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Le finalita’ della riunione del 31.3.09

III INTERVISTA

R: Confermo di aver disposto telefonicamente che il Dr. DEL PINTO partecipasse a quella riunione per gli evidenti interessi di tipo scientifico che la stessa rivestiva anche

3.4 Le finalita’ della riunione del 31.3.09

Evidenziati i doveri dei componenti della Commissione Grandi Rischi, come emersi dall’analisi del dato normativo; illustrati l’oggetto della riunione, i temi trattati, le argomentazioni discusse e gli apporti singolarmente forniti da ciascuno dei partecipanti, come emersi dalle prove documentali e orali sopra riportate, occorre ora verificare le motivazioni che hanno portato alla convocazione della riunione e le finalità perseguite.

In proposito assume indubbio rilievo la deposizione resa da Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile alla data del 31.3.0930.

26 Cfr. documenti G e W della produzione del P.M. e documenti n. 17 e ss. della produzione della difesa del prof. CALVI (avv. Alessandra Stefàno).

27 Cfr. documento G della produzione del P.M..

28 Cfr. documento G della produzione del P.M. e documenti n. 17 e ss. della produzione della difesa del prof. CALVI (avv. Alessandra Stefàno).

29 Cfr. documento G della produzione del P.M..

30 Il dott. Bertolaso, all’epoca dei fatti Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, inizialmente inserito nella lista testimoniale del P.M. quale testimone, veniva sentito all’udienza

In particolare il dott. Bertolaso ha riferito che fu lui stesso, nella qualità all’epoca rivestita, a convocare la riunione della Commissione Grandi Rischi.

Alla base di tale decisione, secondo quanto riferito in udienza, fu la situazione di profonda incertezza nella quale si trovava la popolazione abruzzese (ed aquilana in particolare) a causa dello sciame sismico che era in corso da diversi mesi. Il dott. Bertolaso, in proposito, ha riferito che la zona di L’Aquila era da parecchi mesi interessata da fenomeni sismici caratterizzati da una pluralità di scosse “piccole” che si alternavano con episodiche scosse “superiori al classico sciame sismico” e che, nel mese di marzo, la situazione era peggiorata fino a creare nella popolazione una situazione di allarme diffuso (“una diffusa situazione di preoccupazione, di disagio, sicuramente in alcuni casi anche di panico”).

Il dott. Bertolaso ha spiegato come l’allarmismo diffuso veniva all’epoca alimentato da voci circa forti scosse imminenti (il riferimento è da intendersi al ricercatore locale Giampaolo Giuliani che riteneva di essere in grado di prevedere, sulla base dell’analisi del gas radon di superficie, una imminente scossa di terremoto e di lancare allarmi in proposito) e da “iniziative estemporanee” riconducibili a soggetti non meglio identificati che (in alcuni casi anche andando in giro per la città di L’Aquila a bordo di vetture munite di altoparlanti, autoqualificandosi come appartenenti alla Protezione Civile) diffondevano voci in merito ad un’imminente forte scossa di terremoto, creando il panico nella popolazione.

Il dott. Bertolaso, inoltre, ha ricordato come la stampa locale, in quei giorni, dava ampio spazio a tutte le ipotesi che venivano di volta in volta formulate sulle possibili evoluzioni dello sciame sismico in corso.

Un impulso determinante alla convocazione della riunione in esame poi, sempre secondo quanto riferito dal dott. Bertolaso, fu fornito anche dalla

diramazione in data 30.3.09 da parte dell’ANSA del seguente comunicato della Protezione Civile Regionale31:

Oggetto:

Protezione Civile: non previste altre scosse nell’aquilano.

(ANSA) – Pescara, 30 MAR – Nell’aquilano ”non sono previste altre scosse sismiche di alcuna intensità”. Lo rende noto la sala operativa unificata permanente della protezione civile, evidenziando che “tutte le informazioni diffuse di altro contenuto sono da ritenersi false e prive di ogni fondamento” …

Il dott. Bertolaso ha chiarito che, non appena lesse il suddetto comunicato, rimase molto sorpreso, ritenendo assolutamente imprudente un’affermazione predittiva dal tenore così categoricamente rassicurante e subito si attivò, nella stessa giornata del 30.3.09, telefonando all’assessore alla Protezione Civile Regionale Daniela Stati per porre rimedio.

A proposito di tale telefonata, all’udienza del 15.2.12 è stato acquisito un supporto informatico contenente la registrazione della puntata della trasmissione televisiva “M.A.N. - Ma anche no”, andata in onda sul canale LA7 in data 22.1.12, nel corso della quale il dott. Bertolaso (ospite della trasmissione) ha assistito all’ascolto dell’audio della telefonata intercorsa con l’assessore Stati (le cui parole sono state anche trascritte e proiettate in trasmissione unitamente al sonoro) ed ha commentato le frasi da lui pronunciate:

Stati: Pronto?

Bertolaso: Sono Guido Bertolaso

Stati: Ooooh!! buona sera !! Caspita che onore!!!

31 Cfr. produzione documentale effettuata all’udienza del 11.4.12 dalla difesa del prof. DOLCE e

Bertolaso: Come stai?

Stati: …. Bene grazie tu come stai Guido?

Bertolaso: Bene! Senti ti chiamerà De BERNARDINIS adesso, il mio vice, si è detto di fare una riunione lì a L’Aquila su questa vicenda di questo sciame sismico che continua in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni eccetera Stati: Ti ringrazio Guido, grazie mille

Bertolaso: Però devi dire ai tuoi di non fare comunicati dove non sono previste altre scosse di terremoto perché quelle sono delle cazzate non sii dicono mai queste cose quando si parla di terremoti

Stati: Va benissimo!!!

Bertolaso: E’ uscita, non so, mi dicono una agenzia dice non sono più previste altre scosse ma questo allora non si dice mai Daniela neancheeee sotto tortura

Stati: Io guarda Guido non lo sapevo e mi scuso per loro perché esco in questo momento dalla giunta

Bertolaso: Figurati! Nessun problema però digli che quando devono fa dei comunicati che parlassero con il mio ufficio stampa che ormai ha la laurea honoris causa in informazione e in emergenza e quindi sanno come ci si comporta in modo da evitare il boomerang perché se tra due ore c’è una scossa di terremoto ehh che cosa dicono…

(.inc.).?

Stati: Certo

Bertolaso: La verità Stati: Certo

Bertolaso: Il terremoto il terremoto è un terreno minato Stati: Li chiamo immediatamente!!

Bertolaso:…he he prudentissimi comunque adesso questa cosa la sistemiamo, la cosa importante è che domani adesso DE BERNARDIS ti chiama …..

Stati: Si

Bertolaso: E vedi dove volete fare la riunione, io non vengo, ma vengono ZAMBERLETTI, BARBERI, BOSCHI quindi i luminari del terremoto in Italia…

Stati: Va bene!

Bertolaso: Li faccio li faccio venire a L’Aquila o da te o in Prefettura, decidete voi tanto a me non me ne frega niente in modo che è più un’operazione mediatica hai capito?

Stati: Si, si

Bertolaso. Cosi loro che sono i massimi esperti in terremoti diranno: lezione normale sono fenomeni che si verificano meglio che ci siano cento scosse di quattroooo scala Richter piuttosto che il silenzio perché cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male, hai capito?

Stati: Va bene, allora io intanto penso a ritirare cerco di bloccare il comunicato….

Bertolaso: Nooo, no, no, no già fatto adesso ci stanno mettendo una pezza i miei. Tu adesso parla con DE BERNARDIS e decidete dove fare questa riunione domani poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione e che non è perché siamo spaventati e preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece di parlare io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia….

Stati: Va benissimo….

Bertolaso: Va bene?

Stati: E poi ci vediamo domani pomeriggio a Roma perché il Presidente CHIODI mi diceva che c’era l’incontro sui giochi del mediterraneo

Bertolaso: mmmm, Non ci sarò io ci sarà AIELLO, io domani pomeriggio sarò a Napoli

Stati: Va bene allora poi ti mando una relazione su quello che è successo Bertolaso: Va bene!! Perfetto!

Stati: Grazie Guido, ciao buona serata

Nella presente sede, per quanto di interesse, appare sufficiente fare esclusivo riferimento a quanto detto dal dott. Bertolaso nel corso dalla sua deposizione

all’udienza del 15.2.12 nel ricordare e spiegare la suddetta conversazione telefonica, atteso che lo stesso, anche su impulso del P.M. e delle altri parti, ha ripercorso tutti i passaggi della telefonata e tutte le singole frasi, fornendo in dibattimento un’interpretazione autentica di ciascuna delle espressioni sopra riportate: il dott. Bertolaso ha così illustrato in modo compiuto le finalità perseguite al momento della convocazione della riunione della Commissione Grandi Rischi.

In particolare il dott. Bertolaso ha ricordato di aver redarguito la Stati per il comunicato sopra trascritto, da lui definito in udienza “demenziale”, ribadendo all’assessore regionale l’assoluta imprudenza della diffusione di notizie che negavano in maniera categorica la possibilità di ulteriori scosse.

Il dott. Bertolaso, inoltre, ha confermato di aver fatto riferimento nella conversazione con la Stati alla necessità di “tranquillizzare la gente” e di “fare un’operazione mediatica”, ed ha chiarito di aver voluto alludere, con tali espressioni, alla necessità di effettuare un’attività informativa seria e diretta nei confronti dell’opinione pubblica, in contrasto tanto con le voci allarmistiche, ritenute prive fondamento scientifico, che si stavano diffondendo e stavano creando il panico nella popolazione, quanto con le rassicurazioni, ingiustificate e “demenziali”, della Protezione Civile Regionale.

Indagato di reato connesso, Bertolaso G. - … Certo, è un’operazione mediatica:

nel senso che è un’informazione attraverso i media. Questo è il mio senso dell’operazione mediatica. Con quale altra operazione mediatica avrei dovuto fare, comunque!

Sbandierare le competenze di Franco Barberi o di Enzo Boschi di fronte ai….

È un’operazione mediatica finalizzata a smentire l’agenzia che ho letto all’inizio…

Giudice - Quella della Protezione Civile…

Indagato di reato connesso, Bertolaso G. - Regionale! A smentire categoricamente.

E poi, a far dire che fino a quando non ci sono basi scientifiche dimostrate su alcuni esperimenti, o alcune teoriche, purtroppo i terremoti sappiamo benissimo che non possono essere previsti. Ed a dire quindi che lo sciame, e tutto il resto…, cioè, non è che io li imbeccati sulle cose da dire. Era, e lo ripeto ancora una volta, la mia preoccupazione è quella di consentire ai cittadini di questo territorio che vivevano in una situazione molto difficile; e ricevevano le più disparate comunicazioni, contrastanti fra di loro, la possibilità di ascoltare alla fine di quella riunione tecnica le parole dei più importanti esperti di questo paese. Mi pare un’operazione trasparente, chiara;

assolutamente non equivocabile.

Pubblico Ministero, dottor Picuti - Lei però conclude la telefonata, se mi dà una spiegazione anche di questo. Lei dice Sull’Assessore Stati “Tu adesso parla con De Bernardinis e decidete dove fare questa riunione domani. Poi, fatelo sapere che ci sarà questa riunione, e che non è perché siamo spaventati e preoccupati, ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente. Ed invece di parlare io e te, facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia”. Quando lei dice “Perché vogliamo tranquillizzare la gente”, questa frase mi sembra un po’ distonica rispetto a quello che ha detto prima lei “Facciamo un’operazione per informare la gente”. La vuole informare o la vuole tranquillizzare. Non capisco! La parola tranquillizzare, io gli attribuisco un significato. Però, ci dica lei il significato!

Indagato di reato connesso, Bertolaso G. - “Poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione, con riferimento all’operazione mediatica”, sennò ovviamente non aveva senso.

Noi stiamo spaventati e preoccupati, bisogna tranquillizzare la gente sempre con riferimento a quelle che erano le preoccupazioni che avevano intossicato questo territorio”.

La necessità di “tranquillizzare” la popolazione deve dunque essere intesa, secondo l’interpretazione autentica del termine fornita dal dott. Bertolaso in

udienza, “con riferimento alle preoccupazioni che avevano intossicato questo territorio”.

Secondo quanto riferito dal dott. Bertolaso, che personalmente provvide alla convocazione della riunione, la finalità era dunque essenzialmente

“mediatica”: l’intento era quello di fornire alla popolazione aquilana, tramite il massimo organo scientifico dello Stato, senza intermediari e senza filtri, un quadro di informazioni valido ed attendibile dal punto di vista scientifico, idoneo a contrapporsi in maniera efficace agli allarmismi che, pur se privi di credibilità scientifica, si stavano diffondendo nella popolazione aquilana.

Questo, del resto, fu il motivo per il quale la riunione si tenne a L’Aquila.

Secondo le parole di Bertolaso, tale finalità era pienamente condivisa con gli imputati BARBERI e DE BERNARDINIS. Tale condivisione di intenti trova conferma, peraltro, nella circostanza che il prof. BARBERI (Presidente vicario della Commissione) non sollevò alcuna contestazione in ordine alle modalità di convocazione (pur essendo stato “scavalcato” dall’iniziativa assunta di persona dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile) e nella circostanza, confermata anche dagli imputati BARBERI e DE BERNARDINIS in sede di esame, che, immediatamente dopo la conclusione della riunione, essi lo chiamarono al telefono per fargli un breve resoconto degli argomenti trattati.

A conferma della necessità di informare in modo quanto più completo e diretto la popolazione aquilana, il dott. Bertolaso aggiungeva che la situazione era di

“grande incertezza nell’ambito della popolazione” … “c’era, insomma, un piccolo arsenale di possibili problemi, di possibili informazioni che erano destinate a continuare a suscitare sempre più preoccupazioni nell’animo della gente, senza che però si capisse esattamente quelle che erano le vere situazioni da un punto di vista scientifico”.

Dunque può certamente concludersi che

“l’obiettivo di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane”

proclamato nel comunicato stampa diffuso dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile in data 30.3.09 che annunciava la riunione in L’Aquila della Commissione Grandi Rischi per il 31.3.09; obiettivo perseguito, come indicato nella lettera di convocazione della riunione, attraverso

“una attenta disamina degli aspetti scientifici e di protezione civile relativi alla sequenza sismica degli ultimi quattro mesi verificatesi nei territori della provincia di L’Aquila e culminata nella scossa di magnitudo 4.0 del 30 marzo alle ore 15,38 locali”

derivò da una particolare situazione ambientale caratterizzata dal generale timore per la crescente intensità e frequenza delle scosse; dal diffuso sentimento di preoccupazione, nella popolazione, nella società civile, nelle istituzioni locali, alimentato dalle incertezze e dall’alternanza di voci contraddittorie sui possibili futuri sviluppi dello sciame in corso; dai danni già riscontrati su alcuni immobili, soprattutto quelli più vetusti del centro storico e dalla decisone del Sindaco di L’Aquila di chiudere la scuola materna del popoloso quartiere di Santa Barbara e la scuola elementare De Amicis che presentavano già danni visibili.

Tale obiettivo e i mezzi con i quali esso venne perseguito furono senza dubbio condivisi da tutti gli imputati, come attesta la lettura testuale dal verbale ufficiale della riunione laddove si dice che:

“alla riunione partecipano le massime autorità scientifiche del settore sismico in grado di fornire il quadro più aggiornato e affidabile di quanto sta accadendo”;

“prende la parola il Prof. Barberi, per indirizzare e condurre la discussione, specificando, innanzitutto, gli scopi della riunione:

1) fare una valutazione oggettiva degli eventi sismici in atto in relazione a quanto si