppato un sistema di classificazione di beni e servizi a cui ha, poi, associato i codici internazionali di classificazione merceologica

Harmonized System

(HS)62

.

La crisi economica e finanziaria, iniziata nel 2007, ha fatto emergere l’opportunità di modificare il funzionamento del sistema attuale, al fine di superare un’economia troppo spesso incentrata sui risultati di breve periodo, su una finanziarizzazione eccessiva e sulla centralità del profitto, a vantaggio di una prospettiva più integrata, basata su uno sviluppo più sostenibile ed equo. Non si tratta soltanto di perseguire un

60

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) è un’organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo democratico ed un’economia di mercato; l’organizzazione è stata fondata nel 1948 da 17 paesi dell’area europea; ad oggi, appartengono all’OCSE 34 paesi provenienti da tutti i continenti, in http://it.wikipedia.org.

61

OCSE (2002).

62

L’Harmonized Commodity Description and Coding System (HS) è un sistema di standardizzazione internazionale e classificazione dei prodotti, sviluppato dalla World Customs Organization, un’organizzazione intergovernativa indipendente che conta più di 170 membri e che ha sede a Bruxelles, in http://en.wikipedia.org.

101

ridimensionamento della

high carbon economy

, così da ridurre il riscaldamento globale, ma di una trasformazione che coinvolga tutti i comparti del sistema economico, che porti ad una riorganizzazione organica volta ad una transizione verso uno sviluppo più equilibrato. Oltre ad un riorientamento del settore energetico, la

green economy

interviene sul funzionamento della filiera agro-industriale, sul ciclo dei rifiuti, dell’acqua e dell’aria, così da garantire prodotti e servizi con un basso impatto ambientale lungo tutte le fasi del ciclo di vita; inoltre, funge da stimolo per una trasformazione delle abitudini e degli stili di vita e di consumo dei singoli individui. Una maggiore incidenza della filosofia “

green

” sulle abitudini di consumo degli utenti sarebbe utile, se si considera che circa la metà delle emissioni di gas serra è riconducibile, direttamente o indirettamente, alle attività di consumo delle famiglie (Banca d’Italia, 2010). Quest’ottica prevede che avvenga un’integrazione tra produttore e cliente che porti ad una relazione di “responsabilità condivisa” che coinvolga tutti i soggetti legati al processo di produzione. Questa integrazione, inoltre, dovrebbe avvenire sia a livello globale, in cui le filiere produttive, le istituzioni e i mercati si assumano la responsabilità di stabilire regole condivise, sia a livello internazionale che locale, in cui i rapporti e gli obiettivi devono mirare al rispetto della comunità e del territorio (Carraro, Galeotti, 1995, p.

252).

Il rapporto

Global Trends in Sustainable Energy Investment

,

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