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FIGURA 21 COMUNI PER TEMPO DI RICONOSCIMENTO DELLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE, ANNI 2011-2012 (VALORI PERCENTUALI)

Generalmente il giovane viene accompagnato in Commissione dal tutore (57,2%) o da un operatore sociale (29%), mentre più raramente dall’assistente sociale del Comune di riferimento o dall’avvocato di fiducia (1,6%). In particolare è interessante notare che anche in questo caso vi sono modalità differenti a seconda dei territori: in Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata e Sicilia i minori vengono nella maggior parte dei casi accompagnati dal tutore, in Lombardia ed Emilia Romagna dall’assistente sociale, in Piemonte, Toscana, Puglia, Calabria e Campania dagli ope- ratori sociali. Friuli-Venezia Giula Liguria Veneto Trentino-Alto Adige Lombardia Piemonte Abruzzo Molise Lazio Puglia Basilicata Campania Sicilia Sardegna Italia Calabria Marche Umbria Toscana Emilia Romagna 0 20 40 60 80 100%

Tutore Assistente Operatore Avvocato Altro

NO MSNA RICHIEDENTI ASILO

NO MSNA RICHIEDENTI ASILO

NO MSNA RICHIEDENTI ASILO FIGURA 22 COMUNI PER ACCOMPAGNAMENTO MINORI,

2.2. I minori stranieri non accompagnati accolti in prima accoglienza

Dopo avere presentato il quadro complessivo relativo ai minori stranieri non accom- pagnati contattati e presi in carico dai Comuni coinvolti nell’indagine, in questo pa- ragrafo, consideriamo il fenomeno più circoscritto dei minori inseriti in comunità di

prima accoglienza, per i quali i servizi abbiano attivato un intervento di accoglienza

presso strutture di pronto intervento11all’interno delle quali il minore dovrebbe ri-

manere per un periodo limitato (da 30 ad un massimo di 120 giorni). Infatti, al minore straniero che si presenta, solo o accompagnato (da forze dell’ordine, operatori sociali, enti, associazioni, privati, etc.) all’assistenza sociale territoriale e che risulti privo di riferimenti familiari e parentali, viene offerta la pronta e provvisoria accoglienza12.

Le strutture che svolgono questo servizio rivolto a minori in situazione di abbandono o di urgente bisogno di ospitalità e protezione, sono prevalentemente strutture del privato sociale convenzionate con l’ente locale, attivabili su richiesta dei servizi sociali o dell’autorità giudiziaria allorquando un minore venga rintracciato privo di adulti di riferimento. Per le emergenze possono, inoltre, essere attivati posti di pronta ac- coglienza presso comunità ad hoc13o strutture residenziali che si siano dichiarate di-

sponibili a riservare un limitato numero di posti a tale scopo.

11 Il minore in stato di abbandono deve essere collocato in un luogo sicuro da parte della pubblica autorità. 12 In alcuni Comuni è stata inoltre incoraggiata negli anni l’esperienza dell’educativa di strada e dei servizi di aggancio,

volti a raggiungere sul territorio, nei luoghi di ritrovo dei ragazzi, coloro la cui presenza sfugge alle forze dell’ordine e ai servizi sociali: l’obiettivo è quello di stabilire un contatto utile a intessere una relazione con il ragazzo ed even- tualmente avviare un percorso di accompagnamento verso le strutture d’accoglienza. Ciò permette il monitoraggio del fenomeno sul territorio e l’inserimento in accoglienza secondo un’ottica preventiva, piuttosto che riparativa ed emergenziale. Tra le esperienze più interessanti indagate nell’ambito degli approfondimenti qualitativi intercorsi parallelamente alla rilevazione nazionale, si segnala quella di Napoli, dove la cooperativa Dedalus si è dotata di un’unità di strada, che tenta di stabilire un contatto con i ragazzi nei luoghi da questi maggiormente frequentati (piazze, semafori, ecc.) per spiegare loro quali opportunità offrono i servizi della cooperativa e l’ingresso nel sistema di accoglienza. Così come anche nel Comune di Torino si registra un’esperienza importante riguardo al- l’educativa di strada, grazie a una decina di unità di strada coordinate dall’Ente locale. L’intervento si rivolge non solo a minori stranieri non accompagnati, ma anche ad altre tipologie come ragazzi italiani, minori stranieri che convivono con familiari e parenti, seconde generazioni e così via. Il progetto “Spazio anch’io”, gestito dall’ Oratorio San Luigi e finanziato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Circoscrizione 8 del Comune, ha una postazione fissa all’interno del Parco Valentino, che non si caratterizza come uno spazio chiuso e rigidamente normato (come può essere un oratorio), il che potrebbe rendere difficoltoso l’inserimento di alcuni soggetti, bensì come un’area ca- ratterizzata da tensostrutture all’interno di un luogo già abitualmente frequentato dai ragazzi. L’equipe è formata da un educatore, uno psicologo, dei peer educator e dei volontari. I ragazzi hanno la possibilità di scegliere di in- traprendere un percorso di tutela oppure di continuare a vivere la vita di strada. In ogni caso, lo Spazio anch’io diventa un punto di riferimento dove poter tornare e svolgere delle attività, o anche solo dove poter trovare uno spazio di condivisione e di disponibilità all’ascolto.

13 In alcune realtà sono state aperte strutture “specializzate” ad accogliere minori in situazione di emergenza, or- ganizzate con grande flessibilità in modo da poter accogliere in qualunque momento qualsiasi minore propo- sto dagli Enti affidanti: Tribunale, Servizi Sociali, Forze dell’Ordine, ecc. Le caratteristiche principali del Centro di Pronta Accoglienza: a) offerta di ricovero temporaneo ai minori in situazione di abbandono o comunque di urgente bisogno di ospitalità e protezione; b)una èquipe educativa presente nell’arco delle 24 ore; c) la predi- sposizione di un progetto d’intervento, fatto in collaborazione tra servizi territoriali e èquipe educativa, per una sistemazione stabile ed idonea ad affrontare le cause del disagio.

Analizzando i dati riferiti ai minori non accompagnati accolti in strutture di

prima/pronta accoglienza, l’indagine rileva che mediamente, nel corso dell’ultimo biennio, il 74% dei minori non accompagnati presi in carico è stato accolto in strutture di prima/pronta accoglienza. Più dettagliatamente, come possiamo osservare nella tabella seguente, rispetto agli anni precedenti vi è stato un considerevole incremento degli inserimenti in comunità, dal momento in cui i minori collocati in accoglienza sono stati oltre 7.000 nel 2011 e 6.551 nel corso del 2012 (ovvero più del doppio rispetto al dato del 2010).

TABELLA 13 MSNA ACCOLTI IN PRIMA/PRONTA ACCOGLIENZA,