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Initiative

(GRI), nato nel 1997 dall’iniziativa congiunta

dell’organizzazione governativa statunitense, la

Coalition

for

Environmentally Responsible Economies

(CERES) 83

, e del programma

82

http://www.animaroma.it.

83

La Coalition for Environmentally Responsible Economies (CERES) è

un’organizzazione no-profit, fondata nel 1989 a Boston, composta da investitori americani, associazioni ambientaliste e altri gruppi d’interesse, che si occupa di collaborare con imprese ed investitori per favorire la sostenibilità nei mercati internazionali, in http://en.wikipedia.org.

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ON

per l’ambiente, il cui scopo principale è quello di ampliare gli indicatori relativi ai diritti umani e ai lavoratori.

6.11 Il bilancio sociale d’impresa 6.11 Il bilancio sociale d’impresa 6.11 Il bilancio sociale d’impresa 6.11 Il bilancio sociale d’impresa

Il bilancio sociale d’impresa è, probabilmente, lo strumento più importante e diffuso, derivato dall’applicazione del concetto di responsabilità sociale d’impresa all’interno delle imprese. Il concetto di bilancio sociale d’impresa è stato ideato da gruppi di pressione negli USA, per essere poi ripreso e ampliato dai gruppi istituzionali d’investimento, dalle imprese e dalle associazioni di commercialisti.

Il proposito iniziale è stato quello di misurare i benefici e i costi sociali di alcune grandi imprese. Successivamente, i gruppi d’investimento lo hanno utilizzato con lo scopo di verificare che le proprie risorse fossero destinate allo sviluppo di imprese socialmente responsabili, al fine di migliorare la propria immagine e attirare capitali. Infine, le imprese produttrici hanno fatto loro questo nuovo strumento di contabilità sociale, con l’obiettivo di migliorare il proprio prestigio, attraverso la strategia di dare una buona immagine di sé, così da migliorare anche i rapporti sociali con i propri dipendenti e consumatori. In Francia, il bilancio sociale è prescritto da una legge che, fin dal 1979, ne stabilisce l’obbligatorietà per le imprese con più di 750 dipendenti (dal 1982 anche per quelle con più di 300 dipendenti). Il testo della legge richiama sostanzialmente sette tematiche: l’occupazione; i salari e i contributi; le condizioni di sicurezza; le altre condizioni di lavoro; la formazione; le relazioni professionali; le altre condizioni di vita. Tuttavia, nei primi anni di diffusione, il bilancio sociale d’impresa si è prefissato obiettivi limitati ai rapporti tra impresa e personale, escludendo così quelli con gli azionisti, con gli utenti, con l’ambiente (Schmidt Di Friedberg, 1982, p. 225).

Ma cosa s’intende precisamente con l’espressione bilancio sociale d’impresa? La nascita, e il seguente consolidarsi, del concetto di bilancio sociale d’impresa è legato all’incremento di peso del soggetto

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impresa sul piano istituzionale. In quasi tutti i sistemi giuridici, l’impresa è considerata, secondo una concezione puramente patrimoniale, un’entità solamente giuridica ed economica. L’esigenza di completare questo modo di concepirla con quella componente umana, sociale, che sta alla base dell’organizzazione di un’impresa e ne costituisce una forza rilevante, è il motivo dell’introduzione e diffusione della pratica del bilancio sociale d’impresa. Da questo nuovo modo di interpretare l’attività economica, emerge una concezione di impresa multifunzionale: si considera l’impresa sia come uno strumento di produzione economica che di integrazione sociale e di sviluppo del sistema sociale. Con la sua attività, l’impresa influenza il sistema sociale e ha riflessi che si ripercuotono sul benessere della comunità che la ospita. In azienda, il concetto di “sociale” deve estendersi oltre il mero rapporto coi propri dipendenti, e arrivare a comprendere le relazioni che l’impresa ha con tutti gli agenti coinvolti nelle sue attività (

ibidem

).

Per quanto attiene alla forma di bilancio, emergono due aspetti: quello di rendicontare lo stato della situazione e quello di fornirne una valutazione contabile. Inizialmente, si è fatto riferimento al primo aspetto per stendere un bilancio sociale, in opposizione ai bilanci economici delle imprese, così da poter confrontare e contrapporre i benefici monetari, che le aziende traggono dalle loro attività, ai costi sociali, che la comunità è costretta a subire, a causa delle stesse attività. Oggi, parlando di bilancio sociale ci si riferisce più semplicemente ad una descrizione dello “stato della situazione”, uno strumento di controllo delle attività di un sistema organizzato sul benessere degli individui con cui si trova a contatto. In definitiva, i bilanci sociali si prefiggono quattro obiettivi principali: le relazioni pubbliche, con lo scopo di modificare l’opinione del pubblico relativamente all’immagine istituzionale delle imprese; la composizione dei contrasti, per ricomporre i contrasti tra le diverse parti sociali (ad esempio, tra imprese e associazioni sindacali o di consumatori); l’informazione dei dipendenti, laddove i bilanci sono pubblicati principalmente al fine d’informare il proprio personale; la gestione sociale, al fine di migliorare la gestione dei rapporti sociali da parte dell’impresa (

ibidem

).

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6.12 Un riepilogo sulla responsabilità sociale d’impresa 6.12 Un riepilogo sulla responsabilità sociale d’impresa 6.12 Un riepilogo sulla responsabilità sociale d’impresa 6.12 Un riepilogo sulla responsabilità sociale d’impresa

Le trasformazioni in atto, da diversi decenni, nel sistema economico globale, conseguenti, in buona parte, ai processi di sviluppo tecnologico e scientifico, sono riassumibili in tre macrocategorie:

1. la trasformazione del sistema di produzione, in cui si è passati dalla prevalenza dei primi due settori, primario e secondario, ad una società di servizi;

2. la massificazione dei consumatori e la moltiplicazione delle esigenze da soddisfare;

3. l’iper-specializzazione della produzione, in risposta all’accelerazione dei ritmi di scoperta scientifica e tecnologica, capaci di aumentare la produttività, ma che, frazionando il ciclo produttivo hanno alimentato la deresponsabilizzazione dei produttori di un bene che è sempre più la fase finale di un insieme diversificato di fasi parziali. 84

L’evolversi di questo contesto ha prodotto uno scenario in cui aumentano i rischi di fallimento del mercato e di contratto. Si evidenzia sempre più un sistema economico caratterizzato da complessità e rischiosità sorprendenti e limitatamente prevedibili. Questa condizione induce gli attori economici tradizionali (stato e mercato) a compiere due azioni fondamentali: la prima è fondare il proprio agire su azioni di coordinamento/collegamento di tutte le parti sociali coinvolte; la seconda, subire l’articolazione ulteriore dei settori economici stessi per il rendersi evidente di un settore economico privato avente finalità meta- economiche (

ibidem

).

84

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PARTE SECONDA

PARTE SECONDA

PARTE SECONDA

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CAPITOLO VII

CAPITOLO VIICAPITOLO VII

CAPITOLO VII

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