CAPITOLO I Profili introduttivi
3. I vantaggi e le contraddizioni insite nel mercato dell’efficienza
3.1. I fallimenti del mercato e la necessità dell’intervento pubblico
Posto che l’attuazione delle misure di efficienza energetica produce numerosi effetti vantaggiosi, si dà atto che di recente gli economisti hanno rilevato che i benefici dell’efficienza energetica sono sovrastimati poiché in realtà il mercato sarebbe caratterizzato da inefficienze strutturali e contraddizioni che, da una parte, non consentono al mercato di raggiungere i
148 Sugli obblighi di risparmio energetico imposti alla P.A dal d.lgs n.102/2014 G. VERCILLO, Gli obblighi di risparmio energetico delle pubbliche amministrazioni, op. cit, p.311-330 secondo cui l’obiettivo di conseguire il risparmio energetico è elevato a fine istituzionale della P.A. Per quel che attiene, invece, alla stima del potenziale di risparmio energetico che può derivare dalla riqualificazione degli edifici pubblici cfr. L. PAGLIANO, S. CARLUCCI, G. CATTARIN, La riqualificazione energetico ambientale degli edifici,
ottimalità in funzione dei costi e zero energia in Efficienza energetica: governance, op. cit.,
p.190
149 A. M. FOGHERI, Ruolo dell’efficienza energetica nell’ambito della rigenerazione
urbana, op. cit., p.700. Sul punto la SEN, p.48 precisa che gli interventi di efficientamento
degli edifici aprono la strada al più ampio progetto di riqualificazione del territorio in attuazione dei programmi di azione europea in tema di smart cities.
risultati sperati e, dall’altra, possono addirittura arrivare ad annullare i vantaggi conseguiti.
L’analisi economica ha infatti mostrato che il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica è di fatto precluso dall’esistenza di un forte divario tra l’uso corrente dell’energia e quello considerato ottimale, dalla presenza di veri e propri fallimenti di mercato che non consentono allo stesso di raggiungere condizioni di efficienza allocativa e dalla sussistenza di vere e proprie contraddizioni e paradossi, ivi compreso il rischio dell’effetto rebound, che hanno prodotto l’effetto di aver rallentato l’adozione di soluzioni energicamente ed economicamente efficienti.
Tali distorsioni, dunque, hanno prodotto un notevole scarto tra il piano astratto dei benefici potenzialmente ottenibili mediante l’implementazione delle misure di efficienza energetica e il piano concreto dell’effettiva realizzazione di tali utilità e per questo si è reso necessario un incisivo intervento regolatorio finalizzato, nel lungo termine, ad eliminare gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo del mercato dell’efficienza energetica.
Specificamente, è stato osservato150 che le principali barriere di mercato che frenano la crescita del mercato dell’efficienza energetica sono costituite dalla presenza di asimmetrie e deficit informativi, dalla mancanza di adeguati incentivi, dalla rilevanza dei costi di investimento rispetto all’incertezza sulla redditività dello stesso; dalla mancata coincidenza soggettiva in ordine a colui che realizza l’intervento e colui che invece usufruirà dei benefici ad esso connessi (cd. costi di agenzia), dalla
150 L.DE PAOLI, Consumi energetici e obiettivi di risparmio energetico in Italia, op. cit., p.53-56; G. NAPOLITANO, Il paradosso dell’efficienza energetica e la guida
amministrativa, op. cit., p.351-352. W. H. GOLOVE, J. H. ETO, Market barriers to energy efficiency: a critical reappraisal of the rationale for public policies to promote energy efficiency, research for Lawrence Berkeley National Laboratory, LBL-38059, 1996 p.5-24;
L. WEBER, Some riflections on barriers to the efficient use of energy in Energy Policy, 10, vol.25, 1997, p.833 ss.
frammentarietà organizzativa e normativa, dalla scarsa concorrenzialità del mercato e dalla distorsione del prezzo dell’energia.
Partendo da tale dato, poi, alcuni autori, hanno differenziato le generiche barriere di mercato dai veri e propri fallimenti del mercato dell’efficienza energetica al fine di escludere, nel primo caso, la necessità dell’intervento regolatorio dello Stato sulla base dell’assunto per cui determinate barriere di mercato, in quanto rischi correlati a qualsivoglia attività di impresa, non giustificherebbero l’adozione di specifiche policies nel campo dell’efficienza energetica151
.
In disparte tale considerazione, tra i fallimenti di mercato più rilevanti dai quali è emersa non solo la difficoltà del mercato di raggiungere spontaneamente standard adeguati di efficienza, ma addirittura di annullare gli effetti benefici eventualmente conseguiti si annovera il rischio rebound.
Trattasi di quell’effetto rimbalzo, conosciuto anche come paradosso di Jevons, in virtù del quale si assume come altamente probabile che dall’attuazione delle misure di efficienza energetica ne derivi un incentivo al consumo di energia in ragione della diminuzione del prezzo dell’energia152
. In altri termini, secondo Jevons ogni miglioramento dell’efficienza nei processi di produzione si tramuterebbe in una produzione energetica maggiore tanto da implicare un consumo di materie prime superiore al precedente poiché riducendo i costi dei servizi con l’ottimizzazione
151
J. Palm, P. THOLLANDER An interdisciplinary perspective on industrial energy
efficiency in Applied energy, 87, 2010, p.3256.
152 L’effetto rebound, in economia, è identificato come “effetto rimbalzo” o paradosso di Jevons, ed in particolare, come quella conseguenza paradossale per cui l’aumento dell’efficienza energetica oltre a consentire la diminuzione della domanda di energia recherebbe con sé un contestuale incremento delle emissioni di gas serra in atmosfera. In tema, P. LINARES e X. LABANDEIRA, Energy Efficency: Economics and Policy, op. cit., p.592; K. TURNER, “Rebound" Effects from Increased Energy Efficiency: A Time to
Pause and Refiect in The energy journal, 4, 2013, p.25; ib., N. HANLEY, Energy efficiency, rebound effects and the environmental Kuznets Curve in Energy economics, 33,
2011, p.709; L. A. GREENING, D. L. GREENE, C. DIFIGLIO, Energy efficiency and
consumtion-the rebound effect- a survey in Energy policy, 28, 6, 2000, p.389 ss.; P. H.
BERKHOUT, J. C. MUSKENS, J. W. VELTHUIJNES, Defining the rebound effect in
energetica i cittadini e le imprese potrebbero decidere di intensificarne l’utilizzo.
Di talchè la riduzione del prezzo dei servizi potrebbe produrre un effetto rimbalzo diretto sulla domanda, tanto da indurre ad aumentare la domanda di energia o un effetto rimbalzo indiretto, che riflette sulla domanda di energia i cambiamenti derivanti da una nuova disponibilità di reddito in ragione della riduzione dei costi dovuta alla realizzazione degli interventi di efficienza energetica.
A titolo esemplificativo, è stato ipotizzato che nel breve periodo l’attuazione delle misure di efficienza energetica produrrebbe una diminuzione del prezzo dell’energia che indurrebbe gli investitori a reimpiegare i risparmi ottenuti nell’acquisto di ulteriori beni o servizi a consumo energetico, con conseguente aumento della domanda di energia e di emissioni di gas ad effetto serra153.
Ebbene, gli effetti paradossali derivanti dall’applicazione delle misure di efficienza energetica se da una parte hanno indotto ad un maggior intervento pubblico nel mercato ai fini della predisposizione di regole e misure volte a superare tali inefficienze, dall’altra hanno fatto sorgere il dubbio in ordine all’efficacia delle policies poste a tutela dell’efficienza energetica.
In altri termini, preso atto dei rischi e delle incertezze in termini di riduzione dei gas ad effetto serra che potrebbero derivare dalla diffusione delle misure di efficienza energetica e dal connesso rischio rebound ci si chiede quale possa essere l’utilità di ulteriori interventi regolatori che, se da un lato, hanno il pregio di aumentare l’implementazione delle misure di efficienza energetica nel breve periodo, dall’altro, producono l’effetto opposto di aumentare i consumi di energia nel lungo periodo, così annullando gli effetti raggiunti.
153
L.de PAOLI, Consumi energetici e obiettivi di risparmio energetico in Italia, op. cit., p.48
Dunque ci si chiede in che modo le autorità pubbliche possano esercitare il proprio potere regolatorio orientato allo sviluppo del mercato, evitando di incorrere nelle contraddizioni insite nel mercato dell’efficienza energetica.
Ebbene, atteso che questa non è la sede più idonea per fornire risposte di tal genere, in linea generale ci si limita a rappresentare che in presenza di fallimenti del mercato siano essi dipesi da asimmetrie informative piuttosto che dall’effetto rimbalzo, l’intervento pubblico nel mercato è necessario al fine di eliminare gli effetti distorsivi e riequilibrare le condizioni di efficienza del mercato.
Pertanto, il regolatore è tenuto ad intervenire in modo flessibile sia
ex ante, fissando le regole volte a stabilizzare il mercato ed a massimizzare i
benefici sociali, sia ex post, controllando gli effetti derivanti dalle misure introdotte in modo da attenuare gli eventuali effetti collaterali che potrebbero discendere dalla loro applicazione.