Le enormi lacune lasciate dai musei pubblici nella valorizzazione e acquisizione dell’arte contemporanea degli ultimi quindici anni, sono state spesso colmate dai musei privati nati negli anni 2000. Il boom del mercato del sud est asiatico, avvenuto tra il 2004 e il 2008, non ha infatti prodotto un collezionismo pubblico che potesse supportare una crescita continua nella compravendita di arte indiana. La crisi finanziaria del 2009 ha quindi dimostrato ampiamente il pericolo di speculazione.146 Proprio però questo
rischio di collasso del mercato indiano ha generato una serie di iniziative, spesso no profit, con l’unico intento di promuovere l’arte e la cultura indiana. Le fondazioni private hanno così gradualmente riempito questo vuoto e, insieme alle biennali e alle manifestazioni, stanno finalmente risvegliando l’interesse di musei internazionali.147 Di
seguito si renderà conto delle iniziative più importante nate in questi ultimi anni.
3.2.1 Devi Art Foundation
La più importante, sebbene registri ancora un basso tasso di frequenza, è certamente la
Devi Art Foundation, sorta alla fine del 2008. La fondazione è un’organizzazione no
144 indiatoday.intoday.in/story/modi-goverment-appoints-new-ignca-board-ram-bahadur-rai- head/1/642587.html consultato il 27/07/2016 145 www.delhievents.com/2009/11/indira-gandhi-national-centre-for-arts.html consultato il 27/07/2016 146www.barnebys.co.uk/blog/article/1418/ consultato il 27/07/2016 147 Petterson, 2017:3
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profit, e si pone come una piattaforma culturale per i nuovi talenti. L’edificio in cui è ospitata è progettato dall’architetto Aniket Bhagwat148, ed è un esempio di architettura
moderna: composta da mattoni rossi lavorati in quindici forme e colori diversi che permettono la proiezioni di ombre. Lo spazio si disloca su 7500 metri quadrati149, e
all’interno ricrea l’atmosfera di un capannone post-industriale. La fondazione, come detto, cerca di incentivare i giovani artisti ma anche i giovani curatori: le esposizioni sono visitabili per 6 mesi e sono curate da curatori esterni pronti a dimostrare la propria creatività. 150 Per questo la Devi Art non si avvale di consiglio di amministrazione né di
curatori permanenti.151
3.2.2 La Samdani Art Foundation
La Samdani Art Foundation è stata fortemente voluta da Nadia Samdani e suo marito Rajeeb Samdani152 che, nel 2011, per supportare gli artisti locali e per promuovere l’arte
del Bangladesh e del Sud Est Asiatico nel mondo hanno dato vita a questo progetto. La coppia è diventata così una forza trainante nel mercato del Sud Est Asiatico.
La fondazione dirige anche il Dhaka Art Summit e fa parte della direzione artistica del Diana Campbell Betancourt.153 Il Dhaka Art Summit si è sviluppato all’interno di una
ricerca mondiale come piattaforma di esibizioni per il Sud-Est Asiatico. Il Samdani Art Foundation supporta internazionalmente istituzioni e esibizioni come la seconda biennale di Kochi, così come l’esibizione internazionale alla Kumstalle Basel, ed anche la 56° Biennale di Venezia.154
La fondazione supporta inoltre i curatori della Tate Modern, del Centre Pompidou, Kumstalle Zurich, Guggenheim, Rubin Museum, Asia Art Archive ed altri, per sviluppare esibizioni adatte al pubblico del Sud-Est Asiatico. 155
148 artasiapacifi.com/Magazine/60/NewDelhiDeviArtFoundationOpensInNewDelhi consultato il 24/08/2016 149 Ibidem 150 Mondini, 2013:40 151 www.deviartfoundation.org consultato il 24/08/2016 152 www.artnews.com/top200/nadia-and-rajeeb-samdani/ consultato il 24/01/2016 153 samdani.com.bd/about-us/ consultato il 24/01/2016 154 Petterson, 2013:20 155 samdani.com.bd/about-us/ consultato il 24/01/2016
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3.2.3 Gujral Art Foundation
Mohit e Feroze Gujral, figlio e nuora del famoso artista indiano Satish Gujral, hanno fondato l’iniziativa no-profit iniziata nel 2008 che prende il nome di Gujral Art Foundation.156 La fondazione si concentra sulla cultura contemporanea legata all’arte,
al design, all’architettura e all’arte performativa come primaria iniziativa.157 Inoltre la
fondazione organizza e sponsorizza eventi collaterali come ad esempio “My East is your West” alla 56° Biennale di Venezia, del 2015, ed è infine uno sponsor e supporter della Biennale di Kochi.158
3.2.4 Inlaks Shivdasani Foundation
La Inlaks Shivdasani Foundation è stata creata da Indoo Shivdasani nel 1976. Il principale obiettivo della fondazione è di identificare talenti eccezionali tra i giovani studenti indiani e supportarli finanziariamente, in modo da sviluppare le loro abilità e i loro talenti al massimo possibile.159
La fondazione inoltre supporta la scena artistica indiana attraverso progetti speciali, come la sua annuale serie di esibizioni al Mumbai Art Room, con artisti e curatori emergenti indiani, e ha promosso Nida Ghouse e Roslyn D’Mello, 2 scrittrici indiane di arte al Dhaka Art Summit nel 2016.160
Il loro contributo per il Curatorial Lab alla School of Arts and Aesthetics presso il JNU, è da considerarsi un progetto veramente importante per la formazione dei curatori indiani, avendo creato un corso di un semestre sulla curatela e la direzione di un progetto espositivo.161
3.2.5 La Jamshyd & Pheroza Godrej Art Collection
La fondazione è frutto della brillante carriera della dottoressa Pheroza J. Godrej, la quale è stata coinvolta nella scena artistica indiana per oltre quarant’anni ed è divenuta internazionalmente conosciuta come un’esperta di storia dell’arte.162
156Petterson, 2013:20 157 gujralfoundation.org consultato il 20/01/2016 158 artattackapp.wordpress.com/tag/gujral-art-foundation/ consultato il 20/01/2017 159 www.inlaksfoundation.org consultato il 21/01/2017 160 Petterson, 2017:20 161 www.cambridgetrust.org/partners/inlaks-shivdasani-foundation consultato il 24/01/2017 162 parsikhabar.net/art/pheroza-godrej-mumbais-art-queen/13082/ consultato il 20/01/2017
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E’ infatti presente nell’Executive Committee National Culture Fund, ricompre una carica all’interno del Ministero della Cultura, è membro dell’Indira Gandhi National Center per le arti di New Delhi, è Segretario Onorario del Museum Society of Bombay ed è fondatrice della Cymroza Art Gallery (una delle più antiche Running Galleries).163
La collezione Jamshyd & Pheroza Godrej Art Collection include importanti lavori di Manjit Bawa, Jehangir Sabawala e N.S. Bendre.164 Possiede inoltre numerose statue
indiane di arte classica.
“Creativity and Hands”, un programma di residenza d’artista da lei creato, è stato recentemente fatto rivivere da suo figlio Navroze Godrej e dal Godrej Innovation Centre e gli archivi Godrej’s.165
3.2.6 L’Alkazi Foundation for the Arts
Registrata come società caritatevole in New Delhi, è dedicata alla preservazione della storia culturale indiana grazie a delle lunghe ricerche su opere fotografiche. Curatrice e manager dell’Alkazi Foundation in New Delhi è Rahaab Allana.166
La collezione privata E. Alkazi, fondatore, è collocata nella fondazione chiamata Alkazi Collection of Photography, la quale include album, stampe singole, negativi, negativi su vetro, fotografie dipinte e cartoline.167
La collezione è particolarmente importante in diversi argomenti come: l’archeologia, la storia architettonica dello sviluppo urbanistico delle città coloniali, gli studi militari, gli studi antropologici, i ritratti delle persone del sud-est asiatico così come dei paesaggi e delle viste topografiche.168 L’archivio contiene oltre 90000 fotografie le quali
documentano la storia da entrambe le prospettive: di chi fa le leggi e di chi le subisce.169
163 chatterjeeandlal.com/2015/11/16/godrej-tifr-corporate-and-institutional-art-collections-mumbai- mirror/ consultato il 20/01/2017 164 Petterson, 2017:20 165 mumbaimirror.indiatimes.com/columns/columnists/mortimer-chatterjee/their-fine- obsession/amp_articleshow/49797640.cms consultato il 20/01/2017 166 Petterson, 2017:21 167 www.acparchives.com consultato il 21/01/2017 168 Petterson, 2017:21 169 www.acparchives.com consultato il 21/01/2017
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3.2.7 Sanskriti Foundation
Nata nel 1978 la Sanskriti Foundation è registrata come società caritatevole pubblica in New Delhi. Il proposito della Sanskriti Foundation è quello di coltivare un ambiente per preservare e sviluppare l’espressione artistica e culturale.170
Sin dal 1993 ha ospitato oltre 600 artisti, poeti, studenti e scrittori così come circa 300 attività culturali. 171
3.2.8 Swaraj Art Archive
Fondata nel 2013, lo Swaraj Art Archive è un archivio creato per documentare, preservare e illustrare l’arte della collezione della famiglia Wijay Kumar Aggarwal.172 Il
signor Aggarwal ha ereditato la passione del collezionismo da suo padre Seth Jay Prakash, il quale ha creato un’impressionante collezione di Kalighats, dipinti della Bengal School e un gran numero di dipinti anglo-indiani durante la sua vita.173 La missione
dell’archivio è quella di promuovere le arti condividendo la collezione con studenti, accademici e appassionati d’arte al fine di permettere lo sviluppo della ricerca su lettere, fotografie, libri e dipinti sull’arte indiana.174
3.2.9 Floodlight Foundation
Sviluppata da Surbhai Modi, curatore, artista, mentore e interpretatore creativo., la Floodlight Foundation fornisce agli artisti un ambiente dove possono affinare la loro pratica, ricevere supporto curatoriale, una guida tecnica nel creare i loro lavori e infine essere aiutati nella promozione dei loro lavori.175
Floodlight è stata creata per promuovere il patrocinio e la conoscenza delle arti visuali. Uno degli strumenti della fondazione è PUBLICA, un festival pubblico lungo un mese in
170 www.sanskritifoundation.org consultato il 21/01/2017 171 Ibidem 172 swarajarchive.wordpress.com consultato il 21/01/2017 173 www.business-standard.com/article/beyond-business/the-silent-collector-115010300571_1.html consultato il 21/01/2017 174 Petterson, 2017:21 175 www.floodlightfoundation.org/cgi-sys/suspendedpage.cgi consultato il 21/01/2017
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New Delhi, iniziato nel 2013 e nato con lo scopo di perseguire gli obiettivi della fondazione.176
3.2.10 Ahuka Museum for Arts e Kiran Nadar Museum
L’esempio delle fondazioni è stato seguito da altri due musei privati: l’Ahuka Museum
for Arts, nato nel 2009177, e il Kiran Nadar Museum, nato nel 2010178. Entrambe sono
organizzazioni no profit che cercano di valorizzare i giovani artisti, anche attraverso la creazione di fondi, principalmente indiani. Nonostante si cerchi di incentivare l’arte indiana, non vengono tralasciati importanti acquisizioni in Europa e in America.
Grazie al lavoro dei musei privati gli artisti emergenti possono ritrovare un riconoscimento più ampio: trattati al pari livello di artisti già affermati, i giovani possono così essere conosciuti anche all’estero. Questa possibilità è data da una comunione d’intenti e da uno stretto lavoro con le gallerie d’arte e le case d’aste che, insieme alle fondazioni, muovono i maggiori capitali all’interno del mercato economico indiano.