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I fattori di competitività *

Nel documento Il mercato del lavoro (pagine 56-58)

Grafico 2.1 Progetti Integrati territoriali per ambito provinciale

3. I fattori di competitività *

3.1 Introduzione

Questo capitolo del Rapporto analizza i fattori che concorrono a determinare il grado di competitività del sistema economico sardo. Il concetto di competiti- vità fa riferimento alla capacità delle imprese sarde di ‘competere’ con successo nei mercati nazionali ed internazionali. Tale capacità risulta dall’azione con- giunta di circostanze complesse che vanno dalla struttura più o meno concor- renziale del mercato, alle condizioni della domanda e dell’offerta, ai legami tra le diverse fasi del processo produttivo, fino a toccare le determinanti della pro- duttività del sistema, nel medio e lungo periodo. Queste ultime, che compren- dono in primo luogo le infrastrutture materiali (trasporti, telecomunicazioni, reti energetiche, servizi idrici, ambientali) ed immateriali (imprenditorialità, com- petenza e formazione della forza lavoro, livello tecnologico, capacità di innova- re), costituiscono leve alle quali le regioni possono far ricorso per cercare di in- durre, attraverso incrementi di produttività, un miglioramento del grado di com- petitività del sistema. Tale idea è stata formalmente recepita dall’Unione Euro- pea nella definizione delle azioni da intraprendere per il perseguimento degli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona, il cui fine dichiarato è quello di “fare dell’Unione Europea l’economia più dinamica e competitiva del mondo”. La questione dei fattori di produttività va dunque affrontata in una prospettiva quanto più possibile “europea”. Come già sottolineato infatti nel precedente ca- pitolo, non basta ormai operare un confronto tra il sistema economico sardo e le altre regioni o province italiane ma è necessario indagare su come vanno le cose nel resto d’Europa. Il paragone tra “aree simili” a livello europeo fa infatti emer- gere o ridimensiona, a seconda dei casi, le criticità proprie dell’Isola.

Il capitolo si apre quindi con un paragrafo dedicato all’esame delle regioni europee dal punto di vista del grado di raggiungimento degli obiettivi di Lisbo- na. Il paragrafo analizza la posizione della Sardegna rispetto ad una molteplicità

* Questo capitolo si deve ad un gruppo di lavoro coordinato da Massimo Del Gatto. Quest’ultimo è an- che autore delle sezioni 3.2, 3.4 e 3.7 e coautore, insieme a Giovanni Screpis, del paragrafo 3.5. Marta Foddi e Mariano Porcu sono autori del paragrafo 3.3 e quest’ultimo ha inoltre curato il policy focus 2 sugli obiettivi di Lisbona. Infine, il paragrafo 3.6 è stato elaborato da Francesco Pigliaru, mentre Fabia- no Schivardi è autore del policy focus 1 a fine capitolo.

di indicatori che l’Unione Europea ritiene indispensabile monitorare per misura- re la competitività di un’area. L’analisi successiva si occupa più in dettaglio delle cosiddette infrastrutture immateriali ed indaga come la regione si colloca in ambito europeo in termini di istruzione, formazione e di capacità ad innova- re13. Un policy focus al termine del capitolo introduce alcune considerazioni di metodo circa la valenza degli indicatori scelti a livello comunitario per monito- rare i progressi fatti verso gli Obiettivi di Lisbona. Il capitolo prosegue con l’analisi della dotazione di infrastrutture materiali: le reti di trasporto, che con- dizionano il grado di accessibilità territoriale, le reti energetico-ambientali, le reti per lo scambio di informazioni, le reti bancarie. Tali fattori incidono forte- mente sul livello e la qualità dell’attività economica di un’area.

Rispetto alla questione della dotazione infrastrutturale, è ovviamente centrale il ruolo del settore pubblico e l’efficacia dei suoi interventi. Tale problema era stato già sollevato nel Rapporto CRENoS dello scorso anno, dove si sottolinea- va come, a fronte di investimenti ingenti, la regione risultasse scarsamente do- tata di infrastrutture materiali rispetto al resto d’Italia. In questo contesto si ri- marcava come il dibattito sul ruolo del settore pubblico prendesse spesso erro- neamente a riferimento l’ammontare di spesa decisa dalla pubblica amministra- zione. Ciò, non solo non basta per valutare il ruolo del settore pubblico, ma può essere fuorviante. In Sardegna, ma anche in Italia in generale, vi è infatti un problema di efficacia della spesa e degli interventi pubblici. Quest’anno si è voluto approfondire il tema della dimensione del settore pubblico, inteso come fonte primaria di servizi alla competitività, effettuando confronti tra la Sardegna e le altre regioni italiane. Soprattutto in regioni in ritardo di sviluppo come la Sardegna, l’impatto sull’economia del settore pubblico è estremamente rilevante e l’efficienza di questo settore risulta un indispensabile ingrediente di contesto per determinare la competitività del sistema produttivo.

Inoltre, il capitolo affronta il problema dell’efficacia dell’attività di regola- mentazione del settore pubblico. Infatti, va sottolineato che l’efficienza della pubblica amministrazione non tocca soltanto gli aspetti legati alla spesa: anche la regolamentazione influenza fortemente la competitività di un sistema produt- tivo. L’analisi dell’efficacia della regolamentazione è naturalmente tema estre- mamente complesso. Quest’anno il Rapporto ha dedicato al tema un policy fo- cus che indaga gli effetti che la regolamentazione regionale ha avuto sul settore del commercio.

Infine, il paragrafo 3.7 presenta l’analisi di un indice di competitività sui mercati esteri delle regioni italiane. L’indice qui costruito misura gli aspetti di- namici della capacità di esportare di un’area. Questi sono rappresentati sia dalla

13 Ulteriori confronti tra regioni europee rispetto agli obiettivi di Lisbona si ritrovano nel prossimo ca-

storia delle esportazioni negli ultimi anni, sia dal fatto di essere esportatori in settori a forte crescita della domanda internazionale e/o ad alta tecnologia. Tale indice fornisce quindi una sintesi di quanto il tessuto produttivo locale sia stato in grado di competere nei mercati internazionali sino ad oggi e se sarà in grado di garantire un buon livello di competitività anche nei prossimi anni.

3.2 Obiettivi di Lisbona e competitività

L’analisi sul grado di competitività regionale parte esaminando alcuni indi- catori che evidenziano il posizionamento generale dell’Italia e della Sardegna rispetto alla serie di priorità individuate dall’Unione Europea per valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. Tali priorità sono elencate nel grafico 3.1, che ne riporta i valori per l’Italia e li confronta con la media eu- ropea per il 2000 e per il 2005 (o 2004, a seconda degli indicatori).

Grafico 3.1 Performance dell’Italia negli indicatori di valutazione del grado di rag-

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