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Un umbrella coordinating body L’intermediazione tra residenti e istituzion

6. Faccia a faccia con le istituzioni: «a level playing field»

L’elemento di riflessione introdotto da Carlos aveva una notevole importanza: portava gli RHV a prendere consapevolezza del fatto che il loro obiettivo primario doveva essere quello di stringere relazioni virtuose con le istituzioni che amministravano i fondi stanziati in favore dei

residenti che avevano sofferto l’impatto dell’uragano Sandy e che il mezzo per stringere tali relazioni doveva essere la discussione con esse in merito a specifici progetti di intervento. Uno spunto ulteriore è stato poi avanzato da Shawn: non era sufficiente mettere a punto dei progetti, ma questi dovevano anche nascere da un profonda attività di dialogo con la comunità.

L’occasione è stata data da un confronto in merito a un episodio che aveva innescato l’esplodere di forti tensioni all’interno del quartiere. Nel corso del primo mese di emergenza, Occupy Wall Street aveva raccolto delle donazioni in favore di Occupy Sandy. Lo staff dell’organizzazione aveva creato la possibilità per i donatori di scegliere a quale quartiere della metropoli far pervenire il proprio denaro. Le somme tuttavia erano confluite in un unico fondo e, a distanza di tempo, era diventato difficile capire quale fosse l’esatto ammontare del denaro destinato a ogni singolo quartiere. Lo staff di Occupy Wall Street aveva dunque deciso di non operare questo tipo di distinzione e di utilizzare il fondo nel suo complesso, destinandolo al project funding (finanziamento di progetti mirati). La decisione, tuttavia, non era stata comunicata efficacemente né ai gruppi con cui l’organizzazione si relazionava né alla comunità, dando luogo a diverse frizioni: tra quelle organizzazioni che ritenevano di essere titolate a usare le donazioni raccolte e che temevano che le risorse venissero destinate solo alle più note ma, soprattutto, tra i residenti, colti dal timore che il denaro non trovasse la strada per giungere a loro: «So, what, the money is just set in the air? They’re not gonna give anything to anybody?»50

aveva chiesto, allarmata, Simone durante la riunione al Jalopy Theatre. Dal punto di vista di Kirby sarebbe stato opportuno chiedere che le somme di denaro donate a favore di Red Hook venissero elargite agli abitanti del quartiere: ciò significava innanzitutto rispettare la volontà degli

stessi donatori. Shawn condivideva il pensiero di Kirby. Tuttavia, riteneva che la questione non potesse essere affrontata prescindendo da una semplice considerazione: il sito era stato creato da Occupy Wall Street e, dunque, nessuna organizzazione esterna aveva il diritto di reclamare del denaro che non aveva contribuito a raccogliere. Shawn concordava con chi sosteneva che Occupy Wall Street aveva commesso degli errori: «I know there’s a lot of repair and conversation that we need to be having with the Occupy Sandy network». Ciononostante, reclamare quei soldi avrebbe costituito un grave errore: avrebbe significato rompere i legami con Occupy Sandy – e non solo:

Shawn: It seems like a terminating thing. It seems like we wanna cash out money and then say “fuck you, we don’t need you”. But there is a much bigger network: we are all part of “recovering from Hurricane Sandy”. There are, like, many different players: there are FEMA, VOAD, catholic charities, and us, and Occupy Sandy, and. It’s a constellation of things that are all working together. So like, if we cut ties with Occupy Sandy, we would be losing far far more by breaking that relationship to the greater network.

Gli RHV, dal punto di vista di Shawn, non potevano fare a meno delle risorse che derivavano dalla «costellazione» di organizzazioni che ruotavano attorno alle operazioni di intervento a favore delle vittime dell’uragano Sandy. Era necessario rimanere collegati a tale universo, anche a costo di accettare la decisione di Occupy Sandy. Non si trattava, tuttavia, di assumere un atteggiamento passivo: proprio la proposta dell’organizzazione di distribuire i fondi attraverso la selezione di progetti specifici costituiva una modalità attraverso cui una distribuzione equa di risorse poteva avere luogo, a condizione che i progetti fossero condivisi con la comunità: l'obiettivo degli RHV doveva essere quello di dimostrare che la richiesta di finanziamenti emergeva da una decisione presa in concertazione con i residenti.

Shawn: It’s not a matter of ownership, we’re not entitled to cash out a penny from that fund. It doesn’t belong to us, it belongs to the commons, and everyone has equal access to it. If we can come to a consensus of our community and say “This is what we need”, we will have access to that, and it will be absolutely nothing stopping us from getting that. […] It’s not gonna go to one group. Restore Red Hook is not gonna be the one group, neither

is RHV, neither is RHI. Any individual small business, and neither is all gonna go to people who live in NYCHA, or whatever. It’s ours. The big capital: you, us.

Era necessario per Shawn superare gli individualismi che minavano il processo di recovery: quelli che dividevano la comunità tra proprietari e affittuari della NYCHA, e quelli che distanziavano le realtà che operavano a favore delle vitime del disastro. Bisognava riuscire a lavorare in coalizione: questa era la vera risorsa di cui volontari e comunità disponevano e da cui, insieme, avrebbero potuto originare pratiche virtuose atte a superare positivamente il disastro.

Shawn: Let’s think about the larger neighborhood and not about individuals. And not about how do we need this to reduce need but how do we create a space that allows everyone on a level playing field to have they needs met through participatory process.

L'obiettivo, dal punto di vista di Shawn, non era quello di soddisfare i bisogni specifici dei residenti: essi, certo, dovevano trovare una risposta ma non costituivano il fattore essenziale. Un passaggio qualitativo fondamentale si sarebbe realizzato nel momento in cui si fossero raggiunte eque condizioni di gioco («a level playing field»): quando i residenti avessero cioè acquisito la capacità di confrontarsi alla pari con i soggetti finanziatori e, in generale, con le istituzioni. Una volta ottenuti i finanziamenti la comunità avrebbe potutto quindi impegnarsi in pratiche di partecipatory budgeting.

La proposta di Shawn ha ricevuto una duplice accoglienza da parte degli altri membri degli RHV. Accettavano con entusiasmo l'idea di focalizzare l'attenzione sulla creazione di progetti e sulla necessità di promuovere un superamento delle divisioni interne alla comunità e tra le organizzazioni di volontariato. Faticavano tuttavia a condividere la proposta più generale, quella che spingeva per un approccio totalmente partecipativo. Dal loro punto di vista, infatti, non esistevano ancora le condizioni per un assetto pienamente «orizzontale»: quel grado di partecipazione condivisa era ancora da venire. Pensavano infatti che la comunità avesse ancora

l'esigenza di una forte intervento di intermediazione da parte dei volontari. E' su questo che hanno concentrato difatti la loro attenzione nel report compilato a fine gennaio, attraverso il quale hanno fatto la loro domanda di finanziamento alla BCF – l'ultimo a cui io ho avuto accesso. Qui il gruppo si è definito come un «umbrella coordinating body»: metteva in evidenza come i suoi sforzi fossero tesi a mettere in comunicazione la comunità con gli enti governativi e le organizzazioni private che a vario titolo operavano nel territorio:

RHV has established trusting relationships with community members that otherwise would not receive help and works to facilitate relationships with government services that are needed such as Rapid Repairs and FEMA. RHV also seeks to act as a hub for communicating the essential and immediate deadlines that affect the neighborhood and works to place pressure to extend such deadlines according to the communities need (Carrié and Desmarais 2013