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8. Relazioni di Ancona con le Marche

8.1 Le Marche del Sud

8.1.2 Fermo

Tornando ai rapporti tra Ancona e le città marchigiane si osserva come le maggiori tensioni si avranno soprattutto con Fermo, a partire dal XIII secolo, quando incomincerà il suo interessamento marittimo. Fermo infatti, oltre ad avvicinarsi agli altri centri marchigiani, cerca anche alleanze con gli stessi operatori economici che lavorano con Ancona, tra cui Ragusa, con cui definisce diversi trattati nel corso dei secoli bassomedievali: nel 1229, nel 1246 e 1247, nel 1256, nel 1274 e nel 1288284. La grande capacità diplomatica di Ragusa trova

compimento anche nelle Marche, infatti mai si inserì negli scontri marchigiani, ma anzi cercherà sempre di tenere il piede su due staffe al fine di mantenere privilegi commerciali su più piazze, come fece anche nei confronti di Roma e dei Turchi nel XVI secolo. Lo sviluppo marittimo di Fermo è tardo, poiché il suo centro nasce e si sviluppa nell’entroterra, ottenendo un avamposto sulla costa solo dal 1214. Nel 1231 il vescovo concederà l’autorizzazione a Fermo per la costruzione del porto e nel 1238 le assegnerà il controllo politico della costa compresa tra le foci del fiume Potenza e del fiume Tronto, per poi nel 1251 dare

283 ASAN, ACAN, consigli, 5, c. 158v- 164r- 167v; ASAN, ACAN, consigli, 7, cc. 42r, 47r.

284 DADU, 7.3.3, acta S. Mariae Maioris, doc..53-136-167-168-270; CD, III, doc. CCLXXIV; CD, IV, doc.

CCLXVII-CCLXXXIII; CD, V, doc. DXLII; CD, VI, doc. LXIII; MSHSM, I, doc. LXXII, a.1228; CARTER F.W., Dubrovnik: a classic city state, Londra, 1971, pp. 106-110.

74 l’autorizzazione alla costruzione di un castrum a S. Elpidio a Mare285. A questo seguirà nel

1260 il privilegio imperiale per la costruzione del porto. Venezia troverà quindi in Fermo uno dei suoi miglior alleati in seno alla regione e per questo ne favorirà e incrementerà lo sviluppo delle strutture portuali di Porto S. Giorgio e Grottammare, anche con il finanziamento della manutenzione straordinaria nel 1299286.

Il forte legame politico e militare tra Venezia e Fermo trova testimonianza giuridica negli accordi del 1260, del 1288 e del 1377287: tutti questi trattati nascono prima di tutto dalle

esigenze fermane di avere appoggio militare durante i suoi continui scontri con Ancona. Per Venezia l’appoggio a Fermo avverrà sempre senza esitazioni (nonostante gli eventi di rappresaglia che spesso si manifestano), proprio perché tali diatribe si inseriscono pienamente all’interno del progetto veneziano di disturbo di Ancona e di controllo del mercato agricolo marchigiano ottenendo, in prima battuta già nel 1260, l’esenzione dalla tassa di arboratico288. Venezia, a Fermo, troverà terreno fertile anche per praticare la stessa politica

che aveva avviato nei territori dalmati, ossia il controllo non solo della politica estera, ma anche della politica interna attraverso la collocazione di propri podestà dal 1251 (vedi cap. 12.1)289. Tutto ciò rientra in un contesto in cui Venezia definisce la sua area di controllo

commerciale nello stesso periodo in cui si avviano le relazioni-scontri con Genova290.

Questa forte presenza veneta favorirà il commercio di Fermo, tanto che la stessa città sarà coinvolta all’interno dell’annosa questione degli Ordinamenta et consuetudo maris di Trani: questo statuto è considerato il più antico statuto marittimo italiano (variamente datato al 1063, al 1183 o al 1363 con una diatriba ancora in corso), giunto solo attraverso una copia posta all’interno degli statuti cinquecenteschi di Fermo291. La sua presenza, testimonia un legame

tra Fermo e la Puglia e il riconoscimento del suo valore giuridico da parte della comunità

285 Il controllo politico di Fermo sulla foce del fiume Tronto sarà la causa bellica della guerra di confine tra

Fermo ed Ascoli, presso cui quest’ultima, aveva fondato nel 1245 Porto d’Ascoli, TABARRINI M., Cronache della città di Fermo, … doc. CIII-CLXXX;PIRANI V., Fermo…, pp. 13-19; ID.,Città, insediamenti costieri e strutture portuali ...pp. 187-213.

286 ID., Fermo…, pp. 47-56.

287 TABARRINI M., Cronache della città di Fermo…doc. CCXXXIX-CCLXXIV;HAGEMANN W., Le lettere originali

dei dogi Ranieri Zeno e Lorenzo Tiepolo conservate nell’archivio diplomatico di Fermo, in Studia Picena, 1957, pp. 87-113.

288 LUZZATTO G., I più antichi trattati…, doc. XI pp. 61-72, doc. XV, pp. 79-82.

289 SARPI P., Dominio del Mar Adriatico …pp. 17-20;DE MINICIS G., Cronache di Fermo …doc. 274, p. 422; MORONI

M., Tra relitti di mare e paludi costiere: nascita di una comunità di pescatori a S. Benedetto del Tronto (XVI-XVII secolo), in

Ricchezza del mare ricchezze dal mare: sec. XIII-XVIII, atti della trentasettesima Settimana di studi, 11-15 aprile 2005,

CAVACIOCCHI S. ed., Firenze, 2006, pp. 1041-1056.

290 I libri iurium della repubblica di Genova, voll. 11, 1992-2011, I\4, doc. 722-727.

291 VOLPICELLA L, Degli antichi ordinamenti marittimi …pp. 9-33; PALUMBO P.F., Per la storia delle relazioni…, p.35-

42; MARVULLI N., Nomos rodion nautikos…, pp. 42-64; ZDEKAUER L., La dogana del porto di Recanati …pp. 53-84; AQUILANO D., La pirateria nell’Adriatico svevo e angioino da Federico II a Roberto il Saggio, in Proposte e ricerche, n. 43, 1999, pp. 67-82; BAMBI F., Alle origini del volgare del diritto. La lingua degli statuti di Toscana tra XII e XIV secolo, Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge [Online], 126-2 | 2014, Messo online il 06 agosto 2014,

75 fermana, che per questo lo acquisisce e lo rende parte integrante degli statuti cittadini, mostrando l’interesse di Fermo verso le attività marittime.

Il XIII secolo è certamente considerabile un periodo di fermento diplomatico per Fermo perché oltre ad accordi con Venezia (1260), Zara (1262), Termoli (1225) e con Manfredi di Sicilia, si dà spazio ad un importante legame con il Sud d’Italia, prima che l’arrivo degli Angioini e poi dei Catalani, determinino un cambiamento degli assetti istituzionali delle città pugliesi, modificandone la loro autonomia commerciale292.

Il ruolo di Fermo nel territorio dalmata è sicuramente concorrenziale a quello anconetano e non si limita ai soli centri maggiori quali Zara e Ragusa, infatti troviamo la presenza di Fermo anche all’interno del mercato di distribuzione del vino marchigiano a Traù e Spalato e avrà modo di costruire rapporti economici con Segna nel 1293293: l’appoggio veneziano deve aver

contribuito allo sviluppo di tale posizione concorrenziale con Ancona294. Nonostante

Venezia, Fermo non aveva comunque i numeri per competere con Ancona, anche se deve essere comunque considerato il secondo centro marchigiano con il più ampio mercato commerciale adriatico.

Nel XIV secolo, come già visto nel cap. 4.4, lo scontro con Ancona si giocherà soprattutto nel campo del sistema fieristico marchigiano. I Fermani radicalizzeranno la loro presenza nell’Adriatico grazie all’inserimento di loro cittadini all’interno delle istituzioni dalmate, infatti gli elenchi dei notai delle città di Zara e Ragusa (non mancando anche presenze in Albania), mostrano in maniera evidentissima come la presenza di nomi fermani prevalga in maniera esponenziale rispetto a nominativi anconetani o di altri centri marchigiani295.

Fermo pur non avendo trattati commerciali con la città di Ancona per il continuo stato di tensione presente (gli atti consiliari di Ancona testimoniano soprattutto la lunga serie di ambasciate che si susseguivano tra le due città), è stato qui analizzato poiché il suo rapporto con Ancona è fondamentale per comprendere i meccanismi che legano l’entroterra marchigiano e i suoi prodotti agricoli. Inoltre una guerra, che può dirsi a un primo approccio campanilista, in realtà si colloca all’interno di un sistema regionale che determina la

292 TABARRINI M., Cronache della città di Fermo… doc. CCLXXXIX-CCLXXXII,HAGEMANN W., Un trattato del

1225 tra Fermo e Termoli…, pp. 175-188; FELICE C.,PASQUALINI A.,SORELLA S.,Termoli, storia di una città, Roma, 2009, pp. 14-16. Il trattato con Termoli avviene a seguito della necessità di porre fine ad una serie di rappresaglie reciproche. Tale trattato di pace è anche l’occasione per definire anche norme doganali e libertà reciproche di commercio.

293 Zapisnici velikog vijeća grada Splita (Libri maioris consilis civitatis Spalati) 1352-1354\1357-1359, STIPIŠIĆ J.,

ŠAMŠALOVIĆ M. ed., in Papers and Proceedings of the Department of Historical Research of the Institute of Historical and Social Research of Croatian Academy of Sciences and Arts, 1983, pp. 64-266, doc. 199, a.1359, p. 242;PIRANI V., Fermo…, pp. 56-60.

294 ASAN, ACAN, consigli 5, 11 febbraio 1390, c.23r trattato di pace con Fermo.

295 VALENTINI J., Acta Albaniae veneta…, vol. II, doc. 132; BETTARINI F., Per un censimento dei notai dalmati, in

76 costruzione di rotte commerciali e rapporti politici che coinvolgono l’intera area adriatica, come mostrano i numerosi trattati tra Fermo e le altre città adriatiche.