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EXERESI DI LIPOMA RETROFARINGEO PER VIA TRANS ORALE SOTTO GUIDA ENDOSCOPICA Di Lieto, C; Ceroni Compadretti, G; Tasca,

Endoscopia in ORL

EXERESI DI LIPOMA RETROFARINGEO PER VIA TRANS ORALE SOTTO GUIDA ENDOSCOPICA Di Lieto, C; Ceroni Compadretti, G; Tasca,

Introduzione: i lipomi sono tumori benigni che solo nel 13% dei casi si presentano a livello del distretto testa-collo, prediligendone la regione posteriore. Raramente, invece, si sviluppano anteriormente nel collo, nella fossa infratemporale, nel cavo orale, nel faringe, nella laringe, nella ghiandola parotide e nello spazio retrofaringeo. I lipomi a localizzazione retrofaringea sono a lenta crescita, spesso asintomatici e solo quando raggiungono grandi dimensioni possono determinare sintomi quali dispnea, apnea del sonno, disfagia e raucedine. A tale livello entrano in diagnosi differenziale con altre lesioni, benigne o maligne, dello spazio parafaringeo, ma le moderne tecniche di imaging mediante TC o RM consentono di effettuare una diagnosi con ragionevole accuratezza.

Materiali e metodi: descriviamo il caso clinico di una paziente di 60 anni giunta alla nostra attenzione per sensazione di corpo estraneo faringeo e disfagia per i solidi da circa 1 mese. All’esame obiettivo la paziente presentava una voluminosa neoformazione a mucosa integra a livello del lato sinistro della parete posteriore dell’orofaringe. Lo studio TC faringe- laringe-collo con m.d.c. mostrava la presenza di una neoformazione di 3x2 cm di diametro a livello della regione rino-orofaringea sinistra che si estendeva allo spazio parafaringeo omolaterale, con caratteristiche compatibili con lipoma. La paziente è stata sottoposta a intervento chirurgico di exeresi della neoformazione per via trans-orale in anestesia generale. Grazie all’ausilio dell’endoscopio è stato possibile visualizzare completamente la lesione, effettuarne lo scollamento fino al piano prevertebrale e quindi l’exeresi radicale.

Risultato: l’esame istologico ha confermato la diagnosi di lipoma. Non si sono verificate complicanze intra- e post-operatorie. La paziente ha ripreso l’alimentazione orale in seconda giornata. A 6 mesi dall’intervento la paziente è in buone condizioni cliniche e non presenta segni di recidiva.

Conclusioni: i lipomi a localizzazione retrofaringea sono molto rari e a lenta crescita. Spesso sono asintomatici e, di conseguenza, vengono diagnosticati solo quando hanno raggiunto grandi dimensioni. L’utilizzo dell’endoscopia, nell’approccio trans-orale, consente una migliore visualizzazione della lesione e quindi la sua completa rimozione, con scarsa morbilità per il paziente.

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• Younis M (1980) Retropharyngeal lipoma. J Laryngol Otol 94: 321–325 LA CHIRURGIA DELLE CAVITÀ NASALI SOTTO GUIDA ENDOSCOPICA

Di Lieto, C; Ceroni Compadretti, G; Tasca, I

Introduzione: l’applicazione delle tecnologie endoscopiche per la correzione delle deformità del setto nasale è stata descritta circa vent’anni fa da Lanza e da Stammberger. Negli anni a venire la letteratura di questo settore ha focalizzato le indicazioni di questo tipo di chirurgia prevalentemente e limitatamente a resezioni parcellari del setto nasale, in considerazione del fatto che la magnificazione su monitor consente di individuare correttamente le alterazioni settali da correggere, anche quelle dei distretti più posteriori del naso. Lo scopo del presente studio è quello di presentare la nostra esperienza relativamente all’utilizzo delle tecnologie endoscopiche non soltanto per le deviazioni settali, ma anche per la correzione di tutte le aree delle cavità nasali che possono essere causa di aumento delle resistenze respiratorie. Materiali e metodi: 83 pazienti (43 maschi e 40 femmine) di età media di 45 anni (range: 24-65 anni), affetti da deformità del setto nasale, sono stati sottoposti ad intervento chirurgico di correzione funzionale delle cavità nasali sotto guida endoscopica presso la nostra Unità Operativa nel periodo compreso tra gennaio 2008 e gennaio 2010. Previa infiltrazione con mepivacaina e adrenalina si accede alle cavità nasali attraverso l’incisione emitrasfissa; successivamente lo scollamento dei tessuti si effettua mediate l’ausilio di un aspiratore-scollatore e utilizzando un’ottica rigida 0°, 4 mm. L’approccio maxilla- premaxilla ha consentito di esporre sia le strutture del setto nasale che gli altri importanti siti di resistenza respiratoria, quali la spina nasale anteriore, le creste piriformi e quindi tutte le componenti dell’area valvolare. Risultati: non si sono verificate complicanze intra e post- operatorie. All’ultimo controllo di follow-up, l’esame obiettivo ORL ha rilevato una regolare conformazione delle cavità nasali. I controlli rinomanometrici e rinometrici effettuati a distanza di 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 1 anno dall’intervento hanno dimostrato una normalizzazione delle resistenze e della volumetria endonasale. Conclusioni: la correzione funzionale delle cavità nasali sotto guida endoscopica è una tecnica che rappresenta una possibile valida alternativa alla chirurgia tradizionale offrendo alcuni indiscutibili vantaggi quale primariamente una migliore visualizzazione delle deformità settali, in particolare di quelle posteriori, talora difficilmente visualizzabili con la comune illuminazione frontale; a tale livello, infatti, la dissezione risulta più agevole e si riduce così il rischio di traumatizzare e lacerare i tessuti. La tecnologia endoscopica si è inoltre rivelata di indubbia utilità anche a scopo didattico e per una revisione critica delle procedure chirurgiche adottate nei casi “difficili” di chirurgia secondaria e terziaria.

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