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La figura del mediatore linguistico negli ambienti educativi e scolastici

3.4 Pratiche educative

3.4.3 La figura del mediatore linguistico negli ambienti educativi e scolastici

La Proposta di legge n. 2185 del 10 febbraio 2009, recante disposizioni in materia di “Disciplina della professione di mediatore interculturale e delega al Governo in materia di ordinamento dei corsi di formazione per il suo esercizio”, per la prima volta, fa riferimento espressamente alla necessità della mediazione come strumento da adottare all’interno di “politiche improntate a pedagogie interculturali […] e progetti di

inclusione sociale e formativi, respingendo i tentativi di limitare l’accesso agli stranieri alla scuola primaria, con la giustificazione di risorse economiche limitate”105 (P.d.l 2185/2009, p. 1)

Se la figura del mediatore linguistico culturale riveste molteplici ruoli all’interno dei diversi ambienti in cui opera, all’interno delle istituzioni scolastiche la sua multifunzionalità è altrettanto frammentata da un caleidoscopio di funzioni e obiettivi che gli/le vengono affidate secondo le esigenze specifiche. Come sostengono Graziella Favaro e Manuela Fumagalli (2004), la mediazione linguistico-culturale all’interno della scuola è, infatti, un dispositivo che assume caratteri diversi e che si riconduce principalmente all’utenza specifica con la quale di volta in volta lavora, siano esse le famiglie immigrate, i bambini immigrati, gli insegnanti, gli operatori scolastici o i bambini italiani. In particolare,

Graziella Favaro e Manuela Fumagalli (2004) inquadrano con precisione la funzione e i risultati della collaborazione professionale del mediatore con i servizi educativi di vario genere. Tra le funzioni specifiche del mediatore si annoverano l’accoglienza dei neoarrivati 106, il servizio di traduzione e interpretariato di comunicazione e documentazione, l’accompagnamento durante la fase dell’inserimento, la valorizzazione della lingua e cultura d’origine, l’aiuto nella rilevazione delle competenze e nella ricostruzione della biografia (anche linguistica) al momento dell’ingresso dell’alunno. A ingresso avvenuto, è importante che il mediatore linguistico culturale instauri una collaborazione con gli insegnanti nell’ambito dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda107108, secondo il ruolo riconosciuto alla lingua di strumento di interazione. (Favaro e Fumagalli, 2004)

105 Già nel 2010 il D. Lgs. del 10 settembre 2010, n. 249, recante disposizioni in materia di “Definizione

della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado, ai sensi dell’art. 2, comma 416 della Legge 24 dicembre 2007, n. 244” è prevista la disciplina di “pedagogia interculturale” per la facilitazione della convivenza interculturale. (D.Lgs. 249/2010)

106 Con il termine “accoglienza” ci si riferisce all’insieme degli adempimenti e dei provvedimenti

attraverso i quali viene formalizzato il rapporto dell’alunno e della sua famiglia con la realtà scolastica. (Miur, 2014) Secondo il Miur, “oltre alle problematiche di inserimento e integrazione formativa e sociale con cui si misurano tutti gli studenti stranieri, questi studenti devono confrontarsi con la problematica della conoscenza della lingua italiana, da qui l’importanza di avere contezza della loro consistenza, al fine di mettere in campo i necessari interventi e azioni didattiche di supporto linguistico”. (Miur – Ufficio di Statistica, marzo 2017, p.16)

107 La “lingua seconda”, diversamente dalla “lingua straniera” è la lingua che si parla nell’ambiente in cui

la si impara (Balboni, 2008), come, in questo caso, la lingua italiana per gli alunni con cittadinanza non italiana frequentanti la Scuola italiana. Diversamente dalla lingua straniera, per la lingua seconda non è

Shi Ande 施安德 (2013), limitatamente ai discenti di origine cinese, osserva, infatti, che:

中国移民⼈数的增加也给意⼤利以及中国带来了⼀些意想不到的问题和困难。对 于意⼤利政府⽽⾔,⾯临的⾸要问题是如何尽快地让中国移民融⼊意⼤利社会; 对于中国移民⽽⾔,最⼤的问题是如何尽快地适应意⼤利的⽣活。⽆论从哪⼀⽅ ⾯考虑,语⾔都成为横亘在两者之间的巨⼤障碍。

(Shi Ande 施安德, p. 40)

[Trad.] L'aumento della popolazione di nazionalità cinese ha fatto emergere alcuni problemi e alcune difficoltà inaspettate. Al governo spetta affrontare la questione di carattere primario su come far inserire il più velocemente possibile i cittadini cinesi nella società italiana; ai cittadini cinesi quella di inserirsi il più velocemente possibile nella società italiana. Indipendentemente da dove la si osservi, la lingua rappresenta un enorme ostacolo che si intromette tra le due parti.

(Shi Ande 施安德, p. 40)

Inoltre, le pratiche espletate dal mediatore linguistico culturale non coinvolgono solo l’utenza straniera: al mediatore culturale spetta infatti, fronteggiare, i progetti di educazione interculturale per tutti gli alunni, così da diffondere l’informazione sui contesti e sui riferimenti culturali di origine, e promuovere la conoscenza di punti di vista dipesi da matrici culturali diverse. (Favaro e Fumagalli, 2004)

possibile selezionare e graduare l’input da proporre ai discenti, i quali si misurano spontaneamente con la lingua nella realtà quotidiana. (Balboni, 2008)

108 Così come il mediatore linguistico-culturale, anche l’insegnante di italiano come lingua straniera o

lingua seconda, è una figura professionale relativamente nuova in Italia. L’approccio per la formazione dell’insegnante di lingua italiana come lingua straniera o seconda si è arricchito negli ultimi anni di studi trasversali in ambito linguistico, glottodidattico, culturale, psicologico, antropologico, neurolinguistico e comunicativo. Le commissioni scientifiche che, negli ultimi anni, hanno investito i maggiori sforzi in questa disciplina sono l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università per Stranieri di Perugia e l’Università per Stranieri di Siena. Il laboratorio ITALS ospitato dal centro di Ricerca e Didattica delle lingue del Dipartimento di studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (<http://www.itals.it/>, ultima consultazione 24 maggio 2017) e il Centro DITALS dell’Università per stranieri di Siena (<http://ditals.unistrasi.it/>, ultima consultazione 24 maggio 2017) rilasciano, dopo aver dimostrato di essere in possesso di determinati requisiti, un titolo culturale per la didattica della lingua italiana a stranieri. (Serragiotto, 2004) Ad oggi, la classe di concorso A-23, lingua italiana per discenti di lingua straniera (alloglotti) compare tra le nuovi classi di concorso riconosciute. (in: “FLC CGIL”, <http://classiconcorso.flcgil.it/classi_concorso_nuove>, ultima consultazione 2 giugno 2017)

Per un approfondimento interdisciplinare sul tema dell’apprendimento della lingua italiana come lingua seconda, si vedano le pubblicazioni dei più emeriti studiosi nella collana “Le lingue di Babele”.

Da quanto emerge dalla letteratura analizzata, il mediatore è presente durante tutte le fasi di inserimento di un alunno, dall’accoglienza, all’accompagnamento alla progettazione operativa di interventi di successo, in un clima di stretta collaborazione con gli insegnanti e tutto il personale scolastico coinvolto.