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stiamo formalizzando la convenzione con la Circoscrizione e contemporaneamente dobbiamo fare una convenzione con la cooperativa I Care che ospita il nostro laboratorio Appena

entemente i ragazzi compiono questi e % non sa, non risponde)

Graffico 14. Andamento della distribuzione siringhe da parte dell'UDS (Anno 2005)

F: stiamo formalizzando la convenzione con la Circoscrizione e contemporaneamente dobbiamo fare una convenzione con la cooperativa I Care che ospita il nostro laboratorio Appena

superati questi passaggi amministrativi si potrà parti

territorio della circoscrizione ( la prima sarà quella dello smaltimento dei rifiuti ingombranti abbandonati nella aiuola a lungo viale Gramsci).

I: Una su

delle indicazioni che sta predisponendo l’Ufficio

n’iniziativa progettuale avviatasi nel corso

ni precedenti il senso d’insicurezza tra i cittadini veniva alimentato in buona parte

di

/o estreme, che contribuiscono a sviluppare nei cittadini il senso i insicurezza e di paura, e quindi a tradurre questi timori in richieste di autotutela, con operazioni di rigetto, ghettizzazione ed isolamento del diverso.

Il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine per ridurre il senso di insicurezza dei cittadini, non riesce da solo a placare le ansie di una società che, sempre più complessa, fatica a darsi delle risposte e aumenta le domande, soprattutto di protezione: telecamere nei parchi, frequenti passaggi di vigili nelle zone residenziali, aumento dell’illuminazione, aumento delle aree recintate e delle zone a proprietà privata, ecc.

Per affrontare questa nuova dimensione del disagio percepito dalla cittadinanza in relazione alla marginalità, non è sufficiente la risposta, per quanto tempestiva e puntuale, delle forze dell’ordine, ma è indispensabile una presa in carico corresponsabile del problema da parte dei differenti attori coinvolti.

La multidemensionalità del problema in oggetto richiede la messa in gioco di competenze e ruoli differenti e complementari, il coordinamento e la collaborazione di tutti.

Alla luce di queste considerazioni, il progetto “Per Interlocuzioni Possibili” è nato con l’obiettivo di lavorare sulla sostenibilità sociale degli interventi socio-sanitari di contrasto alle dipendenze tende ad applicare nell’ambito delle dipendenze gli stessi criteri che ci sono nella sanità: parità pubblico e privato…però l’influenza della Regione nell’organizzazione dei servizi, anche nel privato, è molto alta, quindi siamo in attesa

per le Tossicodipendenze dell’ Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna.

4.2 Il progetto “Per interlocuzioni possibili. Animazione del territorio e gestione dei conflitti”

Il progetto, promosso dall’Ufficio Prevenzione del Disagio e delle Dipendenze patologiche del Comune di Modena, si pone in continuità con u

dell’anno 2002, con l’intento di garantire la sostenibilità sociale delle iniziative di riduzione del danno presso la realtà locale.

Nel distretto socio-sanitario modenese, il tema della sostenibilità sociale degli interventi di riduzione del danno ha richiesto negli anni scorsi una particolare attenzione da parte dell’amministrazione pubblica, che ha faticato non poco nel tentativo non solo di fare accogliere, ma anche di legittimare gli interventi presso i cittadini, che esprimevano un forte senso di insicurezza.

Se negli an

dalla presenza in alcune zone della città di marginalità sociale legata all’uso di sostanze, oggi sempre più le segnalazioni che giungono alla Polizia Municipale fanno riferimento a situazioni difficilmente definibili come illegali: aggregazione di soggetti consumatori, ritrovamento siringhe, presenza di tossicodipendenti e fenomeni di prostituzione, e presenza di spaccio e risse.

Ne conseguono dinamiche di chiusura di fronte a situazioni di confine, non identificabili solo come marginalità conclamate e

d

sostanze e comportamenti legali ed illegali associata a marginalità sociale, attraverso la promozione di un’integrazione sociale nel territorio urbano (Circoscrizioni comunali) che coniughi salute, sicurezza e solidarietà, e favorisca una convivenza possibile tra cittadini a rischio di esclusione e residenti inclusi.

Il progetto, avviato nel 2004 dall'Ufficio per la prevenzione del disagio e delle dipendenze patologiche interno al settore politiche sociali del comune di Modena, nel corso del 2005 ha trovato proseguimento all’interno del Piano di Zona del Comune di Modena 2005-2007 nel quadro della programmazione finalizzata regionale per le tossicodipendenze.

In considerazione delle complesse finalità poste, per la realizzazione del progetto si è reso necessario utilizzare un approccio di comunità, coinvolgendo anche nelle fasi decisionali, di coordinamento e di monitoraggio e verifica, attori significativi espressione di ambiti istituzionali o sociali differenti, ed individuando quali interlocutori principali e contemporaneamente target di riferimento, le persone «in gravi condizioni di emarginazione e in serie difficoltà di autogestione», i servizi pubblici o del privato sociale che si occupano di queste persone o che le incrociano nelle loro attività e, in ultimo, i cittadini.

Secondo questa impostazione, è stata individuata una struttura di coordinamento e gestione del progetto articolata in :

Un Gruppo di Testa2 con funzione di condivisione e monitoraggio degli obiettivi, delle metodologie utilizzate e delle tappe progettuali, nel quale sono coinvolti dirigenti e responsabili di servizi sociali e sanitari pubblici e privati, e dirigenti e responsabili di servizi pubblici e organizzazioni private quali Enti Ausiliari, Cooperative Sociali, Associazioni di Volontariato e gruppi di Automutuoaiuto;

Un Gruppo Operativo3 con responsabilità di programmazione e gestione delle attività, di interlocuzione con i soggetti del territorio, di mediazione e gestione dei conflitti, al quale partecipano operatori e tecnici di servizi pubblici e organizzazioni private quali Enti Ausiliari, Cooperative Sociali, Associazioni di Volontariato e gruppi di Automutuoaiuto.

da

2 Fanno parte del Gruppo di Testa dirigenti e rappresentanti di: Comune di Modena, SERT, CEIS, Coop.va Sociale

Soldofà, AVS, Presidenti delle Circoscrizioni cittadine.

3Fanno parte del Gruppo Operativo funzionari, tecnici e operatori di: Comune di Modena, SERT, CEIS, Coop.va Sociale Soldofà, AVS, Circoscrizioni cittadine.

Privato sociale – Enti ausiliari Gr u p p o t i v o Servizi ‘Istituzionali’ Servizi ‘Innovativi’ o p e r a Gr u p p o s t a d i Te Scuole Approfondimenti ulteriori coi cittadini Polisportive Servizi di Sicurezza

le rappresentazioni delle persone orientino la prassi operativa delle arle per migliorare la qualità del rodotto offerto alla cittadinanza, nella prima fase del progetto il gruppo operativo ha proposto alizzazione di un ciclo di focus group finalizzati a raccogliere le

cittadini e servizi hanno rispetto alle situazioni a loro prossime di sono stati organizzati 4 focus group, uno per ogni Circoscrizione

vitati a partecipare i principali attori sociali che nella rcoscrizione – a vario titolo e con diversi livelli di prossimità – interfacciano cittadini in gravi

nazione e con comportamenti problematici e presumibilmente portatori di

di questa persone;

lle MICRO-SPERIMENTAZIONI presso le circoscrizioni.

vorare che è emerso disagio.

Nell’ipotesi che

organizzazioni e che dunque sia cruciale esplicitarle, confront p

e organizzato la re rappresentazioni che

emarginazione e disagio sociale. Tra ottobre e novembre 2004 cittadina, ai quali sono stati in ci

condizione d’emargi

una letture significativa e rappresentativa della propria realtà.

Questi incontri sono stati organizzati con l’obiettivo di rilevare le rappresentazioni dei presenti rispetto:

- ai cittadini in gravi condizione d’emarginazione e ai problemi che vivono; - ai servizi che si occupano

- ai cittadini che manifestano disagio per la presenza di queste persone e dei loro problemi.

Dall’esperienza dei Focus Group sono state tratte le basi metodologiche e contenutistiche per avviare de

Il 7 giugno 2005, presso il Bar Arcobaleno del CEIS, si è tenuto il “Seminario di restituzione

dell’esperienza dei focus group cittadini”, che segnava la chiusura di un percorso di

consultazione, presso le circoscrizioni, sul tema delle rappresentazioni del disagio. Il seminario ha rappresentato un momento di presentazione di un modo di la

dall’esperienza dei focus group, che vede nella consultazione periodica di cittadini e referenti della realtà locale, uno strumento efficace di lettura attualizzata del

logo, interlocuzione e negoziazione in situazioni

circoscrizioni è caratterizzato da:

e/o di disagio;

i messe in

r.T.

Quella sera si è condivisa l’intenzione di procedere nell’implementazione delle attività, progettando ed avviando la realizzazione di MICRO-SPERIMENTAZIONI presso le circoscrizioni, con l’obiettivo di promuovere esperienze di dia

di confine, dove si verificano vissuti di disagio a livello collettivo, e ridurre il senso di insicurezza e di paura dei cittadini migliorandone, al tempo stesso, la qualità della vita.

Da settembre del 2005, 2 operatrici incaricate nell’ambito di questo progetto, si sono attivate presso le circoscrizioni affiancandole e supportandole nell’avvio di attività di mediazione e comunicazione, riconducibili, per il modo di lavorare adottato, a MICRO-SPERIMENTAZIONI dello stesso.

Le operatrici del progetto sono anche mediatori del Centro di Mediazione Sociale Punto

d’Accordo. Questa loro professionalità e la loro appartenenza al centro per la mediazione dei

conflitti, ha consentito di portare la sperimentazione del modo di lavorare anche sul piano della mediazione dei conflitti territoriali, ambito nel quale la collaborazione con le circoscrizioni è cospicua, e che si presta efficacemente alla sperimentazione di questo approccio.

L’approccio proposto nelle 4

- presenza sul territorio e presa di contatto con i soggetti coinvolti dalle situazioni che

portano un vissuto di conflitto e/o di disagio;

- coordinamento a livello di circoscrizione, con i servizi e le attività che agiscono sulle stesse

situazioni di conflitto

- monitoraggio partecipato sulle situazioni oggetto degli interventi, finalizzato a raccogliere

una lettura attuale del disagio, a verificare gli esiti delle singole micro-azion campo ed a responsabilizzare i cittadini;

- elaborazione concertata con i diversi soggetti in causa e la presentazione di una proposta di

intervento/ accordo

L’oggetto delle attività delle microsperimentazioni è stato definito nell’ambito delle relazioni di collaborazione avviatesi all’interno del gruppo di progetto, in particolare tra vari settori dell’amministrazione comunale, le circoscrizioni e il Se

Le micro-sperimetnaizoni in sintesi:

CIRCOSCRIZIONE 1

Nella circoscrizione 1 le attività di progetto hanno portato all’organizzazione di micro-tavoli di lettura dei bisogni e analisi delle criticità, centrati sulle singole situazioni di conflitto e disagio presenti nel territorio.

Gli attori coinvolti nei micro-tavoli sono quei soggetti considerati significativi portavoce rispetto alla singola situazione trattata. In particolare sono stati coinvolti Residenti, Referenti della Circoscrizione, Polizia municipale, Tecnici specialisti sulle tematiche di territorio e urbanistica del Comune di Modena e di HERA, Soggetti del privato sociale impegnati sul territorio come

micro-tavoli sono stati organizzati intorno alle seguenti realtà: - Piazza Redecocca - Piazza Matteotti - - -

C ni affrontate ssibile affermare

c di fragilità che portano all’in gere di conflittualità

a o del territorio della circoscrizione, ovvero:

centro storico da parte dell’amministrazione che talvolta si scontra con le esigenze di tranquillità dei residenti;

erde pubblico in alcune zone del territorio

ervizio sociale, della polizia municipale, attivo sul associazioni di animazione e il centro di mediazione dei conflitti del Comune di Modena Punto d’Accordo.

I

Fascia ferroviaria via Ruffini

via della Cerca

on una considerazione complessiva relativa alle situazio , è po

he si individuano alcune particolari aree sor

ll’intern

- la difficoltà di convivenza tra residenti modenesi e italiani e residenti extracomunitari; - la programmazione di animazione del

- la delicata condivisione di spazi e tempi tra generazioni diverse;

- il permanere di alcune zone di insicurezza dovute alla presenza di micro-criminalità.

CIRCOSCRIZIONE 2

A seguito del lavoro dei focus group e del progetto, si è avviata una positiva collaborazione tra Ser.T e circoscrizione 2, che ha portato all’attivazione di un progetto mirato a riqualificare l’immagine del tossicodipendente agli occhi dei residenti, stimolando una convivenza possibile. Il progetto prevede l’attivazione di un’equipe di tossicodipendenti in carico al Ser.T seguiti da un operatore, per la manutenzione del v

circoscrizionale.

I tossicodipendenti, che usufruiscono della borsa lavoro, operano nel quartiere facendo dei lavori complementari o sostitutivi ai compiti di Hera, in modo da dare l’idea che il tossicodipendente, che per una parte della sua vita è stato percepito come un peso, può cominciare a restituire valore alla cittadinanza nei termini di utilità sociale, di riparazione.

CIRCOSCRIZIONE 3

In particolare la circoscrizione 3 si è concentrata nella sperimentazione del metodo di lavoro proposto, attraverso la creazione di una rete locale tra servizi pubblici e privati e il contatto diretto con i residenti.

La circoscrizione ha, infatti, avviato un’attività di lettura partecipata delle situazioni di criticità rilevate sul territorio, coinvolgendo referenti del s

dell’urbanistica e dell’ambiente, della sicurezza urbana, delle politiche giovanili, della mediazione dei conflitti, referenti di scuole medie, di polisportive e del privato sociale

territorio.

di circoscrizione, si è

le attività future, il 2006 si presenta per il progetto "Per interlocuzioni

re - ma non

izzazione:

in termini di azioni realizzate, nuovi problemi delle persone incontrati, nuovi oggetti di lavoro su cui concentrare l'attività dei servizi e soprattutto metodologie utilizzate per affrontare le diverse situazioni (novembre 2006)

Sembra evidente come l'insieme delle attività previste richieda un forte impegno nel monitoraggio e nella parziale ridefinizione in itinere delle attività e degli obiettivi previsti nel Le principali aree di conflitto rilevate ed intorno alle quali sono stati organizzati i tavoli di lettura partecipata, sono la difficile convivenza tra generazioni diverse e la presenza sul territorio di bande giovanili che compiono atti di bullismo e vandalismo.

Dai tavoli di lettura partecipata sono nate alcune proposte ed intenti progettuali mirati ad intervenire positivamente su queste criticità (progetto per il Parco Amendola; progetto per via Terranova e via Salvo D’Acquisto).

CIRCOSCRIZIONE 4

Grazie alle relazioni promosse dal progetto, si è avviata una positiva collaborazione tra Ser.T e la circoscrizione 4, che ha portato alla realizzazione del progetto La fattoria, un centro di prima accoglienza per un’utenza multiproblematica che ripropone in termini più strutturati l’ipotesi di un centro a bassa soglia a Modena.

Per la realizzazione del progetto della Fattoria, che è frutto di una collaborazione tra il Ser.T, il Presidente della Circoscrizione 4, e la Commissione Sanità del consiglio

cercato di scegliere strade che consentissero una positiva collocazione dell’esperienza presso la cittadinanza.

Le MICRO-SPERIMENTAZIONI, che coinvolgono tutte e 4 le Circoscrizioni, sono tuttora in atto.

Prospettive:

Per quanto riguarda

possibili" come anno di consolidamento/radicamento delle micro –progettualità avviate presso le circoscrizioni cittadine e di visibilizzazione all'agorà cittadina (associazioni, servizi, cittadini) dei prodotti realizzati nelle diverse circoscrizioni.

Rispetto al primo punto si prevede un sostegno al lavoro nei quartieri, in particola

solo- alle figure dei presidenti delle circoscrizioni, nell'allestimento di organizzazioni temporanee (gruppi di lavoro, tavoli,...) con la funzione di analizzare situazioni legate al tema della sostenibilità sociale degli interventi e della convivenza possibile; rispetto al secondo punto si prevede un sostegno alla preparazione di due importanti momenti di visibil

- un seminario di confronto fra i numerosi attori sociali attivati nelle quattro circoscrizioni,

sulle attività svolte e gli stili di lavoro utilizzati nelle diverse situazioni circoscrizionali, allo scopo di creare un reciproco ri-conoscimento tra le realtà di quartiere in cui si sta lavorando (giugno 2006)

- un convegno conclusivo in cui esporre gli esiti del percorso nel suo insieme

percorso (per questo scopo è stato costituito il "gruppo di testa" in cui è prevista stabilmente la un formatore con la funzione di tenere aperte delle piste rie )

Conclusioni

presenza di laborative

orto mostra come a na il tema tossicodipendenza

i servizi di unità di stra i servizi d e trattamento, ai orativo, per finire con evenzione

ltre il quadro viene ulteriormente completato dall’apertura a struttura di prima r utenza multiproblematica, ovvero “L fattoria”, che si configura come un novativo servizio di prima accoglienza.

di contatto e collaborazione con il territorio realizzata grazie alle micro

per

Il quadro offerto dal presente rapp Mode della

sia ampiamente presidiato: da da, a i cura

percorsi di reinserimento socio-lav la pr .

Nel 2006 ino dell

accoglienza pe a

in

Il tema del centro a bassa soglia negli anni scorsi è stato una sorta di interessante terreno di prova per la città di Modena. L’ipotesi dell’attivazione di un centro di questo tipo in città da parte di Ser.T e Comune di Modena, aveva infatti provocato la reazione negativa di buona parte della cittadinanza e non solo. Questo clima aveva fatto nascere l’interesse nella nostra amministrazione di lavorare per promuovere la sostenibilità sociale degli interventi, e si era così approdati al progetto “Sostenere e sviluppare gli interventi di riduzione del danno a

Modena”, diventato poi “Per interlocuzioni possibili”.

Il progetto “Per interlocuzioni possibili” ha avviato un’interessante riflessione, non solo intorno al tema della sostenibilità degli interventi, ma anche sul tema del disagio e della marginalità sociale.

L’attività

sperimentazioni, ha messo in luce come oggi i confini tra disagio - marginalità sociale e agio - inclusione siano sempre più labili e sfuocati.

Le micro-sperimentazioni, infatti, hanno rappresentato una sorta di ricerca implicita sul tema del disagio, che ha fatto emergere l’esistenza di un disagio latente e diffuso presso la comunità così detta inclusa. Un disagio spesso non intercettato dai servizi, che provoca risvolti negativi significativi sulla capacità di permanere in una condizione di convivenza possibile, e che porta al crearsi di zone di crisi difficilmente gestibili.

Il lavoro sul territorio ha fatto emergere come la convivenza tra soggetti diversi generazione, cultura oppure estrazione sociale si giochi su dinamiche in equilibrio instabile, che facilmente saltano provocando situazioni di conflitto e, necessariamente, di disagio. I fattori che determinano tali dinamiche sono strettamente legati alla fase storica della nostra società, che vede un irrimediabile dissolvimento dei legami sociali ed una parcellizzazione degli spazi e delle abitudini di vita. Tutto questo, coniugato con molti altri fattori di crisi sia sociale che economica, contribuisce ad alimentare la fragilità della comunità e della sua capacità di convivere.

Ricostruire spazi e modi di convivenza appare quindi come un bisogno implicito ma diffuso, rispetto al quale è necessario attrezzarsi sia come servizi che come cittadini, e rispetto al quale è necessario ricollocare e rileggere anche il tema del disagio e della marginalità conclamata.

Si può così concludere che l’intuizione a cui il progetto “Per Interlocuzioni Possibili” ha consentito di arrivare, è il fatto che oggi non è più possibile occuparsi di emarginazione senza prendere come riferimento tutta la comunità, e che ripensare l’emarginazione significa ripensare la comunità stessa.

SEZIONE II

APITOLO

DIECI ANNI DI POLITICHE DI SICUREZZA URBANA: