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FINALITA’, OBIETTIVI E IPOTESI

Alla luce delle considerazioni esposte, questo lavoro intende analizzare le caratteristiche strutturali e riparative dell’input linguistico materno durante la lettura congiunta nelle diadi madre-bambino con bambini d’età prescolare con ritardo/disturbo specifico di linguaggio (R/DSL). L’analisi assume una prospettiva consapevole della reciprocità dell’influenza dei partner nell’interazione ed è finalizzata a verificare l’efficacia delle riparazioni utilizzate dalle madri nel promuovere la responsività infantile.

4.1 Obiettivi e ipotesi

Prima di descrivere gli obiettivi è necessaria una precisazione metodologica rilevante per le ipotesi sottese: lo studio prevede la presenza di un gruppo target e di 2 gruppi di confronto. Il gruppo target comprende le diadi con bambini di età prescolare con ritardo/disturbo specifico di linguaggio (R/DSL) di tipo espressivo; il primo gruppo di confronto include diadi con bambini appaiati ai primi per età cronologica (confronto cronologico, CRONO); il secondo gruppo di confronto comprende diadi con bambini appaiati ai primi per lunghezza media dell’enunciato in parole (LMEp) (confronto linguistico, LING). L’utilizzo incrociato di due gruppi di confronto permette di verificare l’influenza della competenza linguistica infantile sulle caratteristiche dell’input materno.

Gli obiettivi specifici sono i seguenti:

1) Verificare la presenza di eventuali differenze significative nelle caratteristiche strutturali dell’input linguistico materno rivolto a bambini con ritardo/disturbo specifico del linguaggio vs. sviluppo linguistico tipico durante la lettura congiunta di libri di immagini.

Relativamente alle caratteristiche strutturali (aspetti lessicali e sintattici) delle produzioni materne rivolte ai bambini con R/DSL, i dati empirici presenti in letteratura sono scarsi e non hanno prodotto risultati condivisi (cfr. paragrafo 3.1.1). Per quanto riguarda gli aspetti morfo-sintattici, dai risultati di alcuni lavori (Bondurant et al., 1983; Cross, 1981; Laferrier, Cirrin, 1984; Stein,

meno complesse durante la conversazione rispetto a i genitori di bambini della stessa età con sviluppo tipico di linguaggio. Al contrario, altri lavori (Cunningham et al., 1985; Grimm, 1991) hanno rilevato che la lunghezza media degli enunciati materni rivolti ai bambini con R/DSL è simile a quella delle madri sia del gruppo di confronto basato sull’età cronologica dei bambini, che di quello basato sul livello linguistico infantile. Inoltre, gli studi che hanno analizzato gli aspetti lessicali delle produzioni materne con bambini con R/DSL sono ancora pochi e per lo più coinvolgono bambini di età inferiori ai 3 anni (D’Odorico, Jacob, 2006; Paul, Elwood, 1991). Alla luce dell’importanza degli aspetti strutturali del linguaggio adulto per le acquisizioni linguistiche dei bambini (Hoff, Naigles, 2002), documentata di recente anche per i bambini con sviluppo atipico di linguaggio (Fey et al., 2003), risulta utile analizzare questi aspetti anche nelle produzioni rivolte ai bambini con R/DSL. Utilizzando l’ipotesi del ‘feedback linguistico’ (Cross et al., 1985), secondo cui durante l’interazione la competenza linguistica del bambino agirebbe da feedback sul comportamento materno, ci si attende che le madri dei bambini con R/DSL parlino di piú per sopperire alla scarsa produzione dei loro bambini. Inoltre, le limitazioni nella competenza linguistica dei bambini con R/DSL dovrebbe agire da feedback sulle produzioni materne semplificandone la struttura sintattica, come risulta dagli studi che analizzano le conversazioni tra le madri e i bambini con sviluppo tipico di linguaggio di età inferiore ai 3 anni (De Temple, 2001).

Al riguardo, se le caratteristiche linguistiche delle produzioni materne fossero influenzate in modo determinante dal livello di competenza linguistica del bambino non dovrebbero emergere differenze significative tra l’input linguistico delle madri dei bambini con R/DSL e quello delle madri del gruppo dei bambini più piccoli, appaiati ai primi per LMEp; contemporaneamente dovrebbero emergere differenze significative con il gruppo di confronto cronologico. Tuttavia, a rendere più complesso il quadro in cui si inserisce questo obiettivo, sono gli studi che indicano che l’ampia variabilità interindividuale nelle caratteristiche strutturali delle produzioni genitoriali è in parte riconducibile al livello socioeconomico (in particolare al livello di scolarizzazione) dei caregiver.

2) Verificare la presenza di eventuali differenze significative nelle caratteristiche delle risposte infantili e delle riparazioni correttive materne tra le diadi con bambini con R/DSL vs. le diadi con bambini con sviluppo linguistico tipico durante la lettura congiunta.

In primo luogo, sulla base delle competenze linguistiche possedute dai bambini, ci si aspetta che siano più numerose le risposte infantili assenti e inadeguate in seguito ad una domanda materna nelle diadi con bambini con R/DSL, rispetto alle diadi con bambini della stessa età con sviluppo linguistico tipico. In proposito, diversi studi indicano che questi bambini anche dopo i 3 anni mostrano una minore responsività rispetto ai bambini della stessa età con sviluppo tipico di linguaggio (Conti-Ramsden, 1990; Hadley, Rice, 1991; Hutcheson, Conti,Ramsden, 1992; Sulzby, Kaderavek, 1996). In relazione a questo, diversi autori ipotizzano che le madri dei bambini con R/DSL occuperebbero molto spazio conversazionale per stimolare la partecipazione dei loro bambini durante la lettura congiunta (Evans, Schmidt, 1991; Vander Woude, Barton, 2003; Girolametto, 1995). Tuttavia, sono ancora pochi i dati empirici che documentano questa ipotesi e che descrivono analiticamente le strategie materne utilizzate per sollecitare e sostenere il coinvolgimento attivo dei loro bambini con R/DSL. A riguardo, in questo studio si intende analizzare le riparazioni materne nelle sequenze

“domanda materna-risposta infantile-valutazione materna” (riparazioni correttive, corrective repairs, Vander Woude, Barton, 2001) per documentare come le madri intervengono in seguito a risposte assenti o scorrette dei bambini con R/DSL. In proposito, si ipotizza l’emergenza di differenze significative tra le modalità riparative delle madri del gruppo target e quelle delle madri del gruppo di confronto basato sull’età cronologica, sempre alla luce del

“feedback linguistico” come determinante degli aggiustamenti conversazionali materni. Nello specifico, sulla base delle analisi qualitative di due studi di casi (Vander Woude, Barton, 2001;

VanKleeck, Vander Woude, 1999), e nonostante la variabilità individuale degli stili conversazionali delle madri documentata in letteratura (Conti-Ramsden e Dykins, 1991), ci si attende che le madri dei bambini con R/DSL e dei piccoli appaiati per livello linguistico

si ipotizza che le madri del gruppo target utilizzino piú riparazioni contenenti la risposta attesa (riparazioni con alternativa da scegliere), oppure contenenti dei riferimenti al vissuto del bambino (oggetti familiari, personaggi dei cartoni animati, canzoni).

3) Esaminare l’efficacia degli episodi di riparazione correttiva nel promuovere la partecipazione attiva e adeguata dei bambini con R/DSL e le eventuali differenze significative rispetto alle diadi con bambini con sviluppo linguistico tipico.

I lavori presenti in letteratura indicano che

la partecipazione attiva dei bambini durante la