L’esigenza di verificare l’apporto originale dei testi editi comporta sem-pre un rigoroso lavoro di ricerca delle analogie e soprattutto delle dipendenze da opere di autori precedenti o coevi; e, ovviamente, l’evidenziazione degli aspetti più caratteristici di uno scritto non può non fondarsi che sulla base di una adeguata individuazione delle fonti redazionali utilizzate nella stesura del medesimo50.
Abbiamo segnalato, nelle pagine precedenti, qualche titolo di opere
pe-48 G. BarBeris, Appunti di pedagogia…1897, p. 6.
49 Ibid., p. 370.
50 Cf i saggi citati nella prima nota di questa introduzione; tra gli altri: J. M. Prellezo (a cura di), Il sistema preventivo negli “Appunti di pedagogia” di Giulio Barberis…, pp. 113-181.
dagogiche e vari nomi di autori citati esplicitamente nella prima edizione in formato litografico degli Appunti di pedagogia. L’esemplare dell’edizione del 1903, usato e corretto da Barberis dopo il 1907, riporta nuovi dati e informazio-ni utili. Vi si legge, ad esempio, questa dichiarazione autografa dell’estensore:
“Oltre che dalla viva voce di D. Bosco, per redigere questi Appunti, mi sono servito di altri provati autori, come per es., del Rayneri, dell’Allievo, del Fran-chi51, del Monfat52, del Dupanloup53, del Tommaseo, dell’Antoniano”54.
In un’altra pagina autografa, in cui è esaminato il tema “dell’educazione estetica speciale”, non troviamo solo la trascrizione dei nomi di pedagogisti ed educatori segnalati prima, ma anche la giustificazione della procedura seguita nella raccolta e presentazione dei materiali adoperati:
“Per non citare ad ogni momento nomi di autori, il che recherebbe confusione nel libro, dichiaro – scrive Barberis – che D. Bosco faceva poca teoria: egli veniva subito alla pratica, perciò se la parte pratica è tutta, per quanto seppi fare [e] mi fu possibile, fondata su D. Bosco, la parte teorica, fondata tutta sul vangelo, l’ho tolta specialissimamente dal prof. Giuseppe Allievo, prof. di antropologia e pe-dagogia all’Università di Torino e dal Rayneri suo antecessore nella medesima cattedra, non che dal Tommaseo e da pochi altri…”55.
Alle precisazioni del compilatore degli Appunti è possibile aggiungere una accreditata testimonianza “esterna”. Nel ricordato XIII Capitolo genera-le della Società Sagenera-lesiana, tenuto nel 1929, qualche partecipante prospettò la possibilità di dare alla stampa “un sunto della Pedagogia Salesiana di don Bar-beris”. Tra la documentazione arrivata a Torino, ed esaminata dall’assemblea capitolare, si conserva infatti il testo di una “proposta”, in cui l’autore della medesima affermava che era avvertito in Congregazione il bisogno di un testo di pedagogia salesiana, e perciò egli suggeriva di “sunteggiare e semplificare qualche passaggio troppo speculativo del Manuale dattilografato […] del Sig.
D. Barberis” 56.
51 Ausonio Franchi (1821-1895), pseudonimo del filosofo Cristoforo Bonavino, sacerdote ita-liano.
52 Antoine Monfat (1820-1898), religioso della Società di Maria, educatore e pedagogista fran-cese. Autore noto a Valdocco: cf J. M. Prellezo, Valdocco nell’Ottocento…, pp. 229, 254.
53 Félix Dupanloup (1802-1878), vescovo di Orléans, pedagogista, educatore, accademico francese. Tra le sue opere pedagogiche: De l’éducation (Paris 1850-1862), “presente in traduzione italiana, nella biblioteca dell’Oratorio di don Bosco” (Pietro Braido, Prevenire non reprimere. Il sistema educativo di don Bosco. [= ISS - Studi, 11]. Roma, LAS 1999, p. 81); cf Felice duPanlouP, L’educazione, versione italiana di D. Clemente de Angelis. Vol. 1° Dell’educazione in generale. Vol.
2° Dell’autorità e del rispetto nell’educazione. Vol. 3° Degli uomini addetti all’educazione, versione italiana di Clemente De Angelis. Parma, P. Fiaccadori 1868-1869.
54 Silvio Antoniano (1540-1603), cardinale, scrittore e pedagogista italiano.
55 G. BarBeris, Appunti di pedagogia…1903, fol. ms. 22 v.
56 ASC D598 CG XIII 1929. Proposte varie.
La proposta, però, non ebbe una accoglienza favorevole. Don Filippo Ri-naldi, allora Rettor maggiore dei Salesiani, comunicò, “confidenzialmente”, ai capitolari: il lavoro di Barberis “è sostanzialmente un sunto dell’Opera del prof. Rayneri, e perciò non conviene stamparla sotto il suo nome”57.
Le bozze di stampa presentate sopra – (doc. A) – non portano la data della composizione; né si trovano elementi per poter puntualizzare se esse siano state composte prima o dopo l’intervento di don Rinaldi. Tuttavia, da testimonianze oggi fruibili, si può dedurre che il “sunto della Pedagogia Salesiana” non ha visto la luce come “volume a stampa” autonomo.
Ad ogni modo, la comunicazione confidenziale di don Rinaldi, nel 1929, non era priva di fondamento. Le ricerche sulle fonti redazionali hanno docu-mentato che, per la composizione degli Appunti, è stata utilizzata un’opera – Della pedagogica – di Giovanni Antonio Rayneri58. Dall’altra parte, l’esame attento degli Studi pedagogici di Giuseppe Allievo59 porta a concludere che pure da quest’ultima opera sono stati tratti copiosi materiali adoperati nel testo di Barberis, il quale giunse a affermare che la “parte teoretica” del suo testo scolastico l’aveva “tolta specialissimamente” dai due autori citati. E non molto lontano dai nomi dei due professori dell’università di Torino, si possono col-locare i nomi di Nicolò Tommaseo e di due pedagogisti ed educatori francesi:
mons. Félix Dupanloup e il padre marista Antoine Monfat. Su un piano meno rilevante, Ausonio Franchi60, il card. Antoniano e Raffaello Lambruschini61.
Mediante la lettura e consultazione di alcune opere degli autori segnalati, Giulio Barberis ha potuto entrare in contatto con altri autori antichi e moderni, i cui nomi si riscontrano, benché meno frequentemente, nelle pagine del suo la-voro: Aristotele, Platone, Cicerone, Giovenale, Plutarco, Quintiliano, Seneca, sant’Agostino, san Girolamo, san Basilio, san Gregorio Magno, Dante, Kant, Fénelon62, Rousseau.
Dai dati oggi utilizzabili si evince, però, che in più d’un caso le citazioni riportate sono di seconda mano. Ciò si avverte particolarmente nei passaggi in cui lo scrittore salesiano fa propri i giudizi negativi su un autore, le cui idee pedagogiche non condivide. Eppure, non è da escludere l’ipotesi che ulteriori ricerche possano giungere a evidenziare che Barberis abbia consultato diretta-mente determinate opere di scrittori classici.
57 ASC D598 CG XIII 1929. Verbali (seduta antimeridiana del 19 luglio 1929).
58 Cf J. M. Prellezo, G. A. Rayneri negli scritti pedagogici salesiani…, pp. 1039-1063.
59 Cf J. M. Prellezo, G. Allievo negli scritti pedagogici salesiani…, pp. 302-311.
60 Cf Ausonio FranChi, Lezioni di pedagogica. Con prefazione, note e appendici del sac. prof.
Carlo Decani. Siena, Tipografia Edit. S. Bernardino 1898.
61 Raffaello Lambruschini (1788-1873), sacerdote, pedagogista ed educatore italiano. Tra le sue opere: Della educazione. Torino, G. B. Paravia [1863].
62 François de Salignac de la Mothe Fénelon (1651-1715), scrittore e pedagogista francese.
Nell’apparato critico dell’edizione sono messi in risalto i passaggi nei quali la struttura, lo svolgimento e il contenuto del testo mettono chiaramente in evidenza la diretta dipendenza da opere utilizzate, anche se spesso esse non sono citate esplicitamente negli Appunti di pedagogia. Dal confronto dei testi emerge la costatazione, oltre a tutto, che i consistenti materiali riportati appa-iono poco elaborati. Barberis trascrive quasi letteralmente, nelle pagine del suo volume, numerosi brani tratti dalle differenti fonti, scelte in sintonia con il pensiero e la esperienza del fondatore della Società Salesiana, nell’orizzonte più ampio dei valori e orientamenti “fondati sul Vangelo”.